Questo è il titolo che voglio dare alla mia condivisione
di “Cuidadora”...colei che si cura degli altri. Per otto anni, dopo che aveva
perso la capacità di camminare ed era immobile a letto, ho aiutato mio padre in ciò che ho potuto,
collaborando con i miei fratelli perchè tutti erano impegnati nelle loro
attività professionali. L’ho
“accompagnato” fino al giorno in cui il Signore lo ha chiamto a sé: era il 1°
febbraio 2017.
Intanto dal mese di ottobre del 2016, sto ogni giorno
accanto a mia madre, dandole tutto l’affetto e la tenerezza di cui ha bisogno e
che merita, perchè è totalmente dipendente. Io sono ormai in pensione, per
questo posso offrirle tutta la mia disponibilità.
Noi siamo 11
fratelli e tutti danno la loro collaborazione, il meglio che possono, facendo,
fin dall’inizio della malattia di mamma, i turni delle notti e i fine
settimana.
Sento che questa è una missione grande ed esigente,
soprattutto dopo che mamma è caduta, il 31 marzo 2016; da allora il suo
cervello è rimasto molto lesionato e non sempre ci capisce. Nei primi tempi dopo
la caduta si nutriva con il sondino, ma
ora già riesce a mangiare normalmente, anche se è necessario prepararle il
cibo, tenendo conto delle sue difficoltà di deglutire. Mia mamma è la dolcezza
in persona, molto serena ed ha un bel sorriso.
Come dicevo nel titolo, si tratta della mia missione
di offerta verso coloro che ci hanno dato la vita perchè, uniti a Gesù, possano
vivere una vita degna, con molto amore e tenerezza da parte di tutti i figli e
del resto della famiglia. Per questo la mia missione, dall’ottobre 2016 è aver
cura degli altri, amare e servire. Questa missione è esigente. Molte volte ho
difficoltà a vivere i momenti di preghiera come mi piacerebbe e dovrei, come
consacrata, ma cerco di conciliare nel
migliore dei modi la mia vita di azione con la contemplazione. Infatti non
riesco a partecipare all’Eucarestia ogni giorno, ma faccio della mia donazione
a mia madre la mia Eucaristia. Riesco a combinare l’impegno con l’esigenza di prendere parte ai momenti di
ritiro e di formazione, organizzati dal mio gruppo di appartenenza, durante i
quali vengo sostituita nel mio lavoro dai miei fratelli che si prendono cura
della mamma.
Sono felice di poter accompagnare mia madre in questi
ultimi tempi della sua vita, anche se non sappiamo quanto durerà. Sì, ho in me
una grande gioia di poter condividere i miei giorni con la mamma che mi ha dato
la vita e sempre si è preoccupata per la mia salute, se stavo bene, così come
si è preoccupata di tutti i miei fratelli. E’ stata una madre sempre presente.
In coscienza sento il dovere di prendermi cura di tutti, ma in particolare di
quelli che ci hanno dato la vita: devono essere “ONORATI, AMATI E ASSISTITI CON AMORE”, come dice papa
Francesco. Come famiglia siamo molto uniti, abbiamo dato quanto di meglio abbiamo
potuto e ora continuiamo la nostra missione con mamma. Questa è la mia
condivisione a collaborare all’Opera del Creatore, che ringrazio di tutto cuore
per i genitori che ci ha dato.
Con un
abbraccio grande a tutti e a ciascuno che riceve il nostro Vinculum...
Maria Amelia, missionaria del gruppo di Porto