Come CM del Cile ci siamo proposte di fare insieme una riflessione
mensile per crescere nella comunione e nella nostra identità CM cilena. Questo
è il tema della nostra prima riflessione preparata previamente e condivisa poi
in un incontro online nel mese di agosto
2021. A questo incontro hanno partecipato Elisabeth e Teresa, missionarie
cilene.
In Cile, il mese di agosto è dedicato alla figura di Sant’Alberto
Hurtado, gesuita cileno (22.01.1901 – 18.08.1952). In sua memoria, la Chiesa
cilena, ha dedicato questo mese alla solidarietà.
Attualmente, la maggior parte delle riflessioni che si realizzano per
aiutare a capire cosa significa responsabilità sociale sono focalizzate sulla
Responsabilità Sociale Impresaria (RSE) e sulla Responsabilità Sociale
Corporativa (RSC). In questa prospettiva vengono elaborate proposte dirette all’attività produttiva di entità private e pubbliche, con la
raccomandazione di lavorare in questo ambito. Il problema che emerge è che
queste riflessioni fanno poco riferimento alle
persone integrate all’impresa, offuscando così la responsabilità personale,
mettendo invece in evidenza la responsabilità sociale di un ente comunitario
che, paradossalmente per sé stesso è carente di responsabilità.
Il termine “responsabilità sociale” è molto più ampio e profondo di
quello che si usa e si intende nel campo ristretto alle imprese, all’economia e
al socioeconomico.
Alberto Hurtado aveva capito
questa visione ristretta che circolava in quell’ epoca. Per questo ha dato un significato diverso al termine
“Responsabilità Sociale”, partendo dal Vangelo.
Come Compagnia Missionaria abbiamo una visione molto aperta e profetica in questo aspetto. La
troviamo chiaramente nel Capitolo II del nostro Statuto dove presenta “La
Nostra Fisionomia” sviluppando la Spiritualità e la Missione.
Condividiamo ora alcuni pensieri di P. Hurtado che fanno riferimento al
tema che stiamo riflettendo.
ü “La parabola dei talenti
(Matteo 25,14-30) è la parabola della responsabilità sociale e dovrebbe essere
spiegata spesso, presentando anche tutto il panorama delle realtà sociali che i
nostri giovani dovrebbero cambiare, attraverso il loro esempio, le loro parole,
azioni, e preghiere”.
ü “Essere Cristo! Il mio problema
è tutto qui. La ragione di essere della creazione. Tutto il mondo è stato
creato per la gloria del Figlio di Dio, ed io mi unisco al Figlio di Dio
attraverso il mio battesimo, che mi fa Figlio di Dio e mi vincola ancora di più
ogni volta che faccio la comunione”.
Per il gesuita cileno, il
desiderio di diventare un altro Cristo è l’attitudine che dovrebbe incendiare
la vita di ogni credente, con il fuoco della carità, che rinfresca la vita
dell’umanità assetata di amore e di comprensione. Per questo è necessario stare
uniti a Cristo e questo si realizza
attraverso il sacramento del Battesimo; questa unione si fa più solida e si
approfondisce accostandoci quotidianamente al sacramento dell’Eucaristia. Tutti i sacramenti sono veri canali che dirigono la
vita divina e l’esistenza dei credenti e gli permettono di svolgere la missione
alla quale sono stati chiamati: l’amore a Dio che si manifesta nell’amore al
prossimo.
ü “Ogni cristiano per il
battesimo acquista una responsabilità personale e sociale. Responsabilità
personale per applicare alla sua vita la verità che possiede: il corso (di
religione) deve essere una chiamata continua a superare la mediocrità.
Responsabilità sociale, che esige la donazione della sua vita al servizio degli
altri”.
In questo senso, si può
affermare che, rispetto alla responsabilità sociale, Sant’Alberto Hurtado è un
prisma che permette di ampliare e diversificare lo spettro delle realtà umane
che questo concetto presenta nelle riflessioni che oggi si svolgono attorno a
questo tema. Per il santo cileno la responsabilità sociale è fare il bene e
lavorare per un mondo migliore, dove si cerca di proteggere e dare risalto alla
dignità della persona, alla sua vita comunitaria, per la quale è
imprescindibile un’attitudine di fraternità e partecipazione che manifesti la
piena integrazione del cristiano alla vita sociale.
Da questa riflessione fatta
insieme, sottolineiamo alcune idee centrali che ci hanno particolarmente
colpito, coscienti che la riflessione è molto ampia e profonda e che offrirebbe
anche di più.
ü La
comunione con Cristo
ü Essere
Cristo
ü La
dignità umana
ü La
fraternità universale
ü Le parole chiavi della nostra
spiritualità, RdV n. 11
ü La responsabilità sociale e il
Battesimo...
ü La mancanza della meditazione
profonda, la superficialità
ü L’importanza
e l’essenziale dell’interiorità
ü Il problema
dell’individualismo, l’attitudine di non coinvolgersi, non interessarsi
dell’altro
ü Rendere trasparente nella vita
il Vangelo e lo Statuto
ü Fare opzioni coerenti, per
diventare realmente persone di “lideranza”, essere testimoni credibili.
Terminiamo con l’impegno
che permanentemente troviamo nel nostro Statuto:
n. 11: La nostra missione come la
spiritualità, nasce e si alimenta al Cuore di Cristo...”
n. 12: Chiamate da Dio a
collaborare al piano di redenzione del Padre, ci impegniamo a svolgere la
nostra missione di amore e di servizio nella Chiesa e nel mondo mediante la
nostra vita di consacrate secolari attraverso l’evangelizzazione e la
promozione umana”.