Di questi tempi i viaggi sono per molte persone un modo di conoscere, rilassarsi, distrarsi e così via, in molti casi una necessità.
Con Mariolina decidiamo di comperare ed andare a prendere la nuova macchina (una jeep marca Ford, grigia con canopy) a Maputo e viaggiare fino a Nampula e di farci appunto un viaggio per conoscere una parte del Mozambico che ci é sconosciuta. Il motivo principale é il risparmio ma il vero motivo é conoscere e capire.
Personalmente, in questi ultimi tempi, sono meno propensa a fare viaggi lunghi per vari motivi e, per questo viaggio avevo le mie riserve vedendo l’alto numero di incidenti sulla strada che dovevamo percorrere ed i molti chilometri: circa 2000. Varie persone a cui abbiamo detto che facevamo il viaggio da sole ci hanno detto che eravamo pazze. Bisogna sapere che Mariolina ed io abbiamo 64 anni e non abbiamo un fisico al cento per cento (Mariolina ha fatto un grave incidente l’anno scorso di cui ci sono ancora alcune conseguenze ed io ho il mio problema ai piedi).
A Maputo aspettiamo i vari documenti della macchina e ci troviamo proprio nel momento in cui entrano in vigore le nuove targhe concordate da tutti i paesi dell’Africa Australe. L’attesa é di quindici giorni in più del previsto. Questo dà la possibilità a Lisetta (che voleva venire a Nampula per riposarsi un poco e stare con noi) di aggregarsi a noi per questo viaggio. Lisetta ha 70 anni!
Prima di procedere nel nostro viaggio proviamo la macchina (che ci viene consegnata il 26 aprile ma della quale dobbiamo ancora completare la documentazione) andando a Manhiça, località a circa 70 km da Maputo. Cogliamo l’occasione per una visita alla famiglia di Helena (che vive con noi a Nampula). Ad aspettarci c’é la sorella con i suoi figli e la mamma. Ci accolgono con grande affetto e ci fanno una grande festa. Hanno preparato per Helena varie cose che porteremo a Nampula.
Concordiamo insieme a Mariolina che é bene fare il viaggio di giorno, (c’è anche il problema degli assalti) e che ce la prenderemo con calma dedicando almeno tre giorni a questo lungo viaggio.
Si parte il pomeriggio di giovedì (28 aprile 2011) per arrivare a Xai – Xai (che dista circa 300 km da Maputo) da D. Lucio Muandula ( amico e vescovo di quella Diocesi) che ci ospita per una notte. Questo primo tratto di strada é molto trafficato. Andiamo con calma. La macchina é davvero confortevole e si guida senza fatica. In questo primo tratto ci accompagna un prete mozambicano, P. Atanasio (parroco dell’Isola del Mozambico) che rimarrà a Xai- Xai per alcuni giorni.
D. Lucio ci accoglie con grande simpatia. Nota importante: arriviamo all’imbrunire e, pur con indicazioni precise, sbagliamo strada almeno tre volte prima di arrivare alla casa della Diocesi. Comunque grande festa e dialogo vivace e molto animato. Qui conosciamo Veronica volontaria proveniente dell’Argentina che lavora alla Caritas Diocesana di Xai – Xai e due suore sempre dell’Argentina, giunte da poco tempo in Mozambico e che collaboreranno nella pastorale diocesana. Da notare che i missionari/e Latino Americani stanno aumentando la loro presenza nelle diocesi mozambicane proporzionalmente alla diminuzione di missionari/e Europei.
Il mattino dopo alle 6 ci ritroviamo per la celebrazione Eucaristica (D. Lucio ci aiuta a riflettere sulle letture pasquali con la sua solita profondità e competenza) e la colazione. Ripartiamo verso le 7 e 30 da Xai – Xai. Anche D. Lucio e P. Atanasio partono per una missione lontana della diocesi per visitare le comunità e per i battesimi e rimarranno fuori circa 3 giorni. Ci seguono a distanza con molta attenzione ed affetto mandando continuamente messaggi e telefonando per sapere se il nostro viaggio procede bene.
Un dato importante: il Mozambico ha una lunghezza di costa di circa 3000 km e in ugual
misura di strada nazionale. La strada principale che collega tutto il Mozambico è stato un sogno che si è realizzato grazie a vari intervenienti ed attualmente questa rete stradale è abbastanza buona eccetto in alcuni tratti.
