Un grande viaggio... a piccoli passi
Posted by Edvige Terenghi
E’ cosi che definisco il mio
viaggio fatto in Mozambico dal 11 gennaio al 16 febbraio. E’ una frase detta
non so da chi ma è vero, anche un grande viaggio comincia con un piccolo passo. La
motivazione del viaggio, visto che sono ancora l’amministratrice centrale, e
ovvio che riguardi aspetti economici, problemi di natura contabile e
amministrativi, gestione di case e attività, ma questo aspetto del mio lavoro lo lascio da
parte, già la dovrò relazionare al CC.
Il Viaggio
Ricordo un'altra storia che
dice: “ il viaggio può essere lo stesso, ma il racconto è diverso a seconda
della persona che lo racconta, quindi condivido con voi alla mia maniera questi
piccoli passi che hanno fatto parte di questo cammino.
La partenza da Bologna,
comincia già con imprevisti, a causa di scioperi il mio volo che doveva andare
a Francoforte è cancellato e vengo dirottata prima a Lisbona, e poi a Luanda in
Angola, e poi a Johannesburg in Sud Africa e dopo una lunga attesa tocco
finalmente terra mozambicana dove mi accoglie l’abbraccio caloroso di Leonia,
Giannina e Irene e la temperatura di 40 gradi. Si ancora una volta sono in
Africa.
La permanenza
Nei nostri gruppi CM l’accoglienza che ricevo è molto fraterna, i miei giorni passano condividendo
il loro quotidiano, vissuto in realtà molto diverse. A Maputo il mio impegno
principale è a fianco di Julieta, che sta assumendo la direzione della scuola ”Nossa
Senhora das Vitorias”. Visito Alice sempre molto cara, che convive con i limiti
della sua malattia, sempre molto presente alla vita della CM, e riesce sempre a
non farci mancare i suoi dolci . Ritaglio un pomeriggio di relax con Pe. Carlos
dehoniano che mi porta ad attraversare il nuovo ponte che congiunge la città
all’altra parte della baia, e non manca un giretto in vespa con fratel Meoni. I
giorni passano mi aspetta un altro viaggio in aereo per spostarmi a Nampula,
viaggio con Helena che si
trova in visita alla sua famiglia. All’arrivo a riceverci c’e Anna Maria, e dopo alcuni giorni sono di nuovo in viaggio con lei( Super
autista) per Invinha... In questi due gruppi rivedo con piacere le sorelle
mozambicane che già sono state in
Italia, Helena, Gabriela Dalaina e Isabel e mi ritrovo anche con Bina che non
vedo da tempo. Conosco poi tutta la
schiera delle giovani in formazione e in discernimento vocazionale. Una realtà
che da speranza ma anche molto impegnativa, da accompagnare con cura, come
germogli da coltivare perche poi diano fiori e frutti se il Signore vorrà.
Oltre alla realtà CM, soprattutto al Gurue incontro le persone con cui ho
camminato insieme: il gruppo donne “Mulher vida e paz”, mi fa una festa davvero
emozionante, e non è di meno anche l’incontro con gli operai del Centro Polivalente.
Davanti a tutto questo io dico loro che la mia allegria è cominciata a Maputo
toccando terra mozambicana, è aumentata arrivando in Zambezia ma ha raggiunto
il massimo arrivando a Invinha.Dove sono passata ho incontrato
anche i padri dehoniani e diocesani di vecchi data e quindi anche con loro
viviamo l’allegria di rincontrarci e raccontarci i ricordi comuni. E’ bello
sentire che le relazioni costruite con le persone si mantengono nonostante le
distanze, e sono proprio quelle che ci rallegrano il cuore e danno leggerezza
ai nostri piccoli passi. Il ritorno La domanda che la gente che mi conosce mi
rivolge è sempre la stessa “sei tornata per rimanere?”E qui mi viene in mente
un’altra frase “resta se puoi, se è necessario parti” E si ci resterei ma… Restare
e partire dinamiche che fanno parte del camino della vita.Quindi eccomi di nuovo in
partenza, nella valigia ho messo il riso e i fagioli, dono delle donne,
coltivato nei loro campi. Il volo Johannesburg/ Monaco è lungo occorre tutta la
notte per sorvolare l’Africa. Come non pensare a chi su questa terra immensa è
in cammino, fuggendo da situazioni invivibili e rischiando la vita per
raggiungere un'altra terra che li accolga, e a chi come me dopo tutta
l’accoglienza ricevuta percorre questo stesso cammino comodamente in aereo per
arrivare dove loro non saranno certo i benvenuti, anzi troveranno muri, rifiuti
e addirittura porti chiusi.A Monaco di Baviera i controlli
sono serrati e non riesco a prendere l’aereo previsto, devo attendere altre
ore, in compenso l’aereo successivo parte a mezzogiorno e visto che è una
giornata limpida e serena godo lo spettacolo delle Alpi innevate, si sono in
Europa, in Italia, all’aeroporto Paola mi aspetta, si sono a Bologna.
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