Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
La COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede centrale a Bologna, ma è diffusa in varie regioni d'Italia, in Portogallo, in Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
News
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09 / 08 / 2024
Agosto 2024
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Agosto de 2024
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09 / 08 / 2024
19 ottobre 2024
Assemblea italiana, in presenza, a Bologna, e in collegamento online...
il potere della sua grande mano è forte
Qualche
mese fa, noi, CM Indonesia, abbiamo ricevuto l'invito da Padre Dwi
Rahardjo SCJ della parrocchia di San
Giovanni Battista Perawang per animare un ritiro ai giovani della loro parrocchia. Nel 2020, lo
stesso Padre Dwi SCJ ci aveva invitato
a partecipare ad alcune giornate di animazione
vocazionale insieme a diverse congregazioni. Quell'anno ho risposto all'invito
e sono stata ospitata da una
famiglia del rione Antonio, della
parrocchia di San Giovanni Battista.
Anche
questa volta padre Dwi mi ha contattato appositamente per chiederci
di partecipare ancora ad alcune iniziative in programma nel territorio della
parrocchia. E tra queste un ritiro per i
giovani. Ho subito accettato la richiesta e ne ho parlato con il gruppo, anche per sapere se potevamo affrontare la
spesa del viaggio ecc. Valutata la proposta abbiamo accettato e deciso che
sarei andata ancora io. Così ho subito preparato il materiale per il ritiro ai
giovani. Mi sono sentita felice di poter
condividere nuovamente con i giovani un po’ della mia vita, con una dinamica di raccoglimento, ritiro, leadership. È stato
come ricevere nuova energia dopo tanto
lavoro scolastico, incessanti relazioni amministrative, incombenze varie, che
mi avevano procurato una certa
stanchezza. La proposta mi offriva quasi una possibilità di distensione, una
vacanza.
In effetti, essendo stata avvisata in anticipo ho
avuto modo di preparare il materiale in
base al tema. Ho passato molto tempo a comunicare tramite WhatsApp e telefonate
, con Eva, la ragazza incaricata dalla parrocchia per concretizzare bene ogni particolare
dell’evento e delle attività: dinamiche
varie, liturgie, preghiera ecc. il tutto condiviso con l’equipe e gli
animatori. Grazie a questa buona comunicazione abbiamo potuto prepararci con
serietà e competenza. Personalmente da questa comunicazione ho imparato una
cosa: è importante trovare compagni di squadra nelle dinamiche ma questo
richiede un cuore aperto e un atteggiamento adattivo, così come imparare ad
agire insieme, perché l’attività diventa allora più interessante.
A Palembang prima di partire ho preparato anche un
team di animatori con diversi studenti universitari, abituati a vivere insieme
condividendo la mensa e il dormitorio.
Li ho scelti volutamente per vari motivi.
· Uno di questi: offrire spazio ai giovani per
contribuire a servire insieme in modo dinamico.
· In secondo luogo, invitare anche i giovani a conoscersi
meglio attraverso attività giovanili della loro età e conoscere anche la CM.
· E anche offrire loro un’opportunità per
avvicinarli più profondamente alla vita di preghiera con nuove dinamiche.
Il 24 maggio 2024 alle 06:00 siamo partiti da
Palembang con destinazione Pekan Baru. Abbiamo utilizzato un piccolo pulmino
con autista, cinque giovani animatori ed io. Lungo il percorso, i giovani mi hanno davvero ispirato a creare cose
nuove. Ci siamo raccontato storie della nostra vita, alcune anche allegre e ci
siamo divertiti, il tutto per conoscerci meglio e avvinarci di più. Una prima
sosta l’ abbiamo fatta nella parrocchia Gregorius
Agung Jambi dove lavorano alcuni Padri dehoniani che conoscevo. Il parroco Padre Felix Astono l’ho conosciuto quando lavoravo
al liceo Xaverius 1; spesso lo chiamavamo per una celebrazione eucaristica con
gli studenti delle scuole superiori. Purtroppo, non l’abbiamo visto perché era
partito per Roma in pellegrinaggio con
alcune persone della parrocchia. Abbiamo potuto salutare solo padre Angga SCJ.
Successivamente abbiamo continuato il nostro viaggio verso Perawang .
Valutando
ora questa esperienza che abbiamo fatto devo dire che è stata molto positiva in
tutti i sensi. Un aspetto importante è che la gente del posto e i giovani
partecipanti ci hanno accolto calorosamente e messo a nostro agio , ci hanno
sostenuto , accettati fin dal nostro arrivo. Il tema che ho trasmesso ai
giovani aveva come base “chi sono io”e
ha richiesto una profonda riflessione – dinamiche e diverse attività. L’equipe
ha lavorato bene e con responsabilità.
