Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
La COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede centrale a Bologna, ma è diffusa in varie regioni d'Italia, in Portogallo, in Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
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19 ottobre 2024
Assemblea italiana, in presenza, a Bologna, e in collegamento online...
come ho conosciuto la compagnia missionaria del sacro cuore
Siamo nell’anno 2002. Una sera
nella mia parrocchia di Sant’Antonio ci siamo trovate per le prove di canto.
Faceva parte del coro anche una mia grande amica: Mudji. Improvvisamente mi ha
rivolto l’invito a partecipare agli esercizi spirituali che si sarebbero svolti
nel mese di luglio, durante le vacanze della scuola. In quell’anno, io
insegnavo ancora alla scuola elementare gestita dalle suore del Buon Pastore a
Jakarta. A tale proposta ho risposto con
queste domande spontanee e alquanto concrete: “in che posto si faranno e quanto
si paga?”. Sì, perché una volta che sai quanto costa e dove si terranno gli
incontri hai le idee più chiare per dire accetto oppure no. In realtà ho
risposto che prima di tutto ci avrei pensato .
Sapevo che Mudji fin da quando
era studente presso l'Università “Atma Jaya” di Jakarta era molto attiva nella
nostra parrocchia; la vedevo impegnata in tante iniziative concrete, ma non
sapevo degli esercizi spirituali in programma. Ho parlato quindi con la mia
famiglia e finalmente decisi di partecipare a questi incontri che si sarebbero
svolti a Palembang. In queste giornate di preghiera e profonda riflessione ci
guidava p. H. Wardjito scj. In quei giorni era presente oltre alle aspiranti
missionarie anche la presidente della CM di Bologna Francesca Righi e Orielda
Tomasi. Ho avuto così modo di informarmi e approfondire di più la realtà della
CM: missionarie e familiares. L'interesse per la CM dentro di me ha cominciato
ad emergere in quel momento. Ho espresso subito il desiderio di unirmi al loro
gruppo come amica dato che per la mia età ( avevo più di 45 anni) non potevo
essere accettata come missionaria. Con l’andare del tempo poi sono stata
incoraggiata a prepararmi per essere familiaris. Dopo aver pensato e consultato
un sacerdote, ho finalmente accettato l'invito. Fare un cammino insieme per
aiutarci a vivere la spiritualità della CM. Il gruppo al quale mi sento unita è
composto ora da cinque membri della CM come missionarie. Ogni mese si
incontrano per il ritiro e una volta all’anno per gli esercizi spirituali. Non
è possibile programmare altri incontri perché la distanze tra loro è molta.
Mudji ed io abitiamo a Jakarta e le altre tre a Palembang. Susi vive a Bandung
e ogni mese deve venire a Jakarta per incontrarsi con Mudji che abita in questa
città. Le altre tre: Ludo, Antonia e Lucy abitano a Palembang e si ritrovano
tra loro con lo stesso ritmo delle altre. Per gli esercizi spirituali ci si
ritrova tutte insieme una volta all’anno , in un luogo diverso che si
stabilisce volta per volta. Questa è una
buona occasione per conoscersi tra loro e diventa anche un momento di vera
fraternità. Ho sempre ammirato Mudji
perché ha avuto il coraggio fin dall’inizio di prendere la decisione di entrare nella CM e per questo ha dovuto andare in Italia a Bologna per
conoscere da vicino questo Istituto, perché qui in Indonesia non c’era; senza
sapere la lingua e senza conoscere nessuno…parlava solo un po’ d’inglese!
Dopo due anni trascorsi a Bologna Mudji è ritornata in Indonesia per continuare il suo
cammino formativo. Poco alla volta ha fatto conoscere anche ad altre la sua
scelta e si sono unite altre ragazze e amici per condividere con lei questo
cammino spirituale che aveva intrapreso. E’stato bello e interessante conoscere questa nuova realtà, diversa da
un Istituto religioso...conoscere e approfondire la spiritualità del Sacro
Cuore di Gesù, sapere che per fare tutto questo non era necessario entrare in
un convento come fanno gli altri istituti religiosi. E’ invece una presenza nel
mondo, dove i membri continuano il loro lavoro, la loro vita di parrocchia e
altro. Dove le persone possono vivere da sole o in famiglia, oppure vivere in
gruppo insieme…Mudji rispondeva così a ogni domanda che le ponevamo. Ho capito
pure che questa era una scelta che non dava tanta sicurezza e garanzia come lo
stare in una congregazione religiosa. Ogni membro deve lavorare per sostenersi
e compiere così la sua missione.
