Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
La COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede centrale a Bologna, ma è diffusa in varie regioni d'Italia, in Portogallo, in Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
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a linli sinhor = eccomi, signore
Il 26 dicembre 2009, Ivone ed Antonieta sono state ammesse all’incorporazione perpetua nella CM. Questo avvenimento, come riferisce il Regolamento di Vita, «segna una tappa importante sia per la missionaria che per l’Istituto in quanto si crea un vincolo permanente e di reciproca responsabilità da ambedue le parti» (n. 40). Tutte e due ci comunicano come hanno vissuto quest’avvenimento personale, ecclesiale e di CM.
È con grande gioia che vi comunico quanto abbiamo sentito e vissuto nel giorno della nostra incorporazione perpetua. Come dice S. Paolo: “l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rom. 5,5). Con queste parole io vorrei esprimere i nostri sentimenti di gioia e di riconoscenza per l’amore di Dio per ciascuna di noi. In questo giorno abbiamo sentito la stessa gioia della nostra prima emissione dei voti. È stato un giorno molto bello. La celebrazione è avvenuta nella nostra parrocchia di S. Giovanni Battista di Brá; erano presenti molte persone amiche, i nostri figliocci e figliocce [ciascuna di loro ha tantissimi figliocci e figliocce!], e i nostri familiari. La messa è stata celebrata dal nostro carissimo Vescovo, D. José Câmnate, e da parecchi altri sacerdoti tra i quali P. Dionisio [che ha accompagnato i loro primi passi]. In questa celebrazione il nostro Vescovo ha parlato molto chiaramente degli Istituti secolari.
Dopo la messa c’è stato il pranzo e l’animazione tramite un gruppo culturale (madjuandade) che ci ha rallegrato con le sue danze e i suoi canti. È stato un giorno molto bello non solo per noi ma per tutta la comunità di S. Paolo.
Voglio ringraziare tutta la Compagnia Missionaria per avere accettato la nostra domanda permettendo così l’esistenza di laiche consacrate nella nostra terra della Guinea-Bissau. Come ha detto il nostro Vescovo questa è stata una data storica; sentiamo la responsabilità di presentare questa realtà nuova che le persone (e gli stessi sacerdoti) ancora non capiscono molto bene nella sua identità e specificità. Come ho già riferito, durante l’omelia il Vescovo ha parlato con molta chiarezza degli Istituti Secolari, della vocazione di una laica consacrata. Ciascuna di noi è un dono per la Chiesa della Guinea e un dono per la Compagnia Missionaria. Vogliamo ringraziare Dio per quanto ha fatto e continua a fare per ciascuna di noi. Vogliamo anche ringraziare Lúcia per quanto ha fatto per la nostra formazione; ringraziare Cecilia per accettare condividere la nostra vita; ringraziare Teresa che ci ha aiutato e continua ad aiutare parecchio. Che il Signore via conceda tutte le grazie di cui avete bisogno. Vogliamo anche ringraziare i nostri genitori per averci permesso di fare la nostra scelta con libertà. E ringraziare tutte le Missionarie per averci accompagnato con le loro preghiere.
In comunione
Ivone Gomes
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Ecco, il momento di dare tutto a Dio e al servizio della sua Santa Chiesa è arrivato. 26 dicembre 2009, la data della mia incorporazione perpetua e di quella di Ivone. La Messa è stata celebrata nella Parrocchia di S. Giovanni Battista di Brá, alle dieci del mattino. È stato D. José che ha presieduto alla Eucaristia; era presente anche P. Dionisio e molti altri sacerdoti, suore, amici, parenti e figliocci. Questi ultimi ci sono organizzati benissimo, preparando un pranzo solo per loro. Dopo l’Eucaristia c’è stato un momento di fraternità ,con il pranzo e tanta allegria.
Prima della nostra incorporazione abbiamo fatto un’incontro di formazione e di preparazione con Lúcia, la nostra formatrice. Sono stati momenti molto importanti e che ci hanno segnato in profondità.
È stato un giorno significativo e importante nella mia vita. Ho sentito il calore umano delle persone e ho capito che Dio era presente nella mia vita in un modo tutto speciale a punto di darmi la forza, il coraggio e la gioia di manifestare il mio sì a Lui per sempre nella CM. Ho trovato la pace dentro di me. Ho trovato il mio posto.
Quando Lúcia è arrivata, nella seconda quindicina di dicembre, avevamo molto lavoro nella Scuola, voti da dare e pagelle da compilare e consegnare, ma tutto questo non mi ha turbato. Ero contenta e serena. Con l’aiuto di Lúcia ho preparato il mio cuore per ricevere Gesù perché il cuore è il più bello regalo che Lui vuole ricevere. Il cuore è stato il luogo dove è avvenuta la vera festa di Natale e della mia Incorporazione Perpetua. La gioia era immensa e non sapevo neanche come esprimerla. Allora ripeteva per me stessa durante il giorno le parole “Incorporazione perpetua… Incorporazione Perpetua…”
Lúcia ha fatto molto per la mia formazione e per la mia crescita umana e spirituale.
Carissima Lúcia:
A mi na gardiciu pa tudo ki ku bu fasi pa mi. N contenti maniera ku bu kumpannham na formaçon tè dia di nha Incorporação Perpétua. Alegria garandi suma és ka tem! Muito obrigado.
Un grazie a tutte le persone che lungo la mia vita e la mia formazione mi hanno aiutato a crescere nella dimensione umana e spirituale.
