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COMPAGNIA MISSIONARIA
DEL SACRO CUORE
una vita nel cuore del mondo al servizio del Regno...
Compagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia Missionaria
Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
 La COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede centrale a Bologna, ma è diffusa in varie regioni d'Italia, in Portogallo, in Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
News
  • 09 / 08 / 2024
    Agosto 2024
    Edvige Terenghi, amministratrice centrale, visita i gruppi in Mozambico.... Continua
  • 09 / 08 / 2024
    Agosto de 2024
    Edvige Terenghi, administradora central, visita os grupos em Moçambique.... Continua
  • 09 / 08 / 2024
    Agosto de 2024
    Edvige Terenghi, administradora central, visita los grupos en Mozambique... Continua
  • 09 / 08 / 2024
    19 ottobre 2024
    Assemblea italiana, in presenza, a Bologna, e in collegamento online... Continua
ricordo di m. alice da silva
 
Il 25 marzo scorso è deceduta Alice, missionaria di vita in famiglia, del gruppo di Maputo (Mozambico). Insieme con Gina Santana (nella foto) si era consacrata a Dio, nella Compagnia Missionaria, il 2 febbraio 1993, nelle mani di P. Albino. Sono state la primizia della CM mozambicana. Vedova e madre di otto figli, Alice ha vissuto con passione la sua consacrazione a Dio. Avrebbe compiuto fra poco 81 anni. Negli ultimi anni ha vissuto più radicalmente la sua immolazione con Cristo a causa del morbo di Parkinson. La figlia Julia ha scritto un biglietto a Martina: Ciao Martina! Buon giorno! La Mamma è andata dal Padre. Oggi già gioisce della pienezza del suo Regno e se lo merita. Mia Mamma aveva un cuore grande, uguale per tutti. Ora, ci resta solo di pregare perché lei interceda presso Maria affinché protegga tutti noi che siamo rimasti qui. Grazie mille, per tutte voi, di aver fatto felice mia madre. Lei ha trovato Gesù molto più vicino nella Compagnia Missionaria. Che Dio vi benedica. Baci. Anche se mamma non è più con noi, io voglio personalmente stare vicino alla CM
un tempo opportuno?
 
In Te Signore mi sono rifugiato, mai sarò deluso; difendimi per la tua giustizia. Tendi a me l’orecchio, vieni presto a liberarmi. Salmo 31(30) La pandemia ha devastato molti paesi, uccidendo centinaia e centinaia di persone in breve tempo. Ascoltando da lontano sembrava una cosa incredibile, si è diffusa nei paesi europei, uccidendo migliaia di persone e ora è la volta dei paesi africani. Un animale non visibile ad occhio nudo, lo puoi vedere solo al microscopio. In breve tempo si è diffuso in tutto il mondo, uccidendo principalmente, medici, preti, infermieri, persone consacrate, tante persone di buona volontà. Oggi siamo tutti sottoposti alla quarantena, a separarci dai nostri familiari, a non farci visita, tutte le attività pubbliche sono paralizzate, a scuola i bambini delle classi iniziali già non stanno ascoltando la voce del loro insegnante, sono già nell’insegnamento a distanza attraverso esercizi forniti con i media come: televisione, WhatsApp, e-mail e altri mezzi. Figuriamoci nei luoghi più lontani, dove non ci sono molte possibilità di utilizzare questi mezzi di comunicazione, non c’è elettricità, non c’è la possibilità di internet, già molti dei loro genitori non hanno potuto andare a scuola, per cui mi chiedo: quale sarà il futuro di questi bambini. Insomma, ora viviamo con le maschere, divisi a causa di questo virus Covid19, non possiamo rendere omaggio al nostro familiare, amico, vicino quando intraprende il suo pellegrinaggio alla casa del Padre. Proprio a causa del Corona Virus, le autorità competenti hanno deciso di stabilire alcune regole, per contrastarne la diffusione. Con questo ci abbandoniamo nelle mani di Dio. Lui sa quello che fa, c'è un male che viene per il bene, da una parte si piange e dall'altra ci si rallegra. Gesù ha sofferto in modo tale da sopportare le nostre infermità, sputato, picchiato a morte, tutto per redimerci e consegnarci a Dio. Chissà che questa quarantena non sia il momento opportuno per approfondire la nostra Fede attraverso la preghiera, letture bibliche, rosario, meditazione su vari libri, breviario, adorazione e contemplazione di Gesù presente nell'Eucaristia. L'ultimo discorso di Mosè è: “... avete visto tutto ciò che Yahweh vostro Dio ha fatto, per amor vostro, a tutte queste nazioni; è stato il Signore tuo Dio che ha combattuto per voi. Vedete, l'ho distribuito per voi, come possesso per le vostre tribù ...”. Mi fido anche io, perché so che mi hai accompagnato quotidianamente nel mio cammino.
