Nel 10° anniversario della Pasqua di P. Albino
La
testimonianza di amore gratuito che ho visto nei gesti, nelle parole e negli
atteggiamenti di Padre Albino ha lasciato in me un segno indelebile, una
chiamata costante ad amare senza misura, senza calcoli, ad amare tutti, ad
amare sempre...
Al centro
del Vangelo, al centro della nostra spiritualità, nei desideri più profondi del
cuore umano, c'è questo desiderio di amare incondizionatamente. Siamo invitati
ad amare come ama Gesù: “Amatevi gli uni
gli altri come io ho amato voi”. Padre Albino è stato per me una
testimonianza visibile di questo amore.
Mi scriveva
sempre alle feste di Capodanno, nei compleanni, nei momenti di lutto e mentre
attraversavo le varie tappe della formazione e della consacrazione. Se a volte
non gli rispondevo, non pretendeva nulla in cambio, non mi criticava e
continuava a venirmi a trovare con le
sue cartoline e lettere. Provavo così tanta gioia quando ricevevo la tua
corrispondenza! Quando ci incontravamo mi diceva sempre: “Continua a darmi tue notizie”.
Anche se
non abbiamo vissuto insieme ho sempre sentito che mi apprezzava e mi amava. Questo modo di fare era come un invito per dirmi: “vai e fai lo stesso!”
Quanta
disciplina e spirito di sacrificio ha dovuto esercitare per riuscire a
conciliare la vita comunitaria, nel suo Istituto, e quella di Fondatore della
CM, con tutto ciò che comportava: insegnare, custodire,
accompagnare, consigliare...
“Mi prenderò cura delle mie pecore…” Ad
immagine del Buon Pastore, Padre Albino ha dato la vita per le sue “pecore”,
sempre attento a ciascuna e al gregge, per custodirlo unito . Questa cura lo ha
spinto a visitare i gruppi di missionarie e familiares e anche le nostre famiglie. Ha saputo dare a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio.
Ricordo che, quando mia madre era
Mi
affascina pensare e sentire la libertà, la pace e la gioia che ci dà vivere la
gratuità dell'amore. Questa, è per me la più grande eredità che mi hai
silenziosamente lasciato Padre Albino.
Voglio essere come Lui: amare senza misura, valorizzare
gli altri, curare, visitare, soprattutto, le nostre sorelle malate...