Di te si dicono cose stupende, gloriosa città di Dio (sal 87,3)
A pochi mesi
di distanza dalla tua morte mi ritrovo
a scrivere per ricordare un po’ della tua vita vissuta insieme nella Compagnia Missionaria. Qui
davanti a me su quella scrivania, che un giorno era tua, ho messo la tua foto. Il tuo sorriso provoca in me commozione quasi al
punto di interrompere il ricordo, ma la
parola di Dio scuote il mio torpore, mi richiama alla realtà della fede, della
vita, quella Vera: “Donna perché piangi… perché cerchi tra i morti
"colei" che vive? E allora il fare memoria con te apre un
nuovo orizzonte splendente di luci e di colori che hanno illuminato il tuo
cammino di fede tra noi.
Quando i ricordi sono belli e sono
tanti ci si chiede da dove cominciare e come fare a raccontare quanto si è vissuto insieme? Mi hai insegnato che nella
vita ogni giorno si deve ricominciare e soprattutto andare
all’essenziale!!!
Comincio così dal tuo nome. Qui in casa da sempre sei stata conosciuta e chiamata con nomi
diversi:Marianna, Anna, Anna della fattoressa, Annina, Anna Santi…tutti nomi che ti appartenevano e portavano in sé una carica di affetto e di tenerezza
per te. E ogni volta che ti si chiamava rispondevi : “che”?? con quella cadenza originale solo tua, che ricordava e sottolineava la tua origine toscana, alla quale ci tenevi tanto.
La tua vita si è specchiata
nell’icona di Marta e Maria. Avevi fatto del quotidiano il tuo “luogo
teologico”, a tempo pieno. Non svolgevi compiti grandiosi ne progettavi azioni spettacolari.
Hai percorso un cammino in ambienti normali con un cuore semplice e umile,
sempre impegnata a dare il meglio di te stessa. Nei tuoi impegni non usavi la risposta del “pressapoco” ma davi il meglio di te stessa
attraverso una donazione profonda
che trasmetteva a chi ti stava vicino,
il profilo esatto del nostro carisma fondato sull’Ecce Venio e Ecce Ancilla.
Amavi
la semplicità in tutto, anche nel tuo modo di pregare. Ti piaceva paragonare la
tua vita spirituale, la tua ricerca di Dio a quella di Santa Teresa di Gesù
Bambino della quale nutrivi una profonda devozione. La tua maniera di pregare
aveva sempre un’apertura universale perché sapeva cogliere i problemi che
emergevano da ogni angolo del mondo. Come non ricordare la tua fedeltà alla preghiera, in modo particolare alla
recita del rosario, alla revisione di
vita, la partecipazione attiva alla
dinamica del tuo gruppo! Una sorella veramente innamorata della Compagnia
Missionaria. La tua persona viveva con intensità ogni avvenimento che succedeva nella nostra Famiglia: quando si partiva quando
si arrivava, nei momenti gioiosi e altri di sofferenza… Sempre pronta ad
ascoltare tutti. Il tuo sguardo vispo attento e anche un po’ furbo aveva la
capacità di superare brillantemente ogni
discussione o blocchi che si potevano
creare nelle relazioni tra noi. Più
volte mi ripetevi: “un po’ di buono c’è in tutti”.
Ricordo le nostre avventure nelle “Case per Ferie” a Lorenzago poi a Danta, … l’inizio di un lavoro dove nessuna di noi due era preparata a responsabilità tanto alte. Quanto lavoro, quante risate,
quanti amici: il tutto svolto in un clima di gioia e di festa.
Tessere rapporti per te era una cosa normale, semplice che ti veniva bene,
senza tanta fatica. Ti eri fatto una cerchia di amici che ti hanno voluto bene
e ti hanno seguito fino ad oggi. Molti di loro li avrai ritrovati in cielo e
sono certa che da lassù continuerete a fare festa. Lo stare insieme,
condividere parte della storia della nostra famiglia ha costruito e reso feconda la nostra
amicizia fondata sulla stima e affetto reciproco, ingredienti che ci hanno
permesso di camminare sempre… in sintonia!
Grazie Anna per la tua saggezza
e soprattutto per come hai vissuto il
tempo della tua malattia. Senza tanti diplomi o studi vari ci hai dato una
bella lezione di vita da meditare.