50 anni di cm in mozambico
 
Alle Missionarie del Sacro CuoreAlla CM in Mozambico Oggi festeggiamo 50 anni della presenza della CM in Mozambico. Era il giorno 15 di Agosto 1968, quando Teresa Castro e Maria Ilda Candelaria approdarono a Quelimane, dirette nell’Alta Zambesia, precisamente Milevane, seguite da Lisetta Licheri, ancora presente, e molto dinamica, che venne a completare il gruppo. Dopo queste sono arrivata anch’io e altre lavorammo a Namarroi. Questo è un giorno di ringraziamento a Dio, che ci ha guidate e ci guida nel nostro quotidiano e a tutti quelli che ci accolsero e ci aiutarono a crescere come donne e come missionarie. Ci invitarono i padri dehoniani a cominciare la nostra presenza in questa terra. Con loro abbiamo condiviso la spiritualità che noi abbiamo ricevuto da P. Albino Elegante, anche lui padre dehoniano che fondò la Compagnia Missionaria, nel 1957. In Mozambico col fervore missionario e con l’effervescenza della gioventù decise a dare la nostra vita per l’inculturazione del vangelo nel cuore di ogni mozambicano. Per amore del vangelo affrontammo l’arduo cammino della inculturazione, l’ABC della lingua Lomwé, mezzo indispensabile per la comunicazione della parola di Dio e della relazione con le persone: al primo posto i catechisti, le donne, le famiglie e le comunità. Imparammo ad apprezzare i piatti tipici del Mozambico: polenta, gallina alla zambesiana, vari tipi di fagioli, la gustosa “intiqua” preparata con le foglie della manioca, tutto quello che le comunità e le persone ci offrivano. Tutto era cammino per evangelizzare e testimoniare l’amore del Cuore trafitto che ci animava. Con i Padri Dehoniani, facemmo il tirocinio della vita missionaria. Con loro, seguendo ciò che lo spirito suggeriva, intraprendemmo il percorso di trasformazione da una Chiesa potere a una Chiesa servizio, famiglia e ministeriale. Il vento dell’indipendenza non ci spaventò e rispondendo al nostro carisma che ci vuole inserite nel mondo per trasformare le realtà sociali con la forza del vangelo, ci inserimmo nei settori più fragili: Educazione, Sanità, formazione di quelli che erano coinvolti nei movimenti di massa, le donne(OMM) e i giovani (OJM). Rimase comunque un gruppo a Namarroi come luogo di preghiera, di condivisione, di verifica e di programmazione della nostra vita. Celebrare cinquanta anni… Questa ricorrenza celebra due inizi: la semina e il raccolto. Il raccolto riguarda l’arricchimento del nostro essere donne consacrate che vivono a fianco dei fratelli e sorelle condividendo sogni, gioie, difficoltà e speranze che abitano il cuore umano. Abbiamo appreso a coniugare alla maniera mozambicana, il nostro carisma nei suoi aspetti fondamentali: l’accoglienza, l’ascolto, la condivisione…e a vivere l’amore e l’offerta di noi,  nell’abbandono a Dio, con serenità e semplicità. Abbiamo appreso a essere Chiesa che cerca di servire perché il regno di Dio si realizzi in ogni angolo di questa società, generando pace e riconciliazione. Ringraziamo il Signore che ci fa feconde, dandoci vino nuovo di giovani consacrate e aspiranti che donano un viso mozambicano all’istituto secolare Compagnia Missionaria. A loro diamo una spiritualità e un carisma perché questo vino mantenga sempre il sapore del buon vino…e possa continuare ad animare i cuori delle persone che con loro si ritrovano giorno per giorno. Alle missionarie mozambicane, alle giovani, a questo vino nuovo…facciamo la consegna del testimone. Noi abbiamo tracciato il cammino, non è stato un cammino dritto né perfetto, è un cammino che è stato fatto con molti sussulti, ma è un