Il 19 novembre 2016 sono partita per Funchal (Madeira). Avevo con me solo l’indispensabile: un bagaglio a mano e la gioia per l’opportunità di trascorrere alcuni giorni con il gruppo della Compagnia Missionaria di questa città. Andavo spoglia e disponibile ad accogliere, ascoltare, stare con, contemplare… La bellezza di questa perla dell’oceano Atlantico, la semplicità e la gioia delle persone mi hanno aiutata a vivere in un costante atteggiamento di lode al Creatore.
Avevo preparato alcuni sussidi formativi e soprattutto portavo in me la determinazione di guardare negli occhi, di ascoltare e di lasciarmi orientare dallo Spirito perché fosse Lui a condurre i nostri lavori.
Ho trascorso alcuni giorni nella sede della CM di Funchal, un’autentica Betania, dove tutti si sentono bene, in casa. La presenza discreta, attenta, disponibile e accogliente di Teresa Freitas, in questo luogo della CM è stata molto positiva per me. Negli incontri personali e di gruppo ho trovato molta disponibilità, apertura, ricettività, senso di appartenenza e partecipazione. Sono rimasta contenta di aver conosciuto Teresa Ornelas, aspirante nel periodo di Orientamento e per gli incontri che ho avuto con lei.
Ho partecipato ad un incontro con i familiares e sono rimasta stupita per il loro dinamismo e impegno a livello CM, ecclesiale, sociale, professionale e familiare. Ho privilegiato la visita alle famiglie delle missionarie, sempre in compagnia di Teresa Freitas.
Abbiamo iniziato il nostro itinerario con la visita ad Ana Castro. Sua sorella, Teresa Castro, dopo un lungo periodo a Funchal, stava per rientrare a Porto (Portogallo). Ana mi ha chiesto di ringraziare il Consiglio Centrale e il gruppo di Porto per aver avuto la possibilità di beneficiare della preziosa presenza di sua sorella Teresa, che l’ha aiutata molto durante la sua malattia. Il nostro incontro con queste due sorelle e la nipote Barbara è stato molto vitalizzante. Una condivisione semplice, aperta e serena, un dialogo esistenziale. La vita può essere una canzone, un poema, un salmo di lode, una brezza soave…ma è necessario uscire, stare, parlare e ascoltare, essere, dare il tempo, l’affetto e credere che ”ciò che è bello non è in vendita”.
Abbiamo incontrato Alexandra e Leonel (sorella e cognato di Teresa Carvalho) nella loro casa, ultima dimora di Teresa Carvalho (missionaria). Mi è piaciuto molto questo incontro perché mi ha fatto sentire che la famiglia delle nostre missionarie è anche la nostra famiglia.
Successivamente siamo andate a S. Vicente a casa di Paixão. Abbiamo pranzato insieme con le sue sorelle Ismalia e Virginia. Nel pomeriggio ho offerto alcune nozioni di informatica a Paixăo. E’ stata una giornata indimenticabile! Ho compreso meglio quanto la purezza dell’aria, che si respira in cima ad una montagna da dove si vedono altre montagne e il mare, imprime nelle persone una grande semplicità e le unisce in un’armonia cosmica.
Dopo l’ultimo incontro con il gruppo, abbiamo accompagnato a casa Conceição per conoscere le sue sorelle: Maria da Luz e Maria de Lurdes. Da questo luogo si ha la sensazione di toccare il cielo con le mani e bagnare i piedi nell’acqua del mare. Che bello! Bella anche la veste battesimale che è servita per le tre sorelle e che la custodiscono come una reliquia preziosa. Sono trascorsi più di 80 anni, ma la veste sembra ancora nuova ed è un simbolo che evoca la fede trasmessa e accolta mediante l’azione dello Spirito Santo e con l’adesione personale di queste tre sorelle.
Celestina e venuta a prendermi due volte per trascorrere una giornata con lei. La prima volta abbiamo pranzato insieme nella sua casa e poi siamo andate al Curral das Freiras, un piccolo villaggio di Câmara de Lobos, circondata da enormi montagne. Era con noi anche Iveta, sua collaboratrice domestica, dal sorriso più splendente del sole. Abbiamo visitato la chiesa parrocchiale e la casa dei genitori di Celestina, ora ristrutturata. L’itinerario è molto bello: montagne, castagneti, ciliegi…La sosta nello spiazzo do Serrado ci ha dato la possibilità di riposare un poco e di assaporare il liquore di ginja e il pane di castagne. La seconda volta abbiamo partecipato all’Eucaristia domenicale nella chiesa di S. Martinho. Celestina mi ha presentato p. Marcos e dopo aver pranzato al ristorante, siamo andate al cimitero e abbiamo avuto anche un spazio di condivisione.
Sono stata poi con Teresa Freitas a Caniçal: a Santana, città famosa per le tradizionali case triangolari e alla sua casa situata a Porto da Cruz, frazione del comune di Machico. La condivisione di ricordi, emozioni e preghiere per sua sorella Isabel (scomparsa da un anno e mezzo e mai ritrovata) sono stati momenti forti di comunione, fraternità e partecipazione.
L’ultima visita è stata a casa di Madalena. Sono rimasta contenta per aver conosciuto i suoi fratelli: il canonico Francisco Xavier e Maria Helena, ambedue ammalati. Ho avuto la sensazione di entrare in un santuario, di toccare il sacro, l’altare dell’offerta della vita tessuta con fili di dolore e di amore. Mi hanno parlato della fede dei genitori, della loro infanzia e della vocazione. Mi hanno mostrato album di foto e tante altre cose che fanno parte della storia di questa famiglia. Provati dalla sofferenza, ma sostenuti dall’Eucaristia, la Liturgia delle ore, il rosario e dalla dedizione e amore che li unisce. Sono sereni e manifestano una tenerezza che riscalda l’anima.
Altro unico momento è stata la visita al cimitero. Siamo andate alle tombe dei familiari di Madalena (nonni e sorella, Maria Graça), di Assunção (familiari e sorella di Celestina) e di Teresa Carvalho. Abbiamo pregato per tutti e, in silenzio, ho manifestato lamia gratitudine a Teresa Carvalho, chiedendole che interceda per noi presso Dio e perché ci conceda nuove vocazioni.
Abbiamo visitato il Collegio Missionario dei Padri Dehoniani. Ci hanno accolto p. Alcindo e il superiore della comunità, p. Roberto che ci ha fatto vedere il Collegio. Mi ha dato gioia lo spirito di famiglia che ha manifestato. Abbiamo avuto anche l’opportunità di salutare p. Fernando Ribeiro e il fratello José Luis.
Il 2 dicembre 2016 sono rientrata in Portogallo. Ho lasciato a Madeira un paio di scarpe che, nonostante fossero nuove, le ho consumate interamente, ma ho portato con me i bellissimi arcobaleni, le navi e le case illuminate, i giardini della Piazza del popolo, le colline e le montagne, le rive…e l’affetto di tutti coloro che condividono con me la fede, la vita ed hanno intrecciato con me lacci di comunione e di amicizia durante questi giorni.
Ringrazio per l’accoglienza, la fiducia, l’affetto, la compagnia e la possibilità di visitare il luogo d’origine, culla di affetti di ogni missionaria.