«E io, quando sarò innalzato da
terra, attirerò tutti a me»
(Gv 12,32)
Carissimi/e,
siamo immersi gioiosamente nel tempo pasquale continuando
a tenere fisso lo sguardo su Gesù autore e perfezionatore della fede. La gioia
del Risorto vivente in mezzo a noi ci comunica la speranza che non delude e che
si manifesta nella preghiera e dell’incontro con gli altri con i quali
condividiamo il cammino della vita. La prova e le situazioni difficili non
possono rubarci questa gioia profonda che scaturisce dalla certezza che il
Signore della vita è con noi sempre.
Stiamo vivendo anche gli ultimi mesi che ci separano
dalla nostra IX Assemblea Ordinaria CM che celebreremo dal 19 al 28 luglio
prossimi. Un tempo prezioso per prepararci a questo evento che richiede di
ripensare il cammino della nostra famiglia nel contesto attuale. Si intensifica
la preghiera ed il confronto/dialogo tra noi perché possiamo vivere questo
avvenimento con il cuore e la mente aperte/i alle sorprese di Dio, ai suoi
disegni di amore e di misericordia.
La prossima solennità del Sacro Cuore di Gesù centro e
apice della nostra spiritualità ci chiede di continuare ad accogliere l’amore
infinito di Dio nelle nostre vite per essere accoglienti e misericordiose tra
di noi e con tutti coloro che fanno parte del nostro quotidiano. E’ Lui che ci
attira a sé e ci fa sperimentare il dono prezioso di un cuore che sa ascoltare
la sua voce, sentire e vivere immersi nella sua misericordia infinita.
Riconosciamo che le nostre scelte necessitano sempre di un discernimento autentico e che non sempre siamo
pronte a riconoscere i nostri peccati e limiti, ma possiamo avere fiducia
che, ricominciare con il perdono
reciproco ed il perdono di Dio è sempre possibile.
Siamo anche immersi nel nostro tempo e nelle
contraddizioni ed ambiguità che ci interrogano e ci pongono dubbi. Li viviamo
con le tante persone che incrociamo sulle nostre strade e riconosciamo che il
bene è sempre nascosto e presente anche se non evidente. E qui dobbiamo avere
un occhio speciale per vedere al di là delle apparenze sia nel bene che nel
male. Vedere in profondità è un dono che possiamo chiedere al Signore perché i
nostri rapporti siano davvero più attenti e conformi alla sua volontà. Il grano buono e la zizzania convivono in noi e ci chiamano continuamente a
verificare con onestà la nostra vita davanti al Signore.
Continuiamo a lavorare su noi stesse perché siamo
chiamate alla santità, come ci indica P. Albino e Papa Francesco. Continuo
a vederli vicini nel richiamarci a
vivere, realisticamente ed autenticamente, la nostra vocazione. Il cammino è
lungo ed entusiasmante perché ci manteniamo dinamiche e sempre vigilanti
nell’attesa perseverante di Colui che ci attira a sé con il suo dono senza
limiti.
In comunione.