“Gli apostoli si riunirono intorno a Gesù
e gli riferirono
tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato.
Ed egli disse
loro: “Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’
”.
(Mc 6, 30-31a)
Carissimi/e,
eccomi di
nuovo a voi con l’augurio per un tempo di riposo (almeno per chi vive in Europa
ed in Guinea Bissau), dato che i mesi che ci aspettano sono classicamente di
vacanze.
Per gli altri Paesi dove
la CM è presente (Argentina, Cile, Mozambico e Indonesia) invece le vacanze
sono verso fine inizio dell’anno ma tutte/i in qualche modo siamo chiamati/e a
riposarci nel Signore.
Nelle parole di Gesù sentiamo tutta l’attenzione e la
tenerezza di una relazione che dà spazio all’incontro, all’ascolto e al
dialogo. Egli invita ciascuno/a di noi a vivere i suoi stessi sentimenti ed il
suo modo di tessere le relazioni con gli altri/e.
“Venite a me , voi tutti che siete
stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e
imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la
vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero”. (Mt 11,28-30)
Questa estate vivremo la nostra Consulta delle Responsabili di gruppo
e vorremmo proprio che fosse un incontro ricco di umanità, di relazioni
autentiche che partono dalla relazione con Gesù nostro maestro e Signore.
Desideriamo camminare con
Lui e riposarci in Lui e chiediamo per questo il dono dello Spirito che ci
sospinge e ci chiede di percorrere “passi nuovi”.
“Camminare è una delle parole che preferisco quando penso al cristiano
e alla Chiesa … Penso che questa sia veramente l’esperienza più bella che
viviamo: far parte di un popolo in cammino, in cammino nella storia, insieme
con il suo Signore, che cammina in mezzo a noi”! (Papa Francesco)
E’ l’esperienza del giubileo della misericordia che stiamo vivendo,
l’esperienza di un incontro più profondo con il Signore che ci fa accogliere
continuamente il suo perdono, la sua vicinanza e ci invita a vivere a nostra
volta il perdono e la vicinanza con coloro che sbagliano e vogliono
riprendersi, ricominciare.
Continuiamo a sentirci
unite nel desiderio di crescere nell’essere misericordiose come Lui seguendolo
anche nei momenti difficili e della prova in comunione le une con le altre.
Maria nostra madre,
guida e custode ci sostenga e ci benedica.
Martina
PROFONDITA’ DELLA
MISERICORDIA
“Aiutami,
Signore, fa’ che i miei occhi siano
misericordiosi, in modo che io non nutra mai sospetti e non giudichi nulla sulla base di apparenze esteriori, ma sappia
scorgere ciò che c’è di bello nell’anima del mio prossimo e gli sia di aiuto.
Aiutami a
far sì che il mio udito sia
misericordioso, che mi chini sulle necessità del mio prossimo, che le mie
orecchie non siano indifferenti ai dolori e ai gemiti del mio prossimo.
Aiutami,
Signore, a far sì che la mia lingua
sia misericordiosa e non parli mai sfavorevolmente del prossimo, ma abbia per
ognuno una parola di conforto e di perdono.
Aiutami,
Signore a far sì che le mie mani
siano misericordiose e piene di buone azioni, in modo che io sappia fare
unicamente del bene al prossimo e prenda su di me i lavori più pesanti e più
penosi.
Aiutami,
Signore, a far sì che i miei piedi
siano misericordiosi, i n modo che io accorra sempre in aiuto del prossimo,
vincendo la mia indolenza e la mia stanchezza. Il mio vero riposo sta nella
disponibilità verso il prossimo.
Tu stesso
mi comandi di esercitarmi in tre gradi della misericordia. Primo: nell’azione
misericordiosa di ogni specie. Secondo: nel parlare con misericordia; quel che
non riesco a fare con le azioni, devo farlo con le parole. Terzo: nel pregare;
qualora non possa comportarmi con misericordia né agendo, né parlando, lo posso
sempre fare pregando. Estenderò la mia preghiera fino a raggiungere anche i
luoghi in cui non posso essere fisicamente presente.
O Gesù mio,
trasformami in te stesso poiché tu puoi fare tutto”.
Faustina Kowalska