All’inizio diverse persone
erano interessate a questo cammino. Però non tutte hanno perseverato. Capita
che, alle volte nelle persone, c’è la fatica di capire questo nuovo modo di vivere
una consacrazione, una spiritualità. Qui in Indonesia sono poco conosciuti gli
Istituti secolari, per cui non è facile cominciare questo cammino e tante cose non si possono forzare. Io ho
continuato a coltivare il sogno di diventare familiaris ma il tempo è passato e sono rimasta sola. Tuttavia
continuo con la mia amicizia a stare unita a Mudji, Susi, Antonia, Ludo, Lucy.
Con Mudji mi trovo spesso perché siamo della stessa città e della stessa
parrocchia . Però mi trovo bene con tutte e cinque, mi trattano come una di
loro, tenendomi informata sulle varie
iniziative che vive la CM sia in Indonesia che altrove. Ogni volta che la CM
propone qualche iniziativa di preghiera e di impegno mi coinvolgono nel loro
programma. Cerco di valorizzare tutta questa attenzione nei miei confronti e ogni volta che posso partecipo agli
esercizi spirituali una volta all’anno per rinnovare insieme a loro la mia vita
spirituale. Allo stesso modo mi faccio sempre presente quando c’è qualche
visita dall’Italia, sia della Presidente che di altre missionarie come Anna
Maria, Santina…. Anche quest’anno ho potuto partecipare agli esercizi
spirituali a Pratista insieme a loro, a Martina e Santina. Per me è stato un
momento di grande grazia e di rinnovata
amicizia .
Presento questo articolo, che
Santina mi ha sollecitato, per partecipare al 60° anniversario della
nascita della CM. Speriamo che la benedizione di Dio non manchi su ciascuna
di noi ; faccia crescere soprattutto la CM in Indonesia, secondo le aspettative
del suo Fondatore p. Albino Elegante SCJ, che non ho conosciuto personalmente,
però mi sono sempre sentita in comunione attraverso la nostra corrispondenza.
Grazie a tutti!
testimoni ai margini della città
Vorrei condividere con voi alcune idee sul titolo che ho dato a questo piccolo articolo.
Sono semplici pensieri che possono “toccare” il nostro cuore e stimolarci a
iniziare qualcosa di nuovo nella nostra vita.
Sappiamo
che quest'anno per tutta la famiglia dei cattolici sparsi in tutto il mondo è l’anno dedicato
alla vita consacrata, cioè alle persone che rispondono alla chiamata di Dio, si
consacrano a Lui e dedicano la loro vita
e disponibilità alla costruzione del Regno, inseriti in varie attività o lavoro come testimoni di speranza.
Per
questo scopo sono sorte un po’
dappertutto diverse iniziative che aiutano a sensibilizzarsi su questo stato di
vita. Anche nel nostro paese si sta cercando di fare animazione in questo
senso: far conoscere cioè questa realtà
cercando contatto con varie parrocchie vicine e anche lontane. Dato
che questi spostamenti richiedono anche un costo economico,si cerca di
agevolare queste iniziative con prezzi accessibili a tutti. Sono piccoli segni
e passi in avanti che si ripercuotono e bussano positivamente sul cuore della
città. Tutto è fatto per ricordare, a noi soprattutto ma anche agli altri, che
la presenza della vita consacrata nel
nostro mondo di oggi e nella Chiesa
cattolica è una realtà ancora valida,
anche se a volte ci chiede di vivere “ai margini della città”.
Il
magistero e gli insegnamenti della Chiesa in diverse circostanze ci parlano
delle preoccupazioni globali e sociali che esistono nel mondo attuale: dalla
politica alle calamità naturali, la violenza alla dignità umana e tanto altro.
Siamo stimolati a entrare in queste realtà servendoci e usando anche quei mezzi tecnologici che il mondo di
oggi ci offre: facebook, siti vari, elettronica, WEB…Come la Parola di Cristo
risuona i tutto il mondo e continua a scrivere la storia di un chiesa
universale, così noi collegati ad altri gruppi di consacrati dobbiamo scegliere
di collaborare al Regno di Dio su questa terra. Questa è la nostra missione!