cammino che abbiamo cercato nell’umiltà, nella fedeltà al carisma e allo Spirito di Dio che in ogni momento ci precedeva con la sua luce e la sua presenza. Oggi vi consegniamo la spiritualità e il carisma con la sicurezza che “continuerete a guardare con creatività i tempi nuovi e a conservarli fino alla piena fermentazione” (cf. “Per vino nuovo otri nuovi”). Non troverete la nostra storia in libri ma nel cuore di missionarie che vi hanno preceduto. Loro possono raccontarvi nella maniera dei vecchi, ciò che hanno vissuto e affrontato per poter orientare la vostra vita nell’inserimento del nostro carisma nel cuore della chiesa e del popolo mozambicano. Siamo nate per servire, per essere ponte di incontro dei fratelli con Cristo; ponte di riconciliazione e di ascolto del grido dei poveri. Affido questa consegna del testimone a Maria, Madre, guida e custode della Compagnia Missionaria perché ci aiuti a conservare questa buona “Otheca” nel suo cuore e che abbia una buona fermentazione perché i vicini e quelli che passano si sentano invitati a assaggiare e a partecipare all’allegria della festa. I miei auguri a Lisetta e a tutte quelle che hanno lavorato in Mozambico e ad ognuna di voi giovani consacrate e aspiranti. Il mio abbraccio sincero e affettuoso. Maputo, 12 Maggio 2018 Irene Ratti
in cammino solidale con la compagnia missionaria
 
Un contributo di amicizia e fraternità tra C.M e SCJ “… riceverete su di voi la forza dello Spirito …” (Atti 1,8) E lo Spirito aiuta ad accettare e valorizzare il presente come a vivere il pellegrinaggio verso il futuro. Ma non da soli, bensì in “compagnia” di tanti fratelli e sorelle che transitano per le stesse strade o, forse, sentieri. Nel cinquantesimo della C.M. mozambicana (1968-2018) e della mia ordinazione sacerdotale (1968-2018) un incontro a Bologna fa scoppiare scintille e riemergere ricordi e sogni. E aggiungerei, perché no? Anche gli anni della mia presenza a Madeira (1963-1965) e in territori del continente africano: Mozambico (1970-2004) e Angola (2004 ad oggi). I primi incontri si riallacciano al tempo degli studi teologici, con la presenza di alcune signorine della C.M.; continuati in altre occasioni di ricorrenze e feste: primi passi di scoperte e sfide per il futuro. Prima di partire per il Mozambico, dove le consacrate laiche C.M. mi hanno anticipato, ho sentito il dovere di incontrare P. Albino Elegante, il quale, oltre ad incoraggiarmi, ha condiviso alcune sue preoccupazioni riguardanti le prime missionarie C.M. in Zambezia (circa l’accoglienza, la collaborazione, l’inserimento in quella chiesa locale). Arrivato a Milevane le ho incontrate al lavoro nella nostra Scuola Apostolica e Missione di Nauela. Le insegnanti Ilda e Teresa attente a migliorare il mio portoghese e Lisetta infermiera nella zona, paziente nell’accettare la mia povera collaborazione nel settore sanitario e pastorale. Qui è iniziato un cammino di reciprocità e di comunione umana e spirituale importante per crescere e qualificare la nostra presenza tra le persone del posto. Significativa la nostra partecipazione ad una chiesa post-conciliare che sentiva il bisogno di rinnovarsi nello Spirito ma troppo condizionata dal passato ed esitante nelle scelte concrete. L’esempio e l’aiuto ci fu dato dalla Chiesa vicina di Nampula. Ma dopo abbiamo avuto il coraggio di proseguire, di coscientizzarci e di cercare la collaborazione dei laici, che non erano i soli catechisti. Così sono nate gradualmente, le piccole comunità cristiane, aperte ad una reale partecipazione e collaborazione, parte attiva della famiglia diocesana. Tutto