In effetti viaggiamo bene da Xai Xai (Provincia di Gaza) a Morrumbene (altri 300 km circa) (Provincia di Inhambane) ci fermiamo per mangiare qualcosa. Subito troviamo un luogo dove ci dicono che oggi non si cucina ma la soluzione alternativa viene subito: comperare una decina di panini e una specie di frittelle di fagioli tipici di questi lati e che conosciamo perché ce li cucina Helena sapendo che ci piacciono; ci prendiamo alcune bibite mangiando i nostri panini con “bagias”. Il luogo ha un nome particolare: “Fala Certo Sitoe e Filhos” (parla sinceramente Sitoe e figli). Gabriela che vive con noi a Nampula ha il cognome di Sitoe ed è oriunda di questa zona e pensando a lei ci facciamo raccontare la storia di questo nome. Una storia simpatica.
Da Morrumbene a Muxungue che dovrà essere la nostra prossima meta dovremo fare circa 400 km)
La parte sud del Mozambico é più sviluppata turisticamente ed ogni tanto ritroviamo dei luoghi tipici africani di ristoro, o delle scritte che indicano dei piccoli villaggi turistici sul mare. Uno dei più noti è Vilanculus. E, fino a questa località appunto, la strada è piuttosto bella e scorrevole senza però quel traffico che pensavamo di trovare. Difatti le strade sono ancora abbastanza prive di automezzi che forse sono più presenti nei fine settimana.
Dopo Vilanculus abbiamo un tratto di strada piuttosto mal messa con alcuni buchi da scansare ed altri tratti meno impegnativi ma tutto sommato nell’insieme non ci si può lamentare. La strada nazionale prosegue fino al “Rio Save” che divide il sud dal centro del Mozambico.
All’altezza del ponte sul fiume Save paghiamo il pedaggio di 20 meticais (neanche mezzo euro) e attraversiamo il ponte con calma e solennità. Sulla riva opposta dove inizia la Provincia di Sofala (zona centro del Mozambico) troviamo due militari che normalmente fanno la verifica della merce come se entrassimo in un altro Paese! Ci stupiamo di questo fatto che ci pare piuttosto offensivo per la gente del centro e che non avviene nella riva opposta per entrare nel Sud del Mozambico. Comunque a noi é riservato un trattamento diverso vista la nostra età e il fatto che ci caratterizzano come missionarie.
Proseguiamo verso nord, verso la missione di Muxungue retta da una comunità Comboniana previamente avvisata del nostro arrivo. La missione si trova all’entrata della cittadina omonima e dopo un piccolo errore (un poco prima c’é una comunità anglicana che scambiamo con quella comboniana) entriamo nella missione dove vivono quattro missionari di diverse etá e nazionalità: 1 messicano, 1 italiano, 1 portoghese, 1 polacco. Il padre messicano é il responsabile e si chiama P. Luís. Un tipo accogliente. Ceniamo, pernottiamo e facciamo colazione e di nuovo ripartiamo avendo come meta Quelimane che dista circa 600 km.
Siamo al sabato giorno 30 aprile ed il primo incrocio importante é quello di Inchope dove si diramano varie strade in direzioni diverse: a ovest verso Chimoio, Tete, Malawi, Zimbabwe; a est c’é la strada che porta a Beira.
La strada che prosegue verso nord é quella che porta alla Gorongosa che é una grande foresta piuttosto famosa e che si snoda per una lunghezza di più di 100 km. É per questa strada che passiamo. La natura é rigogliosa ed in lontananza si vedono grandi montagne. Sulla strada vediamo venditori di miele (famoso per la sua bontà e qualità). In certi punti si vende carne di gazzella affumicata (la comperiamo e ce ne mangiamo un poco durante il viaggio, il resto la offriamo a Gina che é molto contenta di questa carne prelibata e piuttosto rara). La strada é più bella anche perché la Riserva della Gorongosa offre molte attrattive turistiche. Noi proseguiamo a buon ritmo e, come il giorno prima ci abbuffiamo di banane, mandarini, pane a cui si aggiunge oggi la carne di gazzella; senza fermarci troppo per il pranzo ma mangiando in macchina con il cambio di guida che rigorosamente al mattino é di Martina più sveglia in quelle ore e il pomeriggio é di Mariolina più vivace nell’arco di questo tempo. Passando da Gorongosa ci ricordiamo della Dr Anna Cattane che ci parlava di questa zona come la più bella del Mozambico.
