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COMPAGNIA MISSIONARIA
DEL SACRO CUORE
una vita nel cuore del mondo al servizio del Regno...
Compagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia Missionaria
Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
 La COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede centrale a Bologna, ma è diffusa in varie regioni d'Italia, in Portogallo, in Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
News
  • 09 / 08 / 2024
    Agosto 2024
    Edvige Terenghi, amministratrice centrale, visita i gruppi in Mozambico.... Continua
  • 09 / 08 / 2024
    Agosto de 2024
    Edvige Terenghi, administradora central, visita os grupos em Moçambique.... Continua
  • 09 / 08 / 2024
    Agosto de 2024
    Edvige Terenghi, administradora central, visita los grupos en Mozambique... Continua
  • 09 / 08 / 2024
    19 ottobre 2024
    Assemblea italiana, in presenza, a Bologna, e in collegamento online... Continua
la gioia di vivere
 
93 anni con il sorriso e una grande bontà! Oggi mi sono decisa a scrivere per comunicare alcuni fatti che sono come dei fili che hanno tessuto e continuano a tessere la storia della vita della nostra cara Madalena Saldanha, Familiaris. Nell’attesa della sua “4ª giovinezza” non ha potuto partecipare ai nostri Incontri e Ritiri, ma è sempre attenta a tutto ... Sono andata a trovarla a casa sua, non puoi immaginare la gioia nel vedermi! Tutta la sua persona trasmetteva gioia, il sorriso trasparente e perfino i suoi occhi sorridevano luccicando dall’emozione! Dopo averle consegnato un po’ di frutta mi disse: “Grazie di cuore, la dividerò con mia figlia che è molto ammalata. Ha un problema alle mani e i medici non hanno ancora diagnosticato l’origine di questa malattia”. E continuò dicendo: “Mia figlia sta peggio di me”. Madalena è una persona molto cara ed è veramente una madre molto affettuosa. Mi ha fatto vedere tutto il lavoro che faceva quando andava a lavorare al Palazzo Episcopale, dove era molto conosciuta e benvoluta. Ha un libro che p. Tolentino Mendonça – poeta e scrrittore – oggi vescovo a Roma, le aveva offerto con l’autografo. Puoi immaginare la sua gioia! Siccome era una brava sarta, faceva lavori anche per il vescovo e così guadagnava un po’ di soldi. Ma quello che più mi ha meravigliato è la sua capacità di saper riutilizzare vasetti di vetro (4 vasetti: uno grande, due medi e uno piccolo). Oltre ad essere una buona sarta sa ricamare usando una varietà di punti, su tovaglie e tovaglioli ... Attualmente occupa diverse ore del giorno lavorando a crochè, per preparare piccoli ritagli che servono per coprire questi vasetti, in varie tonalità di colori. E’ da sottolineare il senso di appartenenza alla CM. Le piace molto leggere Vinculum, la liturgia delle ore, le varie preghiere … La sua casa è una vera “Betania”. Le persone che entrano sentono molto il “Profumo” dell’amore del Cuore di Gesù e di Maria. La sua casa è piena di fiori e come diceva il “Conego Fiel” in una omelia.”Possiamo dire che le decorazioni sono la grande gioia della Risurrezione di Gesù”. Credo che Madalena Saldanho si stia lasciando affascinare dalle meraviglie del Signore vivendo la sua “4ª giovinezza” con molta gioia e con queste occupazioni per tenere occupata la sua mente. “Se Dio vuole in luglio compirà 94 anni”. Prima di lasciarla le ho fatto una domanda:”Signora Madalena le piacerebbe partecipare ai nostri esercizi spirituali? Lei mi ha risposto così: “Se qualcuno di voi viene a prendermi parteciperei con molto piacere”. Alla fine ha concluso il nostro incontro con queste parole:”Io, grazie a Dio, vivo la mia vita in maniera semplice, normale”. Veramente Madalena è una donna piena di tenerezza, di gioia e di pace.