Diverse persone sono rimaste entusiaste perché
hanno conosciuto profili diversi nella presentazione. Anch’io alla fine sono
stata interpellata ed erano molti incuriositi sulla mia presenza, sulla mia
scelta; hanno voluto conoscere non solo me ma sapere di più della CM. In
particolare la ragazza che faceva parte dell’equipe, Eva, ha voluto capire e
approfondire meglio la CM. Finora ho
mantenuto con lei un contatto e cerchiamo di portare avanti il dialogo. L’ho
invitata a trascorrere a casa mia un periodo così che si possa approfondire
meglio la nostra conoscenza. Mi sento felice e poi ho comunicato con Santina
per avere alcuni orientamenti. Ho chiesto a Eva di scrivere la sua
esperienza vissuta insieme come equipe
dell’ attività del “Grande Rosario” e del Ritiro OMK. Il suo scritto riportato
in Vinculum completerà il mio.
Questa è la felicità che posso condividere con
tutti voi. Che Dio benedica sempre i nostri “piccoli passi”.
un seme che vuole crescere
Ciao, lascia che mi
presenti, mi chiamo Eva Tiodor Boru Simangunsong. Attualmente vivo nel
villaggio di Dayun, Siak Pekan Baru, Riau. (Sumatra). Vivo nella zona della
parrocchia di San Giovanni Battista Perawang, più precisamente presso la chiesa
cattolica di Santo Stefano Zamrud. Ho 26 anni. Ho studiato all'Università di Riau e ho conseguito una
laurea in Comunicazioni. Sono la sesta
figlia di 7 fratelli.
Vorrei
raccontarvi un po' della mia esperienza e collaborazione nelle attività del “Grande
Rosario” e del “Ritiro” con i giovani delle scuole superiori svolta nella mia parrocchia
dal 24 al 27 maggio 2024. Inizialmente avevo programmato questa attività solo per
i bambini della mia zona poi abbiamo allargato anche alle altre cappelle e
coinvolto tutto il popolo con il “Grande Rosario”. Ho presentato il programma al mio parroco,
padre Dwi Rahardjo SCJ e a padre Dwi SCJ che mi ha consigliato di consultarmi
con il sacerdote moderatore dei giovani cattolici, vale a dire padre Joko Scj.
Il programma è stato accolto favorevolmente da entrambi i padri. Dopo aver
consultato anche i genitori, abbiamo deciso la data per
svolgere tale attività di ritiro: a metà
luglio. Concretamente poi, per diversi motivi ci sono stati diversi cambiamenti
nei piani della pastorale parrocchiale. All’inizio si pensava di svolgere tale
attività solo nel centro parrocchiale, poi invece si è estesa all’intera
parrocchia.
La notizia di questo
improvviso cambiamento aveva fatto crollare il morale del comitato, soprattutto
perché le attività da organizzare erano molte e il tempo di preparazione risultava
poco. A questo punto ho pensato di ridare energia al comitato e dare alcune
indicazioni che aiutassero a ricostruire il loro senso di ottimismo. Si è
cercato quindi di soddisfare le esigenze nel miglior modo possibile :
collaborare tutti nei preparativi per il Gran Rosario e il Ritiro OMK ( Giovani
cattolici delle medie e scuole superiori). Fino al giorno dell'evento, le
attività si sono svolte molto bene secondo la pianificazione. Per quanto
riguarda la preparazione del materiale
per il ritiro dell'OMK, il parroco ha invitato e dato suggerimenti a Ludovika CM e all'équipe. Il materiale svolto
da Ludovika ha davvero aiutato i partecipanti al ritiro a scoprire l'identità
di ragazzi cattolici. Diverse persone
aspettavano la presenza di una suora e
invece si meravigliavano di vedere Ludovika presente e attiva senza
indossare le consuete vesti monacali. Per me non è stata una sorpresa perché in
precedenza avevo interagito molto anche con suore di varie congregazioni e non
tutte indossavano abiti da suora.
Ma ciò che ha più attirato
la mia attenzione è che questa era la prima volta che le attività dell'OMK
venivano affidate direttamente a una
consacrata e svolte con materiale
specifico per lo sviluppo della loro fede . Di solito, in queste attività con
ragazzi, se diretto da una suora, il materiale non è altro che materiale
speciale solo per vocazioni religiose. La serie di attività è iniziata con il
Rosario con processione della statua della Madonna e una grande partecipazione
del popolo e il ritiro si è svolto in modo sicuro e
fluido. C’è stato solo un piccolo problema con un partecipante, ma quel piccolo
incidente non ha ostacolato lo svolgimento dell’evento…
Tornando a me stessa, fin
da piccola avevo il desiderio di farmi suora ma per diversi motivi non ero
molto interessata ai loro inviti di entrare nelle loro congregazioni. Non so
quale fosse la causa. È solo che il mio desiderio è stato poi soffocato a causa
dei miei impegni. Una volta pensavo di non sposarmi e di rimanere una semplice
laica, collaborare in parrocchia ma senza entrare nella vita religiosa…
Questa esperienza con
Ludovica della CM ha risvegliato di
nuovo in me il desiderio di una riflessione sulla mia vita, sulla chiamata di
Dio…
un po' di vita
Carissimi tutti,
un saluto di pace e di speranza, in questo tempo molto particolare che stiamo
vivendo a livello internazionale. Qui a Nampula cerchiamo di organizzarci al
meglio con le 8 ragazze che sono qui con noi. Approfittiamo per intensificare
la formazione alternata con lavori pratici.
