Carissime/i,
desidero iniziare questa lettera con la
frase riportata sopra che raccoglie in sé un programma per “NOI CM” che ci
apprestiamo a celebrare il nostro 60° di fondazione. Per me e per noi può
essere uno stimolo a riflettere sulla nostra vocazione ed a lasciarci interrogare
per vivere con cuore grato il nostro cammino dentro l’oggi.
P. Albino nella sua riflessione che
viene riportata in questo numero di Vinculum dice: “Per ringraziare di essere stati scelti e amati, occorre l’acutezza di occhi nuovi che penetrino
l’insondabile profondità di Dio.”
Mi piace ricordare qui la mia visita all’Indonesia e al
Mozambico dove, con le missionarie abbiamo preso in mano le riflessioni sullo
Statuto di P. Albino del 1972 e dalle quali è scaturita un approfondimento su
due punti cardine del nostro impegno: COMUNIONE E MISSIONE declinati tenendo conto della nostra spiritualità che
ha al centro il “Cuore di Cristo” e tenendo conto delle continue sollecitazioni
che ci vengono proposte da Papa Francesco sia nella Evangelii Gaudium che in
tutto il suo magistero sui temi dell’ACCOGLIENZA e della MISERICORDIA.
Vivere il 60° allora vuol dire
celebrare le meraviglie compiute dal Signore nel passato e riconoscere la sua
azione nel presente lasciandoci invadere “oggi” dalla Sua benevolenza e dalla
sua novità di vita.
L’incontro delle neoconsacrate
provenienti dall’America Latina e dall’Africa e con Rosy dall’Italia ora nel
periodo del Biennio, ci sollecita ad avere uno sguardo globale sulla nostra
famiglia con questa fisionomia specifica voluta dal Signore che ci ha portate,
non per caso ma per la sua grande misericordia, ad essere presenti in vari
paesi donandoci la ricchezza dell’incontro con varie culture e vari popoli.
Certo sia in Italia che in Portogallo
ci troviamo a vivere una stagione difficile che ci mette alla prova nella fede
e nella speranza. La recente morte di Antonietta e di Marta hanno lasciato un
senso di smarrimento per alcune che vivono il tempo dell’anzianità con
apprensione. In verità, come ci ha detto
Papa Francesco nella sua visita a Bologna: “Il Signore ci visita tante volte con la
scarsità dei mezzi: scarsità dei mezzi, scarsità di vocazioni, scarsità di
possibilità… con una vera povertà, non solo la povertà del voto, ma anche la
povertà reale. E la mancanza di vocazioni è una povertà ben reale! In queste
situazioni è importante parlare con il Signore: perché le cose sono così? cosa
succede nel mio istituto? perché le cose finiscono così? perché manca quella
fecondità? perché i giovani non si sentono entusiasti, non sentono l’entusiasmo
per il mio carisma, per il carisma del mio istituto? perché l’istituto ha perso
la capacità di convocare, di chiamare?” … Si
solo la preghiera e la fiducia nella
fedeltà di Dio e quegli occhi nuovi di cui ci parla P. Albino sapranno davvero
scorgere in ogni richiesta del Signore la possibilità di dire “eccomi –
grazie”. Si perché nascoste nelle pieghe
della vita si intravedono le insondabili profondità di Dio. Accanto alle
esigenze della vita scorgiamo il suo misterioso disegno se sapremo avere occhi
e cuore aperti a riconoscere la Sua Presenza nel quotidiano.
E’ questo che auguro a me stessa ed a
voi, un cuore aperto e generoso, accogliente e misericordioso come il “Cuore di
Cristo”. Il frutto del 60° allora sarà una nuova stagione nella quale
accoglieremo con gratitudine quanto il Signore preparerà per noi e con noi
operando, come nel passato, meraviglie nella nostra vita.
In comunione.
Martina