Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
La COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede centrale a Bologna, ma è diffusa in varie regioni d'Italia, in Portogallo, in Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
News
-
09 / 08 / 2024
Agosto 2024
Edvige Terenghi, amministratrice centrale, visita i gruppi in Mozambico....
-
09 / 08 / 2024
Agosto de 2024
Edvige Terenghi, administradora central, visita os grupos em Moçambique....
-
09 / 08 / 2024
Agosto de 2024
Edvige Terenghi, administradora central, visita los grupos en Mozambique...
-
09 / 08 / 2024
19 ottobre 2024
Assemblea italiana, in presenza, a Bologna, e in collegamento online...
amico evangelizzatore
Un uomo sorridente, affabile, attento alle
persone, con la passione per l’annuncio del Vangelo. Annibale Bonanni (primo a sinistra nella foto), marito
innamorato di Giorgia, padre e nonno entusiasta, bancario in pensione di
Bologna, appartenente al Rinnovamento nello Spirito. Avendo conosciuto la
missionaria Rosanna, d’accordo con Giorgia e sostenuto dalla sua preghiera,
cominciò a dare generosamente la sua collaborazione alle missioni popolari
nella missione di S. Vendemiano (TV) nel 1992. Tredici missioni, fino al
1999. Il 17 febbraio scorso, a 84 anni,
ha concluso il suo cammino terreno per entrare nella pienezza della Vita in cui
ha creduto e che ha annunciato.
Ringraziamo il Signore per
il dono di questo amico che ci ha regalato affetto, stima, sostegno,
collaborazione e soprattutto la sua serena e forte testimonianza di fede.
Quella testimonianza umile e luminosa che offriva alle persone che avvicinava
nelle missioni e che trovava radice e solidità nella preghiera, soprattutto
nell’ascolto della Parola e nell’adorazione eucaristica.
Il
nostro grazie anche a Giorgia e a tutta la sua famiglia che non hanno temuto di
condividere con noi e con tanti fratelli l’affetto, la simpatia e la ricchezza
interiore di Annibale. E grazie a te, caro amico. Come servo fedele, sei ora
nella gioia del tuo Signore.
le meraviglie di dio
50 anni di vita consacrata
Ripensando ai miei 50 anni di vita consacrata mi piace fare
memoria di alcuni eventi importanti per me, per lodare e benedire il Signore
nello stupore e nella gioia per tutto quello che mi ha donato: dopo un’accurata
seppur breve ricerca di un Istituto missionario per realizzare la mia vocazione
che da tempo sentivo chiara forte e inquietante in me, mi fu indicata la
Compagnia Missionaria del S. Cuore come Istituto dove regnava un buonissimo
spirito di fraternità e di missionarietà. Entrai nella Compagnia Missionaria il
20 settembre 1964. Dopo quattro anni di formazione, il 29 settembre 1968,
assieme a Santina e a Leonia, emisi i voti di castità, povertà e obbedienza
secondo lo Statuto della Compagnia Missionaria.
Da quell’ indimenticabile e meraviglioso giorno sono passati
50 anni. Non pensavo di poter
raggiungere così in fretta un simile traguardo ed ora, dopo averlo celebrato,
quasi non riesco a crederci.
Insieme al mio gruppo CM del
Sud, abbiamo voluto festeggiare l’evento per fare memoria del grande dono del
Signore anche perché non risultasse un fatto privato ma bensì ecclesiale,
infatti i doni del Signore anche se dati ai singoli sono sempre dono per tutti.
La sera del 28 settembre, vigilia della festa dei santi Arcangeli Michele,
Gabriele e Raffaele, ci siamo ritrovati numerosi per la concelebrazione
dell’Eucaristia presieduta da P. Fabrizio Valletti, Gesuita e apostolo di
Scampia, un quartiere in periferia di Napoli. La concelebrazione eucaristica è
stata molto viva, partecipata e coinvolgente, ha lasciato un segno dentro di
noi.
Veramente celebrare il 50° è stato per me celebrare le
meraviglie di Dio nella mia storia – 50 anni: un buon tratto del cammino per
dire grazie a Dio Padre.
L’eucaristia è l’unico vero e grande grazie che Gesù ha
detto al Padre nello Spirito santo perché, mediante il dono della sua vita che
noi celebriamo nella S. Messa, ha realizzato la nostra salvezza.
In questo grazie del Signore
Gesù intendo unire anche il mio grazie.
Un grazie grande, immenso anzitutto per la fedeltà di Dio
nei miei confronti. Mi ha chiamata a seguirlo e mi ha condotta per mano.
