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COMPAGNIA MISSIONARIA
DEL SACRO CUORE
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I suoi abbracci
Posted by Martina Moschin
In questi giorni in cui si fa memoria dei propri cari, delle persone a cui si è voluto bene, delle persone che sono state importanti per te e per la tua vita, il pensiero corre ad Ausilia, che da poco ci ha lasciato.
L'ho conosciuta poco dopo il suo arrivo a Brugherio, aveva deciso di far parte del Centro di Ascolto della Caritas, di cui facevo parte anch’ io e mi ha colpito subito per la sua franchezza, per come parlava di Gesù senza timore, per il suo viso sempre sorridente, ma anche per quella sua dolce timidezza .
Da allora non c'è stata volta in cui ci incontravamo per le vie di Brugherio, oppure ad una preghiera, ad una funzione, che non ci abbracciassimo come se non ci vedessimo da molto tempo, mi avvolgeva in uno di quei suoi abbracci unici e calorosi che mi facevano sempre sentire speciale.
Aveva un modo tutto particolare di salutarti e dopo mi sentivo sempre serena, con la sicurezza che lei c'era, che era un'amica. Ricordo con piacere i suoi racconti di quando era bambina: la sua mamma preparava sempre un piatto di minestra in più per il povero che poteva venire a chiedere da mangiare; con un insegnamento così non poteva che crescere e diventare la donna che è diventata: aperta al prossimo, sempre pronta ad aiutare e a dare testimonianza di Gesù .
Ricordo una frase che lei diceva spesso e che io stessa ora uso di frequente, non senza un pensiero a lei ogni volta che la dico: i poveri sono poveri. Quel suo intendere che spesso la povertà non è fatta solo di carenza economica, ma anche di solitudine, di povertà sociale, culturale, spirituale. Lei li capiva, parlava loro di Gesù, li abbracciava e con quell'abbraccio passava tanto di lei.
Quando mi capitava di incontrarla per strada spesso stava chiacchierando con qualcuno, non esitava a fermarsi anche a parlare con gruppi di ragazzi che normalmente tutti evitiamo perché ne abbiamo un po' paura, lei no, lei doveva parlare anche con loro, sicura che tutti sono figli di Dio e che in ognuno c'è del buono.
L'ultima volta che ho visto Ausilia, è un giorno che mi ricordo bene: ero molto triste per alcuni accadimenti e stavo prendendo delle decisioni che mi stavano facendo soffrire, ero da sola nei locali dell'oratorio dopo l'attività dei compiti e dovevo ancora pulire, lei mi ha abbracciato, mi ha ascoltato e poi si è messa a lavare il pavimento, mentre io pulivo i banchi, ha condiviso il mio dolore e mi ha rasserenato. Questo è quello che mi ha lasciato un grande ricordo, pieno di significati e vorrei dirle: Ausilia veglia ancora su di me, su di noi, da lassù.
Sono sicura che, proprio perché tu ne hai dispensati tanti, ora tu sia in quell'unico abbraccio a cui tendevi, l'abbraccio amorevole e misericordioso di Dio.

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