Prima
di entrare nella quarantena, le ragazze erano impegnate in un servizio di
volontariato, per mezza giornata, nella scuola materna della parrocchia (una) e
nell’orfanotrofio di bambini fino ai 10 anni circa. Abbiamo chiesto loro una
piccola testimonianza della vita qui e anche il loro servizio. Sono
testimonianze semplici ma cercano di comunicare qualcosa della propria vita.
Anna
Maria
Sono Nilsa, sono
entrata a far parte della Compania Missionaria per iniziare il cammino
vocazionale nel 2017, ho frequentato il decimo, l'undicesimo e il dodicesimo
anno alla scuola secondaria ad Invinha.
Questi tre anni sono stati un'esperienza molto importante e molto interessante
per me, grazie allo studio e alla vita condivisa, con le altre giovani, nel
cammino formativo. Nel gennaio 2020 le responsabili mi chiesero di fare una
nuova esperienza a Nampula dove mi fu proposto di fare l'educatrice ausiliare
alla scuola di S. Pedro nella nostra parrocchia. Ho risposto di sì, con tutto l'amore, il
desiderio, l'energia e il sorriso, perché mi piace lavorare e giocare con i
bambini. Tutto è stato nuovo per me. Veramente è stata una nuova e prima
esperienza nella mia vita. Soprattutto ho imparato a prendermi cura dei bimbi
con amore e affetto. Ho imparato molte cose da loro e loro da me. Ho insegnato
loro a disegnare e leggere le immagini, a ballare e a cantare. Mi sono davvero
divertita con i bambini e ho constatato che sono molto semplici, umili e capaci
di rispetto. E’ stata la prima volta che mi sono sentita così in sintonia e che
mi sono divertita così: poca cosa ma molto importante per me, mi ci è
voluto tanto coraggio, era la mia prima
esperienza. Un mese dopo poi è arrivata
la pandemia del COVID 19 e per una settimana ci fu chiesto di non fare scuola,
così peri tutti gli educatori e i bambini, vedendo poi che la situazione era grave ci sospesero ancora per un altro mese , ma i casi di contagio del
coronavirus aumentavano ancora di più e fino a questo mese di maggio siamo
rimasti in casa. Nonostante tutto spero
e confido in Dio che tutto questo passi. Ora chiusi nel nostro cortile, per paura del contagio, per non perdere tempo
stiamo intensificando la nostra formazione e stiamo imparando anche un po 'di italiano.
In questo periodo mi accompagna un passo della Parola di Dio che mi ha sempre attratta
e che ha marcato fortemente la mia vita e la mia vocazione. Il brano dice: “Chi
dovrò inviare? E chi andrà per noi?
Eccomi, Signore, manda me! ”. (Is. 6,
8). Questa è anche la mia risposta.
Infine, ringrazio Dio per il
dono della mia vocazione per la grande opportunità che mi ha dato di ascoltare
e conoscere la sua Parola.
Nilsa
Io, Marta Felizardo José, nata in Zambézia, distretto dell'Alto Molocué, di
Mugema, nata il 12 maggio 1998, dopo aver terminato il 12 ° anno di scuola,
sono entrata a far parte della Compagnia Missionaria il 24 gennaio 2019 a Invinha-Gurué. Sono stata ricevuta con affetto, gioia e
amore. I compiti che, subito mi hanno affidato, riguardavano la vita domestica, la cucina, l’orto. Il campo
ecc. Inoltre accompagnavo i Padri della
Parrocchia nelle visite alle comunità cristiane più lontane dalla parrocchia
stessa..
Mi è davvero piaciuta
l'esperienza che ho fatto a Invinha perché ho imparato molte cose buone che
possono aiutarmi nella mia vita e nella mia crescita. Quest'anno continuo la mia collaborazione nella
comunità di Nampula dove 17 febbraio 2020 quando sono arrivata sono stata accolto con piacere e affetto, le
sorelle, mi hanno fatto visitare la casa: camera da letto, sala da pranzo,
cappella ... Il giorno seguente mi sono presentata in chiesa luogo benedetto dove anch’io vado per
la preghiera e lì mi sono unita alla corale Santa Cecília. Oltre la mia vita
in casa, ho iniziato a collaborare
all'asilo. Aiuto i bambini a leggere, scrivere, lavorare nei campi, giocare e
molte altre cose. Attività che ho fatto per un mese e tre settimane, ma ho
dovuto smetterei a causa della pandemia del coronavirus, ora sto a casa e
insieme facciamo una formazione più
intensa. Mi sto davvero godendo l'esperienza che sto vivendo.
