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Fare memoria per...
Posted by Marta Bartolozzi


INCONTRO DI STUDIO E DI FESTA

A BOLOGNA

PER 50 ANNI DI MISSIONI POPOLARI 

Insieme per celebrare 50 anni di missioni parrocchiali. Insieme per celebrare un giubileo ricco di grazia e di semina abbondante. Insieme per fare memoria, sì, perché senza di essa non c’è presente né futuro. Con questo intento ci siamo ritrovati per un Convegno organizzato nella sede della Compagnia Missionaria a Bologna il 5 novembre 2016. Erano presenti, oltre alle missionarie, amici e collaboratori di lunga data: laici, Padri Dehoniani, nostri cari fratelli e qualche sacerdote diocesano.

Un significativo stimolo alla riflessione su questo evento e come guardare al futuro ci è stato offerto da Rosanna Virgili, biblista, con un linguaggio chiaro, coinvolgente e con una competenza mai ostentata e sempre convincente.

Partendo dal significato biblico del termine “giubileo”, la relatrice ci ha invitate a vivere il nostro lavoro di evangelizzazione portato avanti in questi 50 anni come dono di grazia, benedizione e a trasformarlo in una libera e gioiosa offerta al Padre, Sì, perché, ha proseguito Rosanna Virgili, non siamo proprietari di quello che abbiamo fatto e che facciamo. Il dono esige di imparare a vivere la perdita di noi stessi come castità dell’amore.

In quest’ottica la Virgili si è poi addentrata nel tema specifico, cioè dell’evangelizzazione fatta da donne, sottolineando che ciò ha potuto avvenire a partire dal Vaticano II e grazie ad esso. Ed è proprio a partire da questo evento di svolta nella Chiesa che le donne hanno potuto accedere agli studi biblici e teologici.

Evangelizzazione portata avanti da donne

Per quanto riguarda il ruolo o meglio il servizio delle donne nella Chiesa, che ha bisogno di essere ancora approfondito, ha proseguito la relatrice, abbiamo un’apposita Commissione voluta da papa Francesco per studiare la possibilità del diaconato femminile. Quindi l’evangelizzazione portata avanti da donne è ora sulla “scrivania” della Chiesa. I vostri 50 anni di missioni parrocchiali, attuate soprattutto da donne, s’inquadra in quest’ottica e ci porta ad interrogarci su quali erano i ruoli e i ministeri delle donne nella Chiesa primitiva. Rosanna Virgili si è addentrata nel NT e soprattutto Atti e Lettere paoline, con la competenza che le è propria, offrendo numerosi spunti di riflessione riguardo alla partecipazione attiva delle donne nelle prime comunità cristiane. Esempi che ci dicono come la profezia richieda coraggio e sapienza per penetrare il presente e scavare il futuro.

L’interesse suscitato dalla relatrice è stato vivo, insieme al desiderio di intessere un dialogo aperto e sincero con la stessa. Il tempo non l’ha permesso perché Rosanna avendo un successivo impegno a Milano, ci ha lasciate in tutta fretta.

A sua volta, la responsabile del gruppo missioni, Lucia Capriotti, ci ha fatto ripercorrere questi 50 anni di missioni parrocchiali mediante una relazione puntuale, dettagliata, stimolante riportandoci alle radici che sgorgano dal nostro carisma CM e dall’intuito profetico del nostro fondatore p. Albino Elegante s.c.j. Ce lo conferma quanto egli stesso confessò in occasione della celebrazione dei 25 anni delle missioni parrocchiali: “L’attività delle missioni al popolo è sempre stata una delle iniziative più care al mio spirito. Condotto da un misterioso richiamo, sono stato costretto a socchiudere la porta e a guardare alla moltitudine di fratelli che tendevano la mano, implorando la rigenerazione in Cristo”. E questa celebrazione giubilare l’abbiamo voluta per ricordare l’esperienza vissuta, per rendere grazie al Signore e a tutti coloro che ci hanno dato l’opportunità di realizzarla, ha sottolineato Lucia, ma anche per scrutare il presente e ascoltare ciò che la mutata realtà socio ecclesiale ci chiede e cercare possibili risposte.

In 50 anni sono state animate 297 missioni in circa 240 parrocchie. Dietro a questi numeri c’è stata una semina abbondante, curata e, certe volte faticosa della Parola di Dio da parte di un pugno di donne che, con stile laicale, hanno saputo avvalersi di altri collaboratori laici, insieme alla presenza indispensabile del sacerdote, soprattutto per la celebrazione dei Sacramenti.