Papa
Francesco nel recente messaggio per la cinquantaduesima Giornata Mondiale di
preghiera per le Vocazioni ci invita a non considerare la vocazione come
qualcosa che riguarda solo chi sceglie il sacerdozio o la vita religiosa,
perché ogni vocazione è un esodo , e ci chiede di “uscire” da noi stessi e di sentire come compito e destino la
missione che comprende anche l’annuncio e la messa in pratica della dottrina
sociale. Ecco alcuni stralci:
“…Questo esodo liberante verso Cristo e verso i fratelli rappresenta anche
la via per la piena comprensione
dell'uomo e per la crescita umana e
sociale della storia. Ascoltare e accogliere la chiamata del Signore non è una
questione privata e intimista che possa confondersi con l'emozione del momento; è un impegno concreto, reale e totale che
abbraccia la nostra esistenza e la pone al servizio per la costruzione del Regno di Dio sulla terra.
Pertanto, la vocazione cristiana,in quanto esodo, è radicata nella contemplazione del Cuore del
Padre; ma non è mai una fuga dalla vita del mondo, anzi, spinge al tempo stesso
all’impegno solidale, per la costruzione di una società di verità, di giustizia
e di pace.
Questa dinamica esodale, verso Dio e
verso l'uomo riempie la vita di gioia e di significato. Vorrei dirlo,
soprattutto ai più giovani che ,anche per la loro età e la visione del futuro
che si spalanca davanti ai loro occhi, sanno essere disponibili e generosi. A volte le incognite e le preoccupazioni
per il futuro e l’incertezza che intaccano la quotidianità rischiano di
paralizzare questi loro slanci,di frenare i loro sogni, fino al punto di pensare che non valga la pena
impegnarsi e che il Dio della fede cristiana limiti la loro libertà Invece,cari
giovani, non ci sia in voi la paura di uscire da voi stessi e di rimettervi in
cammino! Vivere l’esodo renderà la vita di ogni giovane, come di ogni
cristiano, ogni giorno più ricca e gioiosa. E qualcuno si lascerà sorprendere
dalla chiamata di Dio.
La
vita di una grande città è molto diversa da 20 anni fa. L’era della
globalizzazione, ha continuato a svilupparsi e a premere sullo stile di vita
delle persone, a renderci alle volte più distanti le une dalle altre anche
perché tutto deve funzionare e vivere rapidamente e in fretta. Tutto questo è
causa anche di un certo individualismo, solitudine, dove si cercano soluzioni basate sulla convenienza,
soddisfazione, consumismo. Ho notato che anche nella scuola i bambini piccoli sono ora riluttanti a
parlare molto a stabilire strette relazioni. Alcuni di essi tendono a sedersi
in disparte preoccupati solo col gadget.
Personalmente, come membro di un Istituto secolare sto cercando di stare al passo, di stare
aggiornata su quanto succede nel mondo e anche seguire le notizie attraverso face book o un sito web. Ricerco questi
aggiornamenti anche per il mondo della vita consacrata entrando nel sito della
Compagnia Missionaria, e dei siti che appartengono ad altri Istituti a livello
mondiale. E’bello questo sentire - insieme con altri che vivono la tua stessa scelta e abitano lontani
in altri paesi. Questo è un modo per
conoscere meglio la vita secolare, per vedere come può essere la nostra
testimonianza ai margini delle nostre
città.
La
nostra presenza come Compagnia
Missionaria a Palembang è semplice. Oltre all’inserimento di ciascuna nel suo
lavoro e nella parrocchia con alcune attività, come gruppo ci siamo impegnate a
mantenere fermi i nostri incontri una
volta al mese per riflettere e pregare insieme. .Cerchiamo di stare in contatto
con Mudji e Susi che sono lontane, di accogliere, le esigenze di amici che
hanno bisogno di essere aiutati e sostenuti materialmente e spiritualmente. E
portiamo le loro difficoltà nelle nostre preghiere.
Qualsiasi
nostra iniziativa è importante per far conoscere qui in Indonesia la realtà
degli Istituti Secolari ancora al loro inizio di cammino. E’ un seme piantato
ma ancora necessario di cure per essere sviluppato e capito bene.
Tra
gli impegni di lavoro e vita frenetica, io personalmente continuo a cercare di
prendermi tempo per me stessa, per
riflettere e fare silenzio. Questo mi
aiuta a continuare serenamente il mio cammino a discernere le priorità nella
mia giornata , a cercare di costruire sempre l'unità, nonostante i molti
ostacoli che posso incontrare. E capisco che tutto questo se accolto e
vissuto può essere strategia di crescita e maturità per la mia vita di
consacrazione.