Voglio ringraziare Dio per il dono della vita che
mi dà giorno, dopo giorno e chiedergli di aumentare la mia fede, il mio
coraggio, la mia pazienza e la mia santità nel cammino di vita che mi sta donando di percorrere. Grazie,
Signore!
Nella Bibbia, ciò che mi entusiasma di più è la
vocazione di Matteo (Mt 9, 9) dove è scritto: “Gesù vide un uomo chiamato
Matteo, seduto al banco delle imposte,
e gli disse: “ seguimi”. Ed egli si alzò e lo seguì ”.
Marta
"Il Signore è il mio pastore, non manco nulla,
su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Rinfranca
l’anima mia, mi guida per il giusto cammino a motivo del suo nome." (Sal 22 (23), 1 – 3).
Sono Luisa Feliciano
Pachuela, nata il 04/07/1996 ad Invinha Distretto del Gurué in Zambézia; Figlia di Feliciano Pachuela e di Elisa
Bernardo.
Il mio cammino nella Compagnia Missionaria è
iniziato il 18/01/2019; Ho continuato i
miei studi frequentando il 12 ° Anno nella scuola secondaria di Invinha, nello
stesso anno, li ho conclusi. È stata per me la prima esperienza di vita in una
comunità. Ho imparato molte cose che mi ha segnato molto positivamente. Ho
imparato a dialogare con Dio attraverso le preghiere, ad aprire il breviario,
pregare ogni giorno e fare il ritiro ... la formazione, il canto, la cucina,
prendermi cura degli animali, lavorare nei campi ... Il cammino formativo mi ha aiutato a vivere nel rispetto degli altri, nella dedizione in
studi e ai servizi della casa.
Quest'anno sono arrivata nella
comunità di Nampula. Le sorelle subito mi hanno accompagnata a vedere tutti gli
ambienti della casa ... e la Cappella.. In parrocchia faccio parte del gruppo corale S. Cecilia. Da poco tempo
ho iniziato il mio servizio all'orfanotrofio. Nei primi giorni, sembrava fosse
difficile, ma poi sono riuscita a relazionarmi con loro e il lavoro è andato
bene, mi sono resa conto che la cosa più importante per questi bambini è
aiutarli a non scoraggiarsi mai. Per tutto ringrazio il Signore, grazie per avermi chiamata nella Compagnia Missionaria. Grazie per la formazione e l’ aiuto che
ricevo ogni giorno essendo una donna a
servizio dell’umanità.
Luisa
“ Rimanete in me ed io
in voi Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla”.Gv.,15,4° -5b). Sento che sono figlia di Dio e che è mio Padre, ed io sono suo frutto.
Io - Argelia João Rafael, nata a
Regone-Namarrói, l'8 febbraio 2019,sono
stata trasferita per continuare il mio percorso professionale di Infermiera - materna infantile, nella
comunità di Invinha nel Gúrué, dove sono stata accolta molto bene dalle responsabili sia dalle più anziane che dalle più giovane, datoche non era la prima
volta che appartenevo al gruppo di Invenha. Già nel 2013 quando la
casa era in costruzione ho fatto parte di quella comunità . Allora ero
impegnata nei lavori di casa: cucinare …
poi nel lavoro del campo a raccogliere mais, riso … e ancora nel
giardino, ecc. Quando poi le sorelle più giovani del gruppo cominciarono la scuola, io sono rimasta a casa con Albina e Dalaina per aiutarle in ciò di cui c’era bisogno. Dopo un certo periodo di formazione CM. mi è arrivata una bella notizia: la mia
richiesta di entrare nel biennio della formazione è stata accettata. Così
Il 29 giugno 2019, sono entrata nel biennio
della formazione, la cerimonia si è svolta nella cappella della comunità di
Invinha. Padre Sandro (Dehoniano), ha
presieduto la liturgia. E’ stata una giornata
molto importante e significativa e gioiosa sia per me che per il gruppo. Quest'anno
sono ancora nella stessa comunità in cui sono stata inserita l'anno scorso e mi
sto davvero godendo la comunità. Mi
sento soddisfatta del lavoro che faccio. E voglio ringraziare Dio per il dono
della vita che mi dà ogni giorno che sorge, chiedere al Signore di aumentare la
mia Fede, la mia forza e il mio coraggio. Nonostante le
difficoltà che incontro nel mio cammino, queste non sono una ragione per
scoraggiarmi. Grazie Signore per tutto
ciò fai per me!
Argelia
Flora Rafael Jone, nata a Inrove,
Insizi; provincia dello Zambézia; sono nata l'8 Dicembre 1998; figlia di Rafael
e Jacinta Yaruma.
Esperienza
ad Invinha
L'inizio della
mia esperienza è stato a Invinha; per tre anni ho studiato per completare la
scuola secondaria, e anche facendo servizi in casa, come: cucinare, lavorare
nel campo, prendersi cura degli animali …ecc. Per un cero periodo 'ho collaborato con la parrocchia di Nossa Senhora
da Immaculada Conceição de Invinha. Sempre a Invinha, ho accompagnato i
Sacerdoti per la pastorale nelle varie comunità, con noi c’erano anche due
missionare: Elena e Dalaina. In quell’esperienza ho imparato molte cose. Ringrazio anche le sorelle che mi hanno
aiutato a rendere quei giorni positivi e motivo di crescita nei valori del
Vangelo e della vita.