Cerchiamo disperatamente caffè e lo troviamo solo a Caia dove fanno l’espresso come si deve. Caia si trova sulla riva del fiume Zambesi dal lato della Provincia di Sofala. A questa altezza é stato costruito recentemente (2009)
il ponte che collega il Centro ed il Nord del Mozambico. Dall’altro lato c’é la cittadina di Chimuara che si trova nella Provincia della Zambezia. Per il pedaggio paghiamo 100 meticais pari a poco più di due euro. È lungo quasi 3 chilometri ed unisce le due sponde del fiume Zambesi. C’é un libro interessante che parla di questo e di cui consiglio la lettura per capirne l’importanza (Um Rio uma Ponte uma Nação di Francisco Pereira – Editora Missanga Ideias & Projectos). È valsa la pena di vedere questo famoso ponte.
Dal lato di Chimuara visitiamo il Lodge “Cocoa” proprietá di amici di Lisetta e miei: Marlene e Rogerio. Un luogo molto bello con vista sul fiume e sul ponte. Qui parliamo con i lavoratori per capire un poco come vivono questo tipo di presenza e ci sorprende il loro impegno pur nell’assenza dei proprietari, le presenze di turisti sono costanti ed in aumento. Un luogo particolare ma adatto a persone con una buona disponibilità finanziaria.
Proseguiamo poi per luoghi conosciuti, Mopeia e Morrumbala ci ricordano gli amici Cappuccini di Bari, Fortunato, Bruno, Francesco, Prosperino... ed arriviamo presto a Licoari e Nicoadala e finalmente a Quelimane. Pernottiamo nella nostra casa e davvero ci rilassiamo per avere forze per affrontare il viaggio fino a Nampula il giorno seguente.
Gina Santana con le sue sorelle, come di solito, ci preparano cose buone da mangiare e possiamo riposarci meglio dopo aver fatto una buona doccia. Alle 7,30 di domenica 1 maggio ripartiamo da Quelimane ed affrontiamo questo ultimo tratto di circa 550 km. A Nicoadala comperaimo il “matago” tipico di queste zone. È riso lavorato in un certo modo e di cui Helena ed altri amici vanno ghiotti. A Mocuba cerchiamo di salutare alcuni amici Cappuccini ma non li troviamo perché é domenica e sono in visita alle comunità. Qui troviamo un lungo corteo per la festa dei lavoratori, variopinto e piuttosto numeroso. Purtroppo facciamo un calcolo sbagliato e partiamo senza disel sufficiente fino al prossimo luogo di rifornimento. Arrivate a Mugeba troviamo un tratto di strada pessima che non é stata ancora asfaltata ma non é neanche la strada fuoripista. È una strada in rifacimento con ghiaia e polvere a non finire. Un tratto di circa 40 km che ci pare lunghissimo e che ci fa continuamente diminuire la marcia con maggior dispendio di disel.
Decidiamo di puntare fino a Ile per fare rifornimento facendo così 80 km in più. In compenso vediamo luoghi che ci sono cari e che abbiamo percorso varie volte in tempi anteriori. Notiamo come le strade ed i ponti sono migliorati in questo tratto di strada.
Troviamo sulla strada vari gruppi con persone che stanno facendo festa per i battesimi o i matrimoni. Comperiamo i soliti mandarini che in questo tratto costano meno ed anche dei pomodori.
Arriviamo a Molocue dove ci fermiamo per salutare i padri dehoniani che non ci sono perché é il periodo in cui si va nelle comunità per i battesimi ed i matrimoni e si ritorna piuttosto tardi. Troviamo però Maria una volontaria portoghese che ci accoglie e che già conosciamo.
L’ultimo tratto fino a Nampula richiede molta pazienza per la presenza di molti ubriachi sulla strada soprattutto nell’ultimo tratto ma, grazie a Dio arriviamo bene. Sono le 18,30 quando varchiamo il portone della nostra casa fra le grida festanti delle giovani che ci accolgono con gioia.