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COMPAGNIA MISSIONARIA
DEL SACRO CUORE
una vita nel cuore del mondo al servizio del Regno...
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Ricordo di Giuseppina Orlando
Posted by Compagnia Missionaria

Nasce ad Angri (SA) il 12 gennaio 1949. All’età di 24 anni, il 15 novembre 1973 entra nel periodo di orientamento nella Compagnia Missionaria del Sacro Cuore, affrontando alcuni anni di formazione. Il 7 novembre 1980 emette i primi voti di castità, povertà, obbedienza diventando missionaria effettiva.

Svolge la sua missione di amore e di servizio nella Chiesa e nel mondo, secondo la spiritualità e il carisma della Compagnia Missionaria del Sacro Cuore, in mezzo alla sua numerosa famiglia con passione e amore materno, nell’ospedale civile di Nocera Inferiore, per 35 anni, come infermiera professionale nel reparto di ostetricia e ginecologia oncologica e gravidanza a rischio.

Per tutta la vita ricorda con gratitudine a Dio le centinaia di bimbi che ha aiutato a venire alla luce, anche impegnandosi tante volte a salvarli dall’aborto, contro il quale fa la scelta difficile dell’obiezione di coscienza.

Svolge la sua missione anche in ambito ecclesiale: soprattutto nell’Azione Cattolica e nella Caritas parrocchiale; e in ambito sociale: nel Movimento per la vita e nel Consultorio Familiare.

In Compagnia Missionaria è membro del Consiglio Centrale dal 1989 al 1995. Per alcuni anni è amministratrice del gruppo delle missionarie che aveva sede prima a Salerno e poi a S. Antonio Abate. Per un certo periodo svolge il suo servizio nel gruppo anche come responsabile.

Come donna cristiana e come consacrata e discepola del Sacro Cuore, Giuseppina ama la vita. La vita degli altri, soprattutto dei più fragili: mamme in gravidanza, bambini, malati, persone in difficoltà, per i quali mette a disposizione sé stessa e le sue competenze e i suoi talenti. Ama anche la sua vita Giuseppina e lo dimostra donandola, anche nella sua lunga malattia; e lo dimostra combattendo con la forza della fede e con inesauribile speranza per più di tredici anni, mantenendo, anche se con grande fatica, molti dei suoi impegni, anzitutto in Compagnia Missionaria, nella quale vive una forte appartenenza con entusiasmo e fedeltà.

Dopo aver percorso per tanti anni la via dolorosa con Gesù, il 7 aprile 2023, Venerdì Santo, entra con Lui nella morte per risorgere con Lui nell'eternità dell'Amore.

Lucia Capriotti

Lettera della Presidente per il funerale


09-03-2023

Carissima Giuseppina,

Oggi le Missionarie ed i Familiares della Compagnia Missionaria del Sacro Cuore ti salutano con cuore grato per la tua donazione nella nostra famiglia, per i diversi servizi prestati alla Compagnia Missionaria e per la tua testimonianza di donna consacrata in ogni luogo dove sei stata presente. Ti ricorderemo specialmente per come hai vissuto la tua lunga e dolorosa malattia sempre in spirito di offerta, fedele al nostro carisma; molte saranno state le grazie che abbiamo ricevuto per ogni dolore offerto. Grazie di cuore cara sorella!

Cara Filomena e tutti i membri della tua famiglia ricevete il nostro abbraccio fraterno e la nostra comunione di preghiera chiedendo che troviate consolazione nel Signore poiché Giuseppina oggi celebra la Pasqua insieme al nostro Dio e Padre assieme a tutti i fratelli e le sorelle che ci hanno preceduto nel Regno dei Cieli.

Oggi in modo speciale risuonano le Parole di Gesù che rinnovano la nostra speranza: “Io sono la Risurrezione e la Vita; chi crede in me, anche se muore. Vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno.” (Gv. 11,25-26).

Con fraterna stima.