Esperienza
a Nampula
Sono arrivata a
Nampula a febbraio; con alcuni sorelle, siamo stati accolte con grande gioia e
con un buon pranzo. Non c’è stata molta differenza dalla vita che ha vissuto a
Invinha, riguardo alle sue attività domestiche; come la cucina, le pulizie e il menu era lo stesso. Poco dopo sono stata
inserita nella scuola di infanzia, dove sono rimasta per un mese e alcune
settimane. Lavoravo dal lunedì al venerdì. Il primo giorno la direttrice mi ha
introdotta nel lavoro e abbiamo iniziato subito a lavorare con bambini e bambine. I compiti da svolgere erano molti:
studiare, leggere, scrivere, aiutare in cucina, nell'orto, rifare il
letto, lavare, pulire, cantare, ballare,
giocare e molto altro ... Peccato che il coronavirus abbia interrotto questa
attività speriamo di riprendere presto.
Flora
i giovani italiani e il papa
Roma, 11-12 agosto 2018:
X MILLE STRADE SIAMO QUI!
CUORI UNITI: è il nome di un gruppo di
giovani e giovanissimi che, sotto la guida del carissimo amico Pio Santonicola,
formano il coro giovanile della parrocchia di S. Antonio Abate, nella nostra
città che porta lo stesso nome. Alcuni
di loro, accompagnati da Pio, da sua moglie Lucia e da me, hanno partecipato all’incontro dei giovani italiani con Papa
Francesco in preparazione al Sinodo sui giovani. Molti gruppi sono giunti a
Roma dopo giorni di pellegrinaggio, anche a piedi, nei luoghi segnati dalla
storia cristiana delle nostre regioni. Noi non abbiamo potuto organizzare un
lungo pellegrinaggio, perciò abbiamo fatto due soste, arrivando a Roma, prima
dell’incontro. Siamo stati alle Tre Fontane, luogo del martirio di S. Paolo, e
poi nella Basilica costruita sulla sua tomba. Nel pomeriggio abbiamo vissuto
l’intensa esperienza di incontro con il Papa e con più di 70.000 giovani
italiani al Circo Massimo. Dopo poche ore di riposo notturno, alle 4 del
mattino siamo partiti per una visita notturna della meravigliosa città carica
di storia e di arte, soprattutto di arte cristiana. La domenica mattina, il
grande incontro si è concluso, dopo la Santa Messa in piazza S. Pietro, con la
preghiera e la benedizione del Papa su tutti noi e sulle nostre famiglie (Lucia Capriotti).
Protagonisti nel bene
Era l’undici agosto, un giorno come tanti se non che era il giorno del
mio onomastico. Un semplice aperitivo tra amici, così sarebbe andata se non
fosse stato per il fatto che quel giorno non mi trovavo tra le confortevoli mura
domestiche ma tra migliaia di giovani che, entusiasti, cantavano a voce alta
sotto al sole cocente di Roma in attesa di entrare nel Circo Massimo. L’undici
e il dodici agosto, a Roma, si è tenuto l’incontro dei giovani con il Papa in
preparazione al Sinodo. Ottantamila giovani, provenienti da ogni regione
d’Italia, attendevano l’arrivo del Pontefice nell’immenso Circo Massimo e molti
di loro avevano fatto un lungo viaggio, accompagnato da un’intensa preparazione
spirituale, per arrivare fino a lì. Il nostro viaggio, anche se più breve, non
è stato da meno in quanto a preparazione e riflessione spirituale. Noi, il
gruppo dei “Cuori Uniti” di Sant’Antonio Abate guidati dalla missionaria del
Sacro Cuore Lucia Capriotti, siamo partiti da Casa Russo verso le sette del
mattino. La prima tappa, senza contare la sosta all’Autogrill, è stata
l’Abbazia delle Tre Fontane dove San Paolo è stato tenuto prigioniero e
decapitato e leggenda narra che la testa recisa del santo cadde al suolo
facendo tre balzi dai quali sgorgarono tre sorgenti. Un posto incantevole dove
si percepisce una profonda spiritualità. In questo luogo ad accoglierci è stato
un individuo bizzarro dall’aria tutt’altro che amichevole ma superato questo
inconveniente abbiamo proseguito e abbiamo incontrato altri gruppi che, come
noi, erano diretti al Circo Massimo e anche alcune suore che pregavano
intensamente, in ginocchio e a capo chino sul pavimento. La seconda tappa è
stata la Basilica di San Paolo fuori le mura, dove abbiamo visto la tomba del santo
e il battistero della basilica. Un luogo ricco di storia e a dimostrarlo sono i
ritratti di tutti i pontefici, da San Pietro fino a Papa Francesco. Dopo
esserci fermati per consumare il pranzo a sacco, siamo ripartiti alla volta del
Circo Massimo dove ad attenderci c’era una folla di giovani, con cartelloni con
la propria diocesi di provenienza, striscioni di ogni genere ma soprattutto con
il desiderio di trovare un posto all’ombra dove riposare.
