“Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né
mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano”
(1Cor 2,9).
Quando
guardo la storia della mia vita, sento che sono un mistero di Dio e riconosco i
suoi segni nelle meraviglie che ha operato in me.
Dio
mi ha sempre accompagnato e collocato sul mio cammino persone che mi hanno
amato e si sono prese cura di me. Ho avuto l’opportunità di stare con mia madre
durante la mia infanzia e di non separaci mai l’una dall’altra. A 11 anni ho
avuto la gioia di andare con mia madre a far visita a mia zia Sadia, sorella di
mio padre, a Bafatà. A 12 anni ho iniziato la catechesi nella parrocchia di S.
Giovanni Battista. Mi piaceva molto l’accoglienza del catechista per ciascuno
del nostro gruppo, le storie che ci raccontava e la condivisione delle cose più
significative avvenute durante la settimana nella famiglia e nella scuola. Ciò
che mi piaceva di più era ascoltare dalla sua bocca quando ci guardava e
diceva: “ Noi siamo a immagine somiglianza di Dio”. Sono stati molto importanti
i momenti di preghiera: rimanevamo in silenzio e pregavamo.
Il
mio battesimo, a 16 anni, è stato un momento molto significativo: lì ho
sperimentato la presenza di Dio che ha cambiato la mia vita. L’inizio della
formazione CM è stato un altro momento speciale per me. L’accoglienza, la
volontà di crescere, l’atteggiamento di ascolto di questa famiglia mi ha dato
molta gioia ed è stato uno stimolo per progredire nel mio cammino. Ho scoperto
che il valore della comunione proposto nel cap. IX del nostro Statuto è fondamentale
per essere una missionaria del S. Cuore. Trascrivo alcune espressioni che mi
toccano di più: “la vostra carità
non sia ipocrita: detestate il male,
attaccatevi al bene…La vita di comunione, prima che altrove, deve
concretizzarsi all’interno della CM…abbiate in voi gli stessi sentimenti…”
All’avvicinarsi
del giorno tanto importante della mia consacrazione a Dio, 31 dicembre 2015,
sento la grande responsabilità di portare l’annuncio del Vangelo a tutti i miei
fratelli mediante la parola, la testimonianza, la valorizzazione dell’altro
cercando di vedere in Lui il volto di Cristo.
Il ritiro che ho fatto dal 27 al 31 dicembre mi ha
aiutato a riflettere, ad ascoltare e ad accogliere con gioia la Parola di Dio e
del nostro Statuto. La mia gioia è grande, sento che Dio è con me e mi spinge a
“guardare lontano”.
Ringrazio
anzitutto Dio che mi ha chiamata per una “ missione
di servizio nella Chiesa e nel mondo”; mia mamma che sempre mi ha
incoraggiato; le mie formatrici (inizialmente Lùcia Correia e, attualmente
Antonieta); tutti i membri della CM della Guinea Bissau; p. Domingos (ofm) che
ci ha animato, quest’anno, i ritiri mensili e quello annuale; le persone che
hanno pregato perché il progetto di Dio si realizzasse in me.
Maria,
madre del Verbo incarnato e mia dolce madre, in ginocchio, ti chiedo che tu
diriga sempre i miei passi in un cammino di fedeltà e di comunione perché la
mia vita si trasformi in un perenne servizio d’amore.