Nonostante la mia povertà, il mio peccato, i miei distacchi da Lui, non mi ha
mai voltato le spalle, sempre pronto a riabbracciarmi.
In Lui, in Gesù Eucaristia ho incontrato e incontro tutti
voi, tutta l’umanità che Dio mi ha dato e mi dà per amarla e per lasciarmi
amare.
In Lui ancora il mio grazie per il dono della vita, e per il
dono della mia numerosa famiglia che mi ha educata alla fede e alla
solidarietà.
Grazie per il dono della vocazione a seguirlo nella via
della consacrazione come recita lo Statuto della CM: “Noi missionarie, scelte da Dio, vogliamo scegliere Dio come pienezza
delle aspirazioni della nostra vita”.
Grazie per la Compagnia
Missionaria - fondata da P. Albino Elegante: una creatura stupenda dell’amore
di Dio - dove ho vissuto le esperienze più belle e ricche di grazia della mia
vita come l’ intensa e profonda spiritualità di amore e oblazione al Sacro Cuore
di Gesù in unione a Maria; la vita fraterna di comunità, vissuta nella gioia e nella festa, espressa anche
attraverso le attività svolte, in particolare attraverso le missioni
parrocchiali, la missione ad gentes e il lavoro nella nostra casa per ferie;
l’entusiasmo ha sempre caratterizzato la nostra vita e le nostre attività,
assieme a tribolazioni come dice il vangelo. Certo, siamo consapevoli di essere
alla sequela di Gesù crocifisso, morto per amore e risorto per far risorgere
anche noi a vita nuova.
Grazie ai Padri
Dehoniani che ci hanno sempre sostenute con la loro presenza discreta e
generosa.
E in fine un grazie personale a tutti e a ciascuno di voi
per aver potuto celebrare insieme questa Eucaristia.
“dobbiamo fiorire dove il signore ci ha messo” fiorirò?
Pina,
con l’aiuto di sua sorella Carla, ci ha fatto pervenire uno scritto. Ci pare
bello condividerlo. Pina vive a Como in una casa per anziani e Carla, sua
sorella, va tutte le mattine a trovarla. Il pomeriggio c’è una crocerossina
amica, Nicoletta. La domenica la visita Eufemia l’altra sorella di Pina. C’è
poi Graziella, nostra missionaria, che ogni settimana le telefona ed ancora noi
che ogni tanto la andiamo a trovare e che la accompagniamo nel limite del
possibile. Pina vive in comunione con tutta la Compagnia Missionaria, con
grande convinzione.
“Mi trovo qui da 12 anni, mi
trovo abbastanza bene perché a Como sono nata ed ho vissuto fino a 26 anni poi,
la volontà del buon Dio ed il destino, hanno voluto che a Como tornassi. Morti
i miei genitori e la dolorosa scomparsa di mia sorella maggiore Maria Grazia,
malata terminale di tumore e che qui ha terminato il suo cammino terreno. Aveva
quattro anni più di me ed io la conoscevo abbastanza bene. Ora non sono lontana
dalla mia famiglia come quando ero a Carugate, dove sono rimasta 21 anni. Le
due sorelle che mi rimangono Eufemia e Carla per me fanno quello che possono,
perché anche loro sono già avanti in età e con i loro problemi di salute.
Per quanto riguarda il mio “nutrimento
spirituale” devo tutto alla mia memoria, ancora buona, alla fede che tante
volte ho dovuto mettere a dura prova, ed a Graziella, mia sorella anche nei
voti nella CM, nel lontano 1969, insieme alla carissima Lia. Graziella è
l’aiuto della mia anima; lei mi riporta a padre Albino quando mi ha preso nella
CM perché ha detto che gli servivo. Mi viene quasi da ridere – io servire a
lui?
Solo Dio lo sa, sono stata per
morire due volte e le mie sorelle Eufemia e Carla hanno preparato il vestito
per la bara. Ma è rimasto lì.
Non dimenticherò mai Ausilia;
veniva spontanea, con la sua sapiente semplicità.
So che pregate per me.
“Dobbiamo fiorire dove il Signore ci ha messo”. Fiorirò?
Pina
Martinelli
orgogliosamente
CM.
ricordo di camilla vitali
Camminiamo verso il Signore
Martina, dal Portogallo,
dove si trovava per l’incontro delle Responsabili di Formazione, ha inviato il
seguente messaggio.