questo ci ha preparato al grande evento dell’Indipendenza del Mozambico (1975). Un momento unico e vibrante, ma per i cristiani ed i cattolici, in particolare, si è trasformato in un incubo. A certo astio o rabbia anti-coloniale si è unita l’ideologia marxista-leninista dei nuovi padroni. La Chiesa ha sofferto e tutti ne abbiamo pagato le conseguenze. Noi, già nella missione di S. Tiago di Namarroi, siamo stati accusati di antinazionalismo per il semplice fatto di aver partecipato in una riunione di animatori in preparazione alla visita del nostro Vescovo Bernardo Governo. Ci accusarono di “riunione con il nemico”. Le conseguenze? Espulsione definitiva dalla missione, e alcuni, imprigionati. Così c’è stata dispersione di tutto il personale missionario! Religiosi scj e signorine (missionarie) C.M. Ma l’amicizia e spiritualità hanno operato a distanza, fortificandoci nella vocazione e missione. E poi la gente ci è stata ancora più vicina e in attesa di tempi nuovi. Non posso dimenticare le umiliazioni di Elisabetta, nel tentativo isolato di riprendere il suo servizio di infermiera nel posto sanitario. Per le Missionarie laiche e consacrate si sono come rinnovati i tempi della prima chiesa: la persecuzione e dispersioni le hanno portate ad operare e testimoniare in luoghi differenti, dove il loro carisma era una sorprendente novità, non solo per i cristiani ma anche per le persone di altri istituti missionari. Ricordo con nostalgia l’opera di Mª Amélia Magalhães; lavorava assiduamente con i piccoli, figli degli operai di una fabbrica di Quelimane, e la simpatia suscitata da questa presenza sociale. I tempi hanno creato nuove iniziative e le missioni hanno accolto ed accompagnato delle giovani, alcune delle quali le hanno seguite nel carisma e nella spiritualità. Tutto è opera prioritaria dello Spirito che ha trovato cuori attenti, umili e generosi, persone di simpatia e santa cocciutaggine, capaci di essere dono e stimolo nel pellegrinaggio della vita umana e cristiana. Con Agostino possiamo dire: “Se questi e queste … perché non io?”. Che Dio continui a benedire questo carisma di generosa e aperta oblazione. Guardiamo sempre al futuro, insieme! P. Maggiorino Madella scj
un pellegrinaggio con tre obiettivi
 
Domenica 8 aprile, data scelta tra Missionarie ed Amici, era il giorno tanto atteso e desiderato per rafforzare la nostra comunione con tutta la CM. Gli obiettivi sono noti a tutti:             Vivere insieme, Missionarie ed Amici, un tempo per fraternizzare, colmare il vuoto di relazioni e notizie reciproche dei mesi estivi (dicembre – marzo), ma anche per sentire dentro di noi correre il filo del NOI CM e poterlo comunicare anche a voi che siete lontani da Maputo; quindi un tempo di  preghiera, di ascolto della Parola, a cui è seguito il frugale lanch con il nostro farnel e le ultime notizie dall’Istituto, in particolare sulle celebazioni del 60° nelle varie nazioni dove siamo presenti, sulla salute delle sorelle malate e altro. La meta: il Santuario in periferia di Maputo dedicato a Nostra Signora delle Candele, conosciuta anche come Nostra Signora della Luce, in località Marracuene, a poco meno di un’ora di auto dalla città. Questo era importante per andare incontro alle varie difficoltà di spostamento di alcune di noi. Per Alice abbiamo trepidato. Non c’era modo di farla salire su quel mini-bus. Per fortuna sua figlia Julia si è offerta di venire anche lei in pellegrinaggio con il suo fuoristrada e mamma Alice ce l’ha fatta bene. Perfino gli spostamenti dalla chiesa alla sala erano un problema per l’impossibilità di far scorrere la