In
questo periodo abbiamo vissuto del momenti molto importanti per la nostra vita
sia di gruppo che di famiglia CM.
Il 25
marzo 2015 a casa di Ludo, con circa 60 persone e il Vicario Generale Padre
Felik Astono SCJ abbiamo celebrato l’Eucaristia e vissuto la Festa dell’Eccomi
ricordando la prima approvazione del nostro Statuto. La morte di una cugina di
Lucy è stato un altro momento forte per sentirci tutte unite nella preghiera.
Il 22
aprile con p. Elis SCJ e altre persone abbiamo celebrato la messa nella casa CM
per ricordare l’anniversario della morte di p. Albino.
Siamo
state presenti in varie parrocchie per la giornata vocazionale di qualche
domenica fa.
Ringrazio
il Signore per tutto questo e vorrei concludere con la stessa preghiera che Papa Francesco ha fatto a conclusione del suo discorso per la Giornata
delle Vocazioni:
“ La vergine Maria, modello di ogni
vocazione, non ha temuto di pronunciare il proprio “fiat” alla chiamata del
Signore. Maria “ha cantato la gioia di uscire da sé stessa e affidare a Dio i
suoi progetti di vita. A lei ci rivolgiamo per essere pienamente disponibili al
disegno che Dio ha su ciascuna di noi; perché cresca in noi il desiderio di
uscire e di andare, con sollecitudine, verso gli altri”.
uno zaino pieno di...
“Mettiamo
sulle spalle uno zaino vuoto. In questi
giorni metteremo dentro tutti i doni che il Cuore di Gesù ci offrirà”.
Con queste parole pronunciate da Anna Maria ci
siamo addentrate nella camminata degli
esercizi spirituali “via e metodo
particolarmente prezioso per cercare e trovare Dio, in noi, attorno a noi e in
ogni cosa, per conoscere la sua volontà e metterla in pratica”. ( Benedetto
XVI)
Esercizi
Spirituali che abbiamo fatto a Podomoro – Indonesia dal 30 giugno al 7 luglio
2015. C’eravamo tutte: Ludo, Antonia. Mudji, Susi, Lucy, Ibu Surtinah nostra amica, Santina ed Anna Maria .
Simbolicamente
ciascuna ha preso lo zaino sulle proprie spalle ed abbiamo iniziato il nostro
cammino di ricerca della volontà di Dio.
Ritornata a casa, con calma e tranquillità ho
cercato di riaprire lo zaino per scoprire quanto avevo saputo accogliere e mettere dentro. Con mia grande
sorpresa mi sono ritrovata con
molti doni!!!
Gioia, allegria, condivisione,
momenti di preghiera, di ascolto, lo stare insieme con semplicità, sia nei
momenti dei pasti che nei momenti degli incontri, la preghiera, la liturgia, il
canto, e anche… lo scherzare insieme. Tanti piccoli gesti, che mi hanno aiutata a riprendere la mia vita quotidiana
in modo diverso. La gioia più grande è stata quella di poter condividere
insieme alle mie sorelle un po’ del nostro cammino e soprattutto di aver
ascoltato da Santina ed Anna Maria la
loro esperienza con p. Albino.
E’
stato molto importante percorrere questo cammino in atteggiamento di silenzio. Silenzio che abbiamo voluto,
accolto e concretizzato. Personalmente sento che anche questo aspetto ha segnato positivamente
il nostro cammino. Durante l’anno abbiamo altri spazi e momenti per parlare e
fare progetti, il fare silenzio in noi e
attorno a noi ci ha aiutato a capire
meglio cosa dovevamo mettere nello zaino.
