Pellegrinaggio... o semplicemente un viaggio?
Posted by Santina Pirovano
La nostra vita è costellata di date che tracciano il cammino
della nostra storia personale. Alcune di queste passano inosservate, altre
hanno il potere di segnare profondamente il nostro vissuto, richiamano
l’attenzione e provocano interrogativi, anche dopo diversi anni, per rivedere
con spirito critico e gioioso il percorso fatto. E’ come un cammino interiore
che conduce nel profondo dove piano piano rivedi la tua vita passata presente e
futura. È allora che nasce spontaneamente un GRAZIE a Dio, alla vita, al mondo
e riprendi il tuo pellegrinare con più slancio, entusiasmo e gratitudine.
Quest’anno (2018) Leonia, Luisa ed io abbiamo ricordato il
nostro cinquantesimo di consacrazione. Una data che pur trovandoci lontane e in
luoghi diversi, ci ha fatto sentire unite, in comunione, anche se per motivi
diversi, ciascuna l’ha vissuto a modo suo. Da tempo riflettevo su questo evento
e il solo pensiero mi poneva l’interrogativo di capire: come, quando e dove
poter celebrare il mio ringraziamento a Dio e alla vita. Quando ci sono queste
ricorrenze è proprio in questo modo che si risponde: il primo pensiero che
emerge è quello della gratitudine per tutto quanto si è ricevuto, ci è stato
donato. Viene spontaneo pregare come il salmista: “Che cosa renderò al Signore per
tutti i benefici che mi ha fatto?” (Salmo 116). La risposta a questi
interrogativi è maturata lentamente e in questo modo: fare un viaggio in
America Latina, precisamente in Argentina e Cile, luoghi dove molti anni fa è
iniziata la CM. Volevo vivere questo cinquantesimo quasi fosse una sorta di
pellegrinaggio, per rivisitare luoghi, persone, racconti e sogni che hanno
costituito parte della mia vita. In sintesi: “fare memoria” per lodare il
Signore. Così è iniziato il mio pellegrinaggio
– viaggio, aperta a raccogliere, ricordare, ascoltare, rivivere, spigolare
insieme il passato, ma anche scoprire con sapienza e meraviglia i nuovi germogli
del presente, attraverso la condivisione vissuta nella comunione, semplicità e
fraternità. E questa è stata la caratteristica del mio viaggio in Argentina e
Cile.
Spigolando
qua e là
Il 6 ottobre 2018 parto da Bologna con “Air France” via
Parigi con destinazione Buenos Aires – Resistencia (Chaco) Argentina. Un lungo
volo ma tranquillo, senza tanti problemi. Arrivata all’aeroporto di Resistencia
ho incontrato Graciela e la sorella Mirta che mi stavano aspettando. I giorni
trascorsi a Resistencia mi hanno dato la possibilità di condividere un po’ di
vita con Graciela, la mamma e la sua famiglia, con Rosa, Ana Maria Benegas,
Silvia, Andrea, familiares e amici. Ana Maria, dopo alcuni giorni, si è resa
disponibile per portarmi in macchina fino a General San Martin, per salutare p.
Guillermo Exner SCJ e la comunità dei padri dehoniani. Qui rivedo “vecchi”
compagni di teologia e si fa memoria insieme… Incontro il gruppo di familiares
e amici animato dall’entusiasmo di Noemi… La celebrazione eucaristica celebrata
da p. Guillermo dà ampio respiro alla preghiera dei fedeli: p. Albino e la CM,
i 50 anni della mia consacrazione, la chiesa universale... c’è anche un ricordo
per tutti i presenti. Una preghiera particolare viene espressa per Rosanna e
Annalisa, riconoscendo che la loro missione e testimonianza a Pampa dell’Indio
hanno creato un terreno fertile per la crescita della CM in Argentina. Peccato,
che per mancanza di tempo non abbia potuto andare anche a Pampa dell’Indio…
Comunque l’accoglienza, l’ambiente, il clima di semplicità e allegria mi hanno
fatto sentire a casa, in casa, La benedizione solenne e l’accoglienza
affettuosa di p. Guillermo mi ha ricordato la presenza vicina di p. Albino… E
sale a Dio il nostro grazie. Al termine dell’Eucaristia si programma un piccolo
incontro con tutti i partecipanti: lì ci siamo presentati e abbiamo condiviso
il motivo della nostra scelta alla CM. Storie diverse, segnate da date che si
intrecciano e fanno emergere oltre alla storia di ciascuna anche la storia
della CM. Un percorso semplice costellato da vicende personali, tutte
significative e importanti perché portano l’impronta della mano dello Spirito
che chiama dove e come lui vuole.