feconda amicizia e dialogo positivo
 
Condividiamo la testimonianza di Pia e Mimmo, Familiares del gruppo di S. Antonio Abate (Napoli). Familiares della CM, cioè amici che vogliono condividere più da vicino la nostra spiritualità e le nostre attività, diventando parte viva dell'Istituto. Presentatevi: raccontateci un po' della vostra vita, come vi siete conosciuti, la vostra famiglia, la vostra vita attuale ecc. Siamo una coppia unitasi in matrimonio il 18/03/1979: Eravamo in viaggio di “luna di miele” con un'autovettura 127 nuova per visitare le città della nostra bella Italia (Roma, Firenze, Bologna, Milano, Venezia, Como e fino a Lugano e vicinanze in Svizzera), che già le direzioni degli ospedali della provincia di Napoli e Salerno, iniziavano a chiamarmi, perché laureato in Medicina e Chirurgia il 14/10/78 e poi abilitato alla professione medica ed iscritto all'Albo dell' Ordine dei MEDICI - CHIRURGHI DI NAPOLI, avevo l'obbligo di frequentare per 6 mesi, con una paga di 250 mila lire mensili (così è iniziata la mia passione per l'otorinolaringoiatria). Già da qualche anno frequentavo, di mattina, il reparto di chirurgia dell'Ospedale di Castellammare di Stabia e di pomeriggio affiancavo un medico anziano famoso di Sant'Antonio Abate, con funzione di Direttore Sanitario e specialista in Pediatria ed Ostetricia, per approfondire l'esperienza quotidiana del rapporto con la persona ammalata. Intanto Pia era studentessa di Biologia presso l'Università degli Studi di Napoli. Ci siamo già conosciuti giovanissimi, lei all'età di 14 anni ed io diciottenne, quando mi chiese di fare delle ricerche sulle mie enciclopedie, perché le nostre famiglie già si conoscevano (da allora è nata la nostra attrazione con il fidanzamento successivo e poi al matrimonio). Con la mia graduale ma veloce affermazione a S. Antonio Abate, come medico di MEDICINA GENERALE e con la benedizione del SIGNORE per l'arrivo dei primi figli, Pia si è dedicata completamente all'organizzazione della famiglia, abbandonando gli Studi Universitari, anche perché faceva funzione di segretaria per le visite domiciliari ed informazioni. Anche se la nostra vita professionale era molto intensa, siamo cresciuti nell'ambiente della Parrocchia e delle suore, partecipando all'Azione Cattolica: all'età di sedici anni sono stato vincitore di un “Concorso Veritas” tenutosi presso il Vescovado di Castellammare – Sorrento , con il relativo soggiorno premio di tre giorni a ROMA. Pia ha continuato il suo impegno in parrocchia, continuando a studiare, conseguendo il diploma di SCIENZE RELIGIOSE. La nostra famiglia si è arricchita della gradita presenza di 3 figli (2 donne e un maschio) che abbiamo seguito negli studi e nelle varie attività ricreative, culturali e religiose: la prima figlia è medico – chirurgo, specialista in igiene (ha 3 figlie) e vive a S. Antonio Abate; il maschio è ingegnere medico, laureatosi a Roma, ivi sposato con una collega ed ha 2 figlie; la terza, single, laureata in scienze per informazione scientifica, dopo alcuni anni di attività, ha scelto di diventare dipendente della posta. Dopo alcuni anni di sofferenza per malattia (sono stato operato di K vescica in ottobre 2018), con successive varie complicanze, per cui sono stato spesso in fin di vita ed in uno stato di cachessia, con la necessità di alimentazione artificiale e trasfusioni di sangue. Il vostro incontro con la Compagnia Missionaria Oggi posso ringraziare il SIGNORE NOSTRO DIO, nonostante gli alti e bassi del vivere quotidiano, per gli esiti dei miei problemi di salute, e ringrazio per le preghiere e per l'affetto dei familiari, amici, missionarie di tutta la CM e dei Familiares e della nostra responsabile, DOLORES, (la cui vicinanza è arrivata anche a Milano, dove ero ricoverato), e la particolare vicinanza degli amici familiari di S. Antonio Abate (GENNARO MERCURIO, CLEMENTE STATZU ecc.). Nonostante siano gravosi i miei problemi di salute, riusciamo ad accogliere i nostri nipotini ed a coadiuvare i genitori nella loro crescita professionale e ricreativa. Frequentando e vivendo la vita della nostra Parrocchia, i nostri amici Clemente e Rosa, Gennaro Mercurio e Lucia, Giuseppe de Gregorio e Anna, Vincenzo Pannone e Consiglia, ci