L’itinerario
del percorso ci ha portato a riflettere sull’Eredità di P. Albino. Mi hanno colpito diversi aspetti
concreti della vita di p. Albino: la sua
fedeltà alla preghiera, la fedeltà alla missione ,al carisma, all’obbedienza .
all’Ecce Venio e Ecce Ancilla…
Questa
figura ci è stata presentata in maniera molto concreta e ha veramente riempito lo zaino della mia
vita. E’ stato molto importante conoscere
la sua vita, la sua persona. Noi tutte ci siamo sentite disponibile all’ascolto
perché abbiamo capito che dobbiamo continuare a far vivere dentro di noi la sua vita, e dire anche grazie. Abbiamo
compreso che p. Albino ha avuto una grande influenza non solo per la vita della CM in generale, ma per ogni
singola missionaria. In questo clima di ascolto, di serenità, di
attenzione nel mio piccolo ho raccontato anch’io la mia esperienza perché anch’io ho vissuto momenti importanti
con lui. Adesso sento che questa eredità che mi è stata presentata e raccontata deve continuare a
vivere nella mia vita. Grazie!!!
"per lui vivo, per lui muoio"
Grande incontro della Famiglia Dehoniana
Indonesia - La Verna Pringsewu, 14 - 15 -16 Agosto 2015
Come
Compagnia Missionaria abbiamo ricevuto l’invito a partecipare all’incontro
della Famiglia Dehoniana organizzata dai padri dehoniani. Dopo un confronto tra
noi come gruppo, abbiamo deciso che sarebbero andate da Jakarta Mudji e da
Palembang Lucy.
Per 3 giorni, insieme al Provinciale SCJ dell’indonesia, è stato realizzato “alla
grande” l’incontro della Famiglia Dehoniana, a Pringsewu, nella casa di ritiro a La Verna Padangbulan Lampung. A questa iniziativa sono state invitate le varie realtà
dehoniane presenti in Indonesia : SCJ, Compagnia Missionaria, Dehoniani, OMK – Giovani anche ex SCJ e parenti, genitori dei dehoniani.. I partecipanti sono convenuti da varie città: Jambi, Belitang, Lampung, Palembang, Jakarta e Yogyakarta. Eravamo una cinquantina di persone di diverse
età.
Il
primo giorno dell’incontro è cominciato alle 16,30 dopo la merenda con la
cerimonia di apertura. Padre Agus SCJ ( membro
della Commissione organizzativa ) nell sue parole di introduzione al convegno ci ha detto che il programma
proposto per queste giornate doveva essere vissuto come luogo per approfondire
e vivere sempre più il carisma di P. Leone Dehon. Abbiamo ricordato anche l’anniversario della morte di P. Leone Dehon avvenuta il 12 di agosto.
L’incontro è iniziato alla grande con varie
proposte di attività , con lo scopo, come aveva detto Padre Agus SCJ, di far crecere in ciascuno di noi lo spirito, l’eredità di P. Dehon.
Praticamente questo era il primo incontro di tutta la famiglia dehoniana qui in
Indonesia.
Ha preso la parola anche Padre Madya Sriyanto SCJ,
provinciale SCJ in Indonesia. Ha
presentato la finalità di questo evento sottolineando quanto già detto da p.
Agus. Ci ha spiegato anche come era sorta l’idea di questo incontro. Già alla fine dello scorso anno (2014), c’erano stati precedenti incontri in ogni gruppo di Famiglia Dehoniana, presenti in ogni regione. Da lì, venne l'idea di poter
riunire queste realtà in un convegno, per uno scambio – verifica reciproca. Un
incontro non per riunire tanta gente, ma i rappresentanti di queste realtà .
“Si spera, ha
continuato p. Madya, che questa iniziativa
possa diventare un luogo, uno
spazio per conoscersi meglio l'un l'altro. E infine, pensare anche a cosa possiamo fare insieme. Noi SCJ, vogliamo condividere con voi tutti la ricchezza spirituale che
abbiamo ricevuto con l'eredità di P. Dehon.”
Dopo questa introduzione p. Een ha costituito
i gruppi di lavoro composti da vari elementi; per distinguersi, ad ogni gruppo ha assegnato un nome di personaggi
dehoniani come per esempio, p. Andrea Prevot ecc. Una volta in gruppo,ci siamo
presentati e abbiamo cercato di capire chi era e cosa aveva fatto il
personaggio che ci era stato affidato.
In seguito p. Madya ha presieduto la santa
messa nella cappella. In questo giorno la liturgia ricordava San Massimiliano
Kolbe. Nell’omelia ci ha parlato della vita di questo santo, soprattutto del
sacrificio che aveva fatto per salvare una famiglia. Una testimonianza forte
che richiamava anche noi a concretizzare questo aspetto nella nostra vita.