MESSAGGIO PER CAMILLAE
per tutte e tutti voi. Carissimi
tutti presenti.Carissima
Camilla, “Il Signore
è il mio pastore, in pascoli erbosi mi fa camminare, ad acque tranquille mi
conduce per amore del suo nome” è il salmo che abbiamo cantato domenica scorsa
e che mi fa pensare a te ed a noi in questo momento. Nella preghiera e nella
fede ci uniamo a te ricordandoci la nostra appartenenza al Dio della Vita
Piena. Nel mistero delle nostre vite camminiamo verso il Signore dopo un tempo
di purificazione e di comunione nella condivisione silenziosa ed attenta a
quanto poteva alleviare la tua sofferenza. Ecco allora che in Lui la nostra vita ha un
significato nella profondità del mistero di Dio e nella sua Parola che tu hai
abbondantemente annunziato con entusiasmo, zelo, fervore e con grande
generosità.Ci uniamo a te per cantare le Sua grande misericordia
e la Gloria del Dio vivente. Nella fede in Dio viviamo questo momento in
comunione e in rendimento di grazie per la tua vita e per quanto nella sua
misericordia il Signore ci ha concesso di vivere insieme per annunciare che il
Regno di Dio è vicino, è tra di noi quando ci vogliamo bene, quando lo
annunciamo con la nostra vita e con i nostri gesti di cura e di attenzione.Ringrazio con te quanti si sono prodigati per
rimanerti vicino e che hanno condiviso con te questi ultimi mesi nei quali hai
continuato nella preghiera a cantare insieme le lodi di Dio.A Lui la lode e la gloria nei secoli dei secoli.
Amen. Porto, 23 luglio 2018
Martina
Il nostro saluto a Camilla che ci vede dal cielo
Alla nostra missionaria Luisa Chierici è
stato chiesto di fare l’introduzione alla cerimonia funebre svoltasi ad Arro di
Salussola, (in provincia di Biella in Piemonte), dove vive la famiglia di
Camilla.
Benvenuti a tutti a questa mesta e
solenne celebrazione che ci ha raccolti in questa chiesa di Arro di Salussola per
dare l’ultimo saluto alla nostra cara Camilla e per riconsegnarla in preghiera
tra le braccia del Padre ed all’ Amato suo Sposo Gesù Cristo Signore, motivo
profondo della sua vita per cui si è donata totalmente in un serio impegno di
assidua e prolungata preghiera, spesso davanti al Santissimo in adorazione.
Amava sostare a lungo in chiesa per stare con il Signore; esprimeva poi il
frutto della sua preghiera in particolare nell’annuncio del Vangelo da lei
fortemente sentito, a cui ha dedicato le sue migliori energie umane e
spirituali.
Ha
girato l’Italia in lungo e in largo per “Gridare il Vangelo” ad ogni categoria
di persone dai bimbi ai giovani, agli sposi, agli anziani e consacrati/e. Le
stava a cuore aiutare le persone ad aprirsi al fascino di Dio nel servizio di
carità evangelica per l’avvento del Regno. Camilla aveva il dono della Parola e
non si è risparmiata nel donarla fino a consumare tutta se stessa.
Camilla Vitali
è nata ad Orzinuovi (Brescia) il 26 marzo 1942, battezzata il 28 marzo nella Chiesa
parrocchiale. All’età di 3 anni la famiglia si è spostata in Piemonte e lì
Camilla ha ricevuto la sua prima formazione umana e cristiana. A 23 anni, il 2
agosto 1965 è entrata nella Compagnia Missionaria del Sacro Cuore a Bologna. 53
anni di vita donati al Signore in risposta alla sua chiamata. Ha emesso i primi
voti il 29 settembre 1973. Ha vissuto nella comunità del Centro di Bologna dal
1965 al 1986. Poi nella seconda comunità di Bologna all’Arcoveggio dal 1986 al
1990. Dal 1990 al 1995 ha fatto parte
della comunità di Salerno dedicandosi all’evangelizzazione nelle diocesi
circostanti e dove ha conseguito la Licenza in Teologia con specializzazione in
Pastorale-Profetica nella Facoltà
teologica dell’Italia meridionale. Nel
1995 ha approdato a Grottammare (AP), dove è rimasta fino al 6 settembre 2017;
è passata poi, al gruppo di S. Antonio Abate (NA) e da qui il 6 dicembre a
Monguelfo(BZ) dove, dopo un periodo di malattia e con la vicinanza e le cure
delle missionarie e di persone amiche, il 23 luglio 2018, festa di S. Brigida
Patrona d’Europa, ha concluso il suo pellegrinaggio terreno accolta dall’amore
di Dio Padre.