Un cammino fatto di ascolto e di annuncio

Questo servizio di evangelizzazione itinerante è stato un grande dono per coloro che l’hanno vissuto in prima persona perché impegnati in un cammino di comunione tra loro e con le stesse comunità interessate: un cammino fatto di ascolto delle persone e delle realtà sociali ed ecclesiali in continuo cambiamento; di attenzione ad offrire ciò che la Chiesa del dopo –Concilio attende e ciò di cui la società del post-moderno ha bisogno; facendosi compagni di strada e mantenendo sempre la centralità della Parola. Nella faticosa ed entusiasmante ricerca di metodi adatti, ha proseguito la relatrice, abbiamo sempre ricordato che è la povertà e la debolezza dell’annuncio che offre luce ai problemi umani, sociali ed ecclesiali, che tocca le coscienze e trasforma la vita, che converte i singoli e germina società nuove, che compone le contese e costruisce la pace.

Nel corso degli anni c’è stato anche un cambio di metodo importante: non più protagonisti della missione soltanto le missionarie e p. Albino Elegante o altri sacerdoti, ma è diventato importante il coinvolgimento del consiglio pastorale o di altre persone disponibili, laici o religiose presenti in parrocchia, ha fatto notare Lucia. E questo ha fatto dilatare i tempi di preparazione della missione a volte anche di anni, ma con il vantaggio di trovare poi un “terreno” più predisposto alla semina perché più consapevole dell’evento missione nella propria parrocchia.

In questo impegno di lavoro itinerante, ha rilevato ancora Lucia, ci sono state collaborazioni rivelatesi provvidenziali e arricchenti, in particolare quella con i Padri Dehoniani: una collaborazione fraterna e costruttiva che ha favorito una vera esperienza di comunione, nella stima e fiducia reciproca, nella condivisione della passione per l’annuncio dell’amore di Dio.

Nel corso degli anni, soprattutto dopo il 2000, ha affermato la relatrice, nonostante il rinnovamento conciliare, si è notata una recrudescenza di clericalismo “clericale e laicale” che soffoca la spinta missionaria delle comunità locali. E allo stesso tempo, grazie allo sguardo appassionato di papa Francesco, si avverte la grande fame e sete di Dio e della sua Parola, presente anche in tanti che non la conoscono.

“Celebrare il 50, ha concluso Lucia, significa interrogarci su quale sia la strada da percorrere, a quali novità di impegno e di servizio lo Spirito ci chiama. Forse ci è chiesto di guardare, oltre alle comunità cristiane, anche verso altre realtà umane e sociali che restano ai margini o sono estranee all’esperienza di fede e di comunione della chiesa.

Non essere custodi di ceneri ma del fuoco dell’amore

Nel pomeriggio è seguito un breve ma vitale intervento dell’arcivescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi con cui ha voluto incoraggiarci tutti, in sintonia con papa Francesco, a metterci in cammino, ad uscire, a vivere con una certa radicalità il Vaticano II. E questo per non scambiare l’autunno con la primavera. Convinti però che occorre una nuova conversione pastorale. Ha proseguito inoltre sottolineando con forza che l’Evangelii Gaudium ci ridà la missione popolare. Un invito quindi a non mettere il carisma in bottiglie né ad essere custodi di ceneri, ma ad alimentare il fuoco della fede, dell’amore e cercare di scoprire soggetti nelle comunità parrocchiali per l’animazione delle stesse. Oggi più che mai ci vuole coraggio, ci è chiesto il coraggio della passione e uno sguardo di misericordia.

Infine, la Presidente della Compagnia Missionaria, Martina Cecini ha ringraziato tutti i partecipanti dicendo che la loro presenza è stata motivo di gioia e di stimolo a camminare insieme lavorando per il Regno di Dio. Ha proseguito dicendo che “in questi cinquant’anni abbiamo ascoltato e riconosciuto la presenza del Signore e accolto l’eredità di p. Albino Elegante che ci ha volute missionarie nella vivacità della donazione. Una missionarietà che si esprime per molte di noi in modo nascosto in mezzo alle contraddizioni e alla bellezza di questo tempo… Un aspetto importante vissuto da vari membri CM è anche la missione Ad Gentes in Mozambico, Guinea Bissau, Argentina, Cile e Indonesia mediante l’impegno educativo e alla solidarietà con le persone nel bisogno. … Vogliamo cogliere da questo momento celebrativo e dalla riflessione che ne scaturirà possibili espressioni più capaci di entrare nella vita della gente di oggi e di coglierne il desiderio di bene e di autenticità per un incontro davvero gioioso con Gesù nostro maestro e guida”.

Mi pare opportuno affermare che la nota dominante, o meglio la fonte d’ispirazione che ha caratterizzato questa intensa giornata è stata l’Evangelii Gaudium, documento pastorale programmatico del Papa attuale. È lì che dobbiamo spesso ritornare per vivere quel cambiamento a cui tutti siamo chiamati. Concludo con una piccola e toccante testimonianza del Padre Generale dei Dehoniani dell’8/9/2014. Prendendomi la mano seriamente, papa Francesco mi ha detto: “Io ti chiedo molto insistentemente di promuovere lo studio della Evangelii Gaudium. Vi troverete al centro del cambiamento necessario: cambiamento della mente e del cuore”. Davvero l’esortazione apostolica e questo 50 celebrato possano rinnovare la nostra vita e missione con gioia, generosità e speranza.

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