Dopo
28 anni di lavoro professionale…l’agosto scorso sono andata in pensione! Ho
giubilato…La parola giubilo significa un’esplosione di gioia! Ora la interpreto
come la stupenda esperienza che ho vissuto come infermiera, in mezzo ai
fratelli, con profonda gioia… nonostante come qualsiasi lavoro, oltre alla gratificazione,
abbia comportato sacrificio, difficoltà…
“L’anima
mia magnifica il Signore e il mio
spirito esulta…”. Fin dall’inizio ancora quando studiavo e facevo pratica, la
Vergine Maria è sempre stata presente. Ricordo, quando ero ancora studentessa e
stavo nel collegio delle infermiere, c’era una bellissima immagine di Maria
nella nostra sala. Mi sentii accolta e protetta per sempre da Lei come Madre e
compagna. Da allora ho sempre portato con me una sua piccola immagine nei miei
posti di lavoro e quando ho avuto un mio ufficio nell’Università Cattolica vi
ho messo un’immagine più grande – che mi aveva regalato una mia amica – sulla
parete perché guardasse e custodisse
tutto e lì siamo state insieme lavorando quasi dieci anni.
Successivamente
ho portato con me questa immagine quando abbiamo iniziato il Centro di Salute
Mentale dell’Università Cattolica, dove ho lavorato fino all’agosto scorso.
Maria, Madre, Guida e Custode mi ha sempre avvolto con il suo amore e la sua
protezione ovunque sono stata. Quante volte, impotente, ho lasciato nelle sue
mani e nel suo cuore soprattutto i miei ammalati più gravi e più in difficoltà!
Ho
lavorato in vari reparti: intensivo, medicina, chirurgia, chemioterapia,
gastroenterologia sia in ospedale che in ambulatorio. Tuttavia il settore dove
ho lavorato di più è stato quello della salute mentale e drogati dove facevo
parte di un’equipe di alta qualità professionale, umana e cristiana. Qui ha
acquisito ancora più valore il mio lavoro professionale insieme alla mia testimonianza
di fede e di consacrata CM.
Avrei
ancora molto da raccontare: episodi, testimonianze, aneddoti…dato che la vita è
piena di vicissitudini. Credo di poter riassumere la mia vita professionale di questi anni come
un pellegrinaggio “insieme con Maria, con la sua gioia e gratitudine”. Gioia e
gratitudine perché, nonostante i miei limiti personali, posso dire che
“guardando la piccolezza della sua serva, il Signore ha fatto in me, finora,
meraviglie” e continuerà a farle nella mia vita. E questo dà alla mia anima
pace, speranza e gioia.
Per
il mio modo di essere, io sono molto riservata e di basso profilo, senza grandi
abilità sociali, però sento e tocco con mano che Dio ha messo dentro di me una
grande capacità di affetto per le persone ed esse rimangono in me. Ora tutto
questo non è frutto di causalità perché nessuno rimane in me senza nome, anzi
ognuno è parte della mia vita, entra nella mia storia e, in senso buono, nel
mio cuore e nella mia preghiera.
In questi anni, con la forza e la luce della spiritualità C.M. come consacrata in mezzo a questo “mio mondo” che il Signore mi ha donato e mi dona, vedo che si sono creati vincoli di comunione. Il servizio professionale si è unito all’accoglienza semplice per donare ai miei fratelli la realtà di quella comunione che Dio regala loro nel Cuore di Gesù. Questo l’ho sperimentato con il passare degli anni. La professione non l’ho vissuta solo come un lavoro, ma come un cammino di comunione con i fratelli che incontravo giorno dopo giorno soprattutto malati, medici, infermieri.
La
grande passione che ha suscitato la mia vocazione è stata la scoperta
dell’Amore di Dio e quindi poter amare …con parole CM: la comunione. Ho
studiato come infermiera perché lì, in mezzo ai sofferenti, ho incontrato
l’Amore di Dio che chiamava me, piccola creatura, a vivere da consacrata a Lui…
all’unico amore.
un incontro con lo psicologo e desiderava salutarmi.
Che abbraccio, che gioia,
quanti ricordi, lotte, sofferenze e quanto affetto! E’
stato per me come il
simbolo del mio lasciare per sempre il lavoro professionale.
Come
missionaria CM, in questo cammino in mezzo ai fratelli,
mediante la mia professione di infermiera, tento di
riassumere la presenza
di Dio nel mio lavoro con queste immagini:
Ora
vedo che tutto questo l’ho vissuto nell’intimità, nel silenzio, nella
semplicità e nell’opacità e routine che
caratterizza la vita quotidiana. Tuttavia mi rendo conto soprattutto che l’ho vissuto nella convinzione
piena di speranza, arricchita dall’Eucaristia, l’adorazione, la preghiera, la
comunione con la mia cara CM. Di conseguenza nessuno dei miei passi, azioni,
impegni, scelte…erano solamente qualcosa di mio, ma che tutto si andava
realizzando nella comunione con il Signore, per mezzo di Maria, insieme con
Maria. E’ il Signore che mi ha chiamato con Lui sempre…e che mi ha abbracciato
con il suo amore infinito chiamandomi nella Compagnia Missionaria. E’ il
Signore di ogni cammino!