L’incontro svolto a Roma, dal 28 gennaio al 2 febbraio 2016, in occasione della chiusura dell’Anno della Vita Consacrata è stato un’esperienza molto intensa di fraternità e di riflessione sul nostro Essere consacrati nell’oggi della storia.
Ho partecipato
insieme a Luisa e Lucia Maistro; eravamo circa 5.000 consacrati venuti da tutte
le parti del mondo, rappresentanti di tutte le espressioni diverse della vita
consacrata.
La
Congregazione della Vita Consacrata pubblicherà le relazioni presentate al
Convegno come i vari interventi di Papa Francesco.
Voglio
qui condividere alcune idee forza che mi
hanno particolarmente colpita. Tre
parole che hanno segnato i principali interventi: Conoscere – Abitare –
Contemplare. Tre parole che interagiscono tra loro. Non si può vivere l’una
senza che ci sia anche l’altra. Le tre parole si devono vivere nella vita
quotidiana contemporaneamente.
Conoscere: imparare, incarnare il proprio
carisma e conoscere il mondo di oggi, la realtà del nostro tempo, la nostra storia,
l’uomo e la donna, con le loro ferite, gioie e sogni. Dice Papa Francesco:
”Conoscere e abbracciare il mondo per abitarlo fraternalmente”.
Abitare: essere protagonisti della storia
manifestando con la vita la nostra sequela a Cristo. Abitare la casa comune,
dice il Papa, stare veramente presente ( con tutto il nostro essere ), senza
fuggire, nè essere attaccati al passato o ansiosi per il futuro. Abitare in
salita, cercando l’altro,“per proteggere i più deboli della terra”EG 209 – 210.
Gurdare i volti dei nostri fratelli, i loro occhi, i loro gesti particolari,
che ci parlano e molto. Rompere con l’individualismo che possiamo assorbire
attraverso la cultura che ci circonda e in cui viviamo.
Contemplare: ascolto attento della volontà di
Dio, lasciandoci guardare da Lui e imparare a guardare come Lui, incontrandolo
ogni giorno nella sua Parola, per farci a nostra volta Parola di Dio, nel
quotidiano di ogni giorno. Questo richiede molta umiltà. Contemplare significa
imparare ad Amare. Questo ci aiuta a discernere con l’aiuto di Dio e insieme
agli altri il cammino da seguire.
E’ stato molto bello e importante ricevere il mandato di esperti
in Comunione e in Umanità, essenziali per essere donne consacrate. I nostri
gruppi devono far vedere la testimonianza di una comunità umana in comunione di
amore, solamente così si farà missionaria. In particolare, Papa Francesco
nell’udienza del 1 febbraio ci ha esortato a sradicare la critica dai nostri
gruppi o comunità; secondo Lui questi sono atti terroristici, bombe che
distruggono. Ha insistito molto nel dirci di cercare invece cammini di dialogo e
di perdono. Ci ha chiesto poi di diventare profeti ( insieme e essere persone di speranza. ( Sicuramente
queste parole si possono incontrare nel sito web del Vaticano ).
Quest’anno della Misericordia è un’invito a lasciarci trasformare
dall’Amore misericordioso del Padre per dare una testiminianza missionaria di
donne di comunione, donne allegre, donne materne, sorelle e amiche, capaci di
riscoprire nelle altre missionarie e persone che ci circondono, la bellezza di
Dio. Che Maria nostra Madre, donna dell’Eccomi ci guidi e ci sostenga.