Condividiamo la testimonianza di Pia e Mimmo, Familiares del gruppo di S. Antonio Abate (Napoli). Familiares della CM, cioè amici che vogliono condividere più da vicino la nostra spiritualità e le nostre attività, diventando parte viva dell'Istituto.
Presentatevi: raccontateci un po' della vostra vita, come vi siete conosciuti, la vostra famiglia, la vostra vita attuale ecc.
Siamo una coppia unitasi in matrimonio il 18/03/1979: Eravamo in viaggio di “luna di miele” con un'autovettura 127 nuova per visitare le città della nostra bella Italia (Roma, Firenze, Bologna, Milano, Venezia, Como e fino a Lugano e vicinanze in Svizzera), che già le direzioni degli ospedali della provincia di Napoli e Salerno, iniziavano a chiamarmi, perché laureato in Medicina e Chirurgia il 14/10/78 e poi abilitato alla professione medica ed iscritto all'Albo dell' Ordine dei MEDICI - CHIRURGHI DI NAPOLI, avevo l'obbligo di frequentare per 6 mesi, con una paga di 250 mila lire mensili (così è iniziata la mia passione per l'otorinolaringoiatria). Già da qualche anno frequentavo, di mattina, il reparto di chirurgia dell'Ospedale di Castellammare di Stabia e di pomeriggio affiancavo un medico anziano famoso di Sant'Antonio Abate, con funzione di Direttore Sanitario e specialista in Pediatria ed Ostetricia, per approfondire l'esperienza quotidiana del rapporto con la persona ammalata. Intanto Pia era studentessa di Biologia presso l'Università degli Studi di Napoli.
Ci siamo già conosciuti giovanissimi, lei all'età di 14 anni ed io diciottenne, quando mi chiese di fare delle ricerche sulle mie enciclopedie, perché le nostre famiglie già si conoscevano (da allora è nata la nostra attrazione con il fidanzamento successivo e poi al matrimonio).
Pia ha continuato il suo impegno in parrocchia, continuando a studiare, conseguendo il diploma di SCIENZE RELIGIOSE.
La nostra famiglia si è arricchita della gradita presenza di 3 figli (2 donne e un maschio) che abbiamo seguito negli studi e nelle varie attività ricreative, culturali e religiose: la prima figlia è medico – chirurgo, specialista in igiene (ha 3 figlie) e vive a S. Antonio Abate; il maschio è ingegnere medico, laureatosi a Roma, ivi sposato con una collega ed ha 2 figlie; la terza, single, laureata in scienze per informazione scientifica, dopo alcuni anni di attività, ha scelto di diventare dipendente della posta.
Dopo alcuni anni di sofferenza per malattia (sono stato operato di K vescica in ottobre 2018), con successive varie complicanze, per cui sono stato spesso in fin di vita ed in uno stato di cachessia, con la necessità di alimentazione artificiale e trasfusioni di sangue.
Il vostro incontro con la Compagnia Missionaria
Oggi posso ringraziare il SIGNORE NOSTRO DIO, nonostante gli alti e bassi del vivere quotidiano, per gli esiti dei miei problemi di salute, e ringrazio per le preghiere e per l'affetto dei familiari, amici, missionarie di tutta la CM e dei Familiares e della nostra responsabile, DOLORES, (la cui vicinanza è arrivata anche a Milano, dove ero ricoverato), e la particolare vicinanza degli amici familiari di S. Antonio Abate (GENNARO MERCURIO, CLEMENTE STATZU ecc.). Nonostante siano gravosi i miei problemi di salute, riusciamo ad accogliere i nostri nipotini ed a coadiuvare i genitori nella loro crescita professionale e ricreativa.
Frequentando e vivendo la vita della nostra Parrocchia, i nostri amici Clemente e Rosa, Gennaro Mercurio e Lucia, Giuseppe de Gregorio e Anna, Vincenzo Pannone e Consiglia, ci hanno invitato a frequentare gli incontri dei Familiares con il caro PADRE ALBINO: ci siamo subito innamorati del carisma di PADRE ALBINO e poi di CAMILLA, che ci ha seguito nel percorso di formazione per aderire alla famiglia dei Familiares ed alla CM, ed in seguito Lucia Capriotti e di tutte le altre missionarie, che abbiamo conosciuto successivamente.
Papa Francesco parla di “chiesa in uscita” e “di periferie esistenziali”. Secondo voi come possiamo concretizzare questo suggerimento nell'ambiente in cui viviamo?
Conveniamo con il nostro caro PAPA FRANCESCO, che la chiesa deve essere in uscita, per migliorare il contatto con le persone ed aiutarle ad innamorarsi di GESU' e della nostra cara Madre Maria.
Secondo noi, per riuscire ad avere una comunicazione religiosa con la società in cui viviamo, è necessario riuscire a stabilire un dialogo positivo e costruttivo con la popolazione, di tutte le età, del nostro ambiente ed a creare in parrocchia eventi ricreativi e culturali per stimolare lo sviluppo culturale e morale delle nuove generazioni. Abbiamo vissuto un periodo difficile per il periodo dell'epidemia da COVID, ma con la disgrazia della guerra scatenata da PUTIN in UCRAINA, la nostra vita è peggiorata per la crisi economica conseguente alla penuria del gas e grano, per cui è vigente un corale scoraggiamento e sfiducia nel futuro, ma con la buona della società civile e con l'aiuto della Comunità Europea e con la fiducia che abbiamo nel nostro amato Gesù, supereremo certamente questo delicato momento di difficoltà economica.
Pia Del Sorbo e Domenico De Riso