hanno invitato a frequentare gli incontri dei Familiares con il caro PADRE ALBINO: ci siamo subito innamorati del carisma di PADRE ALBINO e poi di CAMILLA, che ci ha seguito nel percorso di formazione per aderire alla famiglia dei Familiares ed alla CM, ed in seguito Lucia Capriotti e di tutte le altre missionarie, che abbiamo conosciuto successivamente. Quei primi anni sono stati pieni di ricordi e di feconda amicizia e di crescita culturale e religiosa, insieme ai nostri figli, che stavano meravigliosamente bene con i figli dei nostri amici Familiares, con i quali sono cresciuti in età e cultura. Papa Francesco parla di “chiesa in uscita” e “di periferie esistenziali”. Secondo voi come possiamo concretizzare questo suggerimento nell'ambiente in cui viviamo? Conveniamo con il nostro caro PAPA FRANCESCO, che la chiesa deve essere in uscita, per migliorare il contatto con le persone ed aiutarle ad innamorarsi di GESU' e della nostra cara Madre Maria. Secondo noi, per riuscire ad avere una comunicazione religiosa con la società in cui viviamo, è necessario riuscire a stabilire un dialogo positivo e costruttivo con la popolazione, di tutte le età, del nostro ambiente ed a creare in parrocchia eventi ricreativi e culturali per stimolare lo sviluppo culturale e morale delle nuove generazioni. Abbiamo vissuto un periodo difficile per il periodo dell'epidemia da COVID, ma con la disgrazia della guerra scatenata da PUTIN in UCRAINA, la nostra vita è peggiorata per la crisi economica conseguente alla penuria del gas e grano, per cui è vigente un corale scoraggiamento e sfiducia nel futuro, ma con la buona della società civile e con l'aiuto della Comunità Europea e con la fiducia che abbiamo nel nostro amato Gesù, supereremo certamente questo delicato momento di difficoltà economica. Pia Del Sorbo e Domenico De Riso
responsabile e consiglio centrale
 
Responsabile centrale:   M. Dolores BiggioVia Chiappeto, 616132 GENOVA  cell. 3392402851e-mail: dolores@uvaweb.itskype: maria.dolores.biggio João Carlos Vasconcelos  SpinolaRua Caridade Pestana, 499060-049 FUNCHALcell. 966930089e-mail: joao.spinola@pestana.com Domenico De Riso Via Buonconsiglio, 22380057 S. ANTONIO ABATE  NA cell. 3939443417deriso12@inwind.it Franco CardinaleVia Chiappeto, 616132 GENOVA e-mail: franco@uvaweb.it cell. 3393997193
esempio di offerta e donazione
 
RICORDO DI EMA LUZ MENDOZA, familiaris di S. Bernardo, Cile Il 21 gennaio scorso all’età di 93 anni è deceduta a S. Bernardo del Cile Ema Luz Mendoza Oyanedel, Emita, per gli amici. La sua vita è stata veramente un esempio di offerta e donazione al Signore. Da 26 anni faceva parte del gruppo dei familiares. Nel marzo 2000 sostituì la responsabile del gruppo Kenia Montano quando questa morì. Un servizio che svolse con impegno e serietà fino alla fine di quell’anno. Aveva una grande ammirazione e stima per p. Albino e Santina che aveva conosciuto personalmente e che cercava di rimanere in contatto attraverso una frequente corrispondenza. Per nessun motivo mancava alle nostre riunioni, era molto fedele e ligia in questo. Aveva un forte senso di appartenenza alla CM. I funerali si sono svolti a S. Bernardo nella parrocchia di S. Clemente, con la partecipazione oltre che dei familiari e amici anche di una rappresentanza CM. Chi era presente ha definito la Messa”commovente”. Il parroco, che la conosceva bene, ha tracciato il percorso della sua vita presentando aspetti concreti: è stata maestra alle elementari e anche maestra di religione. In seguito è stata scelta come direttrice del collegio dove insegnava. Ha partecipato per diversi anni al coro dei professori; le piaceva dipingere soprattutto paesaggi e fiori e scrivere poesie. Questi hobby l’aiutavano ad aver uno sguardo positivo e creativo anche sul mondo. Un suo grande apostolato era anche quello di recitare il Rosario, specialmente con i suoi colleghi, maestri in pensione, gli ammalati e altre persone. E’ deceduta assistita dalla figlia con la quale viveva da tempo. Ringraziamo il Signore per la sua vita di fede, di testimonianza fedele, di servizio e di presenza convinta e discreta nella CM. Preghiamo per lei e per la sua famiglia e chiediamole che dal cielo continui a vegliare su di noi.