sua sedia a rotelle in mezzo a quella bella sabbia, morbida e asciutta, ottima per affondarvici. Il pellegrinaggio è stato ben organizzato dagli Amici; in viaggio abbiamo pregato e cantato. All’arrivo eravamo attesi, e siamo stati accolti con gioia dalla comunità parrocchiale per la partecipazione all’Eucaristia. Erano presenti i giovani venuti al loro ritiro ed erano molti. Siamo state invitate da Pe Joaquim a farci conoscere dai presenti, a parlare di noi. Abbiamo offerto la nostra bella CM in quindici minuti, con la gioia di condividere ciò che ci abita e che desideriamo si veda, si senta, esploda.  Il CC ha invitato tutte le realtà CM a dedicare un tempo speciale alla richiesta della benedizione di Dio, attraverso Maria, sulla prossima IX Assemblea Ordinaria, che si terra a Bologna nel 2019, e per l’occasione abbiamo distribuito la preghiera fatta dal Centro CM dedicata “ALLA VERGINE DI NAZARÈ”. È seguita una rilettura del Vangelo di Luca e il nostro percorso storico dell’ “Eccomi”, che appartiene a tutti noi, Missionarie, Amici e a quanti apprezzano la fragilità umana della Vergine, che nasconde una forza divina. Una riflessione sul senso della benedizione di Dio a noi creature, ma anche tra di noi, si è concretizzata in una benedizione reciproca, gli uni per gli altri: un quarto d’ora intimo, di commoventi auguri tutt’altro che stereotipati.  Ci sembra giusto e doveroso ora ringraziare e benedire chi ci ha stimolati a riscoprire quello che abbiamo in noi CM, quello che speriamo di diventare per la Chiesa e per l’umanità, i nostri desideri e gli obiettivi quasi nascosti che lo Spirito ci rivelerà nella prossima Assemblea Ordinaria, alla presenza dell’immagine di Maria delle origini. Da tutti noi di Maputo un abbraccio in comunione.  Missionarie e Amici
fedeltà
 
Nampula - 60° CM e 50 anni di vita CM in Mozambico Il giorno 13 maggio nella nostra parrocchia di S. Pedro – Napipine a Nampula abbiamo celebrato i 60 anni di fondazione CM, i 50 anni della nostra presenza in Mozambico e 20 anni della presenza del gruppo di amici qui a Nampula. In questa data è stata significativa la presenza di Lisetta, una delle tre missionarie che arrivarono per prime qui in Mozambico. A proposito dell’arrivo delle missionarie trascrivo ciò che P. Tarcisio Finazzi SCJ (allora Regionale) ha scritto in occasione del ventesimo della nostra presenza: “Ilda Candelária, Teresa Castro e Lisetta Licheri hanno messo piede in terra mozambicana l’agosto del 1968 e andarano a Milevane nella scuola Apostolica dei Padri del Sacro Cuore. Era il nostro primo contatto con le laiche consacrate che venivano per collaborare al nostro fianco. Avevano una carica di umanità, di simpatia e serenità coinvolgente che trascinava… un anno dopo altre missionarie furono ad affiancare i padri della Missione di Namarroi…” e dopo 50 anni la presenza di Lisetta è stata significativa per la sua fedeltà alla missione. Ha presieduto la Celebrazione Eucaristica P. Sandro Capoferri scj, attuale provinciale, con lui altri padri Dehoniani e Diocesani, da sottolineare la presenza di P. EzioToller (53 anni di missione) uno dei padri che accolsero le prime missionarie. La Messa è stata animata da tutte noi missionarie con le nostre ragazze in formazione con la collaborazione di molti amici e amiche che hanno voluto, con noi, vivere questo momento. Canti danze tipiche, non sono mancati per allietare e accompagnare tutta la liturgia. E’ difficile descrivere il clima che si è vissuto, ma posso dire che è stato veramente un momento di grazia. Tra i molti segni che hanno accompagnato la liturgia ne