Esperienza di volontariato con l'Associazione "Guardare lontano"
“Viaggiare significa mettersi in strada, in cammino, significa lasciare casa per raggiungere un luogo che chiamerai casa, solo così ovunque si poggeranno i tuoi piedi non ti sentirai fuori posto. Anche percorrere ogni giorno la stessa strada che da casa ci porta al lavoro, a scuola, all’università o a casa di un amico, può divenire un viaggio. Lo spessore del viaggio non lo danno i chilometri che percorri o i luoghi che visiti ma la gente che incontri. Ecco perché ogni giorno, su quella strada che conosciamo a memoria, possiamo sperimentare la bellezza e la profondità del viaggiare, perché ovunque possiamo fare degli incontri, se siamo disposti a viverli.” Alex Zappalà – Viaggi dentro.
L’esperienza di volontariato
estivo quest’anno ha avuto come punto di arrivo la Guinea Bissau e più
precisamente la scuola San Paolo, mentre le partenze sono state da luoghi diversi…
Sant’Antonio Abate, Bussolengo e Bologna da dove il gruppetto è partito.
Biglietto aereo, certificato vaccino febbre gialla, visto, due bagagli a testa,
di cui uno pieno zeppo di materiale scolastico, profilassi per la malaria e
anche un percorso formativo per prepararsi al viaggio unito ad un programma
comune che aveva come obiettivo principale collaborare alla tinteggiatura della
scuola San Paolo condividendo la vita della comunità che ci accoglieva. Tutti
aspetti importanti per affrontare nel migliore dei modi un viaggio... poi
inizia il viaggio vero e proprio dove è necessario mettersi in gioco fino in
fondo con i propri punti di forza ma anche con i propri limiti per lasciarsi
incontrare dalla realtà. Personalmente è stato un ritornare in un luogo già
conosciuto che solo a pensarlo richiamava persone e volti amici… poi il “mettersi in strada, in cammino”
richiede di incontrare nuovamente le persone e la realtà… sperimentando lo
stupore davanti alla vita e alla realtà che cresce e si trasforma ma anche
dispiacere per ciò che non la promuove.
Il viaggio inizia… e con esso
si comincia a sperimentare la bellezza e la fatica dell’incontro con un clima e
una cultura differenti, sperimenti che la prima difficoltà arriva dal
medicinale per la profilassi della malaria e poi anche dal clima… la soluzione
al medicinale arriva da una pianta naturale usata dal popolo e trattata da
suore brasiliane con sapienza e pazienza, la stessa pazienza necessaria per far
si che il corpo si adatti ad un clima umido al novanta percento. Noi italiani
partiamo in quinta… c’è il materiale per il lavoro da comprare, il lavoro da
organizzare e la vita comune da predisporre insieme, ma capisci quasi subito
che quando ti dicono: «La prima settimana è necessaria per l’adattamento» sono
parole verissime e allora inizi un po’ a scalare le marce, ad andare più piano.
Allora partiamo con ordine… saliamo sul fuori strada per andare a comprare il
materiale, fare la spesa e la sensazione è stupenda quando puoi viaggiare su
una strada asfaltata quasi nuova, poi dopo un po’ inizi a danzare… la strada
asfaltata non c’è più e la schiena lo sente subito. Che bello trovare il
materiale che ci serve, entrare nel supermercato e trovare tante cose a cui
siamo abituati… ma ti accorgi in breve tempo, facendo due calcoli tra il cambio
moneta e lo stipendio mensile delle persone che quello che noi stiamo facendo
per la maggioranza delle persone non è possibile… lo capisci anche osservando
che non c’è fila o confusione in questi posti, confusione che incontri invece
al mercato.
Eccoci allora in gioco… in “un luogo che chiamerai casa”, a stretto contatto con il “colore”, i pennelli, l’acqua ragia, la preghiera, i pasti, la nostra umanità… un luogo che è diventato casa con l’impegno e la fatica di tutti… del gruppetto italiano, delle missionarie presenti a San Paolo e degli amici guineani che hanno collaborato in questa esperienza. Ci è voluto tempo per creare i colori giusti, a volte è stato necessario mettere colori scuri per ottenere l’azzurro… colore predominante nelle strutture della scuola, come ci è voluto tempo per dipingere quei muri e farli diventare colorati… così è successo anche nell’imparare a conoscerci dal vero con le nostre qualità ma anche con i nostri limiti… così è della vita quando siamo disposti a viverla fino in fondo!