La sera dopo cena abbiamo fatto una dinamica
di gruppo animata da alcuni giovani. E’ stata per davvero una serata piena di
allegria e fraternità. Abbiamo giocato e cantato insieme, come una vera
famiglia. A conclusione di questa giornata c’è stata la via crucis meditata.
Il giorno seguente, sabato, è iniziato con la
celebrazione eucaristica presieduta da padre Kusmartono. La giornata si
presentava con un programma abbastanza pieno.
Le
riflessioni sono state divise in due sessioni. La prima sessione svolta da P. Madya ci ha parlato della spiritualità
dehoniana. Ci ha consegnato il materiale circa la Famiglia dehoniana.
Poi ha spiegato ancora la storia: come è sorta , la
spiritualità SCJ, l’opera, il lavoro e ciò che ci
unisce nella Famiglia Dehoniana.
Nella seconda sessione, Padre Yudistira SCJ, ha invitato
i
partecipanti a conoscere di nuovo il profilo e la spiritualità di Padre Dehon, attraverso
un percorso
spirituale (iter Formativo) e l'accordo Cagayan (frutto dell’incontro
della famiglia dehoniana nelle Filippine ). In questa sessione, i
partecipanti sono stati invitati a considerare quali misure possono essere prese, per crescere insieme e proseguire anche nel futuro questo camino di unità. Quali misure possono essere
adottate per trasmettere lo spirito e la spiritualità.
Poi, per conoscere anche il luogo dove i
dehoniani hanno fatto i primi passi come
discepoli di padre Dehon, dopo il pranzo
è stata programmata la visita al noviziato di Gisting. Con il pullman siamo
andati sul posto. Il viaggio è stato un
po’ lento a causa del traffico e delle manifestazioni che c’erano perché si
celebrava la festa dell’indipendenza in Indonesia. Comunque ci siamo divertiti
cantando e raccontandoci barzellette. Abbiamo goduto di tutto quello che vedevamo…
Quando ci stavamo avvicinando al noviziato, abbiamo visto padre
Santo e alcuni studenti (postulanti e novizi) che ci stavano aspettando. Ci
hanno invitato nella loro cappella per
pregare. Si sentiva un clima di accoglienza calorosa e di allegria. Dalla
cappella siamo passati in una sala dove
abbiamo potuto conoscerci meglio e
dialogare tra noi. E’ stato molto bello perché hanno fatto anche uno spettacolo
per noi e abbiamo gustato insieme cibi tradizionali. Alla fine dopo un lungo
viaggio di ritorno da Gisting siamo arrivate a La Verna e la cena ci ha ridato
forze per continuare la nostra riflessione nei lavori di gruppo, anche se l’ora
era già avanzata!!!
I partecipanti in base al gruppo di appartenenza o di regione ( Lampung, Palembang,
Jambi, Belitang, Yogyakarta e Jakarta) sono
stati invitati da p. Yudis a riflettere e discutere
tre cose: la
situazione del gruppo in ambito
locale, quali idee potrebbero attuare un percorso spirituale - formativo in ogni territorio,
quali suggerimenti per sviluppare questa nostra realtà. Si è convenuto che un follow-up
della riunione da parte dei
partecipanti aiuterebbe a socializzare con gli altri membri nelle rispettive
regioni e gruppi.
L’ultimo giorno la messa è stata presieduta
da p. Agus. Poi, in assemblea, ogni gruppo ha comunicato quanto si era maturato sulle tre proposte. Tutti siamo
stati concordi di continuare con questi incontri e di trasmettere al nostro
gruppo di appartenenza quanto avevamo vissuto in questi giorni.
Padre Madya ha concluso facendo emergere i valori spirituali che sono stati
presentati e vissuti in queste giornate.
Prima di tutto i valori della nostra spiritualità che abbiamo vissuto in questa
esperienza possiamo concretizzarli nella nostra vita quotidiana. Ha anche auspicato che attraverso
questo incontro ogni partecipante possa ritornare al proprio gruppo con più
convinzione e voglia di costruire l’unità anche con altri membri della Chiesa.
“Non dobbiamo presentarci come un gruppo di elite separato dalla vita degli altri, tanto meno
come un gruppo
rivale o con una struttura rigorosa, distinta dalle altre realtà. Chi
è giovane dehoniano, deve essere anche giovane della chiesa propria. Se si vuole essere un membro serio, dobbiamo
collaborare tra noi per costruire una buona famiglia Dehoniana, in grado di diventare un buon
membro della comunita di base in ogni ambiente…”.
