-
Presentati: di dove sei? Come è
composta la tua famiglia? Parlane ampiamente. Qual è la tua cultura, te ne
senti parte, come? Altro? La tua professione? Attualmente come vivi la
situazione di precarietà di tua mamma? Quando riprenderai il lavoro di
Infermiera?
- Da quanto tempo conosci la CM?
Quali aspetti vivi meglio della tua appartenenza alla nostra famiglia? I tuoi
gruppi CM di appartenenza? Quali sono le attività CM che senti più vicine alla
tua sensibilità? Quali aspetti della tua formazione ti hanno aiutata a crescere
come donna? Dove senti che potresti condividere le tue competenze?
Conosco la C.M. da metà anni 80. L’ho conosciuta durante un corso
di esercizi tenuto da una missionaria. Sono entrata poi negli anni 90 e la
prima consacrazione è avvenuta nel ’99. Gli aspetti che mi ritrovo a vivere
nella mia attuale realtà di vita sono la spiritualità centrata sull’amore del
cuore di Cristo che si concretizza nell’oblazione, nella semplicità,
nell’offerta della vita. Ancora, nel vivificare ogni ambiente di vita con i
valori del vangelo. I gruppi di appartenenza sono stati il gruppo di vita in
famiglia di Bologna che per me è stato uno spazio arricchente di pensiero, di
elaborazione e riflessione di contenuti umani e spirituali. Attualmente faccio
parte del gruppo di vita fraterna di Bologna. Le attività che sento più vicine
alla mia sensibilità sono la missione, l’evangelizzazione, la promozione umana,
la lettura e lo sguardo sulle realtà umane dal punto di vista del Vangelo, di
Dio. La formazione è stata importante e lo è tuttora nella mia formazione di
donna. Ma chi mi ha segnato nella mia crescita come donna sono state alcune
figure femminili e maschili. Una religiosa, con cui ho lavorato per 13 anni, mi
ha segnato profondamente come crescita nell’attenzione all’altro, nella concretezza
quotidiana, nella sensibilità femminile, nella promozione umana. Devo molto a
questa suora il cui amore è sempre stato sincero e vero. Da qualche anno è
morta e ora la sento presente nella comunione dei santi. Altre figure sono
stati alcuni sacerdoti che mi hanno aiutata a riconoscere e tirare fuori i
talenti, le risorse, gli aspetti positivi e metterli in moto. Sento che la mia
formazione è stata beneficiata anche da qualche missionaria, in particolare ne
cito una per tutte, Francesca Righi. Sono passati ormai 10 anni dalla sua
morte, ma dentro mi porto la sua attenzione, la sua delicatezza, la ricchezza
dei contenuti che ci offriva, la speranza e lo sguardo positivo che aveva per
ognuna, anche per me.
In questo momento lo spazio per condividere le mie competenze è
ristretto per la complessa realtà familiare che sto vivendo. Sento comunque che
ogni istante della vita è luogo dove incarno l’accoglienza di Gesù e dove cerco
di trasmetterla.
- Fai parte di una comunità
parrocchiale? Come vivi la tua presenza in parrocchia? In Diocesi?
Faccio parte della mia comunità parrocchiale S.Maria Assunta in
Sarcedo fin dalla nascita. Nella parrocchia sono inserita nel gruppo
missionario, nel canto, nel consiglio pastorale, nei ministri dell’Eucarestia.
In questi gruppi oltre al servizio mi si chiede un po’ di animazione
spirituale. Nel gruppo missionario si cerca di sostenere i missionari della
parrocchia, si sostengono progetti mirati e adozioni a distanza attraverso
iniziative varie per raccogliere fondi. Ma molto importante è tenere viva in
parrocchia la sensibilità missionaria per una conversione continua degli stili
di vita. Con il canto animiamo le messe
domenicali e altre celebrazioni liturgiche. Come ministro dell’Eucarestia
aiuto il celebrante nel dispensare la comunione nelle messe domenicali e al
bisogno nel portare la comunione ai malati e anziani. Nel consiglio pastorale
si attuano delle decisioni comuni per il cammino pastorale della parrocchia e
si cercano in una riflessione comune le linee pastorali per la crescita della
comunità. In questo tempo la mia presenza in parrocchia è limitata per
l’impegno nell’assistenza della mamma. In diocesi sono presente nel
coordinamento degli istituti secolari e nella pastorale vocazionale.
- Lavori in contatto con i Gesuiti?
Da quanto tempo? Quali impegni svolgi? Dove senti che potresti condividere le
tue competenze?
Con i Gesuiti collaboro del 1999 nel campo degli esercizi
spirituali ignaziani nella vita ordinaria. Ho avuto la grazia di fare questi
esercizi spirituali nel biennio 1995-1997 con un gesuita. E’ stato un percorso
che mi ha dato molto anche nel campo formativo spirituale e che ha integrato la
mia formazione nella compagnia missionaria. In loco nel raggio di alcuni
chilometri assieme ad un’altra guida animiamo questi corsi di esercizi
spirituali della durata di due anni, mensilmente ci incontriamo con il gruppo
di guide della zona per la supervisione. Anche questo è un tempo formativo dove
lavoriamo su contenuti biblici e ignaziani. Gli esercizi ignaziani sono una
forte esperienza di Dio che mi hanno segnata profondamente nel vivere la
relazione con Dio nella preghiera vissuta alla luce della Parola di Dio nel
contesto della vita quotidiana. La pedagogia ignaziana aiuta con un metodo, con
un modo di procedere, con il discernimento e questo mi aiuta ad essere attenta
agli appelli alle chiamate di Dio dentro la storia, dentro il nostro tempo. Attenta ai movimenti del cuore. Credo
che questi aspetti siano di valido aiuto proprio per noi laici consacrati nel
mondo: attenti ai movimenti del nostro cuore davanti alla Parola di Dio e alle
realtà in cui ci troviamo inserite.
- Con i Dehoniani? Ci sono
relazioni significative? Quali?
Con i Dehoniani ci sono
rapporti di amicizia sporadica. Con qualcuno c’è stata qualche piccola
collaborazione nell’animazione della giornata missionaria nella mia parrocchia.
I limiti sono dati dalle distanze e dal poco tempo a disposizione per coltivare
relazioni e attività comuni.
- Che rapporto hai con il
territorio? Con le varie realtà che ti circondano?
Sono attenta alla realtà del territorio. Nel limite del possibile
partecipo a qualche iniziativa nel volontariato dove metto a disposizione le
mie competenze infermieristiche. A questo scopo proprio il 19 dicembre u.s. mi
è stato assegnato il 26mo premio della bontà da parte di un’associazione
sportiva con il sostegno del comune. La motivazione riguardava il servizio alla
comunità parrocchiale e l’impegno verso le persone bisognose.
- Cosa vorresti comunicare a tutta
la CM?
Non ci resta che amare!!!!!!!!
- Hai qualche sogno nel cassetto?
Un po’ di spazio per me, in questo tempo è proprio poco e si
rischia di perdere il contatto con se stessi e con Dio. E poi partecipare ad
una S.Messa di Papa Francesco a S.Marta…..