Logo
COMPAGNIA MISSIONARIA
DEL SACRO CUORE
una vita nel cuore del mondo al servizio del Regno...
Compagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia MissionariaCompagnia Missionaria
Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
 La COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede centrale a Bologna, ma è diffusa in varie regioni d'Italia, in Portogallo, in Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
News
  • 09 / 08 / 2024
    Agosto 2024
    Edvige Terenghi, amministratrice centrale, visita i gruppi in Mozambico.... Continua
  • 09 / 08 / 2024
    Agosto de 2024
    Edvige Terenghi, administradora central, visita os grupos em Moçambique.... Continua
  • 09 / 08 / 2024
    Agosto de 2024
    Edvige Terenghi, administradora central, visita los grupos en Mozambique... Continua
  • 09 / 08 / 2024
    19 ottobre 2024
    Assemblea italiana, in presenza, a Bologna, e in collegamento online... Continua
segno di speranza
 
Festa dell’Eccomi Vogliamo condividere con gioia e gratitudine quanto abbiamo vissuto nella giornata dell’ “Eccomi” noi della CM del Cile. Hanno partecipato a questo incontro circa 20 persone: missionarie, familiares e amici. Padre Claudenir Dos Santos SCJ, parroco della nostra parrocchia “Madonna di Fatima”ci ha accompagnato con una riflessione sul tema: “La chiamata a seguire Gesù, attraverso la spiritualità dehoniana”. All’inizio ciascuno si è presentato poi Elisabeth ha fatto una presentazione della CM includendo la preghiera per i 60 anni della nostra fondazione. Insieme abbiamo pregato questa bella e profonda preghiera. P. Claudenir nella sua riflessione l’ha inserita come programma di vita in questo anno che stiamo celebrando. “Manda il tuo Spirito Santo...” Affinchè “Noi CM” Possiamo ravvivare il dono che hai posto nei nostri cuori, Ø Per vivere con rinnovata disponibilità l’offerta di noi stessi, a servizio del tuo Regno nella Chiesa e nel mondo... Ø Per essere...”segno di speranza”... Come testo biblico di base abbiamo preso l’episodio di Pietro che rinnova il suo cuore e la sua missione nell’amore di Gesù. “Pietro mi ami...?” “Signore tu sai tutto. Sai che ti amo!”.    Nell’amore incondizionato e fedele del Cuore di Gesù, fonte di vita per la missione, Pietro si alza e ritorna a camminare come discepolo e missionario. Se non accetti l’Amore che rinnova, se non ami...non sai che cos’è la missione e non puoi essere mssionaria/o nè essere “segno di speranza”. E’ tutta questione di amore, di comunione con Gesù, nostro Grande Amore.
maria cammina con noi
 
La nostra parrocchia  ha come patrona la Madonna di Fatima. Per questo anche la nostra comunità insieme a tutta la chiesa ricorda e celebra i cento anni dell’apparizione a Fatima.  In uno dei nostri primi Consigli Pastorali ricordo che ci siamo scambiati tante idee e proposte per capire come organizzare questo avvenimento: processioni, messe, adorazioni, incontri, recita del Rosario ecc. Tutte buone idee, però a me sembrava che mancasse un gesto missionario, che ci portasse a contatto con la gente, semplice della parrocchia. Ho proposto anch’io il mio suggerimento: forse bisognava organizzare una messa vicina alla gente che abita in campagna, la recita del rosario nelle varie vie...cioè organizzare iniziative che ci aiutassero a riflettere su quanto aveva detto il Papa: “Chiesa in uscita”. Ci siamo quindi orientate così: portare la statua della Madonna in alcune realtà del territorio:una sua visita agli ammalati,alle famiglie,alle comunità e ad alcune istituzioni sociali che appartengono al territorio della parrocchia. Siccome in parrocchia abbiamo quattro statue della Madonna ci sembrava facile organizzare questa iniziativa. Questa idea l’avevo proposta io e per questo, ho dovuto incaricarmi almeno di una delle staute della Madonna da portare in pellegrinaggio alle istituzioni sociali del territorio parrocchiale. Così, senza volerlo mi è arrivata questa “missione”. Ho affidato questa esperienza alla Vergine Madre, la grande missionaria, che si mette in cammino per andare incontro ad Elisabetta, per aiutarla, per condividere con lei la sua gioia, i suoi timori, il suo Ecce Ancilla. Maria è la prima missionaria che