Quando vogliamo organizzare delle vacanze, si comincia
a pensare dove andare e quali cose pratiche risolvere prima di vivere i giorni
tanto sognati. Pur facendo così, alle volte, capitano difficoltà, secondo
quanto dice il proverbio: “l’uomo propone e Dio dispone”!
E’
quanto mi è successo in questo periodo in cui si avvicinavano le vacanze. Mi
sono trovata a gestire situazioni urgenti e diverse da quanto pensavo: la
malattia di una missionaria che viveva con me, il cambiamento della casa e, di
conseguenza, la preoccupazione di cercarne un’altra dove abitare. Esperienze
diverse che mi hanno coinvolta emotivamente e fisicamente, e mi hanno stimolata
a offrire tutti questi avvenimenti “in unione a Gesù per mezzo di Maria in spirito di Amore...”.
Con la nostra preghiera di offerta mi metto all’opera
in vista del trasloco. Mi rendo conto della quantità di cose che sono andate
accumulandosi: inizio a riordinare i libri, gli oggetti liturgici e tante altre
cose... In ogni cosa che prendo in mano ci sono più di 25 anni della CM. Vedo
foto dove sono andati fissandosi altri tempi, in cui tutto stava fiorendo (i
tempi in cui si cominciavano i primi passi della CM in Cile), (quando si
stavano formando) Familiares e Missionarie. In ogni cosa c’è contenuta tutta la
storia!
Così continuo in questo lavoro, e considero come Dio,
sempre, si fa presente per visitarci e parlarci in mezzo a questa realtà
inaspettata. Ascoltando Radio Maria, che mi accompagna con il suo programma di
musica e di riflessioni, mi ha colpito soprattutto il tema sull’Eucaristia
presentato da un Padre francescano cappuccino. Spiegava agli ascoltatori il
senso delle parole della consacrazione nella Messa: “ prendete e mangiate
questo è il mio corpo”. Parole che includono tutta la persona di Gesù, non solo
si riferiscono alla sua carne, ma a
tutta la sua persona, tutta la sua vita è il corpo. “Prendete e bevete questo è il mio sangue”, il sangue come sapienza
della vita, il senso del sacrificio della sua vita.
Il padre diceva che a partire quindi da Lui, nello
stesso modo, anche noi ci uniamo al ministero del sacerdozio comune, ci
offriamo a Gesù; in queste parole, “questo è il mio corpo”, offriamo tutto
quello che siamo capaci di servire, di amare ecc. “Questo è il mio sangue”: con
questa frase vengono espresse le mie difficoltà, la mia infermità, il senso del
martirio che qualcuno di noi sta vivendo. Quello che più mi ha colpito di
questa riflessione e l’affermazione che RIMARRA’ SOLAMENTE CIO’ CHE SI E’
OFFERTO. Questa realtà mi invitava a riflettere su questo sacramento per
eccellenza che è la realtà della presenza di Gesù in mezzo al suo popolo
proprio attraverso questa offerta: “Prendete,
mangiate, bevete”. E’ il nostro
Dio che rimane con noi. Il Padre ha continuato la riflessione dicendo che
celebrando l’Eucaristia noi offriamo insieme al sacerdote il Sacrificio. E
durante il giorno diventiamo noi stesse vittima offerta e Lui; è il Sacerdote
che offre la nostra vita. E’ la vita tutta che si offre, ed è per noi un onore
il voler offrire la nostra vita nonostante le nostra piccolezza e i nostri
limiti. Allora il poco o il molto, tutta la realtà della nostra vita, se è
offerta così com’è al Cuore di Gesù, ha la sua importanza.
“E’ soprattutto nell’Eucaristia che ci
facciamo “OFFERTA” insieme a Cristo ed impariamo ad assumere il suo programma
di vita, specialmente la sua totale donazione al Padre e agli uomini”. ((RdV n
7).
Questa riflessione mi ha aiutato a dare un senso nuovo
ad ogni Messa, a ringraziare per avere la possibilità di ricevere Gesù, che mi
invita a fare un’offerta della mia vita unita a tutta la vita dei fratelli. Così
con questi sentimenti ho continuato a vivere, ad accettare il cambio di rotta
delle vacanze che avevo sognato di fare in maniera diversa; vacanze invece che
ho fatto in compagnia della radio e condividendo il lavoro con altre mani
generose che si sono unite alle mie per aiutarmi.