In questa liturgia vogliamo dire il
nostro grazie al Signore per avercela donata. Gliela riconsegniamo nell’attesa
di riabbracciarla un giorno in Paradiso.
Grazie anche alla famiglia di Camilla per
avercela donata … Grazie per esserle stati così vicini specie nei giorni più
difficili della sua malattia e per essere stati di aiuto anche a noi
missionarie nell’accompagnare Camilla con la vostra delicatezza e la vostra
discrezione. Vi siamo riconoscenti e vi siamo vicini con affetto e preghiera.
Ci fa piacere dirvi che sono giunti messaggi anche commoventi dai vari
paesi in cui siamo presenti: Italia – Portogallo - Mozambico - Guinea Bissau - Argentina – Cile
– Indonesia
Arro, 25 Luglio 2018
Siamo state un bel gruppo resistente
Anche tu te ne sei andata … dovevamo festeggiare i nostri 45
anni di consacrazione a settembre: Camilla, Fiora, Edvige, Linda. Siamo state
un bel gruppo resistente. Era il 29 settembre 1973, il giorno di S. Michele, io
non ti conoscevo, anzi non vi conoscevo. Il giorno della consacrazione siete
arrivate tutte e tre accompagnate da tanti sacerdoti e tanti amici; io avevo
solo Giuseppina La Mura e Giuseppina Orlando. Poi il nostro cammino ci ha fatto
conoscere; cercate, confidate, apprezzate, corrette. Avevi una grande capacità
di ascolto, un grande desiderio di fare tante cose per fare la volontà del tuo
Sposo. A volte sembravi evasiva nelle risposte; ma era il tuo modo educato per
dire: stai zitta.
Ti ho conosciuto bene quando sei stata a Salerno nel periodo
che eravamo in Via Laspro con Elisabetta e Bianca era il 1990. Hai partecipato
a tante Missioni Parrocchiali. Hai dato la Parola con entusiasmo perché tu la
Parola la vivevi e quando ne parlavi sorridevi perché credevi a quello che
dicevi. Anche al nostro gruppo di S. Giorgio a Cremano tu e Bianca avete dato
molto; molti vi ricordano ancora.
Oggi siamo qua a ricordarti al
Signore. Con te voglio ricordare Elisabetta, Ausilia, Marta: tutte missionarie
che hanno dato molto alla crescita della C.M. nel Sud. Non vorrei bestemmiare
dicendo che P. Albino (a cui piaceva molto questo Sud Italia) vi aspettava e
tu, insieme a tutte, aspettateci perché, come diceva un grande Poeta: “anche
noi presto verremo sotto le zolle”.
Arrivederci … amica mia … e grazie.
Linda D’Antonio
Camilla ciao
Ciao anche tu me l’hai ripetuto varie volte negli ultimi
giorni della tua sofferenza, quando aprivi gli occhi e mi prendevi la mano.
Nella CM ci siamo conosciute. Abbiamo percorso il cammino di
formazione insieme e siamo arrivate a quel 29 settembre 1973 con Linda e Fiora,
a dire il nostro “si” consacrandoci a Dio nella CM. Un canto di quella
celebrazione era: “Esci dalla tua terra e
va…” ed ognuna di noi per strade diverse ha seguito quel comando. Tu sei
stata la missionaria dell’annuncio, dell’evangelizzazione e di strade ne hai
percorse tante per la passione del Regno.
La settimana scorsa ti sono stata vicina, ed è stata un
esperienza forte come se avessi fatto un ritiro spirituale, in silenzio
guardandoti, pensavo: hai parlato tanto nel Suo nome, hai annunciato, hai fatto
catechesi, hai pregato tanto anche con la gente, ma sembrava che il Signore ti
stava chiedendo di testimoniarlo non più a parole ma con la tua vita. Lì su
quel letto, mentre la tua vita terrena si stava spegnendo goccia a goccia,
stavi rispondendo “eccomi” questa
volta radicale e definitivo. I giorni si sono prolungati, noi pensavamo anche
troppo, ma il Signore ha lui i suoi tempi e la risposta ai nostri perché umani
rimane nel mistero. Io ho pregato varie volte vicino a te il versetto del salmo
“l’angelo del Signore si accampa attorno
a quelli che lo temono e li libera” e il giorno che hai finito di soffrire
era proprio il salmo della liturgia.