ascolta il suo impulso di uscire all’incontro con gli altri:”In quei giorni, Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa...” (Lc.1,39).Portare la statua della Madonna è un’esperienza molto bella e profonda; le istituzioni, anche quelle che non partecipano alle iniziative della Chiesa, si sono mostrate molto interessate ad accogliere la statua: nelle case di riposo degli anziani, le case di accoglienza di ragazze madri, le persone che si trovano nelle case di cura... Per tutto questo, credo di poter affermare che la Vergine Maria è presente in questa nostra culura, lo si nota da questa capacità recettiva che la gente ha nell’accoglierla:”Quale madre di tutti, è segno di speranza per i popoli che soffrono i dolori del parto finchè non germigli la giustizia. E’ la missionaria che si avvicina a noi per accompagnarci nella vita, aprendo i cuori alla fede con il suo affetto materno”. (Evangelii gaudim n. 286). Le persone che visitiamo possono non essere dei cristiani che frequentano la chiesa, però il rispetto e l’accoglienza che dimostrano sono segni evidenti in questa gente semplice che finora abbiamo visitato. Parlo al plurale, perchè le visite che abbiamo organizzato con il gruppo della Catechesi Familiare, ha suscitato in tutti questo spirito missionario; è la Vergine insieme alle famiglie che vanno in queste istituzioni, nei settori più poveri, agli anziani, a incontrare la gente che si trova nelle case di cura, le ragazze madri...tutte ci ringraziano per la preghiera che facciamo, per la visita, per la semplicità della condivisione.Le persone coinvolte in questa iniziativa, per qualcuna di loro, è forse la prima volta che fanno questo “gesto missionario” verso gente più povera e confermano che questa esperienza le ha rese più forti. Questo è un regalo della Vergine di Fatima che ci ha coinvolte in questo modo nel mistero di fede e di amore, e ci ha portato più a vicino a Gesù. Continueremo questo pellegrinaggio con Maria fino ad ottobre, pregando, condividendo una tazza di tè, il dialogo, le esperienze della vita, testimoniando nel nostro cammino i “miracoli” che incontriamo in ogni nostra visita fatta insieme a Maria, nostra Madre, guida e custode.
la bellezza e la gioia di incontrarci
 
Dalla fine di maggio fino al 22 giugno, Orielda e Lucia Maistro, hanno visitato e incontrate le nostre missionarie e familiares presenti in Cile e Argentina Il nostro viaggio ha avuto come prima tappa il Cile dove siamo rimaste 8 giorni: lì abbiamo incontrate le nostre due missionarie (Teresa e Margherita) e diverse familiares che da anni stanno facendo un cammino con noi. Un tempo sicuramente breve per poter vedere e conoscere altre realtà, ma certamente proficuo che ci ha permesso di condividere la vita di tutti i giorni nella semplicità e nell’accoglienza reciproca. Il Cile nel febbraio scorso è stato colpito, per l’ennesima volta, da un forte terremoto che ha lasciato nel cuore di tutti i sopravissuti molta, molta paura; un paura che si sente ancora oggi anche perché le scosse continuano senza tregua anche se di breve intensità. L’argomento del giorno, quando ci si incontrava con le persone, era appunto il terremoto: i danni causati, le conseguenze, la case perse, le persone morte…insomma una vita da costruire e dobbiamo dire che ciò che ci ha colpito è stata la grande capacità di questo popolo di reagire; riprendere in mano la situazione e ricostruire quanto possibile! Le nostre missionarie non hanno avuto grossi danni se non qualche piccola lesione ai muri, ma la paura di quella notte è stata davvero incalcolabile. La zona più colpita è a Concepción che abbiamo avuto la fortuna di visitare, città dove vivono i nostri familiares che grazie a Dio stanno tutti bene, qualcuno di loro ha avuto grossi danni alla casa rimasta inagibile per un bel po’ di tempo…ora piano piano tutta sta tornando alla normalità! La vita è ripresa quasi subito…ci siamo rese conto, visitando l’epicentro, della gravità e dell’intensità del terremoto. La gente si è fatta forza anche con diversi aiuti arrivati da molti paesi, ma la ricostruzione è ripartita subito! Il popolo cileno si è davvero dato da fare anche se l’entità del terremoto ha provocato in