Vorrei condividere con voi alcune idee sul titolo che ho dato a questo piccolo articolo.
Sono semplici pensieri che possono “toccare” il nostro cuore e stimolarci a
iniziare qualcosa di nuovo nella nostra vita.
Sappiamo
che quest'anno per tutta la famiglia dei cattolici sparsi in tutto il mondo è l’anno dedicato
alla vita consacrata, cioè alle persone che rispondono alla chiamata di Dio, si
consacrano a Lui e dedicano la loro vita
e disponibilità alla costruzione del Regno, inseriti in varie attività o lavoro come testimoni di speranza.
Per
questo scopo sono sorte un po’
dappertutto diverse iniziative che aiutano a sensibilizzarsi su questo stato di
vita. Anche nel nostro paese si sta cercando di fare animazione in questo
senso: far conoscere cioè questa realtà
cercando contatto con varie parrocchie vicine e anche lontane. Dato
che questi spostamenti richiedono anche un costo economico,si cerca di
agevolare queste iniziative con prezzi accessibili a tutti. Sono piccoli segni
e passi in avanti che si ripercuotono e bussano positivamente sul cuore della
città. Tutto è fatto per ricordare, a noi soprattutto ma anche agli altri, che
la presenza della vita consacrata nel
nostro mondo di oggi e nella Chiesa
cattolica è una realtà ancora valida,
anche se a volte ci chiede di vivere “ai margini della città”.
Il
magistero e gli insegnamenti della Chiesa in diverse circostanze ci parlano
delle preoccupazioni globali e sociali che esistono nel mondo attuale: dalla
politica alle calamità naturali, la violenza alla dignità umana e tanto altro.
Siamo stimolati a entrare in queste realtà servendoci e usando anche quei mezzi tecnologici che il mondo di
oggi ci offre: facebook, siti vari, elettronica, WEB…Come la Parola di Cristo
risuona i tutto il mondo e continua a scrivere la storia di un chiesa
universale, così noi collegati ad altri gruppi di consacrati dobbiamo scegliere
di collaborare al Regno di Dio su questa terra. Questa è la nostra missione!
Papa
Francesco nel recente messaggio per la cinquantaduesima Giornata Mondiale di
preghiera per le Vocazioni ci invita a non considerare la vocazione come
qualcosa che riguarda solo chi sceglie il sacerdozio o la vita religiosa,
perché ogni vocazione è un esodo , e ci chiede di “uscire” da noi stessi e di sentire come compito e destino la
missione che comprende anche l’annuncio e la messa in pratica della dottrina
sociale. Ecco alcuni stralci:
“…Questo esodo liberante verso Cristo e verso i fratelli rappresenta anche
la via per la piena comprensione
dell'uomo e per la crescita umana e
sociale della storia. Ascoltare e accogliere la chiamata del Signore non è una
questione privata e intimista che possa confondersi con l'emozione del momento; è un impegno concreto, reale e totale che
abbraccia la nostra esistenza e la pone al servizio per la costruzione del Regno di Dio sulla terra.
Pertanto, la vocazione cristiana,in quanto esodo, è radicata nella contemplazione del Cuore del
Padre; ma non è mai una fuga dalla vita del mondo, anzi, spinge al tempo stesso
all’impegno solidale, per la costruzione di una società di verità, di giustizia
e di pace.
Questa dinamica esodale, verso Dio e
verso l'uomo riempie la vita di gioia e di significato. Vorrei dirlo,
soprattutto ai più giovani che ,anche per la loro età e la visione del futuro
che si spalanca davanti ai loro occhi, sanno essere disponibili e generosi. A volte le incognite e le preoccupazioni
per il futuro e l’incertezza che intaccano la quotidianità rischiano di
paralizzare questi loro slanci,di frenare i loro sogni, fino al punto di pensare che non valga la pena
impegnarsi e che il Dio della fede cristiana limiti la loro libertà Invece,cari
giovani, non ci sia in voi la paura di uscire da voi stessi e di rimettervi in
cammino! Vivere l’esodo renderà la vita di ogni giovane, come di ogni
cristiano, ogni giorno più ricca e gioiosa. E qualcuno si lascerà sorprendere
dalla chiamata di Dio.