Camilla, ora che gusti e vedi come è buono il Signore
insieme a padre Albino e a tutta la CM in cielo, continua a ricordarti di noi
che siamo ancora in cammino.
Edvige Terenghi
Ho reso
lode al Signore
Ciao Martina, abbiamo seguito con stupore l'evento, anche se già si sapeva
l'epilogo. Stai portando un peso notevole in queste situazioni di sofferenza,
di accompagnamento impegnativo e delicato; grazie per aver dato il tuo apporto
nel sorreggere le sorelle per seguire Camilla, nonostante i molti impegni CM. Ieri sera abbiamo avuto - inattesa combinazione- la celebrazione di una
intima messa di suffragio. In casa di via Salvador Allende stava solo Padre
Robo Josè scj che ha celebrato quasi in punta di piedi, con sommo rispetto e
delicatezza, questo momento di comunione e di commiato da Camilla. Ha voluto
conoscere qualcosa della vita attiva e impegnata di Camilla, ha colto delle
peculiarità che ha proposto di ricordare, come la sua presenza davanti al
SS.mo, le adorazioni in cappella, le sue missioni parrocchiali, la vicinanza ai
malati terminali della parrocchia di Grottammare, la sua sete dell'Amore di
Dio, che chiamava "suo sposo", e quel percorrere gli ultimi anni con
un senso di gioia e di attesa per accogliere bene sorella Morte. Ha parlato di
condivisione di questo momento in nome dei Padri Dehoniani, della spiritualità
che ci unisce; ha affidato a Camilla i nostri progetti CM per il futuro,
e ciascuna di noi e di loro alle sue preghiere, perché gode dell'amore del
Padre, accanto al Figlio, in comunione con lo Spirito Santo. Ho reso lode al
Signore per aver vissuto questo momento di gioia. La lontananza a volte pesa,
ma questa celebrazione mi ha portato nel clima CM, accanto a voi.Ti saluto cordialmente, in comunione, un abbraccio a tutte.
Leonia Barbato
A Lui, Pastore bello e buono, affido la mia speranza
di poterla rivedere in Paradiso
Vorrei manifestare il mio personale (e
della Comunità parrocchiale di S. Niccolò di Acquaviva Picena) ringraziamento
al Signore per la vita e l’apostolato della cara Camilla.
Abbiamo ricevuto tanto dal suo
cuore umile ed appassionato, innamorato di Gesù, dei sacerdoti, dei vescovi e
del Papa. Un vero esempio di fedeltà alla Chiesa, di obbedienza fiduciosa ai
suoi pastori. Per me personalmente è stata una vera madre spirituale, dalla
quale ho attinto i primi insegnamenti della fede, la dedizione generosa alle
famiglie, il segreto della preghiera.
La ricordo nel nostro ultimo incontro ad Acquaviva,
nell’ambito della settimana della Comunità, al 20 al 23 Marzo 2017, alla quale
l’avevo invitata per predicare sulle 4 dimensioni della vita della prima
comunità cristiana descritta nel Libro degli Atti. L’ultima sera, conclusasi
con la Messa e la seguente cena andò via prima degli altri e del dolce. Diceva
che non poteva mangiare dolci e che si sentiva stanca. Il suo volto era
affaticato, ma sereno, non lasciando trasparire nulla di quello che stava forse
già vivendo. Adesso penso che forse era il segno che ci avrebbe preceduto nella
casa del Padre e che la dolcezza che aspettava era ormai solo quella dell’amore
eterno che in mezzo a noi, per oltre trent’anni, ha seminato con i gesti e le
parole. Dio le conceda quello che il suo cuore ha sempre desiderato. Sento il
vuoto della sua presenza, ma anche la gioia di averla conosciuta ed aver
vissuto, anche un po’ con lei, questa straordinaria avventura della sequela di Cristo.
A Lui, Pastore bello e buono, affido la mia speranza di poterla rivedere in
Paradiso.
Prego per voi e per le vostre vocazioni. Il Signore vi
benedica.
don
Alfredo Rosati
ancora più famiglia
60° CM – Genova
Per continuare con gioia
Domenica 11 marzo, a Genova siamo
riusciti a festeggiare il 60° della C.M. presso la Casa del Missionario, dove
ci ritroviamo abitualmente per le riunioni mensili. E’ stata un’occasione per
fare “memoriale” degli inizi della C.M., non un semplice ricordo, come ci ha
fatto presente il Celebrante all'inizio della S. Messa.Hanno condiviso con noi la
giornata Franca di Genova, Lucia e Orielda da Brugherio, Martina e Serafina da
Bologna e Rosy (in formazione)dal Veneto.