in coppia, con cristo
 
Intervista a Rosa De Conte e Clemente Statzu Per conoscerci meglio vi chiediamo di sfogliare insieme alcune pagine delle vostra vita, facendo memoria delle “grandi cose” che il Signore ha compiuto sul vostro cammino. Una prima conoscenza tra me e Clemente è avvenuta a S. Antonio Abate intorno al 1978. Ma poi per diverse situazioni siamo vissuti lontani senza legami particolari, solo qualche ricordo sporadico da buoni amici. Questa conoscenza è stata ripresa intorno al 1981, quando, dopo il terremoto per necessità Clemente ha trovato appoggio a Napoli in viale Colli Aminei, presso un’anziana persona sola, che aveva bisogno di compagnia, in una casa tutta puntellata perché gravemente lesionata dal terremoto. Era in attesa di un lavoro che gli era stato assicurato. Il 07 gennaio 1982, dopo attenta e ponderata decisione giunse il giorno del nostro matrimonio. Una festa straordinaria, anche perché nella stessa celebrazione eravamo due coppie a celebrare il matrimonio. È stato, lo dobbiamo dire con franchezza, un matrimonio molto chiacchierato, e qualcuno ha giocato i numeri su quanto accadeva… chissà ??? Per noi è stato un momento di grazia nonostante alcune avversità evidenti, frutto di pettegolezzi, di pregiudizi e di maldicenze. Nonostante le avversità mai è venuta meno la fede nel Signore e ne abbiamo sempre avvertito la Sua presenza. Accanto abbiamo avuto sempre un santo sacerdote, il nostro padre spirituale, che ci ha guidati e accompagnati amorevolmente. Precedente al matrimonio e nei primi mesi di matrimonio, mentre Clemente si adoperava in svariati modi per raccogliere i fondi necessari per andare avanti, anche se vi era un appoggio totale nella mia famiglia, io continuavo ad andare all’università dove mi ero iscritta presso la facoltà di medicina. Clemente a settembre del 1982 riusciva ad inserirsi come applicato nella biblioteca comunale e da lì, per necessità fu inserito nel Comando Vigili Urbani, sempre come applicato. Il 25 novembre del 1982 una grande gioia, la nascita del nostro primogenito Giovanni. A settembre del 1983 Clemente ebbe l’incarico, da parte della Curia di Castellammare di Stabia, come docente di Religione a S. Antonio Abate. Anche la situazione economica incominciava ad avere una maggiore stabilità e ci permetteva una piena indipendenza, che precedentemente mancava. Da subito abbiamo preso, insieme, la decisione di collaborare nella comunità parrocchiale e a livello ecclesiale, secondo le nostre capacità e conoscenze. Clemente nel guidare le celebrazioni con il canto e entrambi come catechisti. Anche in virtù del nostro impegno ecclesiale fu possibile per Clemente avere l’incarico come docente di religione. Con la nascita di Gianni, per problemi di salute sono stata costretta a lasciare l’università e a dedicarmi maggiormente al bambino. Intorno al 1985, a seguito della conoscenza, in maniera più forte, della Compagnia Missionaria del Sacro Cuore, insieme, abbiamo deciso di entrare a far parte di questo Istituto secolare come familiares, colpiti e coinvolti dalla spiritualità e dall’entusiasmo delle Missionarie e dei Familiares. Successivamente Clemente ha sentito forte la chiamata a prestare il suo servizio nella Chiesa Diocesana come Diacono permanente e, dopo averne preso coscienza e aver valutato quanto poteva incidere in positivo e anche, perché no, in negativo sulla nostra famiglia, presentò richiesta al Vescovo. Insieme abbiamo preso la decisione di accogliere questo progetto che il Signore aveva messo nel cuore di Clemente, e ne sono stata ben lieta di partecipare con la mia collaborazione fattiva alla sua scelta. È stato un cammino lungo ma bello, circa dieci anni, che ha portato Clemente a ricevere il sacramento dell’ordine per il diaconato il 30 dicembre del 2000. Nel tempo, gli impegni per Clemente non sono mancati anche a livello di familiaris della CM, che mi hanno, di volta in volta, sempre coinvolta, e ne sono stata lieta. Tutto partiva dal confronto e dalla scelta operata concordemente. Spesso chi ci frequentava non riusciva a capire chi dei due avesse voce in capitolo circa le decisioni e per noi era una conferma che camminavamo sempre in armonia. Come familiaris Clemente è stato eletto come primo consigliere e vice-responsabile dal 1989 al 1999 (per due mandati) e successivamente, per altri due mandati, dal 1999 al 2009 come responsabile centrale. Il 05 luglio 1990 è nato il secondogenito Pasquale e il 25 giugno1997 il nostro terzogenito Daniele. Gli impegni non ci hanno assolutamente