La
vita di una grande città è molto diversa da 20 anni fa. L’era della
globalizzazione, ha continuato a svilupparsi e a premere sullo stile di vita
delle persone, a renderci alle volte più distanti le une dalle altre anche
perché tutto deve funzionare e vivere rapidamente e in fretta. Tutto questo è
causa anche di un certo individualismo, solitudine, dove si cercano soluzioni basate sulla convenienza,
soddisfazione, consumismo. Ho notato che anche nella scuola i bambini piccoli sono ora riluttanti a
parlare molto a stabilire strette relazioni. Alcuni di essi tendono a sedersi
in disparte preoccupati solo col gadget.
Personalmente, come membro di un Istituto secolare sto cercando di stare al passo, di stare
aggiornata su quanto succede nel mondo e anche seguire le notizie attraverso face book o un sito web. Ricerco questi
aggiornamenti anche per il mondo della vita consacrata entrando nel sito della
Compagnia Missionaria, e dei siti che appartengono ad altri Istituti a livello
mondiale. E’bello questo sentire - insieme con altri che vivono la tua stessa scelta e abitano lontani
in altri paesi. Questo è un modo per
conoscere meglio la vita secolare, per vedere come può essere la nostra
testimonianza ai margini delle nostre
città.
La
nostra presenza come Compagnia
Missionaria a Palembang è semplice. Oltre all’inserimento di ciascuna nel suo
lavoro e nella parrocchia con alcune attività, come gruppo ci siamo impegnate a
mantenere fermi i nostri incontri una
volta al mese per riflettere e pregare insieme. .Cerchiamo di stare in contatto
con Mudji e Susi che sono lontane, di accogliere, le esigenze di amici che
hanno bisogno di essere aiutati e sostenuti materialmente e spiritualmente. E
portiamo le loro difficoltà nelle nostre preghiere.
Qualsiasi
nostra iniziativa è importante per far conoscere qui in Indonesia la realtà
degli Istituti Secolari ancora al loro inizio di cammino. E’ un seme piantato
ma ancora necessario di cure per essere sviluppato e capito bene.
Tra
gli impegni di lavoro e vita frenetica, io personalmente continuo a cercare di
prendermi tempo per me stessa, per
riflettere e fare silenzio. Questo mi
aiuta a continuare serenamente il mio cammino a discernere le priorità nella
mia giornata , a cercare di costruire sempre l'unità, nonostante i molti
ostacoli che posso incontrare. E capisco che tutto questo se accolto e
vissuto può essere strategia di crescita e maturità per la mia vita di
consacrazione.
In
questo periodo abbiamo vissuto del momenti molto importanti per la nostra vita
sia di gruppo che di famiglia CM.
Il 25
marzo 2015 a casa di Ludo, con circa 60 persone e il Vicario Generale Padre
Felik Astono SCJ abbiamo celebrato l’Eucaristia e vissuto la Festa dell’Eccomi
ricordando la prima approvazione del nostro Statuto. La morte di una cugina di
Lucy è stato un altro momento forte per sentirci tutte unite nella preghiera.
Il 22
aprile con p. Elis SCJ e altre persone abbiamo celebrato la messa nella casa CM
per ricordare l’anniversario della morte di p. Albino.
Siamo
state presenti in varie parrocchie per la giornata vocazionale di qualche
domenica fa.
Ringrazio
il Signore per tutto questo e vorrei concludere con la stessa preghiera che Papa Francesco ha fatto a conclusione del suo discorso per la Giornata
delle Vocazioni:
“ La vergine Maria, modello di ogni
vocazione, non ha temuto di pronunciare il proprio “fiat” alla chiamata del
Signore. Maria “ha cantato la gioia di uscire da sé stessa e affidare a Dio i
suoi progetti di vita. A lei ci rivolgiamo per essere pienamente disponibili al
disegno che Dio ha su ciascuna di noi; perché cresca in noi il desiderio di
uscire e di andare, con sollecitudine, verso gli altri”.