Con i giovani di S. Arnoldus Jassen
Avevamo programmato nel novembre 2008 di fare un incontro per giovani in ricerca della loro vocazione. Per prima cosa abbiamo cercato di concretizzare una data: 26 marzo 2009. Però, a causa di tanti motivi e anche parlando con padre Wardjito, si è pensato di farlo più avanti, anche per avere tempo per prepararlo bene. Così ci siamo accordate per il 19 aprile 2009, dividendo tra di noi l’impegno della preparazione.
La domenica 22 marzo 2009 Lucy, Anet ed io siamo andate alla parrocchia di San Arnoldus per incontrare Yohanes, la responsabile della commissione dei giovani della parrocchia. Anet, incaricata dei primi contatti aveva già preso un appuntamento con lei. Così siamo partite verso le 9.30 da Giacarta. Prima però, io sono andata da padre Wardjito per farmi firmare la lettera di presentazione da portare al parroco di Bekasi, località fuori Giacarta, ma sempre parte dell’Archidiocesi. Dopo un viaggio in pulmino di circa un’ora siamo arrivati a destinazione. Qui ci siamo incontrate con quattro giovani : Yohanes, Yustinus, Merti e Lucy. Ci hanno accolte bene, abbiamo potuto parlare con libertà ed entusiasmo e programmare insieme quello che si desiderava fare. Dopo siamo andati dal parroco per riferire quanto programmato ma non c’era, perché stava celebrando una messa battesimale. Però siamo state fortunate lo stesso perché c’era padre Victor, SVD, moderatore per la commissione dei giovani della parrocchia. A lui abbiamo riferito la nostra programmazione, che ha accolto in maniera entusiasta e positiva .
Ci ha pure detto che, sperava per quel giorno, non ci fossero programmate altre attività,così i giovani avrebbero potuto partecipare al nostro incontro. Volevamo anche parlare con il parroco, ma non è stato possibile perché la messa era appena cominciata e c’erano circa 120 persone da battezzare. Così ci siamo decise a consegnare la lettera a padre Victor chiedendo a lui di darla al parroco. Dopo aver ringraziato ciascuno per la premura avuta nei nostri confronti siamo andate in pace.
Abbiamo ringraziato anche Dio, perché anche se eravamo ancora all’inizio tutto era andato bene.
Dopo siamo andate a prenotare il pranzo che avremmo fatto insieme il 19 aprile. Lo abbiamo prenotato per circa 50 persone; questo pranzo ci è stato offerto da padre Wardjito.
Ormai stanche e con fame, abbiamo quindi cercato un piccolo locale per poter fare il nostro pranzo. Subito dopo siamo quindi ripartite per Giacarta e tornate insieme a casa mia per riposare e parlare ancora del nostro programma. Ci siamo quindi divisi alcuni compiti: Lucy avrebbe telefonato a padre Anselmus parroco di Bekasi, Anet manteneva il contatto con Yohanes ed io avrei preparato il materiale da portare all’incontro.
Al pomeriggio abbiamo recitato i vespri insieme per ringraziare il Signore per la sua benedizione su questa giornata. Abbiamo poi mangiato insieme “baso” = misto di verdura spaghettini , palline di carne… e subito dopo Anet e Lucy sono tornate a casa loro.
Nei giorni successivi ci siamo date da fare per preparare le cose che avevamo bisogno di portare: il depliant e il cartellone. Yudha un nostro amico, ci ha dato un valido aiuto per preparare i cartelloni due dei quali già pronti e molto belli. Per i depliant invece, per vari motivi, non siamo riuscite e prepararli
Susi e ibu Surtinah dovevano prepararsi per dare la loro testimonianza. Mudji avrebbe parlato con loro per comunicare questo impegno.
Il giorno atteso
Finalmente è arrivato il giorno dell’incontro tanto atteso. Ci siamo date appuntamento al terminale del bus a Kampung Melayu. Verso le 9.15 ci incontriamo tutte; eravamo in sei: Anet, Lucy, Susi e le due simpatizzanti familiares Ibu Surtinah e Ibu Ida ed io. Prima di deciderci sul mezzo da prendere discutiamo un po’, i pareri sono diversi: una dice di prendere il bus patas 9A perché diretto e ci porta al terminale di Bekasi, vicino alla parrocchia; un’altra fa la proposta di prendere il treno, un’altra di prendere il pulmino M26 secondo quanto avevamo stabilito in questi giorni… Dopo un po’ di dibattito, si decide di prendere il pulmino M26. Si fa un buon viaggio e si arriva alla parrocchia verso le 10.30.