molte persone panico e paura che ha portato la popolazione a saccheggiare negozi interi, saccheggi a volte davvero inspiegabili per la violenza con cui sono avvenuti! Lì abbiamo colto davvero una grande solidarietà, famiglie intere disposte a farsi in 4 per aiutare altre famiglie. Siamo state insieme alle nostre missionarie soprattutto nei 2 fine settimana; con loro abbiamo fatto il punto della situazione: verificato il cammino guardando un po’ in avanti e cercando di programmare il futuro tenendo come punti di riferimenti il carisma che ci è proprio e la nostra spiritualità! Così anche con i familiares, che in Cile sono davvero un bel gruppo, ci siamo incontrate, abbiamo pregato insieme, condiviso momenti di semplice fraternità vivendo lo spirito che ci è proprio della comunione. Gli incontri carichi davvero di ascolto, di preghiera, del senso di appartenenza alla stessa famiglia, ci ha permesso di toccare con mano la bellezza e la gioia di incontrarci. Non possiamo dimenticare la realtà di casa DAVI (casa di accoglienza di ragazze madri) presenti a San Bernardo vicino alla sede della Compagnia Missionaria, dove Cesarina, quando è stata in Cile per alcuni anni, ha lavorato molto. Ancora oggi Cesarina è la più nominata lì dentro per il tanto lavoro che ha fatto per le ragazze accolte in questa realtà. Siamo state 2 volte a casa DAVI e abbiamo sempre colto uno spirito di famiglia, una realtà certamente da sostenere e da apprezzare per il notevole lavoro che fa a favore della vita.
rischio di amare
 
E’ gia trascorso un mese dalla mia entrata nel periodo di orientamento nella Compagnia Missionaria. Con questo scritto voglio condividere quanto ha significato per me la cerimonia tanto semplice e significativa. Guardando indietro, al cammino della mia vita, ritrovo persone, cisrcostanze, popoli fratelli, la Parola di Dio, che hanno dato senso a tutto il percorso e mi hanno fatto sentire nel profondo del cuore che la strada percorsa finora non è stata vana, che niente è successo per caso. La vita è un mistero che si deve imparare a scoprire piano piano, anche se tutto questo può avvenire attraverso lacrime ne varrà sempre la pena, perchè verrà anche il tempo del raccolto, quando tra gioia e canti raccoglieremo i frutti che ci verranno offerti da Dio Padre. Quando si è già sperimentato la chiamata di Dio alla vita, al Regno, alla missione è difficile non rispondere a Colui che ci muove e dà senso alla nostra vita. E’ stato per questo che dopo un tempo vissuto un po’ pellegrinando da un posto all’altro e un po’ in solitudine mi sono sentita un’altra volta chiamata da Dio Padre, attraverso il testo di Luca al capitolo 5, dove la Parola torna ad interpellarmi e a chiedermi di gettare nuovamente le reti, di avere speranza, di mettere la mia fiducia in Lui e nel suo progetto. Eccomi di nuovo lanciata in un’avventura per cercare il posto nella vita. Dopo aver bussato a varie porte ecco che incontro la CM, un Istituto dove si coniuga una proposta di consacrazione secondo lo stile del Cuore di Gesù, con un carisma missionario, attraverso il quale ho conosciuto di più il Signore ,che da sempre mi ha attratto. Ripenso all’incontro e gli esercizi vissuti ad Alta Gracia, la presenza di Dio tra noi , insieme a persone per me quasi tutte sconosciute, ma allo stesso tempo molto vicine e familiari, tutte in sintonia con il progetto di Dio. La preghiera tranquilla e profonda mi hanno confermato ed incoraggiato che questo passo dato è “ per annunciare l’anno di grazia del Signore” ( Lc.4,19) nella mia vita, è una nuova opportunità che mi dà la possibilità di essere testimone della bontà di Dio nei miei confronti. Con questa attenzione da parte di Dio è quasi impossibile non rispondere al suo Amore e correre il rischio di amare. Spero che questa tappa iniziale possa aiutarmi ad essere attenta alle manifestazioni di Dio, negli incontri di formazione, nel mio lavoro in mezzo ai bambini dell’altopiano, con la mia famiglia, con la comunità parrocchiale e nella preghiera fedele che mi dispone ad ascoltare in quali avvenimenti Dio sta passando . Ho fiducia che Dio porti a buon termine l’opera che ha iniziato e che la CM sia intermediaria di tutto questo. .