Come ultima attività e a chiusura
dell’incontro abbiamo fatto un pellegrinaggio con la
visita alla tomba dei dehoniani, vicino alla parrocchia di San Giuseppe. Di
Pringsewu.- Lampung.
nuova sede
Cari
amici, carissime Ludovica, Antonia, Susi e Mudji, Santina: saluti nell’amore in
Cristo. Prima di tutto lasciatemi dire
buongiorno, buon pomeriggio, buona sera e saluti fraterni.
Lunedi,
31 marzo 2014, finalmente ho cominciato ad abitare la nuova sede, nella casa di
fraternità della CM che abbiamo
affittato a Palembang in Mayor Ruslan, Abbiamo iniziato insieme con una Messa di ringraziamento, con questi
motivi:
1. Gratitudine
al Signore per la possibilità di una nuova casa , per poter fare fraternità tra
noi.
2. In ringraziamento, ricordando la prima
approvazione dello Statuto CM e la festa
dell’Eccomi” che si celebra ogni 25 marzo.
Ha
celebrato l'Eucaristia Padre Madya
provinciale SCJ. Erano presenti anche una decina di persone nostre amiche e
conoscenti che ciascuna di noi aveva invitato. Una comunità in piccole dimensione,
ma molto significativa per noi. Alcuni rappresentavano la parrocchia invitate
da Antonia, altre amiche di Ludo …mancavano alcuni amici invitati da Lucy i
quali non avevano potuto partecipare
perché all’ultimo momento erano sorti altri impegni. C’era anche p. Astono SCJ.
Nell'omelia
Padre Madya SCJ ha spiegato un po’ la
storia della Compagnia Missionaria: i suoi inizi, la sua vita, la sua
espansione…ricordando ai presenti la differenza che esiste tra gli Istituti
secolari e gli Istituti religiosi, usando parole ed esempi molto chiari e
concreti. Ha messo in risalto anche il significato e la fortuna di avere una
sede come luogo per pregare, riflettere insieme, vivere momenti di gioia, di
condivisione …
Prima
della conclusione dell’eucaristia Ludovica,
come responsabile del nostro gruppo CM,
ha espresso il suo ringraziamento a tutti i presenti ed ha invitato a
condividere il pranzo insieme. P. Astono ci ha preparate a questo momento con
una preghiera di lode. Ricordando che
eravamo ancora nel periodo della
Quaresima abbiamo preparato un cibo molto semplice e sobrio: pesce, riso e
verdure ma cucinato con tanto amore da
noi stesse. E’ stato bello perché ci siamo date tutte da fare…coordinate da
Lucy . Hanno collaborato anche Bene, sorella di Antonia e sua nipote Elfris
,Beatrik e altri amici. Il risultato è stato ottimo , gustoso, al punto da
farci pensare: perché non formiamo un’equipe e apriamo un ristorante
nostro???Potrebbe essere una maniera per raccogliere fondi per il nostro
futuro!!! Hehehe… Poi, come è nostra abitudine quando si fa una festa, siamo
passate dai vicini di casa , bussando di porta in porta per offrire un po’ del
nostro riso e chiedendo la benedizione sul nostro cammino. Adesso faremo in
modo che anche la nostra vita diventi una benedizione per il nostro prossimo,
ovunque siamo!
Finita
la giornata abbiamo deciso di fermarci tutte a dormine nella sede e con noi è
rimasta anche la nostra amica Erma che ci sostiene e ci accompagna in questo
cammino. Il giorno dopo ciascuna ha ripreso il suo ritmo e la sua attività. La
benedizione di Dio sia su tutte noi. Fraterni saluti nell'amore di Dio.
Lucy
Ekawati
un passo in avanti...
