Anna
Pati – ma tutti la chiamano Rosy – domenica 20 settembre, nella chiesa
parrocchiale di Bibano, ha emesso i suoi primi voti nella Compagnia missionaria
del Sacro Cuore, un istituto secolare fondato a Bologna dal padre dehoniano
Albino Elegante. Quella domenica mattina per le comunità di Bibano, Godega e
Pianzano è stata celebrata un’unica messa alle 10: il parroco, don Mattiuz, ha
voluto così dare rilievo a questo evento. È stata presieduta da p. Silvano
Volpato scj, che è già stato in servizio nella comunità dehoniana di Conegliano
ed ha seguito personalmente il percorso di discernimento di Rosy. Di origini
pugliesi, da diverso tempo Rosy ha lasciato la sua terra e vive al nord: prima
in Lombardia e poi in Veneto. Da settembre si è inserita nel contesto della
parrocchia di Bibano, dove dà il suo contributo nella catechesi parrocchiale:
la si vede sfrecciare in moto, arrivare per tempo alla messa domenicale e
proclamare la Parola di Dio o suonare la chitarra per l’animazione della
liturgia.
Rosy, che
lavoro fai?
«Dopo
diversi anni di lavoro con i bambini nell’ambito della disabilità e nello sport
paralimpico come allenatrice di nuoto, attualmente lavoro come operatrice
sociosanitaria in una casa di riposo per anziani del Coneglianese: in un primo
tempo, mi sono occupata dell’accompagnamento al “fine vita”, mentre adesso
lavoro come operatrice in reparto e mi occupo dei bisogni primari di cui gli
anziani necessitano».
Perché
la scelta della consacrazione?
«Mi
è difficile spiegare. Mi lascio guidare da un brano del vangelo di Giovanni
che, con altri, ha accompagnato questo percorso: “Chi cercate? Rabbì dove
abiti? Venite e vedete” (cfr. Gv 1, 35-
Una
scelta maturata nel tempo …
«Rileggendo
il vangelo di Giovanni, mi rendo conto di come gli incontri con Gesù sono
immersi in una realtà – la mia – già cominciata: sono conseguenza di azioni già
compiute, di scelte già fatte e non sempre scelte giuste. A volte, come i
discepoli, anch’io sono rimasta a debita distanza, guardando ma senza
incontrare».
Hai
conosciuto, anche tu, momenti difficili?
«Ho
vissuto crisi e sensi di vuoto che non si riescono a riempire semplicemente con
ciò che si conosce e si vive. Ma proprio qui Gesù, volgendomi lo sguardo, mi ha
rivolto la domanda: “Che cosa cerchi? Qual è il senso della vita che sta
vivendo? Queste domande, in un momento difficile della giovinezza, in cui nulla
sembrava avere senso, mi hanno aperto il cuore, mi hanno fatto scoprire il
desiderio di vivere in pienezza, di conoscere questo Gesù che in quel momento
mi sembrava così distante e invece mi stava amando come nessuno aveva fatto
mai».
E
poi ci sono gli incontri, le esperienze della vita …
Perché
proprio la Compagnia Missionaria del Sacro Cuore?
«Ho
incontrato la Compagnia Missionaria un po’ per caso, dopo altre esperienze,
grazie al mio padre spirituale. Mi ha colpito lo stile di vita, la capacità di
vivere le relazioni personali e con il Signore, in una dimensione di attenzione
all’altro, chiunque sia, ma anche dentro alla realtà parrocchiale, nella
Chiesa. Posso dire che quel “vieni e vedi” del vangelo di Giovanni, cioè
quell’incontro che Gesù aveva fissato e che mi è restato impresso, è stato per
me capire con chiarezza ciò che avrei voluto nella mia vita e che oggi
significa entrare nella Compagnia Missionaria, accogliendo quello stile di vita
che mi permette di vivere una relazione con lui, in un’ottica di servizio, di
gratuità e di appartenenza».
E
dopo il 20 settembre, che cosa succede?
«Cambia
il modo di vedere le cose. Accetto la sfida della vita dietro a Lui e questo
per me significa che non sono sola, ma ogni momento del mio vivere, ogni cosa
che accade nella mia giornata, diviene per me una scuola per imparare ad
ascoltare, ad amare ed agire come Lui. Non solo quando le cose vanno bene, ma
soprattutto nella fatica. Ciò significa accogliere quel “ti basta la mia
grazia… la mia forza è nella tua debolezza” di cui parla san Paolo. Guardando
avanti, scopri che stai camminando dietro a un Maestro di nome Gesù, che ti
ripete, fissando su di te il suo sguardo pieno di amore: “Vieni e seguimi”.
Sono convinta che il Signore quando chiama non toglie nulla ma dona davvero
tutto…».
Intervista a cura di Alessio Magoga