Dopo la recita di Lodi e
l'Adorazione, fatta pregando e riflettendo su alcune frasi scritte da p. Albino
sulla necessità del ringraziamento per i doni ricevuti, abbiamo fatto un giro
di presentazione della nostra storia personale come Familiares e Missionarie,
per far conoscere le diverse realtà della C.M. anche ad un'amica in ricerca. Dopo il
pranzo, condiviso con i Padri, in compagnia di amici che si sono aggiunti per
la nostra festa, Dolores ha guidato una bellissima sequenza di momenti di
preghiera intervallati da video musicali e riflessioni: il tutto con
riferimento al nostro essere “luce e sale” nel mondo. Questo momento di
riflessione è terminato con una piccola ma intensa celebrazione, durante la
quale sette persone tra i partecipanti hanno acceso e posto in un braciere
sette candele, a rappresentare i sette Paesi dove è presente la C.M. Questo è
avvenuto nel silenzio totale: ma si sentiva nell'aria che era un silenzio fatto
di partecipazione, di emozione, di preghiera, di amicizia... A sua volta Martina ci ha
ricordato le origini, il cammino e la spiritualità della C.M.E’ seguita la S. Messa celebrata
da Mons. Paolo Rigon, Sacerdote diocesano, che ci ha seguiti e formati per
molti anni. E’ stata una grande gioia averlo di nuovo tra noi: le sue parole,
durante l'omelia, ci hanno dato la “carica” per continuare con gioia il cammino;
ci ha spronati ad essere “luce e sale” per gli altri “conoscendo e guardando a
Gesù” nella vita di ogni giorno, con fede, attraverso la Sua Parola e con
l'esperienza della vita.Durante la celebrazione, i
Familiares hanno rinnovato la promessa, e anche le Missionarie presenti hanno
rinnovato la loro consacrazione. Questo ci ha fatto sentire ancora più
“Famiglia”!Dopo un piccolo rinfresco, ci
siamo lasciati con tanti baci, abbracci, ringraziamenti e arrivederci… Un particolare ringraziamento ai
Padri Dehoniani e in particolare a P. Ambrogio che si è molto impegnato per
accoglierci.
Piera Rissotto
Una profezia, un sogno, una promessa di crescita
Avevo accolto con
gioia l’invito di andare a Genova per partecipare alle celebrazioni del 60°
anniversario della C.M. Un incontro organizzato dai familiares.
Siamo partiti il 10/03/2018 da
Bologna, in due: Martina ed io. Pioggia, neve, nebbia e un cielo grigio mi
invitavano a scoprire comunque la bellezza di un paesaggio, nonostante il sole
non brillasse e le montagne si confondessero con le nubi.
Franco Cardinale ci venne incontro
all’entrata di Genova e lo seguimmo fino a casa sua: lì ci ha ospitati. Una
piccola Betania quella di Dolores e Franco, tutta colori e simpatia. Li ci
siamo riposati, conversando amabilmente. La sera ci ritrovammo in un ristorante
con altri amici: Lucia Maistro, Orielda Tomasi, Anna Pati (Rosy), Franca
Campanella e Piera Rissotto.
L’incontro
del giorno dopo, 11/03/18 è stato nella casa dei padri Dehoniani. Accoglienza,
riflessione, semplicità, condivisione, creatività, gioia sono stati i
sentimenti che hanno condotto le varie attività della giornata. Incontrare
nuovamente i padri della Casa del Missionario, riabbracciare Maria Pia,
l’incontro con Rossana (una amica che veniva per la prima volta) l’entusiasmo
di Piera (responsabile del gruppo familiares); e poi l’organizzazione, la
collaborazione di tutti, la presenza dei missionari, tutto questo mi ha dato la
forte percezione che, nonostante il numero (appena 11 persone) questo di Genova
era un “grande gruppo” e ciò che celebravamo era un momento importante. I lavori sono incominciati con le condivisioni: ciascuno si
presentava dicendo chi era, perché era lì, quale cammino aveva percorso, cosa
sognava. Ovviamente questa condivisione ha contribuito non poco alla reciproca
conoscenza. Ho sentito come ognuno, a livello esistenziale, avesse vissuto il
percorso nella C.M. e mi colpiva come tutti ascoltassero con attenzione e
silenzio, l’esperienza presentata. È stato un momento unico: non lo
dimenticherò più. Ho capito anche come la condivisione dell’esperienza fa
capire che i punti di partenza di ogni cammino spirituale sono diversi ma il
punto di arrivo è identico. Nel nostro caso: il vivere la spiritualità, il
carisma, la missione C.M. e fare comunione.