distolto dalle premure necessarie nell’educazione e crescita dei nostri figli, e continuiamo, seppur con i nostri limiti a compiere il nostro ruolo di genitori. Accanto ai momenti di gioia diversi eventi di sofferenza hanno segnato la nostra vita e i tentativi di scoraggiamento non sono mai mancati, ma non sono valsi a distruggere la nostra vita di coppia e ciò che ci ha dato forza è stata sempre la preghiera, e la costante partecipazione all’Eucarestia e al sacramento della riconciliazione. Inoltre ciò che ci manteneva fortemente legati al Signore era la certezza che anche nella notte più buia non ci avrebbe mai lasciati soli. Papa Francesco nella sua visita pastorale all’arcidiocesi di Milano ha detto ai diaconi presenti che: “Il diaconato è una vocazione specifica, una vocazione familiare che richiama il servizio…parola chiave per capire il vostro carisma.” (Incontro con sacerdoti e consacrati - 25.03.2017). Clemente, qual è la tua esperienza: gioie e difficoltà… La mia esperienza di diacono la ritengo molto bella ed entusiasmante. Però, devo ammetterlo, non è facile vivere il servizio. Di fronte alle difficoltà iniziali di ammissione al sacramento - non vi erano diaconi permanenti in Diocesi - e tante erano le difficoltà. Anche il cammino di formazione, oltre agli studi teologici fatti in precedenza per l’insegnamento della religione, è stato lungo e non facile. Ma anche una volta diventato diacono le difficoltà non sono mancate. Agli inizi, dovevo spesso farmi violenza perché avrei voluto che tutto funzionasse per il verso giusto, o meglio secondo il mio modo di vedere. La grazia di Dio ha piano piano agito in me e mi sono lasciato toccare e illuminare dalla Parola di Dio e così i miei punti di vista sono andati diminuendo, lasciando spazio alla condivisione, alla collaborazione e al silenzio, imparando a proporre in maniera diversa ciò che io ritenevo importante per la vita della comunità. Con la collaborazione di mia moglie, e non esagero se dico che è più diacono lei di me, in quanto mi ha sempre incoraggiato e sostenuto nelle varie situazioni di difficoltà, ho potuto rendere il mio servizio fattivo e collaborativo nelle diverse comunità dove il Vescovo mi ha inviato. E il Signore ci ha sempre sostenuti e ricolmati del Suo Amore. Il vostro cammino nella Compagnia Missionaria, la conoscenza del fondatore P. Albino, la collaborazione alle attività CM, i momenti più significativi… Parlare di momenti significativi è riduttivo, crediamo di aver sperimentato sempre la bellezza di appartenere alla CM e di vivere le nostre giornate conformandole alla Volontà di Gesù secondo la spiritualità CM. La collaborazione, secondo le nostre possibilità vi è sempre stata e speriamo continui ad esserci, nonostante le tante difficoltà incontrate. Partecipazione alle attività di governo CM da parte di Clemente, alle missioni popolari da parte mia e di Clemente, la collaborazione alla casa di ferie sia ad Asiago che a Monguelfo sono stati sempre vissuti splendidamente e ci hanno offerto delle soddisfazioni e gioie grandi. Il legame poi con P. Albino è stato molto forte e significativo. Il Padre ha avuto un ruolo importante sia nella nostra vita di coppia che nel cammino come familiares della CM aiutandoci a crescere nel conoscere e sperimentare il grande Amore del Cuore trafitto di Gesù. Ritornano spesso alla nostra mente i momenti belli vissuti con lui. Fare memoria è sì un ricordare ma sempre con lo sguardo proiettato al futuro. Quale messaggio vorreste comunicare ai nostri lettori? Lasciare un messaggio è un può arduo. Tuttavia possiamo sintetizzare ciò che per noi è diventato fondamentale nel nostro cammino di coppia. Alla base vi è la scelta radicale di appartenere a Cristo Gesù e cercare di vivere secondo il suo volere. Il percorso di coppia, ne eravamo a conoscenza, poteva essere spigoloso e per questo prima di sposarci avevamo scelto come impegno, partendo da una frase della lettera di San Paolo agli Efesini “non tramonti il sole sopra la vostra ira” (4, 26), di chiarire ogni cosa prima di addormentarci. Senza Gesù non si va avanti, e questo lo abbiamo sperimentato sempre. Preghiera, ascolto della Parola, partecipazione all’Eucarestia, dialogo, condivisione, sempre pronti ad essere dono l’uno per l’altro, tutto nell’amore del Signore, sono aspetti fondamentali se si vuole crescere e camminare insieme. Momenti critici? Sempre! Non ne sono mancati e ne siamo certi non mancheranno, ma una certezza vi è ed è forte: Gesù non ci abbandona mai, nonostante le nostre fragilità.
