Nella
gioia del Vangelo
Il 30 marzo scorso per tutta la Compagnia Missionaria del sud si è svolto, come da programma, l’incontro di comunione. È un incontro che per tre volte all’anno vede uniti tutti i membri della CM, missionarie e familiares. In questa occasione abbiamo celebrato la Festa dell’Eccomi sul tema: “ECCOMI” PER UN RINNOVATO IMPEGNO MISSIONARIO NELLO SPIRITO DELL’EVANGELII GAUDIUM.
Ci siamo ritrovati al mattino verso le 9,00 a Betania, sede della
Compagnia Missionaria e con grande gioia abbiamo accolto il nostro Arcivescovo.
La sua riflessione ha posto all’attenzione di ciascuno il primo capitolo
dell’esortazione apostolica “Evangelii gaudium” di Papa Francesco. Don Franco ci ha accompagnato nella
preghiera del mattino con il suo spirito di pastore, suscitando in noi il
ricordo consapevole che il Signore ci guiderà sempre.
Dalla condivisione è emerso il desiderio di prendere l’iniziativa,
di sporcarsi le mani, di attivarsi per cercare un linguaggio nuovo per essere
ovunque segno di testimonianza autentica. L’auspicio è che questo linguaggio
non sia solo un fiume di parole ma sia sempre accompagnato da gesti
concreti, gesti di carità evangelica.
Il discorso del nostro amato Pastore, nella lettura e commento
dell’”Evangelii gaudium” è stato fortemente esortativo e stimolante e ci ha
fatto prendere ulteriormente consapevolezza del nostro battesimo e di come
siamo chiamati a camminare nella santità prendendo sempre più coscienza e
rispettando i doveri assunti, per noi, dai genitori.
Tutto questo ha senso se tutto si concretizza in una vita di
comunione, accoglienza, condivisione, responsabilità, sincerità, nell’umiltà e
nella libertà interiore. Tutto ciò richiede una seria formazione che non va fatta
in modo privatistico o meglio individualistico bensì come comunità, a partire
da ogni persona (corpo e spirito), nucleo familiare, comunità di famiglie e
così via. È stato un incontro edificante svolto nella chiarezza e nella
semplicità. Le parole del nostro Pastore hanno toccato nella profondità
ciascuno di noi.
Come siamo soliti dalle nostre parti, abbiamo poi dato vita, in modo concreto, alla “comunione” e
alla “condivisione” con il pranzo a
sacco consumato insieme al nostro Pastore e alla Presidente
della CM.
Rosa De Conte,
Presenti
per simpatia
E’ per un sentire comune – appunto per una simpatia -, che da alcuni anni ci presentiamo a questi incontri a Bologna, ospiti interessati ai temi e ai progetti della Compagnia Missionaria; e ogni volta ne usciamo contenti di esserci stati, sia per il clima che vi respiriamo di cordialità e di serenità, tale da farci dimenticare che appunto, siamo semplici spettatori incuriositi, venuti per prendere qualche strumento di riflessione che ci aiuti nel nostro cammino di coppia e di fedeli, sia per la qualità degli interventi sempre puntuali e illuminanti.
Più
volte siamo stati affascinati dai relatori scelti e dalla loro esposizione,
così come dai temi proposti, incentivi per tutti e non solo per gli “addetti ai
lavori”.
Quest’anno
la sapiente e competente guida di Padre
Mauro Pizzighini ci ha permesso di approfondire il messaggio contenuto nella “Evangeli Gaudium”, grazie al
modo semplice ed efficace di tradurre pensieri e parole di Papa Francesco,
riguardo al senso della “missione” ma anche di leggere le analogie tra questo
richiamo e la prospettiva deoniana dettata dal suo fondatore padre Dehon.
E
allora l’ECCOMI ha assunto un significato comprensibile che ci ha avvicinato
ancora di più alle nostre amiche della Compagnia Missionaria e siamo usciti
dall’incontro con la sensazione di aver colto una bella e valida occasione da
rielaborare nella nostra famiglia.
Grazie
a tutte per questa occasione e alla prossima.
Oscar e Loredana
Aria
di famiglia
Sono Giusy e mi relaziono con la Compagnia Missionaria ormai da vari decenni. Anche quest’anno, il 22 marzo, ho accolto l’invitato all’incontro che annualmente si celebra a Bologna e che viene esteso anche agli amici laici della Compagnia Missionaria. Io mi reputo tra questi. Nel recente passato mi è stato difficile esserci, ma quest’anno, credo proprio per volontà del Signore , nonostante gli impegni inderogabili che avevo, si sono create le condizioni favorevoli alla mia presenza.
E’ stata per me una giornata
particolarmente piacevole anche per il
fatto che conoscevo parecchie delle missionarie, frequentando l’istituto da
vari anni. L’incontro con persone già
conosciute mi ha portato un’ immensa gioia; il mio cuore era contento,
spensierato ( non sono una che sa dimostrare i sentimenti, sono avara tengo
tutto dentro di me). Ho però avuto modo di arricchirmi, facendo nuove
conoscenze sia di missionarie, che di laici. La cosa che colpisce sempre e
comunque, frequentando la Compagnia missionaria, è il respirare sempre aria di famiglia. Ti senti
sempre in famiglia, credo che questa
sensazione non l’ho solo io, ma sia condivisa con gli altri laici che la
frequentano. A mio giudizio, questa è una delle cose che la contraddistingue,
ossia la semplicità, il mettere a proprio agio, il sapersi relazionare con l’altro chiunque esso sia senza
distinzione alcuna. Certo stiamo vivendo
un epoca particolarmente difficile noi Cristiani e per di più cattolici, è un
epoca non semplice per evangelizzare.
Credo che questo si
percepisca adesso, ma proviene da un
lungo periodo, in cui il cristiano ha fatto fatica ad essere “lievito”, non sempre si è saputo passare all’altro un
messaggio evangelico convinto ed ora siamo a corto di giovani forze.
Fare incontri cosi, a mio
giudizio, sono molto, ma molto utili, aiutano a riflettere e non poco, Dicono
che la gente non si impegna ma aiutiamoli a riflettere sul perché dell’essere cristiani, dell’essere discepoli
del Signore. La gente ha sete di verità ed in particolare in questo periodo
dove si è creata una grande confusione. Credo che se tutti riuscissimo a
procedere verso il Centro, cioè verso Cristo, di sicuro saremo sempre più
vicini fra di noi, e le difficoltà nelle varie forme di convivenza sarebbero
affievolite. Noi esseri umani dovremmo avere il coraggio di mettere da parte
l’orgoglio, non vergognarsi di essere servi ossia a servizio “servi per amore”.
Dovremmo avere il coraggio di testimoniare con le opere, sono quelle che
rimangono impresse, anche se a volte non sempre capite, ma purtroppo la nostra
realtà umana, mette in secondo piano quella divina (spirituale), ma il nostro
Dio conosce benissimo i nostri limiti.