Graciela Magaldi

Presidente

Ha saputo amare e soffrire

I miei ricordi di Giuseppina hanno radici antiche, quando con la sorella Filomena e i tre nipotini veniva spesso a far visita a mia madre. Verso mia sorella Giuseppina ha sempre conservato un affetto speciale per averla conosciuta nei primi tempi della sua scelta missionaria. Amava parlare, ricordando il passato, delle “tre Giuseppine” includendo naturalmente l’amica del cuore Giuseppina La Mura, con cui aveva condiviso i tempi della formazione nella CM. Con mia madre che, come noi figli anche lei chiamava “mammina”, c’era un’empatia naturale e una certa somiglianza per quel modo semplice, schietto, spontaneo e un po' scherzoso di raccontare, di comunicare secondo lo stile napoletano. Le visite diventavano sempre momenti di festa, di allegria. In seguito, con la mia entrata nella Compagnia Missionaria nel gruppo di Salerno, la nostra amicizia è diventata più forte, la nostra conoscenza e  le nostre condivisioni più profonde. Non mi è possibile raccogliere i ricordi che sono tantissimi anche per l’emozione che mi suscitano.

Una missionaria che sapeva AMARE, che aveva dato “corpo” al nostro carisma nella concretezza della sua vita. Tre i suoi grandi amori, che si integravano, si completavano in un’unica missione : la famiglia naturale, la sua professione di infermiera, la CM.

La sua famiglia naturale, come ancora molte famiglie del sud, è numerosissima. Ricordo che aveva racchiuso in una foto (le piaceva scattare foto) tutti i nipoti che io non riuscivo a contare. Per ognuno si rendeva disponibile specialmente per problemi di salute e per i parti. Molti li aveva fatti nascere lei. Ma la scelta più coraggiosa e anche difficile, condivisa con la sorella Filomena, fu di assumersi la responsabilità dei nipoti rimasti orfani, dopo la morte del padre.

La professione di infermiera che esercitava con competenza e senza risparmio di energie, accettando anche turni faticosi, era un po' il suo orgoglio, il campo dove riusciva a spendere con frutto la sua passione per la vita. Aveva una grande capacità di ascolto e di persuasione verso donne confuse, sfiduciate, smarrite sotto il peso di tanti problemi familiari, per incoraggiarle nella scelta di portare avanti una gravidanza. Con cuore aperto sapeva trasmettere la fiducia nel Dio Amore, il Dio della Vita che non chiude mai le strade, anche quelle strette e prepara sempre una gioia più grande. Non so quante siano state le donne aiutate da Giuseppina, so solo che provava una grande gioia con un pizzico di orgoglio quando le incontrava felici e grate per la loro maternità. In qualche modo si sentiva una seconda mamma di tanti bimbi.

Ma l’amore più grande è stato la CM. Ha sempre mostrato un forte senso d’identità e di appartenenza. Ci meravigliava durante la sua malattia la sua presenza ai ritiri di gruppo, anche dopo un giorno di chemio e provata dalla sofferenza. Aveva bisogno di respirare l’aria della famiglia CM. Come aveva bisogno, fino a che le è stato possibile, ritirarsi in luoghi di silenzio e di preghiera per ricaricarsi spiritualmente e riprendere il ritmo intenso della vita. Si potrebbe dire una donna “contempl-attiva.” Aveva capito che per essere donne attive bisogna essere contemplative.

La malattia

La sua malattia si è manifestata subito dopo il raggiungimento della pensione. Si può dire che non ha lasciato mai gli ospedali, che sono diventati così il primo “luogo” di missione... Un lungo Getsemani durato anni ed anni che alla fine l’aveva stancata, ma mai tolto la sua capacità di lottare e quella saldezza di fede che le apparteneva. Sempre continuava a ripetere “Sia fatta la Tua Volontà”. Questa cara sorella ci ha lasciato così un segno profondo e una grande testimonianza. Ha saputo amare e soffrire.

Marinella Martucci

Cara amica

Cara Giuseppina,

la notizia della tua morte mi ha sorpreso, pur sapendo che negli ultimi giorni la malattia si era fatta più aggressiva. Passati i primi momenti di sgomento, ho pensato che il Signore Gesù ti abbia detto ciò che disse al buon ladrone: «Oggi sarai con me in Paradiso».

Cara amica di ben 50 anni, prega per la tua numerosa famiglia e per tutta la Compagnia Missionaria che hai amato come la tua famiglia di origine.

Mi tornano in mente le tue parole: «Andiamo avanti», ma senza il tuo aiuto non possiamo farlo.

Buon viaggio, amica mia.

Emilia Serra

Familiaris di S. Giorgio a Cremano

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