Dopo una lunga fila, riusciamo ad entrare e cerchiamo di prendere posto
vicino alle transenne in modo da vedere il Papa da vicino quando la sera
sarebbe passato con la papamobile. Nonostante la stanchezza e il caldo,
cominciammo tutti a ballare e a scatenarci all’arrivo dei “The Sun”, una band
di ragazzi che ci hanno dato la prima testimonianza di quanto a volte Dio,
anche se lo si esclude dalla propria vita, trova comunque il modo per farci
capire che non siamo soli. Questi ragazzi infatti stavano per sciogliere la
band poiché ognuno aveva preso strade sbagliate. Fu l’aiuto e la testimonianza
di un sacerdote a dare ai giovani una nuova speranza per rimettere in sesto il
gruppo e, con esso, le proprie vite. All’arrivo del Papa abbiamo cominciato
tutti ad esultare chiamandolo per nome ed è passato così vicino a noi che quasi
sembrava di toccarlo. È stata un’emozione unica. Altrettanto bello è stato
ascoltare le sue parole, dalla prima all’ultima, così come ascoltare ogni
testimonianza. In quel momento sembrava che il Papa parlasse a ognuno di noi e
intanto il sole calava, il silenzio di ottantamila giovani in ascolto delle
parole del Pontefice avvolgeva il Circo Massimo e fu in quell’istante che
sperimentai quello che la mia docente di Filosofia definì un “attimo di
eternità”. A sera inoltrata provai un altro di questi momenti, quando tutti
assieme accendemmo le torce sulle note della canzone Jesus Christ You are my life, sembrava che per un attimo le stelle
fossero discese sulla Terra, partecipi della nostra gioia.
Dopo il saluto del Papa è iniziato il concerto, del quale non ero del
tutto a conoscenza, per cui è stata una sorpresa ancora più grande trovarsi di
fronte a cantanti del calibro di Alex Britti, Mirko il Cane e Clementino, oltre
che ad altri artisti. Abbiamo ballato fino a notte fonda ma ad un certo punto le
forze mi hanno abbandonato, al contrario di alcuni dei miei compagni di viaggio
che erano ancora arzilli e pimpanti. Era una notte umida e afosa e abbiamo
dormito circa un paio d’ore poiché alle quattro del mattino ci siamo
incamminati alla volta della Basilica di Santa Maria del Popolo per vedere un
dipinto di Caravaggio e partecipare alle attività notturne organizzate per noi
giovani in occasione dell’incontro. Per nostra sfortuna arrivammo tardi e la
trovammo chiusa ma non ci siamo persi d’animo e siamo andati alla chiesa di San
Luigi dei francesi dove abbiamo potuto ammirare la bellezza de “La Vocazione di
San Matteo”, un altro maestoso dipinto di Caravaggio che ti colpisce dritto al
cuore con il suo gioco di luci e ombre. Infine ci siamo incamminati verso
piazza San Pietro dove avremmo assistito alla messa del Papa. Camminare tra le
strade deserte di Roma, dove ogni cosa supera di gran lunga la misura d’uomo, è
stata un’emozione indescrivibile. E ancor di più lo è stato vedere il sole
sorgere alle spalle di Castel Sant’Angelo e le luci dell’alba illuminare la
maestosa cupola della Basilica di San Pietro. Per entrare nella piazza abbiamo
dovuto affrontare più di tre ore di fila ma quando finalmente riusciamo ad
entrare la piazza era già gremita di persone. La stanchezza cominciava a farsi
sentire e il caldo non aiutava ma fortunatamente c’era chi ci rinfrescava con
dei getti d’acqua. Purtroppo non sono riuscita a godermi quel momento fino in
fondo come avrei voluto ma sono rimasta molto contenta e non avrei potuto
desiderare compagni di viaggio migliori. È stata un’esperienza intensa e
formante, un susseguirsi di emozioni una dopo l’altra; un cammino che mi ha
dato molto e che rifarei in qualsiasi momento.
Chiara Giordano
«Oggi
vi esorto ad essere protagonisti nel bene! Non sentitevi a posto quando non
fate il male; ognuno è colpevole del bene che poteva fare e non ha fatto. Non
basta non odiare, bisogna perdonare; non basta non avere rancore, bisogna
pregare per i nemici; non basta non essere causa di divisione, bisogna portare
pace dove non c’è» è l'esortazione che Papa Francesco ha fatto
all'Angelus, di domenica 12 agosto, a Piazza San Pietro ai 70mila giovani
presenti, provenienti da tutte le realtà cattoliche d'Italia, convocati in
vista del Sinodo dei Vescovi di ottobre. Ultimo monito, ultima indicazione
della rotta di un viaggio breve nella durata ma lungo e intenso nel percorso,
quello della 2 giorni dell’incontro 2018 a Roma.
