“Questo è precisamente il nostro dovere, come membri di un
Istituto secolare: essere “sale” di Dio, cammino che conduce irreversibilmente
a Cristo e alla salvezza. Però, per consolidare in noi l’attitudine specifica
della fede cristiana, che caratterizzarono in ogni circostanza la vita di Gesù
(attitudini e espressioni di verità, di giustizia, di carità, di perdono, di
pazienza, di misericordia, di gioia…) è indispensabile la meditazione della
parola di Dio, ed è indispensabile che si faccia quotidianamente con un
desiderio ardente di Dio e di crescita
in Cristo”.
“Siamo chiamati a vivere e a dare testimonianza della nostra
consacrazione in mezzo al dramma della vita. Voglia il Signore che la nostra
testimonianza sia sempre un segno nel nostro cammino di accettazione paziente e
generosa della volontà di Dio. Così, per questo aiuto che diamo alla
Provvidenza di Dio, la grazia della redenzione si stabilirà pienamente in noi,
e, a partire da noi, arriverà anche ai nostri fratelli. Noi saremo la
continuazione nel mondo dell’oblazione salvatrice di Gesù”.
“Imploriamo tutti i giorni con insistenza e perseveranza, il
dono del miglioramento cristiano nella spiritualità specifica della nostra
famiglia. Non illudiamoci di risolvere questo con l’idea che poterlo fare
solamente con il nostro sforzo. Siamo troppo deboli e instabili. La nostra
autenticità sarà soprattutto frutto della misericordia e onnipotenza di Dio”.
“Personalmente ho l’abitudine di recitare i salmi della
prima settimana del salterio per dare consistenza al mio ringraziamento al
Signore con la voce di tutte le
creature. I frutti di questo ringraziamento al Signore sono i seguenti:
- La serenità della vita
- La disponibilità a
nuove grazie
- L’abitudine di ringraziare i fratelli, per ogni dono che
ricevo, anche il più semplice”.
“ La riconoscenza è
un sentimento che vuole dominare il nostro spirito perché riconosciamo che la
Compagnia Missionaria del Sacro Cuore è stato un dono che la misericordia di
Dio ha fatto a noi e attraverso noi alla
sua Chiesa. Guardare al nostro passato con gli occhi della fede ci permette di
leggere tutti gli eventi, piccoli e grandi della nostra famiglia; la presenza
della bontà di Dio, venuta a noi e che ci accompagna con la potenza illimitata
del suo amore”.
“Come rendere visibile questa esperienza in mezzo al mondo?
Come sono seminatrice di questa felicità? Guardando al Cuore di Gesù che ci ha
amato fino a lasciarsi trafiggere il Cuore. Noi siamo invitate a far parte di
questo stesso amore che pur trafitto continua ad amare”.
“Mantenerci nella
sicurezza della fede, mentre i nostri occhi frequentemente sono aggrediti da
parole e comportamenti antievangelici … non è facile. È molto problematico
senza uno speciale aiuto di Dio. “Signore aumenta la nostra fede”. Soli non
possiamo. Abbiamo bisogno di uno speciale intervento del tuo aiuto e della nostra preghiera”.
“La necessità di unirci a Dio per mantenerci abitualmente
nel cammino di una buona testimonianza ci porta a leggere alcuni numeri dello
Statuto il n. 64 (Statuto delle missionarie) dove si sottolinea la necessità
assoluta della preghiera per mantenerci nella lealtà e fervoroso ambito della
nostra vocazione. “… Nell’assiduità alla
preghiera … si alimenta la fedeltà alla vita di consacrazione e la fecondità
della nostra missione”. Diversamente ci intristiamo, si vive nello
scontento e perdiamo l’efficacia per le opere buone.
“L’esempio
dell’apostolo Paolo. Certamente la preghiera era un forte impegno nella sua
vita spirituale. Non avrebbe potuto assolutamente con le sue sole forze, con la
sua generosità (anche se era straordinaria) affrontare e superare le difficoltà
di un cammino estremamente arduo. La raccomandazione della preghiera era molto
frequente e insistente nelle comunità che visitava personalmente o ad altre
alle quali indirizzava le sue lettere. “perché era necessario passare per molte
tribolazioni per entrare nel Regno di
Dio”(Atti 14,22).
Per la preghiera: “che ci sia soprattutto la meditazione,
l’incontro quotidiano con Dio, ascolto dell’orientamento di vita della sua
Parola. E la sua parola sviluppi nel vostro comportamento una fiamma di amore,
il dono di una carità illuminata, paziente, una carità simile a quella di Dio
per noi, che non conosce riposo, che non si spegne mai. Nonostante tutto!
Ricordiamo che, l’amore è il cuore della nostra spiritualità e che nell’amore,
soprattutto noi, saremo rivelazione della gloria di Dio, continuazione
dell’incarnazione di suo Figlio”.
“Quando Gesù affidò agli apostoli la missione di dare
testimonianza della sua persona e del suo messaggio, conosceva le sue
debolezze. Allora ha cercato un aiuto supplementare: ”Riceverete forza dallo
Spirito Santo” (cfr. Atti 1,8). Non
potremmo noi stessi garantirci ogni giorno questo “aiuto supplementare”? Così
potremmo continuare a diffondere attorno a noi tutta la luce e tutta la gioia
della nostra spiritualità, della grazia disposta dal Signore fin dall’inizio
della CM.”.
“È necessario che ci
manteniamo in frequente contatto con Cristo in maniera che possiamo fare nostri
i suoi pensieri così da poterli vivere per manifestarle con decisione, con la
certezza che Cristo ci vuole parola dei suoi sentimenti e delle sue opere per
la salvezza del mondo”.
“Trasformatevi in
intercessori davanti a Dio dei problemi del mondo, della Chiesa. Della tua
famiglia … Qualunque sia il nostro posto nel mondo teniamo presente che siamo
gli architetti del Piano di Dio”.
(dagli scritti di P. Albino Elegante)