inizi cm in cile
 
Era l’anno 1986 quando cominciarono a giungere lettere al Centro CM da parte di alcune giovani, abitanti a S. Bernardo, città vicina a Santiago del Cile. La richiesta era ben chiara: conoscere la CM. Esse avevano avuto alcune informazioni da p. Thennissen s.c.j., incaricato in quegli anni della pastorale giovanile. Questo sacerdote aveva appreso dell’esistenza della Compagnia Missionaria, con sede centrale a Bologna, da un loro bollettino interno dei Sacerdoti del s. Cuore.Seguì per mesi una intensa corrispondenza soprattutto fra me, presidente CM, e queste ragazze che sempre più manifestavano interesse e desiderio di conoscere a fondo il nostro Istituto, la sua impostazione, il suo stile, il suo carisma, la sua missione, la consacrazione vissuta nel mondo… Da parte nostra , insieme ad altri sussidi informativi, inviammo anche lo Statuto delle missionarie che, ben presto, venne tradotto in spagnolo, a conferma della voglia di sapere chi era la CM e cosa comportava una possibile adesione ad essa.Preso atto di questa crescente voglia di sapere chi eravamo come Compagnia Missionaria, noi del Consiglio C. decidemmo di andare sul posto per incontrare le dirette interessate e per dialogare con loro riguardo a quanto stava loro più a cuore. Nel marzo 1987 spiccai il volo per S. Paolo (Brasile) dove già da anni operava un gruppo di missionarie nella periferia di quella città. E alcuni giorni dopo volai a Santiago del Cile.A distanza di 25 anni tengo ben vivo in me il ricordo di quel primo incontro con quel futuro germoglio della CM in terra cilena. L’accoglienza fu davvero calda, entusiasta, segnata da creatività e attenzione fraterna. I giorni che trascorremmo insieme furono vissuti intensamente. Ogni momento era una buona occasione per fare domande e dialogare circa l’impostazione, la spiritualità, il carisma, la missione, la vita di consacrazione….Il tutto per capire come poteva essere incarnato dentro una realtà secolare e vissuto in serena gioia, responsabilità e fecondità. Per le “nostre” cilene infatti era essenziale percepire a fondo anche la dimensione secolare della CM perché a questo riguardo mancavano loro nel luogo altri modelli di riferimento.Trascorsi i giorni della mia permanenza in Cile, ci lasciammo ma con la consapevolezza che niente era più come prima. Da parte mia perché avevo incontrato volti concreti, ascoltato storie personali, scoperto motivazioni valide per continuare a coltivare con loro un dialogo a distanza (tramite corrispondenza) per discernere se tutto questo sarebbe potuto sfociare o meno in un impegno per un cammino di sequela dentro la CM.Anche da parte delle “nostre” care cilene sicuramente qualcosa era cambiato, perché tramite la mia presenza avevano potuto esaudire quel desiderio profondo di capire un poco più concretamente chi era la Compagnia Missionaria. Credo che da quel momento ambedue le parti, noi dall’Italia e loro dal lontanissimo Cile, cominciammo a sentirci più rafforzate nell’intento di impegnare cuore, mente, tempo e energie per coltivare quel fecondo filone di comunicazione allo scopo di scavare sempre più a fondo in quel meraviglioso dono di Dio che è la vocazione e per rimanere in quell’inevitabile fatica che comporta il capire dove e come (in quale Istituto) radicare il proprio sì.Un anno dopo, nel 1988, ricerca e discernimento cominciarono a prendere corpo da parte di queste aspiranti cilene. Per la seconda volta ritornai in Cile. E in questa occasione vivemmo giorni intensi di preparazione all’ingresso nel periodo di Orientamento, prima tappa di un cammino formativo in vista dell’adesione alla CM. In questa occasione notai con piacere che all’entusiasmo dell’incontro dell’anno precedente si era sostituito una gioia pacata e profonda di chi, individuato il cammino, vuole attrezzarsi al meglio con tutto ciò che può renderlo più agile, più luminoso, più significativo per sé e per gli altri.In questo secondo incontro si attua anche un cambio di testimone: sarà Santina Pirovano, già in Brasile da anni, che accompagnerà le aspiranti cilene nel loro cammino formativo. E’ un inizio umile e coraggioso che a poco a poco segnerà una storia, anch’essa da scrivere e… da raccontare!