Durante l’intervallo arrivò don
Paolo Rigon, un amico di lunga data: entrò subito nelle dinamiche del gruppo
come l’avesse fatto da sempre.
Dopo una adorazione vissuta tra
silenzio, canto e qualche testo di riflessione, ci siamo trovati in sala da
pranzo. Grande organizzazione e collaborazione! Tutti si davano da fare, chi
nel preparare la tavole e chi cucinando: in un batter d’occhio tutto era
pronto. Ho notato una grande armonia. Anche i cinque padri dehoniani della
comunità hanno pranzato con noi. Ho notato condivisione, gioia, fraternità.
Verso le
14.30 cominciarono ad arrivare altre persone amiche o conoscenti, desiderosi di
condividere con noi questo avvenimento: più o meno una quindicina di persone.
In una sala piuttosto ampia, si è vissuto il secondo momento della giornata.
Il tema pensato e orientato dalla
responsabile generale dei Familiares, Dolores Biggio era sulla “LUCE”. Mentre
su un piccolo schermo venivano proiettati dei quadri molto belli, Dolores
leggeva dei testi appropriati di riflessioni e preghiere. Dopo il quarto testo
e la preghiera, c’è stato un momento di alta simbologia: nel buio più completo,
sono state accese ad una ad una, sette candele e poste tutte insieme davanti ad
un quadro su cui erano disegnati i sette punti del mondo in cui la C.M. è
presente. Sottofondo: una canzone di Giuni Russo ispirata a uno scritto di
Giovanni della Croce. Dolores spiegò come:
«Sette sono i paesi in cui la C.M. porta la sua luce. Sette, nella
Bibbia, è il numero simbolo della pienezza. Nessuno è escluso, tutti siamo
chiamati a “sporcarci” le mani per fare il bene e cancellare il male. E tutti
siamo chiamati ad accendere questa piccola fiamma in modo da dissipare le
tenebre». È stato un momento semplice e bello insieme. ricco di parole,
silenzi, musica e preghiera. Anche il volto dei presenti era luminoso!
Martina, la presidente della C.M. ha
poi letto un suo messaggio: «Grati a Dio, grati a coloro (vivi o defunti) che
hanno fatto vivere e nascere questa opera e che lungo questi 60 anni hanno
sperimentato come “la gioia del Signore rinnova e dà vita” e che “vivere la
comunione e la missione con cuore accogliente e misericordioso” (è il logo del 60°) è la sintesi della nostra
testimonianza che abbraccia il passato e ci proietta nel futuro».
Durante l’Eucarestia, presieduta da
don Paolo Rigon, i Familiares hanno rinnovato la loro promessa. Tutto molto
semplice e bello. Ho sentito in quel momento la presenza di p. Albino Elegante
e tutta la sua attenzione per i Familiares. Nella omelia il celebrate ci invitò
a guardare ma soprattutto a conoscere Gesù: una conoscenza interiore da
esprimere nella voglia di conoscere la sua Parola, e di condividerla. Guardare
a Gesù come una madre guarda suo figlio, lo ama e cerca di capirlo in ciò che
pensa e vuole. Un vivere come questo, ci aiuta a essere luce del mondo e sale
della terra.
A conclusione di tutto, prima di
lasciarci, ho espresso a Emo e Piera la speranza che cresca l’adesione di nuovi
amici e soprattutto cresca il coraggio di investire nella animazione
vocazionale. Questa era una delle preoccupazioni di p. Albino: «Sono molto
preoccupato con la mancanza di crescita, di espansione e della lentezza con cui
essa si realizza» (Atti della IV Assemblea Generale Ordinaria dei familiare
2005. pag. 15). Ho vissuto questa giornata come una profezia, un sogno, una
promessa di crescita; come un dono di Dio per intercessione di p. Albino, in questo
60° anno di fondazione della C.M.
Serafina Ribeiro
il modello della spiritualità familiare
Festa
dell’Eccomi nel Sud-Italia
Il 18 marzo la
Compagnia Missionaria del Sud insieme a molti amici si è ritrovata per celebrare la festa dell’Eccomi e riflettere
sul nostro eccomi, sulla nostra adesione alla chiamata che Dio Padre ha suscitato nei nostri cuori
sull’esempio di Gesù e Maria.