A poca distanza dalla città di Resistencia c’è una località
chiamata “Tirol”. La famiglia di Graciela ha una casetta che ha ristrutturato e
resa abitabile per trascorrere i fine settimana. Un piccolo paradiso, lontano
dalla città e dal frastuono. Con le missionarie abbiamo trascorso una domenica
e naturalmente non poteva mancare un bel “asado”, la famosa grigliata
argentina, preparato da Ana Maria Benegas, cuoca improvvisata e specializzata.
Una giornata di festa, di allegria e comunione. Abbiamo trovato spazio anche
per un incontro – intervista, per ascoltarci e scoprire ancora una volta i
prodigi che il Signore ha operato nella nostra vita. Osservo i volti che ho
davanti e ascolto questa porzione della CM argentina, e mi sorprende, mi
meraviglia la loro capacità di ”guardare lontano” e di… sognare. Dopo alcuni giorni riprendo il viaggio in pullman con
destinazione Santa Fé. Ripenso all’incontro di ieri a Resistencia, quando con
Andrea siamo andate a salutare p. Virginio Bressanelli, Vescovo emerito SCJ,
amico della CM. Mi ha colpito la sua fede, semplicità, apertura, soprattutto il
suo ricordo di missionarie da lui conosciute e il suo interesse per le varie
realtà della CM. Ci siamo lasciati con la promessa di ricordarci nella
preghiera. Questo tipo di incontri fanno crescere nella fede e aprono il cuore
alla speranza… A Santa Fè mi aspettano Kuky, Lety, Marta e alcune amiche.
Piccolo germoglio della CM, dove con tanta fede, preghiera e semplicità riesce
a crescere a far trasparire e comunicare una grande disponibilità
all’accoglienza. Grazie di cuore! Riprendo il viaggio di nuovo in pullman fino a Carlos Paz –
Cordoba. Irma mi aspetta all’autostazione. Sarò ospite nella casa di Susana una
delle prime familiaris dell’Argentina. E’ nella pace e tranquillità di questa
casa, dove si respira “preghiera e gratuità”, che continuo a scrivere i miei
appunti di viaggio… La domenica con alcuni padri dehoniani, amici e
simpatizzanti familiares ci troviamo a casa di Alicia, amica della CM, per
vivere insieme un momento di preghiera e di adorazione silenziosa, ricordando
anche il mio cinquantesimo. Non potrà mancare anche in questa circostanza il
famoso “asado”. Gracias! Domenica
21 ottobre: dall’Argentina al Cile!L’aereo sta sorvolando la Cordigliera delle Ande la catena
montuosa che segna il confine naturale che separa l’Argentina dal Cile…Un annuncio
del pilota attira l’attenzione di tutti i passeggeri: “stiamo passando sopra la più grande e lunga catena montuosa del mondo”. E’ il momento in
cui i passeggeri anche i più assopiti si svegliano e, velocemente, chi possiede
il cellulare lo posiziona all’oblò per scattare l’immancabile foto storica alle
montagne imbiancate di neve. Uno spettacolo da sogno! All’aeroporto di Santiago del Cile mi aspettano Teresa Pozo
e Roxana nostra amica. Insieme andiamo a San Bernardo cittadina poco lontana da
Santiago. E qui mi fermerò nella casa abitata da Margarita ed Ely, fino al mio
ritorno in Italia. Anche la permanenza a S. Bernardo è stata molto semplice,
serena e positiva. E’ un luogo famigliare perché l’ho percorso in lungo e in
largo per vari anni, quando venivo per la formazione. Ogni via ha un ricordo,
un volto, un sogno. Con Margarita ci siamo divertite a cercare e rivisitare le
case, dove abbiamo trascorso i primi anni della presenza CM in Cile. Per
ritrovarle abbiamo camminato come fosse un pellegrinaggio… L’attuale casa è la
quinta che ci ospita e ci accoglie… Sempre con Margarita visitiamo anche “Casa
Davi”, una modesta struttura per ragazze madri dove Cesarina aveva fatto
volontariato negli anni della sua presenza in Cile. Il ricordo di Cesarina è
ancora vivo e presente anche attraverso una sua foto esposta alla parete, con
altre persone che hanno contribuito al mantenimento di quest’opera. Al
mattino Ely, al ritorno dalla Messa, mi portava il giornale; un gesto attento e
cordiale, perché potessi aggiornarmi un po’sulle notizie del paese e del mondo.