Arriviamo quando la messa è appena finita. Intanto che aspettiamo, Yohanes, Susi ed io entriamo in chiesa per pregare. Qui ci siamo incontrati con padre Wardjito e insieme siamo andati a casa dei padri perché il nostro incontro era lì. Yohanes ci comunica che padre Victor aveva messo a disposizione l’aula della parrocchia per noi, però nello stesso giorno essendoci un seminario sulla figura di san Paolo con più partecipanti, abbiamo dovuto cambiare ambiente
Padre Victor ci chiede scusa per questo inconveniente. Secondo me questa parrocchia è molto vivace, ha tante attività e programmazioni, quasi ogni domenica. In quel giorno praticamente c’erano quattro iniziative e tutte le sale erano piene.
La presentazione di padre Wardjito
Alle 11.00 è cominciato l’incontro, Yohanes ha rivolto una parola di benvenuto a tutti noi presenti. Padre Wardjito ha chiesto a Wening di animare l’inizio dell’incontro con il canto: “Hari Ini Kurasa Bahagia” (Oggi mi sento felice) che viene cantato tutti insieme. Subito dopo il Padre ha continuato l’incontro con una preghiera. In seguito si è fatta la presentazione di ciascuno: il nome, cosa si fa (lavoro), il gruppo di appartenenza. E’ stato molto interessante; tra i partecipanti c’erano giovani che lavorano e alcuni che ancora studiano alla scuola superiore, c’era anche una signora.
Padre Wardjito ha cominciato spiegando la situazione degli Istituti Secolari in Indonesia . Sono pochissimi e si possono contare sulle dita. Tra questi sono presenti: IS Ragi Kristus (lievito di Cristo) Bandungan Giava centrale, ALI a Sumatra del nord, ALMA fondata da padre Jansen e la Compagnia Missionaria del Sacro Cuore. Mentre nella diocesi di Jakarta ci sono più di 20 ordini o congregazioni sacerdotali e circa 48 Istituti di vita religiosa. A livello diocesano ci sono più di 450.000 fedeli sparsi in 61 parrocchie.
Tanti carismi : la grazia di Dio
Nella nostra Chiesa ci sono tanti ordini o congregazioni di vita religiosa: questo significa che Dio opera sempre nel nostro mondo e ci dà la sua grazia per mezzo di tanti carismi. Questa è la nostra ricchezza. Le persone hanno scelto questa chiamata a vivere il loro essere cristiani, seguendo l’ insegnamento di Gesù: . Mediante questa vita religiosa, ciascuno ha voluto realizzare in maniera più concreta la grazia ricevuta nel battesimo.
Padre Wardjito ha parlato anche della figura di Santa Faustina che meditava la misericordia di Dio nel Cuore di Gesù. Da questo Cuore sono scaturite l’acqua e il sangue che si possono vedere dai raggi colorati che il Cristo effonde dalle mani. Mentre, nella devozione di Santa Margherita Maria Alacoque al Sacro Cuore di Gesù, possiamo vedere l’immagine del Sacro Cuore con il fuoco acceso. Questo è il simbolo del Cuore bruciato dall’Amore infinito che ama l’umanità intera. Tutte e due le devozioni partono dalla stessa fonte cioè Gv 19,37.
In seguito, padre Wardjito ci ha invitato a rinnovare le nostre promesse battesimali per ricordarci della nostra vocazione cristiana.. E’ una vocazione alla vita che porta una novità nella nostra vita. Siamo fragili, ma nel Signore diventiamo forti. Tutto è possibile nel Signore, perchè Lui ha messo nel nostro cuore il suo Spirito (Ez 36). Quindi, questo Spirito diventa anima e sostegno per la nostra vita. Mentre p. Wardjito chiudeva la sua riflessione, la campana della Chiesa ha cominciato a suonare, allora ci ha invitato a recitare il Regina Caeli.
Presentazione della CM
Poi abbiamo continuato noi a parlare della Compagnia Missionaria. Mudji ha presentato la storia, la spiritualità, il carisma, le tappe, le condizioni per entrare nella CM. E’ stato bello e interessante perché avevamo i cartelloni, quindi, i presenti hanno potuto seguire bene la descrizione e vedere anche le nostre foto. Sono poi emerse alcune domande: sui voti, sull’aspetto economico, volevano sapere se venivamo chiamate suore, sulla possibilità di altre chiamate... Mudji ha risposto a queste domande. Terminata questa sessione, Mudji ha dato la parola a Susi per fare la sua testimonianza. Ecco quanto ha comunicato Susi: “Nell’ anno 2003, ho conosciuto per la prima volta la CM ,in quel tempo ero a Palembang, Sumatra del Sud. Sono venuta a sapere notizie della CM tramite alcuni padri dehoniani. Da qui, ho deciso di conoscere più da vicino questa realtà per cui ho cominciato a partecipare ad alcuni programmi fatti dalla CM.
