Dall'Assemblea Nazionale delle Responsabili della CIIS
Premessa
· Con questa
Assemblea apriamo un nuovo triennio della CIIS.
· Rinnoviamo
quindi impegno e obiettivi:
- l’impegno
di camminare insieme come Istituti nella Chiesa, cercando tutte le sinergie per
aiutarci nel discernimento di come stare nel mondo oggi, in questo grande
cambiamento d’epoca, nella modalità specifica della secolarità consacrata.
- L’obiettivo
di sostenere, rispettando l’autonomia di ciascun Istituto, il cammino,
soprattutto in quegli ambiti che sono trasversali a tutti gli Istituti, come ad
esempio, la formazione dei formatori, l’età anziana, il tempo della fragilità,
la formazione su temi specifici, ecc.
- La
necessità di esprimere nella Chiesa le istanze del mondo, nell’attenzione ai
segni dei tempi, con l’atteggiamento umile di chi ascolta e non presume di sé.
· Per dare
forma all’impegno e rimettere a tema gli obiettivi, siamo partiti ascoltando quanto emerso nell’assemblea
del maggio scorso, a partire:
- dalla
relazione di fine mandato di Marisa;
- dal
contributo alla riflessione di Daniela L.
- dal
dibattito.
· Innanzitutto,
l’Assemblea ha più volte richiamato l’importanza di continuare nella
riflessione circa la modalità tipica della nostra presenza nel mondo, in
particolare, “come” essere presenti nella realtà attuale, con la freschezza
delle origini e, contemporaneamente, con la necessità di tradurre il carisma
nell’oggi, custodendone il nucleo essenziale e rinnovandone i modi per
attuarlo, secondo le esigenze del tempo.
Programmazione Assemblee
o Per
rispondere alle sollecitazioni emerse è parso indispensabile prendere
seriamente in considerazione quanto Papa Francesco ci ricorda: “Siamo in un cambiamento d’epoca”.
o Quindi un primo passaggio (Assemblea novembre 2019)
è proprio quello di mettere a tema le ricadute
che le caratteristiche di questo cambiamento d’epoca hanno sul vivere collettivo ed individuale.
o In questa
prospettiva, è fondamentale rimettere all’ordine del giorno il tema del discernimento. Non si tratta di
aggiungere ulteriori analisi del contesto, ma di imparare ad attraversare le
domande che esso pone, individuando criteri ed atteggiamenti che possano
aiutare a discernere come stare e quali
scelte compiere nella storia complessa di oggi, a partire dalla nostra vita
quotidiana.
o Quando si
parla di discernimento, si pensa immediatamente all’agire personale, ma, oggi, è indispensabile, prima di tutto,
mettere in atto un discernimento storico,
cioè cercare di capire i caratteri della situazione, di valutarli alla luce
della fede, al fine di cogliere il senso profondo degli avvenimenti. Si tratta,
quindi, di operare un discernimento
storico che coinvolge, subito dopo, il discernimento
comunitario e quello personale:
non si tratta, banalmente, di un “prima” e di un “dopo” di carattere
cronologico, quanto, piuttosto, di un metodo
che deve diventare abituale, proprio per poter assumere in modo autentico e
profetico la responsabilità del vivere la
nostra consacrazione secolare.
o È dalla
comprensione/interpretazione della realtà che discende la capacità/libertà di
mettersi in gioco.
o Un secondo passaggio (assemblea di maggio
2020) potrebbe affrontare, quindi, il tema del discernimento, nelle diverse sue forme, in particolare il discernimento storico e il discernimento
comunitario: innanzitutto, vedere e comprendere il contesto, alla luce del
cambiamento d’epoca, per cogliere come esso interpella la nostra vocazione e
quali priorità indica.
o I mutamenti
continui (in particolare il continuo mutamento culturale), per essere letti ed
interpretati, chiedono una puntuale preparazione.
o Il tema della formazione potrebbe costituire
un terzo passaggio (autunno 2020):
ü Sarebbe importante definire “che cosa è formazione
oggi” se:
o la formazione è
dare/prendere forma;
o la formazione non
è solo trasmissione di conoscenze;
o la formazione è
contenuto e insieme relazione (che si instaura nel trasferire il contenuto
medesimo), tra chi educa (l’autorità nelle diverse accezioni) e chi accoglie la
proposta educativa:
o oggi siamo
in presenza di un certo indebolimento della figura dell’autorità: quali
conseguenze nel rapporto educativo.
o Ci troviamo in un
contesto in cui la formazione spesso subisce la pretesa psicologica di essere
assoluta, rischiando così di rendere marginale la dimensione spirituale della
vita cristiana.
ü Sarebbe importante comprendere quale formazione
offrire in un contesto in cui:
o La fede cristiana
appare estranea alla società in cui viviamo;
o Non sembrano più
possibili criteri condivisi circa ciò che è “vita buona”;
o Sembrano
prevalere criteri unicamente soggettivi che rispondono esclusivamente ad
esigenze individuali……benessere;
o Viene
continuamente rimosso il concetto di bene comune;
o Tempo di
pluralismo e di relativizzazione;
o La nostra
esperienza personale di fede è connotata dalla solitudine;
o Il contesto ci
pone sfide inedite;
o La nostra è una
fede esposta all’incertezza causata dai continui mutamenti, in una situazione
in cui non vi è il sostegno di una comunità “stabile”, nella consapevolezza che
ciò, talora, può produrre la tentazione di cercare protezione e riparo in un
concetto di comunità diverso da quello di chi vive condizioni di diaspora.
ü Quale metodo formativo:
o Il metodo deve
favorire la lettura critica del vissuto, la quale non si accontenta del
“racconto” di quanto accade nella vita quotidiana di ciascuna, ma che,
attraverso contenuti adeguati, che
alimentano la fede, consenta una rielaborazione dell’esperienza nella prospettiva
evangelica.
ü Rimettere a tema l’autoformazione:
o Premesso che non
esiste formazione oggettiva che non diventi anche autoformazione, sarebbe
importante chiedersi quali possibilità, oggi, per un’autentica autoformazione.
o Tutto
questo ci conduce ad una domanda fondamentale: Quale profezia nel cambiamento
d’epoca? Che cosa è chiesto agli IS? Quarto passaggio (assemblea
maggio 21)
o Un quinto passaggio
(Assemblea ottobre 2021) potrebbe riguardare l’attualità della nostra
vocazione Buone ragioni per proporre la nostra vocazione ai giovani. Come?
o Assemblea elettiva maggio 2022
Altri aspetti:
v Aggancio
con altre realtà ecclesiali per condividere pensieri, interventi, idee;
v Prosecuzione
del lavoro Osservatorio: coinvolgimento altre realtà, territorio, su proposte
culturali e sociali;
v Lavoro
insieme con CIIS diocesane e regionali: quali modalità? Convegni territoriali
in collaborazione?
v Congresso e
Assemblea CMIS importanza della partecipazione.
Carmela Tascone
(Rivista
Incontro n.1 - 2020)