sottolineo uno: la processione del Vangelo al momento dell’alleluia. Qui in Mozambico come in molti altri paesi, le donne hanno sempre dei cesti sulla testa e trasportano ciò che serve per la vita familiare… Tre donne hanno accompagnato questo momento, una delle tre aveva un cesto con dentro i Vangeli. Vita per tutti noi credenti e solennemente accompagnate da una danza sono arrivate all’altare. Abbiamo lavorato tanto ma ne è valsa la pena per la preghiera fatta insieme. Certamente non è mancato un buon pranzetto e molta gioia espressa con danze e canti nel pomeriggio. Il momento celebrativo richiede una preparazione impegnativa e coinvolgente. Certo che il te mpo della preparazione è un tempo lungo che richiede disponibilità, elasticità e saper far fronte agli immancabili imprevisti. Una preparazione che ci obbliga anche a una rivisitazione di ciò che si è vissuto lungo questi 50 anni. Molte persone ci hanno sottolineato il coraggio della CM che solo dopo 10 anni dalla fondazione aveva già spiccato il volo verso la missione “ad gentes”. Il motto “Guardare lontano” che ci accompagna dalla fondazione, è stato realizzato in tutta la CM nelle varie realtà e sono convinta che sempre ci ha accompagnato anche una certa audacia che ha fatto si che il “Guardare Lontano” avesse un sapore anche profetico. Celebrare significa rileggere la storia con occhi sapienziali per poter riconoscere il bene fatto e anche ciò che ha frenato in alcuni momenti il cammino. La CM qui in Mozambico ha accompagnato il cammino dal colonialismo all’indipendenza (1975), ha vissuto i 16 anni di guerra civile, la ricostruzione del dopo guerra… che è ancora in atto dopo oltre 25 anni dagli accordi di pace (1992). La CM ha camminato con la chiesa sostenendo il cammino di una chiesa ministeriale. Un servizio sempre fatto con discrezione e vicino al popolo. Ha avuto la gioia di avere nel 1993 le prime consacrate mozambicane Alice Silva e Gina Santana e dopo di loro… Julieta, Gabriela, Helena, Dalaina e Isabel… e ora un buon gruppo in formazione. Oggi stiamo raccogliendo frutti seminati da altri ma come dice S. Giovanni “Chi semina e chi raccoglie gioiranno insieme” E’ ciò che abbiamo vissuto in questa occasione. Per tutto questo diciamo GRAZIE! * Ringraziare il Cuore di Gesù che ci ha accompagnato e non ha fatto mancare la sua presenza di grazia e diciamo con le Parole di Paolo VI. “Tu o Cristo ci sei necessario”; * Ringraziare per tutto il bene che abbiamo potuto elargire; * Ringraziare per tutti coloro che hanno perdonato le nostre mancanze; * Ringraziare per tutte le missionarie che in prima persona hanno vissuto questo cammino in Mozambico; * Ringraziare per tutta la Compagnia Missionaria che in molti modi hanno reso possibile e sostenuto tutto i lavoro svolto; * Ringraziare P. Albino che molte volte ha visitato questa terra; * Ringraziare per la collaborazione e il sostegno dei sacerdoti del Sacro Cuore; * Ringraziare questo popolo amato e benedetto, per l’accoglienza e per il bene che ci ha sempre manifestato; * Ringraziare la Chiesa che vive qui in Mozambico, per il cammino di crescita fatto nella fede all’unico Signore Gesù. Concludo con ciò che P. Albino ha scritto per il suo 60° di Messa e penso che valga anche per questa ricorrenza; A te, o Cristo,che mi hai consacrato perché divenissi tramite della tua salvezza, rinnovo il mio “Grazie”e ridico il mio“Sì”. (P. Albino 60° di ordinazione)
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Via A. Guidotti 53, 40134 - Bologna - Italia - Telefono: +39 051 64 46 472

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