Raccontaci un po’ la storia
della tua vita: la tua famiglia … l’ambiente dove hai vissuto … i tuoi progetti
ecc.
Mi chiamo Rosa, e da sedici anni sono nella Compagnia Missionaria ... Sono nata 59
anni fa in una famiglia semplice e lavoratrice, nella città di Resistencia,
capitale della provincia del Chaco, una delle provincie del nord dell’Argentina.
Mio papà faceva il Capo cantiere edile e lavorava nel Ministero delle Opere
pubbliche della Provincia. Mia mamma, ora in pensione, era docente. Sono la
prima figlia di tre fratelli. Attualmente vivo con mia mamma e con mio fratello
e la sua famiglia. I miei ricordi dell’infanzia sono felici, era un tempo dove
c’era anche la presenza della mia nonna paterna. Trascorrevo i miei giorni tra
giochi e studio con altri bimbi vicini, amici, compagni di scuola e cugini ...
Senza dubbio, il fatto di avere saputo che i miei genitori mi avevano battezzato
dopo tre giorni dalla nascita ha significato per me un regalo del Signore.
La
tua vocazione: come è nata? Che cosa ti ha spinto a scegliere la Compagnia
Missionaria?
La chiamata per diventare
“missionaria” è stata presente nella mia vita fin da giovane perché nella mia
parrocchia c’erano i Sacerdoti Missionari Redentoristi che organizzavano piccole missioni di
evangelizzazione nel quartiere e nelle aree più lontane. Una volta finita
l’università, ho anche partecipato, alle missioni rurali con un gruppo
missionario della diocesi. Le missioni mi hanno sempre creato un certo timore,
ma sentivo anche un certo impulso interiore che mi spingeva a partecipare con
molte aspettative e allegria ...
Appena mi sono laureata in
biochimica, ho cominciato a lavorare intensamente nella mia professione ...
Ricordo che una amica mi invitò a partecipare a un ritiro spirituale
organizzato dai Padri Gesuiti, ritiro che era conosciuto come “Esercizi
spirituali di Sant’ Ignazio”. Questo ritiro è stato molto importante per la mia
vita, come si suole dire qui da noi, “ha segnato un prima e un dopo...”
Prima di sentire la chiamata di
Dio che cominciò con l’accompagnamento spirituale, frequentavo la chiesa come una semplice fedele laica aperta al
matrimonio o a una vita sola come faceva ogni donna. Quando Dio mi ha
confermato la chiamata e mi ha dato questa certezza ho cominciato a guardare
alla mia vita e mi sono resa conto che molte cose Lui aveva fatto per me,
preparando questo cammino.
In questa tappa il Signore
cominciò a lavorare in me attraverso delle persone, fatti, eventi, esercizi
spirituali e soprattutto un accompagnamento spirituale privilegiato per arrivare
poi alla Consacrazione a Dio. Qualcosa di impensato, fuori dai miei progetti,
succedeva che ... con il passare del
tempo, si andava confermando questo discernimento vocazionale e Dio mi stava
portando per questo cammino come viene descritto nel libro dell’esodo del
popolo ebreo.
... Finalmente arrivai alla Compagnia
Missionaria del Sacro Cuore con una grande aspettativa e illusione ...
Nella misura in cui partecipavo
e conoscevo l’Istituto andavo convincendomi che era questo il posto che Dio
aveva scelto per me. Il Sacerdote Gesuita che mi aveva accompagnato
spiritualmente e l’Abbadessa delle Clarisse di Resistenza, furono le persone
più significative che mi aiutarono come fedeli strumenti di Dio in questo
cammino vocazionale. Parlando di discernimento vocazionale devo confermare
che è uno strumento della Chiesa che mi
ha molto aiutato a scegliere il cammino esatto per me.
Uno sguardo alla tua vita
attuale
Durante la pandemia come gruppo CM ci siamo sentite aiutate dallo
Spirito Santo per poter mantenere i nostri programmi di incontri e per non
spezzare i momenti di comunione che ci legano tra noi. È stato molto importante
poterci riunire in forma virtuale, una volta al mese con le nostre sorelle del
Cile, recitare anche il rosario una volta alla settimana, usare cioè questi
mezzi tecnologici con creatività, per poter condividere questo tempo incerto
dovuto alla pandemia ci ha fortificate nella comunione e come Famiglia CM.
La
Sede Centrale CM di Bologna! Qualche
hanno fa hai avuto modo di tornare alle nostre “radici” e conoscere questa
realtà. Le tue impressioni?
Ricordo con molto affetto il
primo viaggio in Italia, per partecipare all’Incontro delle “giovani
consacrate” nell’anno 2012. È stato meraviglioso poter conoscere le nostre radici
e poter condividere con le sorelle di altri paesi … sentire così viva l’azione
dello Spirito Santo che ci permetteva di comunicare tra di noi … nonostante le
lingue diverse ed anche conoscere di persona P. Albino nostro fondatore … è
stato tutto un gran regalo di Gesù attraverso la Compagnia Missionaria.
In
questo tempo così incerto di pandemia e
di guerra quali sono le sfide che ti sembrano più importanti?
In questo tempo in cui sembra
che stiamo uscendo dalla pandemia, tra le tante sfide importanti che si
presentano vedo: la necessità di creare un clima e iniziative che ci aiutino
a ritornare alla normalità, poter ancora
presenziare di persona ai vari eventi, poter progettare di nuovo ritiri,
incontri, viaggi … la necessità di
affrontare il futuro, con coraggio e speranza, anche se l’ombra dell’epidemia
e isolamento è sempre presente …
In ogni modo, penso che la
nostra Madre Chiesa ci guiderà nei passi che dovremo dare. A livello di
Istituti c’è stato un passo importante: si è già ritornati a programmare e
organizzare la Conferenza degli istituti Secolari Argentina, incentivando la
formazione delle varie comunità secolari per ogni regione. È un grande sogno
che ha il suo processo…
I tuoi sogni futuri…
Il mio sogno futuro e la mia
preghiera di ogni giorno, è quello di poter essere fedele al progetto di Dio su
di me … conto sulla sua Parola … Esodo: “Io
manderò un angelo davanti a te, perché ti protegga nel cammino e ti conduca
fino al posto, che ti ho preparato” (Es. 23,20).