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COMPAGNIA MISSIONARIA
DEL SACRO CUORE
una vita nel cuore del mondo al servizio del Regno...
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Maria e la Compagnia Missionaria
Posted by Santina Pirovano

Noi invochiamo abitualmente Maria chiamandola Madre, guida e custode della Compagnia Missionaria del Sacro Cuore di Gesù.

Cerchiamo di cogliere la pregnanza di queste parole.

A) MADRE

- Il primo motivo, il fondamentale è perché la voluta tale Gesù per tutti gli uomini, in

particolare i credenti in Cristo, i battezzati.

“Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. Gesù allora, vedendo la madre e li accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: ‘Donna ecco il tuo figlio’ , poi disse al discepolo: ‘Ecco la tua madre’. E da quel momento il discepolo la prese in casa sua (Giov. 19,25-27).

Nell’atto di affidamento a Maria, proclamato dal Papa l’8 ottobre del 2000, in piazza S. Pietro, davanti alla statua della Madonna di Fatima, rilevo quanto è più espressivo e impegnativo per noi della Compagnia Missionaria.

Maria, risuona particolarmente dolce per noi questa parola del tuo Gesù, che a te ci rinvia, facendoti nostra madre: “Donna, ecco il tuo Figlio. Come l’apostolo Giovanni, noi vogliamo prenderti nella nostra casa, farti, cioè posto nella nostra vita, per imparare da te a conformarci al tuo Figlio.

Ottienici, o Madre con la tua intercessione che i semi di grazia (depositati nel nostro cuore dalla nostra vocazione cristiana e della Compagnia Missionaria) non inaridiscano per il nostro scarso impegno, le nostre distrazioni, la nostra indifferenza…., ma si sviluppino fino alla piena misura della santità a cui tutti siamo chiamati.

- Poi perché la Compagnia Missionaria, prima ancora di nascere nella notte di Natale 1957 fu affidata al Cuore di Maria.

Leggiamo nelle prime pagine della cronaca della Compagnia Missionaria, a proposito della giornata di ritiro, tenuto il 24/12/1957, in preparazione alla nascita dell’Istituto:

Nel secondo trattenimento spirituale, il Padre ci comunica, con nostra grande gioia, che la Direttrice della Compagnia Missionaria del Sacro Cuore sarà in perpetuo la Madonna. Costituita dalla sapienza divina la Direttrice di Gesù, è giusto che sia anche la Direttrice di coloro che compongono la nuova Famiglia di Gesù.

Ciò detto, il Padre consacra solennemente il primo nucleo della Compagnia Missionaria leggendo la preghiera che sarà ripetuta tutte le mattine, dopo la celebrazione della Messa.

- E, terzo motivo, perché Maria ha donato la Compagnia Missionaria alla Chiesa e al mondo nella notte stessa in cui ha donato l’umanità a Gesù.

Continuando la lettura delle prime pagine della cronaca della Compagnia Missionaria:

Mezzanotte del 25/12/1957. La S. Messa ha inizio, mentre una profonda commozione pervade i nostri cuori. In questo momento più nulla ci sembra di avere importanza: nulla viene a distrarci dalla stupenda realtà: stiamo per promettere a Gesù, in forma solenne che per la vita e per la morte, saremo tutte sue. Dopo la S. Messa viene esposto il SS.mo Sacramento e ha così inizio la funzioncina della nostra prima accettazione nella Compagnia

Missionaria del S. Cuore. Le mani di Maria, ancora una volta si sono tese per presentarci al suo Gesù.

B) GUIDA

- l’esempio di Maria può guidare sapientemente il nostro cammino cristiano e di membri della Compagnia Missionaria del Sacro Cuore.

Fissiamo lo sguardo in particolare su due espressioni della vita di Maria:

- la quotidianità,

- la sua totale disponibilità a Dio nella fede.

1) La quotidianità

- Non è stata di un giorno, ma di una cinquantina d’anni, almeno.

- Consumato nello squallore estremo di Nazaret.

- Ma in una serenità costante, dove le nuvole, anche se densissime di acqua e di tempesta, erano solo di passaggio.

La quotidianità può facilmente essere anche per tutti noi la condizione normale di vita.

2) La totale disponibilità a Dio nella fede

- L’espressione più significativa di questa disponibilità: quando si presenta a Maria l’angelo dell’annunciazione che le propone di prestarsi a divenire la madre del Figlio di Dio.

- La missione è sublime, oltre ogni desiderio e immaginazione. Ma chi, di coloro che stavano attorno a Maria, avrebbe potuto capire il mistero del concepimento di Gesù per opera dello Spirito Santo?

- Maria si rende conto del disagio a cui andava incontro, del clima di sospetto in cui avrebbe dovuto vivere, in una parola della sofferenza morale che l’attendeva.

- Ciò nonostante, con piena fiducia nella Parola di Dio, risponde all’angelo: “Eccomi! Sono la serva del Signore. Si compia in me la tua parola”.

- E questa disponibilità integrale a Dio, nella fede, l’accompagnerà fino al Calvario, fino ai piedi della croce a cui è appeso il suo Gesù. Con il cuore squarciato dal dolore ripeterà: “Eccomi! Sono la serva…..”

- Maria, donaci un briciolo della generosità della tua fede, perché la nostra missione nella Compagnia Missionaria ci vuole proprio così: capaci di camminare nella piena disponibilità a Dio, fidandoci di Lui.

- Questo è nella specificità della nostra spiritualità:

· La Compagnia Missionaria del Sacro Cuore trova nella spiritualità d’amore e di oblazione l’alimento della sua vita interiore e della sua missione (Stat. N. 1)

· Vivremo il nostro ideale soprattutto in una intensa e operosa unione a Cristo. Con Lui e assieme a tutta l'umanità, ci offriremo al Padre, in docilità allo Spirito, come oblazione viva, santa e gradita a Dio, nella accoglienza umile e serena della sua volontà in qualunque forma si manifesti…” (Statuto n. 7 )

· Padre Dehon afferma, in proposito,: Nell’Ecce venio di Cristo e nell’Ecce ancilla di Maria è compendiata tutta la nostra vocazione”.

C) CUSTODE

- Compito del custode: mantenere nell’integrità quanto gli è stato affidato.

- Rinnoviamo il nostro affidamento a Maria perché Ella ci custodisca:

+ nella grazia della nostra vocazione,

+ nel fervore della nostra dedizione,

+ nella volontà di essere per tutti (fratelli e sorelle) richiamo alla fiducia, alla santità, alla pace:.

Ricordiamo il detto, attribuito a S. Caterina da Siena: “se noi non ardiamo, molti moriranno di freddo!”

(dagli scritti di p. Albino)

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