il mio viaggio in cile
 
Eccomi in Cile e precisamente a San Bernardo (vicino a Santiago, capitale di questo paese). Mi sono accorta che Santiago ha circa 7 milioni di abitanti e San Bernardo ne ha 400 mila. (Bologna mi pare sia intorno ai 500 mila). Questo dato mi ha fatto capire che il contesto in cui mi trovavo aveva una sua rilevanza da vari punti di vista. Primo fra tutti gli spostamenti e l’inquinamento che in quei giorni ha raggiunto livelli elevati. Ma ho colto anche il fatto che San Bernardo è una città con molte sfaccettature, anche se l’ho conosciuta solo in parte. Sono stata accolta nella sede della CM dove abitano Margarita e Elisabeth, missionarie CM. Margarita è in pensione ma continua a lavorare nella biblioteca della scuola dove è conosciuta da vari decenni e dove ha delle relazioni consolidate. Elisabeth lavora in una scuola piuttosto distante e deve partire da casa alle 7 circa e fare ritorno alle 18 di sera. E’ un lavoro impegnativo con bambini con handicap. Teresa Pozo, anche lei missionaria, abita a Puente Alto, a circa 1 ora di auto da San Bernardo e attualmente deve assistere la mamma (Marina) di 89 anni che ha avuto da poco un infarto. Sono stata da lei alcune volte ed è stato bello condividere il suo contesto di vita. Con queste tre missionarie abbiamo condiviso molte cose: preghiera, dialoghi … e incontri. Siamo anche andate a Casa Davi dove ha lavorato, anni fa, anche Cesarina (molto ricordata da tutti) e dove attualmente collaborano Margarita ed Elisabeth nei fine settimana. Poi ci sono circa una decina di familiares CM con i quali mi sono incontrata alcune volte e che hanno fatto un cammino nella CM molto consolidato, profondo e prezioso. Missionarie e familiares ci siamo incontrati per condividere la nostra vita e la spiritualità ed insieme il giorno di Pasqua abbiamo realizzato un pellegrinaggio a S. Teresa de los Andes. E’ stato un momento molto bello e significativo. Questa santa cilena è molto amata ed intorno alla sua tomba ci sono tanti fiori freschi che danno la sensazione di festa e di gioia, di resurrezione di vita. Sempre insieme a missionarie e familiares ci siamo incontrate con il Provinciale scj del Cile e con il Vescovo di San Bernardo. Due incontri significativi e dove la testimonianza dei familiares e delle missionarie mi hanno fatto cogliere quanto è preziosa la loro presenza in quel contesto di vita. Una testimonianza diversificata dove emerge la sensibilità sociale e pastorale come presenza nelle parrocchie e come accoglienza delle persone in difficoltà con uno stile semplice e a volte nascosto come è normalmente nascosto il “bene”. Un momento prezioso l’ho vissuto il lunedì dopo Pasqua nella cappella dell’adorazione perpetua vicino alla cattedrale di San Bernardo con Margarita e dove ho avvertito nel messaggio di S. Faustina un dono prezioso per aprirci alla “misericordia” con quella semplicità e gratuità che ti fanno sperimentare quanto è buono il Signore. Ho anche colto come la storia di questo popolo e di questo paese sia stata segnata da grandi sofferenze e da conflitti che si sentono ancora presenti e che segnano il modo di essere delle persone. Grande profondità e rispetto ho sentito nelle relazioni intessute in quei giorni. Quindici giorni non bastano per capire tante cose ma la storia CM in questo paese fa cogliere tante dimensioni importanti. La fedeltà delle persone ed il loro senso di appartenenza mi fanno capire come la CM si è radicata in questa cultura con il nostro carisma specifico.
1 . 2 . 3
Logo
COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE
Via A. Guidotti 53, 40134 - Bologna - Italia - Telefono: +39 051 64 46 472

Follow us on Facebook