È stata
un'esperienza unica ed emozionante; vissuta insieme ai fratelli e alle sorelle
del Gruppo Cuori Uniti e alla Compagnia Missionaria del Sacro Cuore.
Logisticamente
ero pronto al viaggio a Roma, venendo dall'esperienza Scout sia da ragazzo che
da Capo avevo ben preparato lo zaino e tutto l'occorrente; spiritualmente, con l'animo
un po' meno: un po’ come se fossi a una finale di una partita di calcio ai
rigori e tu sei l'ultimo a dover calciare il rigore; ti rendi conto
dell'importanza di ciò che stai facendo, solo quando metti la palla su
dischetto e guardi il portiere. Nonostante ciò sono riuscito a vivere
intensamente tutti i momenti di questa esperienza; della prima parte, dove
abbiamo visitato la Basilica delle Tre Fontane e quella di San Paolo Fuori le
Mura mi è rimasta impressa proprio il racconto dell'esperienza di vita e di
conversione di San Paolo che ho notato somigliasse molto alla mia stessa
esperienza di vita in alcuni tratti.
Da lì
siamo passati al Circo Massimo e la lunga e interminabile fila ed attesa
estenuante sotto il sole al caldo prima di potervi entrare. Attesa
ripagata dai momenti vivi e intensi vissuti all'interno del Circo durante il
pomeriggio di sabato; l'attesa per l'arrivo del Papa e il momento di preghiera
vissuto insieme a lui con tutti gli altri 70mila giovani. Le testimonianze
degli altri giovani, le domande al Papa su temi fondamentali del mondo
giovanile quali il lavoro e l'amore e i suggerimenti e i consigli del Santo
Padre, di cui ricordo in particolare il monito fatto a un giovane alla Gmg in
Polonia sulla vita cristiana da vivere coerentemente per poter attrarre anche
chi è lontano da Gesù, e una frase su tutte, tra le tante: "Se vuoi andare
veloce vai da solo, ma se vuoi andare lontano vai insieme" che ci
ricordava l'impegno alla fratellanza e all'ascolto all'interno delle nostre
comunità. Poi il saluto con Papa Francesco vissuto sulle note di Jesus Christ you are my life a tarda
sera cantato da tutti i 70mila giovani e atmosfera magica illuminata dalle luci
di accendini e cellulari di tutti. Dopo l'incontro col Papa i bellissimi
e divertentissimi momenti del concerto con Alex Britti e Clementino vissuti a
ballare e cantare insieme a tutto il gruppo. A seguire la notte vissuta sempre
al Circo Massimo all'aperto nel calore del sacco a pelo e nel sudore.
Poi la
sveglia alle 4 e il cammino lungo la Roma notturna; bellissimo ricordo anche
quello, con la visita ad alcuni dei monumenti più importanti e anche alcune
delle chiese famose tra cui San Luigi dei Francesi dove abbiamo ammirato i
bellissimi dipinti del Caravaggio.
Da lì
l'arrivo finale, in prestissima mattinata, a Piazza San Pietro e l'ennesima
interminabile fila che ci ha provati molto fisicamente; a terminare l'ultimo
incontro col Papa all'Angelus dopo la messa.
Alla
fine posso testimoniare che è stato un incontro ricco, intenso e vivo, fatto di
straordinari e indimenticabili momenti. Un grande grazie devo assolutamente
farlo a Pio Santonicola per l'invito e a tutti i fratelli e alle sorelle del
gruppo Cuori Uniti, alla Compagnia Missionaria del Sacro Cuore e a Lucia
Capriotti che è stata un'ottima guida durante il nostro cammino di due
giorni, una vera lampada per i nostri passi.
John Buononato
Quando mi è stata proposta questa nuova esperienza
a Roma ero animata da due spiriti contrastanti. Se da un lato ero titubante
perché, avendo già fatto l'esperienza della Giornata Mondiale della Gioventù di
Madrid, avevo paura che questa non fosse all'altezza, dall'altra ero felice di
accompagnare i miei compagni in un esperienza che con grande probabilità
avrebbe segnato pure loro. Alla fine è stato l'entusiasmo a travolgermi e a
farmi capire che scegliere di ESSERE PARTECIPE sarebbe il regalo più grande che
potessi farmi. Quello che porterò sempre con me di questa esperienza è il fatto
di aver ricevuto tante risposte alle domande che mi pongo quotidianamente. In
particolare mi ha colpito questo racconto fatto dal Papa durante l'incontro del
sabato: durante un pranzo con i giovani, uno di loro gli ha rivolto questa
domanda: «Mi dica, Padre, cosa devo dire a questo compagno agnostico per fargli
capire che la nostra è la vera religione?» e lui ha risposto: «Caro, l'ultima
cosa che devi fare è dirgli qualcosa. Incomincia a vivere come cristiano e sarà
lui a domandarti perché vivi così». Questa è stata la risposta più bella che
potessi ricevere perché, alle volte, il pensiero di non riuscire a trasmettere
la bellezza della fede mi incupisce. In realtà basta semplicemente lasciar
filtrare nei nostri atteggiamenti quotidiani quella luce che solo l'amore di
Dio è in grado di donare... e questi due giorni insieme ne sono stati una prova
per me!