incontro internazionale dei responsabili di gruppo
 
"NOI CM" sentito e vissuto  Nei giorni 27-28-29 Ottobre 2017 si è svolto  l'Incontro Internazionale dei Responsabili di gruppo Familiares. L' evento è avvenuto a Sant'Antonio Abate e le attenzioni e le cure delle missionarie e dei familiares, hanno fatto sì che il tutto si svolgesse in un clima “sentito” e “respirato” di comunione, di famiglia, di casa. Due segni importanti hanno aperto i lavori: Condivisione del pane. Il pane impastato da noi, cucinato e condiviso. E' stato un momento molto intenso che ha visto tutti i partecipanti, missionarie e familiares, con le “mani in pasta”, sottolineando la necessità di impegnarci insieme e condividere anche le fatiche del quotidiano vivere nella costruzione del Regno. La lavanda dei piedi e consegna del grembiule. Il momento, molto emozionante ha visto ognuna/o di noi lavare i piedi al fratello o sorella vicina perché: “ ...con quella frase: gli uni gli altri, espressa nel testo greco da un inequivocabile pronome reciproco, siamo chiamati a concludere che brocca, catino e asciugatoio,prima che essere articoli di esportazione, vanno adoperati all'interno del cenacolo” ( Tonino Bello) Un eredità da vivere. Questo era il titolo del convegno e il filo rosso che ha unito tutta la preparazione all'evento attraverso le schede di formazione. Un eredità da vivere dunque, non da sfruttare fino all'esaurimento vivendo di rendita ma far fruttare per donare quanto ci è stato donato. Familiares: sacramento dell'amore di Dio. Questo è il titolo della bellissima e profonda relazione di Padre Marcello Maté che ci ha aiutato nel lavoro. Trovo che questo titolo sia bellissimo e allo stesso tempo impegnativo perché ci chiama a rendere visibile l'invisibile. Il sacramento rende visibile l'invisibile e qual è l'invisibile che dobbiamo rendere visibile? E' l'Amore; è questo amore che riceviamo in abbondanza e che ha bisogno di uscire; Come si dice nella relazione, rendere carne la Parola, cioè viverla. E per vivere la Parola, rendendola carne, ci viene in aiuto lo Spirito: “Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, quando ci sembra di non farcela, nemmeno a pregare[...]Quando ci diamo da fare, ma ci sembra di non venirne a capo; quando ci agitiamo per molte cose e ci sembra di perdere tempo; quando moltiplichiamo gli sforzi , ma i risultati non si vedono: lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza” (dalla relazione di padre Marcello Matté). Incontro Internazionale dei Responsabili di gruppo. E' stato il primo tentativo di lavoro insieme ai gruppi lontani. Sicuramente non abbiamo toccato la perfezione, ma il fatto stesso di essere riusciti a vederci e a scambiarci notizie e impressioni è stato un passo importante. Tutti i gruppi hanno lavorato in maniera ineccepibile per la riuscita dell'evento e comunicare ,anche se per poco , con le responsabili dell'America Latina e del Portogallo è stata una ricchezza. Sicuramente dovremo “affinare “ la tecnica ma... un passo per volta! Sono stati giorni di grazia e di benedizione che ci ha fatto veramente sentire e vivere il “ Noi CM”.
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COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE
Via A. Guidotti 53, 40134 - Bologna - Italia - Telefono: +39 051 64 46 472

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