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COMPAGNIA MISSIONARIA
DEL SACRO CUORE
una vita nel cuore del mondo al servizio del Regno...
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Il nostro grazie
Posted by Santina Pirovano

Quest’anno celebriamo il 60° di vita della Compagnia Missionaria del Sacro Cuore! Una tappa importante che vogliamo vivere  nel segno della festa e del ringraziamento. Questa riflessione di p. Albino, presentata in altra ricorrenza, la troviamo appropriata a questo evento perché ancora attuale e perché fa emergere stimolanti indicazioni per rinnovare al Signore il nostro GRAZIE.

Allora io ti renderò grazie al suono dell’arpa, per la tua fedeltà o Dio. A te canterò sulla cetra, o Santo d’Israele” (salmo 71).

Come ringraziare per questi anni di vita della Compagnia Missionaria ? Lo possiamo imparare da san Paolo. Ecco due esempi, fra i tanti che incontriamo all’inizio delle sue lettere.

1 Tes. 1,2-4 : “Rendiamo sempre grazie a Dio per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere e tenendo continuamente presenti l’operosità della vostra fede, la fatica della vostra carità e la fermezza della vostra speranza nel Signore nostro Gesù Cristo, davanti a Dio Padre nostro. Sappiamo bene, fratelli amati da Dio, che siete stati scelti da lui”.

Notiamo anzitutto che il ringraziamento è rivolto a Dio Padre. E questa è una costante dell’epistolario paolino: l’espressione della gratitudine va a colui che sta all’origine della storia e della nostra salvezza. E’ da qui che nasce il grazie. Infatti, ringraziare significa riconoscere l’iniziativa salvifica del Padre e la sua azione efficace, sempre nascosta nelle pieghe più profonde delle vicende umane. L’avverbio “sempre” significa di continuo e che non si tratta solo di momenti liturgici, ma di un atteggiamento del cuore. Notiamo inoltre che il grazie nasce e si alimenta dal “fare memoria”, cioè dal ricordare: quanto più si ricordano i doni di grazia ricevuti, tanto più cresce la gratitudine. E San Paolo ci insegna a nominare i doni ricevuti come la fede, l’amore, la speranza...

Un’ altra motivazione che nutre il ringraziamento di Paolo è individuata nell’amore e nell’elezione divina. L’essere “amati da Dio”è una qualifica che specifica il vero nome di coloro che il Padre sceglie. Per ringraziare di essere stati scelti e amati, occorre l’acutezza di occhi nuovi che penetrino l’insondabile profondità di Dio. La scelta dei credenti è stata anticipata dal suo progetto: Lui ci ha scelti gratuitamente, secondo un disegno misterioso di volontà elettiva.

Ognuno di noi può parafrasare e applicare alla Compagnia Missionaria e ad ogni suo membro quello che San Paolo scrive alla chiesa di Tessalonica. La nostra gratitudine va a colui che è all’origine della nostra Famiglia spirituale: Dio e la sua azione efficace dentro le pieghe di questi anni trascorsi. Gratitudine che sgorga dalla nostra disponibilità a “ricordare” ed “enumerare” i tanti doni di grazia che danno volto alla CM: il dono del Cuore trafitto di Cristo da cui nasce la nostra spiritualità e missione, comunione, oblazione, consacrazione, secolarità, missionarietà ; uno stile di amore tipico e qualificante. Questi altri doni costituiscono l’identità del nostro Istituto che ha già attenuto l’approvazione pontificia.

Fil. 1,3-5: “Rendo grazie al mio Dio ogni volta che mi ricordo di voi. Sempre quando prego per tutti voi, lo faccio con gioia a motivo della vostra cooperazione per il Vangelo, dal primo giorno fino al presente”.

Il ringraziamento in questo caso, è da san Paolo abbinato a motivi “eucaristici”, a quello della preghiera di intercessione e all’espressione di sentimenti di gioia, di fiducia e persino di affetto. Un rendere grazie che rivela il cuore dell’apostolo che nel tu- a Tu con il suo Dio non si isola, ma resta unito all’amata comunità, fatta motivo del suo rendimento di grazie, oggetto del suo ricordo affettuoso e destinataria della sua supplica. Si noti anche qui l’uso abbondante delle espressioni “ogni volta”, “sempre”,” in ogni mia preghiera”.Più in dettaglio, San Paolo ringrazia Dio perché dal primo giorno della loro chiamata fino ad oggi, i filippesi hanno preso parte alla diffusione del Vangelo.

Anche da questo scritto paolino non sarà difficile, per ognuno di noi trarre lezione e nutrimento per come e perché vivere il rendimento di grazie, intercedendo gli uni per gli altri e alimentando sentimenti di gioia, di fiducia reciproca e di affetto. Un ringraziamento che porta ad aumentare il senso di appartenenza all’Istituto e a crescere nella comunione tra noi e con gli altri. E vedendo se riusciamo a farlo “ogni volta”,”sempre”,”in ogni preghiera” affinché anche di noi si possa dire, secondo le modalità specifiche della Compagnia Missionaria, che dal primo giorno della nostra vocazione “fino ad oggi”abbiamo “preso parte alla diffusione del vangelo”. E si può enumerare tutta la partecipazione della Compagnia Missionaria alla diffusione del Vangelo, non solo Italia, ma anche in altre parti del mondo. Si può quindi concludere con il salmista:”Quanti prodigi in nostro favore, sono troppi per essere contati”.

Ci auguriamo che questi ed altri esempi biblici possano spronarci ad abbondare in rendimento di grazie. In forma semplice e mnemonica possiamo ripetere il seguente ritornello:

“Allora ti renderò grazie, al suono dell’arpa, per la tua fedeltà o Dio. A te canterò sulla cetra o Santo d’Israele” (salmo 71).

(dagli scritti di p. Albino Elegante)
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