All’inizio, non capivo precisamente cosa fosse un Istituto Secolare che è la caratteristica della CM. Finalmente poco a poco, ho incominciato a entrare nello spirito dell’ Istituto Secolare, capire soprattutto che è formato da laici che consacrano la loro vita al Signore e ai fratelli mediante la testimonianza del loro vivere quotidiano, come semplici laici. E nello stesso tempo si vivono i consigli evangelici. La diversità dai religiosi è che ogni membro di Istituto Secolare vive inserito nel suo ambiente, nel mondo, con la consacrazione e senza l’obbligo di vivere insieme nella comunità o in convento. Io vivo da sola a Bandung, ma partecipo a tutti programmi CM insieme con le sorelle che sono a Jakarta.
La mia vita quotidiana normalmente trascorre come qualsiasi laica in genere. Svolgo la professione di insegnante, in una scuola privata (non cattolica) e lavoro come tutti, senza ricercare nessun privilegio. I miei colleghi e i miei studenti sono musulmani quasi al 90%, quindi penso che non sia necessario parlare loro della mia scelta.
Voglio condividere la mia felicità vissuta durante il cammino nella CM:
La fraternità : Il fatto di accogliere tante sorelle nuove, mi ha aiutato a essere aperta nel modo di pensare.
Ho imparato ad avere il coraggio di esprimere le mie difficoltà alle altre, di saper organizzarmi sia il tempo che ho a disposizione che amministrare la parte economica che riguarda la mia vita .
La libertà: ho acquistato piena libertà nella mia vita. Vivo in libertà nel senso che in ogni mia attività mi sento accompagnata dall’ Amore cioè Cristo stesso, per esempio: mi sento libera dalle persone o da qualcuno in particolare e dalle cose.
Nel seguire la CM anch’io incontro alcune sfide:
* Ad esempio quando mi viene fatta la domanda:“Perché non ti sei ancora sposata” ? Per rispondere di solito guardolla persona che mi fa la domanda. Se è un cattolico, rispondo:” perché io ho fatto questa scelta di non sposarmi”; ma se è un musulmano, invece rispondo sorridendo.
La forza che mi aiuta ad andare avanti e mi sostiene è la preghiera e il silenzio, soprattutto il silenzio del cuore. Quando alle volte sento l’ aridità nella preghiera a causa della routine quotidiana, mi ritiro dal frastuono, da quanto può essere troppo rumoroso e comincio a riflettere sulla mia vita davanti al Santissimo Sacramento, in adorazione. Questa è la mia esperienza che posso condividere con voi. Il Signore ci benedica. Amen.”
Dopo aver ascoltato la testimonianza di Susi, Mudji ha invitato Ibu Surtinah e Lucy a dare la loro. Tutte e due hanno detto che sono contente della scelta fatta, nonostante, a volte s’incontrino difficoltà e sfide.
Il tempo è trascorso veloce…infine dopo tanta comunicazione, la fame si è fatta sentire. Kus uno dei giovani presenti si è alzato per pregare. Abbiamo mangiato cibo giapponese. Durante il pran-zo Lucy ha continuato a pa-rlare con Lucy , una ragazza di Lampung che conosceva padre Haryoto, SCJ. Sembra interessata alla CM.. Dopo pranzo abbiamo concluso il nostro incontro scam-biandoci gli indirizzi e-mail e il numero di cellulare. Una ragazza di nome Villi ci ha detto che vuole conoscere meglio i Familiares. Ho chiesto il suo numero di cellulare e indirizzo e-mail, le ho promesso di invitarla al nostro ritiro mensile.
Conclusione: ringraziare e salutare
Così è finito tutto, il tempo di ringraziare tutti quanti e di salutare. Come piccolo ricordo del nostro incontro abbiamo consegnato 2 tazze del 50º CM, una per Yohanes che ha lavorato tanto per noi e un’ altra per il parroco.
Dopo aver terminato questo evento, siamo entrate nella chiesa e davanti al tabernacolo abbiamo reso grazie a Dio che ci ha permesso di realizzare questo programma. Ibu Surtinah e Ibu Ida sono tornate a casa prima di noi. Susi è ripartita direttamente a Bandung prendendo il pulman. Lucy, Anet e Mudji hanno presso il pulmino 05 e M26. Anet e Lucy sono andate a messa nella parrocchia di sant’Antonio di Padova ed io sono tornata direttamente a casa.
Ringraziamo ancora Dio per averci dato la possibilità di fare questa bella esperienza. Grazie anche a tutti coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione.