La chiave giusta che apre alla vita
Dal 29 giugno al 4 luglio 2017 il nostro gruppo CM Indonesia , insieme a Martina e Santina si è riunito a Pratista – Bandung per fare gli esercizi spirituali accompagnate da p. Rudiyanto Subagio OSC. Il tema che avevamo scelto era la missione riflettendo su due figure dei nostri patroni: S. Teresina del Bambino Gesù e S. Francesco Saverio.E’ stata un’esperienza molto profonda e fraterna. Per me e Susi una grande occasione per prepararci alla nostra incorporazione perpetua avvenuta alla conclusione degli esercizi spirituali. Questo avvenimento per me ha segnato e rinnovato il mio camino di consacrazione e di offerta a Dio e al prossimo. E’ stato un momento importante in cui ho potuto concretizzare ancora nella mia vita alcuni valori che mi accompagnano nel mio cammino di consacrazione.
La possibilità di distaccarmi alcuni giorni dal mio solito quotidiano, dal trambusto della vita di tutti i giorni è stato veramente una grande grazia. Ho potuto così:
Ø rinnovare
la mia vita spirituale, e conoscere di più Dio…
Ø conoscere
di più me stessa e le persone che mi sono accanto
Ø ritrovare forza ,rinnovamento e ristoro per continuare il cammino…
Io credo che le riflessioni fatte e lo stare insieme nella preghiera silenziosa, nell’ ascolto della Parola e nell’ascolto reciproco mi hanno messo in grado di riprendere quota e di guardare avanti con fiducia e coraggio. Nella messa di apertura il Padre ci ha detto che nel cammino della nostra vita, dobbiamo sempre avere una chiave per entrare attraverso una porta. Questa porta si apre se si utilizza la chiave giusta. Io ho capito che la chiave della mia vita è la fede e se farò in questo modo Dio sarà sempre al mio fianco.
Mi hanno colpito due domande di riflessione che ci sono state date:
· “Quale significato ha per me il Fiat voluntas Tua?” Sento
che devo continuare a coltivare dentro di me la risposta dell’Eccomi, del dono
e del’offerta in spirito di amore e sacrificio. Devo filtrare attraverso
l’Eccomi ogni mia risposta, ogni mia azione, e anche la mia missione quotidiana
sia nell’ambiente di lavoro sia in altri impegni che svolgo.
· Il significato dei voti per me? L’Eccomi ritorna come
risposta, come una pronta donazione
della mia vita legata alla croce di ogni giorno, di ogni momento. Ho
capito che con l’incorporazione perpetua la lotta non è finita e le difficoltà
non svaniscono.
Allora guardiamo alla Madonna, alla sua vita perchè da lei possiamo prendere il coraggio di avanzare verso l’altare per rinnovare a Dio il nostro sì con fiducia e speranza. Ave Maria piena di grazia il Signore è con te…
Palembang 12 agosto 2017
Lucia Ekawati
Sentirmi piccola davanti a Lui: bellissimo!
Il tempo passa così veloce! …
non mi sembra vero di avere camminato tanto e di essere giunta così al giorno
dell’incorporazione perpetua: il 4 luglio 2017, a Bandung. Il corso degli esercizi
spirituali, orientato da Padre Rudiyanto
OSC (Ordine Santa Croce), mi ha rinvigorita e ben preparata a questo
passo. Anche i momenti di riflessione con le mie sorelle, la loro preghiera, il
clima di silenzio che si è creato…tutto ha contribuito ad incoraggiami a donare
per sempre la mia vita a Cristo e ai fratelli.
Nelle mie riflessioni personali
ho scoperto con gioia alcuni aspetti della personalità di Cristo che hanno
inciso sulla mia vita. Il primo lo colgo in Filippesi 2, 1-11: “Se dunque vi è qualche consolazione in Cristo, se vi è qualche
conforto, frutto della carità, se vi è qualche comunione di spirito, se vi è
qualche tenerezza di affetto e qualche compassione, rendete piena la mia gioia
con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi.
Non fate nulla per rivalità o per vanagloria, ma ciascuno, con umiltà,
consideri gli altri superiori a se stesso, cercando ciascuno non il proprio
interesse, ma anche quello degli altri… Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù, il quale, pur essendo di condizione divina, non ritenne un
privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso, assumendo la condizione di
servo, divenendo simile agli uomini. Riconosciuto come uomo nell’aspetto,
umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte e alla morte di croce.
Perciò Dio lo ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro
nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra
e sotto terra e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, nella gloria
di Dio Padre”.
Riconosco che, come creatura
umana, anch’io ho momenti non sempre sereni e facili. Sono spesso in
atteggiamento di attesa di gratificazione da parte di quanti lavorano con me
sia nella scuola che nella parrocchia. Eccomi allora a riflettere sulla persona
di Gesù: Lui non è venuto nel mondo per ricercare la lode, il
riconoscimento degli uomini, ma per
amarli e farli sentire amati, soprattutto quelli che più avevano bisogno di
aiuto materiale e spirituale. Ha voluto liberarci dal peccato e farci rivivere
quella vita piena a noi destinata fin dalla creazione. È venuto nel mondo per
aprire la strada vera che conduce al Padre, così che tutti quanti credono in
Lui abbiano la salvezza e la vita eterna. Sulla terra Gesù ha fatto molti
miracoli in nome del Padre suo. Ha fatto tutto questo non per promuovere se
stesso o per dare spettacolo, ma per rendere il Suo nome sempre più conosciuto
e lodato, per adempiere al piano di Dio.
Non è venuto per essere servito ma
per servire. Nonostante sia stato maltrattato, considerato come un
qualsiasi criminale, umiliato e condannato, Gesù ha continuato con perseveranza
il suo cammino per compiere il progetto del Padre su di lui.
Matteo 11, 25-30: «In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e
della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai
rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.
Tutto è stato dato a me dal Padre mio;
nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il
Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare. Venite a me, voi tutti,
che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio
giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e
troverete ristoro per la vostra vita. Il
mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
In questo giorno della mia
incorporazione perpetua mi piace riflettere su questo passo della Scrittura,
perché mi è di aiuto, quando nel mio quotidiano incontro molte difficoltà a comunicare con il mio
ambiente, quando la routine diventa noiosa, pesante, quando sento l’aridità
nella preghiera e la fatica nel lavoro. In tali situazioni cerco di essere
fedele alla mia promessa guardando alla vita di Gesù: meditare, riflettere e
seguire Gesù, coerente con la sua obbedienza al Padre!
Alle volte questa parola:
"giogo" mi mette paura,
perché mi fa pensare che forse c’è in arrivo qualche altro problema nella mia
vita. Però allora alzo il mio sguardo verso Cristo e mi ritorna la tranquillità
perché penso che, se così fosse, sarà Lui ad aiutarmi a portare il peso. Anzi
mi darà forza per accettare il “giogo” con serenità, giustizia e nella verità.
Sono certa che Lui mi accompagnerà con la sua gioia e la sua bontà. Devo
lasciare che Dio viva nel mio cuore in modo da sentire più leggero e
confortevole il peso che sta passando
nella mia vita quotidiana perché Dio non mi darà un giogo superiore alle mie capacità.
Gesù è diventato la mia fonte
di ispirazione per imparare sempre con umiltà: a riconoscere che tutti i miei
successi non sono dovuti alla mia capacità e alla mia grandezza ma sono tutti
da attribuire alla grazia di Dio; a imparare da Gesù a ringraziare sempre e per tutto nei momenti
belli e nei momenti difficili. Come Gesù che è stato obbediente al Padre,
voglio anch’io essere obbediente ascoltando costantemente la voce di Dio.
E’ su questa certezza che
voglio continuare il mio cammino! Termino la mia riflessione con questa piccola
preghiera che mi viene dal profondo del cuore:
Padre,
ho riconosciuto il tuo amore
nelle piccole cose del quotidiano:
Nei piccoli petali di una rosa,
molto belli nel colore e nel loro
fragrante profumo
Nel piccolo passero che
cinguetta e vola libero
Nell’amore di un bambino che mi
fai incontrare per ricordarmi come tu mi vuoi
Nella piccola fede che può
portarmi verso un grande cambiamento passo dopo passo
Nei piccoli sentieri che
possono portare a destinazioni significative
Nella piccola preghiera che mi
sale dal cuore “dato” come gratitudine e benedizione
E… le sorprese che scopro nel
mio vissuto rivedendo la mia infanzia
e… avere un Padre in
paradiso...
Ti prego ora, qui,
di accettare tutto il mio amore
in questo mio passo in avanti
perché è il tuo grande amore
per me che mi dà il coraggio di procedere.
Tengo lo sguardo su di Lui, Tuo
Figlio, ragione del mio esistere e della mia gioia.
Padre, grazie per tutti i doni
che mi hai dato fino ad oggi.
Molti altri ne hai in serbo per
la tua figlia amata.
Maria, Madre e compagna di
vita, grazie per tutto il Tuo Amore!
Bandung – Indonesia 13 agosto 2017
Susi