Un abbraccio “garandi suma polom”
Antonieta N’Dequi
una realtà completamente nuova
Sono nata l’1 marzo 1972 a Bissau, figlia di João Dinis Gomes (già morto) e di Marta Gomes (per fortuna ancora in vita) e residente nello stesso quartiere. Ho sette fratelli e ho fatto i miei primi studi a Bissau; ma i problemi che sono sorti quando avevo quattro anni, mi hanno portato a Canchungo, dove viveva allora una mia zia. Così è stato a Canchungo che ho frequentato la scuola dalla 2ª alla 5ª elementare.
Tutto è iniziato con un’iniezione anti-malarica sbagliata nell’ospedale centrale di Bissau. Il risultato è stato questo: la paralisi della gamba. Per tentare di risolvere questo problema, i miei genitori mi hanno mandata a Canchungo, dove c’erano medici cinesi e dove abitava una mia zia. Sono stata lì durante alcuni anni, ma per sfortuna, non sono riuscita ad ottenere nessun risultato positivo. Più tardi, già di nuovo a Bissau, sono stata operata dal Dr. Ernesto nel Centro di Riabilitazione Motrice (a Klelé). Dopo l’operazione il medico mi ha consigliato di usare “l’apparecchio” specifico per questi casi, ma l’ho usato soltanto un anno perché crea difficoltà nel camminare ed è troppo caldo. Attualmente lo uso ogni tanto, perché il non usarlo può portare a problemi gravi nel futuro, per ex. alla colonna vertebrale. Ma, alla fine della Laurea in Economia, andrò in Portogallo, per verificare meglio lo stato in cui mi trovo e, eventualmente, trovare un apparecchio più perfetto e più leggero.
La mia formazione cristiana
Sono figlia di genitori cristiani. Mio padre è stato battezzato da piccolo e mia madre già da adulta. Ho iniziato il catechismo a Canchungo, ma il battesimo l’ho ricevuto nel 1987 nella cappella di Bissau Novo, in quel tempo appartenente alla parrocchia di Bandim. Qui ho ricevuto anche la Cresima. Dopo ho cominciato a far parte del gruppo vocazionale della Parrocchia di Fatima, dove era parroco il p. Dionisio Ferraro. Ci incontravamo ogni sabato e a me piaceva molto pregare. Sono stata in questo gruppo durante diversi anni e, ad un certo punto, p. Dionisio ha iniziato a farmi una proposta vocazionale e a parlarmi della consacrazione laicale. Lo stesso padre animava anche un Gruppo di laici (l’Assemblea di S. Pietro) ed io ho partecipato anche a diversi incontri di questo gruppo. Ma, dopo un certo tempo, nel 1994, io e altre quattro ragazze (tra le quali c’era anche Antonieta N’Dequi) abbiamo iniziato a formare un gruppo che voleva essere di laiche consacrate; avevamo riunioni ogni sabato, sempre orientate dallo stesso p. Dionisio. Il 30 novembre 1994, siamo venute ad abitare a S. Paolo, non ancora nella residenza attuale (che allora non esisteva), ma in una casa in affitto. Lì abbiamo vissuto tre o quattro anni, sempre accompagnate nella formazione da p. Dionisio.
Anche Suor Aidmé, allora segretaria nella Curia diocesana, ci ha aiutato un poco, parlando con un gruppo di laiche consacrate di Zinguinchor in Senegal. Io ed Antonieta siamo anche andate a trovarle a Zinguinchor e a parlare con loro, ma la lingua francese si è rivelata un grande ostacolo; non ci permetteva una formazione in comune e neanche un rapporto semplice. Per tutto questo abbiamo deciso di rinunciare a questo progetto.
L'incontro con la Compagnia Missionaria
Chi ci ha portato a conoscere la Compagnia Missionaria è stata Simonetta, una volontaria italiana della Caritas. Lei è di Bologna, dove sta il Centro della Compagnia Missionaria e, naturalmente, conosceva alcune laiche consacrate di questo Istituto. Ha parlato loro del nostro piccolo gruppo guineano e in certo modo le ha provocate a venire a conoscerci. È così che è venuta per prima Lúcia credo nel 1997. È stata ospite a Casa Verona (Bissau), dove viveva anche Simonetta, ed è stata presentata a P. Dionisio. Dopo di lei, è venuta più volte anche Anna Maria Berta. E così si è potuto iniziare finalmente la nostra formazione in portoghese. Dopo un certo tempo la Compagnia Missionaria ci ha chiesto che cosa volevamo essere: membri effettivi della stessa o soltanto laiche consacrate senza appartenere all’Istituto, ma ricevendo un aiuto nella formazione. Noi abbiamo risposto che volevamo appartenere alla Compagnia Missionaria, già che eravamo poche e senza la formazione necessaria per potere essere “autonome”, e creando una realtà completamente nuova. E continuo a pensare che abbiamo fatto molto bene.
Ho pensato anche all’ipotesi del matrimonio e ho avuto anche un fidanzato, ma la cosa non è riuscita. Io avevo certe esigenze nel modo di concepire la mia futura maternità e questo non è stato capito bene dalla famiglia del mio ragazzo. Di conseguenza, dopo un certo tempo, tutto è finito tra di noi. Dopo di che, non ho avuto più dubbi. Ho scelto questa vita di consacrazione, con le esigenze che comporta, e sono molto felice di averlo fatto.