Intervista
a Lisetta Licheri
La vocazione non nasce dal nulla, è sempre inserita
in un contesto di storia. Ci racconti la tua?
Partenze...ritorni.. !
Quali sfide hai dovuto affrontare?
Nel 1967, finita la formazione, ho preso la patente durante le
vacanze, in preparazione alla partenza per il Mozambico. La preparazione è
stata lunga, prima di arrivare in Mozambico. Premetto che essendo straniera, ho
dovuto prima andare in Portogallo, essendo il Mozambico una Colonia portoghese.
Qui ho dovuto frequentare un corso di
malattie tropicali, imparare la lingua ed essere così autorizzata ad andare a
lavorare in Mozambico. Il primo viaggio in Portogallo l'ho fatto in nave. Con
me sono partite tre missionarie portoghesi: due destinate al Mozambico ed una
al Portogallo. Dopo un anno di permanenza in Portogallo, c'è stata la partenza per il l'Africa. Teresa Castro ed
Ilda Candelaria sono partite prima di me perché
erano insegnanti e dovevano essere sul posto per l'inizio dell'anno scolastico.
Io sono partita il 21 dicembre e sono arrivata alla vigilia di Natale, come
dono di Gesù Bambino.Il mio compito era quello di assistere i giovani del
seminario e le persone dei dintorni.
Gli alunni erano circa 150.
Due le sfide principali che ho dovuto
affrontare: una a livello professionale, l'altra a livello culturale e
linguistico. A livello professionale e deontologico dovevo prendere decisioni
ed eseguire attività che non erano di mia competenza, ma del medico. Era un
problema di coscienza, tra scegliere di doverlo fare e non poterlo fare. I
medici più vicini distavano settantacinque chilometri di solo andata e
altrettanti per il ritorno, da dove risiedevo . Davanti alle situazioni che
rientravano in questo ambito, caricavo il paziente in macchina ed andavo dal
medico. Il medico era un militare e dopo alcune volte mi disse che se avessi
continuato così non avrei resistito molto tempo, perché il disagio che
affrontavo era pesante. Nonostante tutto mi incoraggiò e mi fece sentire con le
spalle sicure.
Quale vento spira oggi in Mozambico?
A livello politico-militare il
clima non è molto tranquillo. Dopo gli accordi di pace siglati nel 1992 la
situazione politica non è stata sempre tranquilla. Tali accordi non sono stati
rispettati. I risultati elettorali sono
stati sempre truccati a vantaggio del partito del governo, per decine di anni. Naturalmente il partito
dell'opposizione reagiva anche con le armi. Spesso con danni materiali, ma
anche provocando feriti e morti. Per lungo tempo ci sono stati dialoghi tra
ambo le parti, ogni tanto si intravvedeva un barlume di speranza, ma non
approdavano alla pace. In alcuni momenti il paese è stato diviso in due e
questo creava grandi disagi. Due anni fa sono stati scoperti dei grandi debiti,
chiamati debiti occulti, fatti dall'ultimo Presidente emerito, provocando così
una grande inflazione e disagio economico. Le riserve di moneta straniera si
sono prosciugate e hanno creato sfiducia nei donatori, compreso il FMI che ha cessato di dare l’appoggio economico.
Il costo della vita è salito alle stelle con gravi conseguenze per le fasce più
povere con tagli alla Sanità e all'Istruzione. Questo ha creato malcontento tra
le persone.
Fai un “bilancio” dei
sentimenti che abitano nel tuo cuore in questo momento
Ho vissuto in Mozambico durante tutti questi anni, con un'interruzione
di 16 anni, vissuti tra Portogallo e Italia. Poi nell’anno 2008 sono ritornata
in Mozambico.
Guardando al passato, i sentimenti che vorrei esprimere sono di
gratitudine per la solidarietà e l'amicizia incontrata nell'ambiente di lavoro.
La serenità e gioia che vedevo nella gente , pur vivendo in mezzo a tanta
povertà, mi hanno arricchita perché
pensavo di dover dare tanto ed invece ho ricevuto molto di più! Alcune immagini
ed esperienze mi accompagnano sempre e fanno parte della mia vita: la luce che
illumina tanti volti di bambini e di adulti, lo splendore e i colori della
natura, sempre diversi e sempre nuovi, albe e tramonti indimenticabili, il chiarore del cielo trapuntato da
miriadi di stelle… il cammino fatto riguardo alla donna e alla sua promozione.
Il Mozambico è uno dei paesi dove le donne hanno fatto un lungo cammino di
apertura. Si sono inserite nell’ ambito politico, sociale, economico ed
imprenditoriale ed hanno avuto un maggiore accesso all'istruzione.
A livello ecclesiale ho partecipato alla nascita di una Chiesa locale,
una Chiesa Ministeriale, Chiesa-famiglia, dove i cristiani si sono e si sentono
responsabili di essa.
Non posso dimenticare la sofferenza per le tante vittime
provocate dalla violenza e
dall'instabilità politico-militare.
Per il presente, gli aspetti positivi della mia vita sono: il saper cogliere quello che la vita
mi offre, giorno dopo giorno, anche le piccole cose. Questo è il segreto per
affrontare serenamente le cosemeno gradevoli. In questo modo ho cercato e cerco
di vivere la spiritualità dell’ “Eccomi” e di offrire una testimonianza di
donazione serena, secondo quello che il nostro statuto ci propone. Riguardo al
paese: vedo positivo la presa di coscienza dei propri diritti e responsabilità
politica da parte di molti cittadini. Un grosso problema rimane ancora
l'estrema povertà, il 43% di
denutrizione tra i bambini con gravi conseguenze per il futuro, la corruzione
ed il mancato raggiungimento della pace duratura e definitiva con conseguente
sfiducia, insicurezza, che rende incapace da
parte delle Forze dell'Ordine di combatterla.
Per il futuro, sogno una pace che sia definitiva, che permetta al
Mozambico, ricco di risorse economiche come gas e minerali , pietre preziose,
pesca, legname pregiato e fauna , che tali ricchezze non siano esplorate da
Multinazionali. Sogno di vedere il Mozambico libero dallo stato di povertà
estrema, da tanti esploratori per potersi sviluppare e permettere ai cittadini
di vivere una vita dignitosa e serena. Questo è anche il sogno del popolo
mozambicano! Per questo si prega e si spera
Se tu dovessi scrivere un
libro della tua vita che titolo gli daresti?
Non sono una scrittrice e non ho mai pensato di farlo. Sono state
tante le esperienze vissute e le persone incontrate che mi troverei in
difficoltà. In questo momento sceglierei questo titolo: "Una vita sotto un
cielo africano". L'Africa mi ha
rubato il cuore. Il mio cuore batte contemporaneamente a due ritmi: quello
italiano per le mie origini e quello africano per quanto ho ricevuto durante la
mia lunga vita.
Se dovessi cominciare tutto da capo credo che non ci sarebbero cose
molto diverse! Ci sarebbero tante altre cose da dire e raccontare, ma
diventerei troppo lunga. Così concludo ripetendo e cantando con Maria: “L'anima mia magnifica il Signore ed mio
spirito si rallegra in Dio mio Salvatore...”.