Maria D’Auria
vita nuova in cristo
Il 10 gennaio
2015 abbiamo organizzato un incontro sul tema: “Vita nuova in Cristo”. Vi hanno
partecipato 28 giovani, dai 15 ai 17 anni, che frequentano i gruppi di
catechesi di Justina, Alzira, Glòria, e Mara. Di buon mattino siamo partiti, con
lo zaino in spalla, a bordo di un bus con meta la Compagnia Missionaria del
gruppo di Porto.
L’accoglienza, organizzata da
Amelia, ci ha scaldato lo stomaco con una deliziosa e abbondante colazione. I
giovani sono sempre molto attivi e dopo una breve sosta, si sono messi a
giocare nel bellissimo giardino che adorna la nostra casa di Porto. Nella vita
di ciascuno ci deve essere un tempo per ogni cosa come afferma il Qoèlet.
In seguito siamo stati invitati a
passare nella sala previamente organizzata e Lùcia Correia ha dato inizio
all’incontro con un PowerPoint sulla chiamata che Dio rivolge a ciascuno in
particolare. Intanto che il tempo volava, abbiamo diviso i giovani in tre
gruppi, affidati a Alzira, Teresa Castro e a me.
Nel lavoro di gruppo abbiamo riflettuto sulla vocazione alla vita
consacrata e matrimoniale: ambedue sono vocazioni al servizio. Finalmente il
punto più alto: l’incontro con il Signore nell’Adorazione. Ciascuno ha
manifestato a Gesù quello che teneva nel cuore, con momenti di silenzio, canti
e preghiere. Il tutto per circa mezz’ora. Era la prima volta che questi giovani
scoprivano che cos’è l’Adorazione eucaristica.
Prima di pranzo abbiamo cantato un canto che Teresa Castro ci ha insegnato:
“Ho un nome bello… con cui Dio mi ha
chiamato”. Intorno alla mensa ciascuno ha condiviso quello che aveva
portato e anche la CM di Porto ci aveva preparato un buono e delizioso primo
piatto. Saziati con l’incontro personale con Gesù e con il cibo condiviso, ci
siamo diretti verso l’Oceano Atlantico, che ci ha offerto una brezza soave come
se fosse estate. Così abbiamo usufruito di questo dono contemplando la natura,
conversando e con altri passatempi piacevoli.
Il sole stava tramontando e così siamo andati a consumare la merenda al
parco della città di Porto. E poi, di nuovo con lo zaino in spalla, siamo
ritornati a casa… E’ stata una giornata davvero piena! Rendo grazie a Dio per
il dono di questi giovani. La semente è stata lanciata, ora il Signore la farà
crescere secondo il suo insondabile disegno d’amore. Vi lascio, in comunione.
sono venuto perché abbiano la vita
Oggi desidero condividere con voi la bella esperienza
che ho vissuto il 15 gennaio 2016 con un gruppo di adolescenti a Sobrosa –
Paredes. Le catechiste – Carolina, Fernanda e Eugenia – mi avevano invitato per
trattare il tema: “Vita data, donata”. Sono
rimasta contenta, quasi al termine dell’anno per la Vita Consacrata, pieno di
benedizioni del Signore, di avere l’opportunità di testimoniare che “La gioia del Vangelo riempie il cuore e la
vita intera di coloro che si incontrano con Gesù e che “Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia” (EV n.1).
Ho parlato loro della linfa che ci anima e che sgorga
dall’abbondanza dell’amore di Dio, della testimonianza di papa Francesco, della
confluenza di tante grazie ricevute: Sinodo dei Vescovi, apertura della Porta
Santa – Giubileo della Misericordia e della Settimana di studi sulla Vita
consacrata sul tema: “Misericordia e Vita Consacrata”, a Fatima in questo mese
di febbraio.
Davvero
la Chiesa non si stanca di offrirci i mezzi per accogliere l’abbondanza della
vita che Gesù ci offre: “Sono venuto
perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza (Gv 10,10).
E’ stata davvero un’esperienza
meravigliosa il poter condividere con questi adolescenti la mia gioia di essere
donna consacrata che vive il quotidiano dentro le situazioni del mondo. Mi
hanno rivolto molte domande e si sono presi l’impegno di aiutarsi tra loro e
aiutare anche le famiglie a crescere a immagine di Gesù. Ho assicurato la mia
preghiera per tutte le catechiste, gli adolescenti e le loro famiglie.
Un abbraccio a tutte le missionarie,
familiares e amici, con molto affetto
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