Tra i vari commenti una frase attira la mia attenzione .“Un pais sin memoria està condenado a ser un pais sin historia”.
Nella piccola biblioteca della sala dove mi trovo il mio sguardo si sofferma
sul libro della nostra storia CM: “60
anni di storia sulle strade del mondo”
preparato da Lùcia Correia. Rifletto su quanto sia importante la memoria per la
storia passata, soprattutto per il suo futuro. Il futuro non esiste se si perde
la memoria del passato, perché il futuro ha bisogno della memoria. Credo che
questo primo libro della storia CM (anche se deve essere completato in diverse
parti) sia un piccolo segno di garanzia per noi, per il nostro passato, ma
soprattutto per il nostro futuro...Partecipo all’incontro mensile del gruppo dei familiares.
Rivedo volti conosciuti come quello di Luisa Rubio sempre allegra e disponibile
ed altri volti per me nuovi. Germogli che crescono e perseverano nella fatica,
nella fede, nella comunione tra di loro e con la chiesa, quella cilena, che in
questo momento così delicato prega e soffre in silenzio… Ho trascorso gli
ultimi giorni a Puente Alto, cittadina dove vive Teresa Pozo. Giornate semplici
vissute con la sua famiglia e amici in un clima di festa, di amicizia e di fraternità.
A tutte la mia gratitudine per la disponibilità e testimonianza! Ritornare in America Latina dopo 13 anni ha significato
rivisitare in parte il percorso della mia vita, scoprire gesti e speranze
nuove, limiti, sogni… vedere cambiamenti in me e negli altri, nelle persone e
luoghi visitati. Camminando per il centro di S. Bernardo, si possono ascoltare
diverse musiche. Ogni negozio propone la sua per attirare l’attenzione di chi
sta passando. Ascolto e canticchio un canto latinoamericano da me conosciuto,
che in questo momento riassume non solo i miei sentimenti, ma anche i
cambiamenti che ho scoperto, che fanno parte della dinamica storica: “Cambia
todo cambia… cambia lo superficial cambia también lo profundo, cambia el modo
de pensar, cambia todo en este mundo…”. Cambia ciò che è superficiale, anche ciò che è
profondo. Cambia il modo di pensare cambia tutto in questo mondo. Ma non cambia il mio amore per
quanto lontano mi trovi, né il ricordo né il dolore della mia terra della mia
gente… “Cambia, todo
cambia, cambia todo cambia…”. Rileggo questi
appunti, incontro parole che si ripetono: accoglienza, fraternità,
disponibilità, semplicità, allegria, comunione, condivisione, preghiera… le
voglio lasciare così, perché costituiscono parte di uno stile di vita CM… che è
cresciuta su queste fondamenta e vuole continuare a crescere. E’ la storia che
continua… E allora mi viene spontaneo dire ancora: Grazie a Dio, a Colui che mi ha chiamata a
questa missione, “grazie alla vita che mi ha dato tanto mi ha dato il
passo dei miei piedi stanchi, con loro ho attraversato città pozze di fango, lunghe spiagge vuote, valli e poi
alte montagne e la tua casa e la tua strada e il tuo cortile… Gracias a la
vida…”. Qualcuno dirà:
e il Brasile? Per ora lo porto nel
cuore… continuare a sognare non è proibito!Arrivo
all’aeroporto di Bologna il 3 novembre, stanca ma con la gioia nel cuore. Trovo
Paola che mi aspetta. Un grazie anche per questo gesto di attenzione e
fraternità!
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