È stata
una giornata vissuta all’insegna della fraternità, della comunione e della
gioia, nella parrocchia Gesù Buon Pastore di Castellammare di Stabia: hanno
partecipato alla nostra festa anche laici impegnati nelle attività della
parrocchia. Ogni partecipante ha condiviso ciò che possedeva con la propria
presenza attenta e partecipata e con quanto ha offerto per realizzare comunione
nella concordia, nella serenità e nella
gioia.
La giornata è stata
allietata dalla presenza del nostro carissimo Vescovo Don Franco Alfano che ci
ha aiutati con una stupenda riflessione e la celebrazione della Eucarestia
oltre che con la presenza per tutta la giornata.
L’incontro ha avuto
inizio con la preghiera delle lodi e subito dopo con il momento di riflessione
sul capitolo nono dell’Esortazione Apostolica “Amoris Laetitia” di Papa
Francesco, sulla Spiritualità coniugale e
familiare.
La riflessione ha
riacceso in me, ma penso anche in tutti
i presenti, il desiderio di continuare a testimoniare l’Amore di Dio nel mondo.
Ogni battezzato, ogni consacrato, come
ogni coppia deve essere, nel mondo, sacramento di Dio Amore in tutte le circostanze e situazioni della
vita. Il progetto di Dio deve trovare, con la nostra partecipazione, la sua
realizzazione per il bene di tutti. In ciascuno deve sgorgare il desiderio e la
convinzione che si può contribuire alla realizzazione del progetto di Amore di
Dio Padre unicamente abbandonandoci a Lui e seguendo l’esempio del figlio Suo,
Gesù Cristo e lasciando prendere per mano dalla vergine Maria, Madre di Gesù e
nostra, nel cammino angusto e pieno di difficoltà della vita.
Una cosa stupenda è stata la partecipazione alla Santa Messa,
presieduta dal Vescovo e concelebrata dal Parroco don Antonio Santarpia. Un sacerdote umile e accogliente, che lavora
nel nascondimento, nel silenzio, dietro le quinte ma mantiene la comunità viva
con numerose attività portate avanti dai
laici.
Pieni dello Spirito
Santo “Spirito d’Amore” e con il cuore colmo di gioia, pace e serenità ci siamo
ritrovati per l’agape fraterna alla quale tutti hanno contribuito con le proprie specialità
gastronomiche. Anche il momento del pranzo è stato un corroborare la
nostra amicizia e la nostra comunione in uno stile di fraternità e di condivisione.
Momento significativo e bello, che ci ha visti tutti riuniti: noi appartenenti alla CM (missionarie e familiares)
ma anche tantissimi amici che ogni volta arricchiscono, con la loro presenza e
le loro esperienze di vita, le nostre riunioni e i nostri ritiri.
Dopo il pranzo vi è
stato un altro significativo momento: la condivisione con domande o
testimonianze su quanto il Vescovo aveva proposto nella riflessione. Don Franco
nel rispondere ha aiutato nella comprensione offrendo ulteriori chiarimenti.
Il confronto è stato
costruttivo, affascinante,
coinvolgente e spronante. Hanno fatto
seguito alcune testimonianze tra cui anche quella di mio marito Clemente,
familiaris della CM.
Clemente ha tracciato il suo percorso di vita
evidenziando come abbia cercato di mettere in pratica la sua adesione a Cristo
attraverso la spiritualità CM dando prosieguo al suo appartenere a Cristo e
alla Chiesa a partire dal giorno del suo battesimo e di come abbia continuato a
cercare di corrispondere al progetto d’amore di Cristo come coniuge e padre,
nel matrimonio, e come diacono permanente
nella Chiesa e nella società di oggi.
La sua testimonianza è stata scandita da un filo
conduttore che fin dall’inizio lo ha guidato: l’esperienza con Gesù, il fidarsi di Gesù, e sceglierlo come
compagno di viaggio. Questa sua
esperienza cerca di testimoniarla con la sua vita sforzandosi di essere sempre
più coerente al Vangelo di Gesù.
Al
termine la nostra cara Lucia Capriotti ci ha deliziato con un video in cui ci
ha proposto un escursus sull’at-
tività e storia della CM a partire dalla
intuizione che, nel lontano 1957, ebbe il nostro caro p. Albino Elegante,
sacerdote del Sacro Cuore (Dehoniano) fondatore della CM.
Quest’anno ricorre il
quarto anniversario della sua nascita al cielo avvenuta il 21 aprile del 2014 e
noi lo ricordiamo con tanto affetto
pregando per lui e affidandoci alla sua preghiera perché interceda presso Dio per il bene della CM.