Un lungo viaggio ha dovuto fare Agustina Dwi Susanti comunemente chiamata Susi per arrivare al passo fatto in questo giorno. Un periodo non facile, per diverse circostanze, ma finalmente il giorno 8 dicembre 2012, ha potuto dire con tutto il cuore il suo "sì" alla chiamata del Pastore Grande. Un si che la porta a seguire Cristo più da vicino con gioia e serenità. Non è stato facile per lei arrivare a questo traguardo. Molti avvenimenti vissuti durante il cammino sono stati motivi di profonda riflessione e, non di rado si è posta la domanda. “Ma sarà questa la mia strada”? Questo interrogativo che è alla base di ogni scelta importante è stato preso in considerazione durante il processo formativo sotto la guida di Santina Pirovano nominata dal Centro come responsabile di formazione in Indonesia. Una formazione a distanza durata diversi anni che ha chiesto una responsabilità personale per dare tempo e priorità a un lavoro interiore di riflessione. Richiede inoltre di approfondire i temi di orientamento forniti da Santina per poi comunicare i risultati e le difficoltà incontrata sul cammino. Ogni tanto avviene anche una verifica personale; quando Santina programma una visita in Indonesia, allora c’è l’incontro personale faccia a faccia. Questo diventa un’occasione preziosa per esprimere ciò che non si riesce a comunicare nella riflessione scritta.
L’emissione de voti è avvenuta alle ore 10 ,durante la celebrazione eucaristica tenutasi nella chiesa parrocchiale di Santa Melania dove abita di Susi. Ha presieduto Don Paulus Rusbani Setyawan e altri sacerdoti: Don Andreas Sudarman parroco di S. Melania, Padre Hadrianus Wardjito S.C.J., Padre Donatus Kusmartono S.C.J. e Don Kamilus Duha .
Don Iwan ha iniziato la sua omelia commentando le letture del giorno e focalizzando soprattutto la risposta di Maria al saluto dell’Angelo: "Io sono la serva del Signore, si faccia di me secondo la tua parola" (Lc 1,38). Maria è la piena di grazia. Una donna piena di grazia che partorirà un Figlio e quel Figlio diventerà Grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo. Maria pone delle domande perché la missione che le viene chiesta non è delle più semplici e poi è una donna non sposata…Domande che cercano chiarezza… dopo però dice il suo Si. Don Iwan ha proseguito collegando la vocazione di Maria con quella di Susi. Anche Susi per arrivare a questa scelta di oggi ha dovuto superare tanti dubbi, tante difficoltà. Ma poi nella fede ha detto il suo si. E’ un si che le chiede di superare tante sfide, anche quella di non essere capita in questa scelta particolare, in questa identità secolare che la pone come membro nella Compagnia Missionaria. L’omelia continua con diversi esempi concreti della vita che vengono collegati alla vita di Susi. La gente presente alla celebrazione ascolta attenta e silenziosa. Una volta spiegata la Parola di Dio prima di iniziare la cerimonia, Susi si inginocchia davanti alla mamma (il papà è già morto) per chiederle la benedizione per fare questo passo. Un momento molto emozionante: è la benedizione per cominciare questo nuovo cammino, una tappa nuova della vita che come laica consacrata la impegnerà a vivere i tre voti: di castità, povertà e obbedienza. Così davanti a Santina Pirovano (rappresentante della Presidente della CM, Anna Maria Berta) i sacerdoti e a tutta l’assemblea presente, Susi emette i suoi primi voti nella Compagnia Missionaria del Sacro Cuore.
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Poi come prevede il cerimoniale le viene consegnato l'anello come simbolo di fedeltà della sposa a Cristo. Ha poi ricevuto la catenina con la croce che le ricorda il sacrificio di Cristo, che la incoraggia a vivere nello spirito di sacrificio e nello spirito di amore. Per Susi questo è un primo passo per continuare a vivere la sua vocazione di amore, con lealtà e sacrificio.
Al termine della Messa, prima della benedizione, vengono fatti alcuni ringraziamenti da parte del parroco Don Andreas Sudarman, da Padre Hadrianus Wardjito SCJ, moderatore della CM in Indonesia, Anton fratello di Susi rappresentando la sua famiglia e da Ludovica, rappresentante della CM.
Dopo la celebrazione eucaristica, la famiglia di Susi ha ringraziato tutti i presenti per la partecipazione e invitato a condividere il pranzo in un locale che la parrocchia aveva messo a disposizione.
Per Susi la vita quotidiana continua. Il giorno dopo la festa ritornerà alla sua vita, alla sua routine quotidiana. Attualmente lavora come insegnante in una scuola privata a Bandung. Ogni pomeriggio, dopo la lezione in università Susi torna a casa con la sua mamma. E’ inserita in parrocchia in qualità di segretaria del Consiglio parrocchiale di San Melania e fa parte della redazione della rivista della parrocchia.
Un grazie particolare lo vogliamo dare al coro della parrocchia che in modo splendido e armonioso ha animato questa celebrazione.