Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
La COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede centrale a Bologna, ma è diffusa in varie regioni d'Italia, in Portogallo, in Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
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19 ottobre 2024
Assemblea italiana, in presenza, a Bologna, e in collegamento online...
ricordo di camilla vitali
Camminiamo verso il Signore
Martina, dal Portogallo,
dove si trovava per l’incontro delle Responsabili di Formazione, ha inviato il
seguente messaggio.
MESSAGGIO PER CAMILLAE
per tutte e tutti voi. Carissimi
tutti presenti.Carissima
Camilla, “Il Signore
è il mio pastore, in pascoli erbosi mi fa camminare, ad acque tranquille mi
conduce per amore del suo nome” è il salmo che abbiamo cantato domenica scorsa
e che mi fa pensare a te ed a noi in questo momento. Nella preghiera e nella
fede ci uniamo a te ricordandoci la nostra appartenenza al Dio della Vita
Piena. Nel mistero delle nostre vite camminiamo verso il Signore dopo un tempo
di purificazione e di comunione nella condivisione silenziosa ed attenta a
quanto poteva alleviare la tua sofferenza. Ecco allora che in Lui la nostra vita ha un
significato nella profondità del mistero di Dio e nella sua Parola che tu hai
abbondantemente annunziato con entusiasmo, zelo, fervore e con grande
generosità.Ci uniamo a te per cantare le Sua grande misericordia
e la Gloria del Dio vivente. Nella fede in Dio viviamo questo momento in
comunione e in rendimento di grazie per la tua vita e per quanto nella sua
misericordia il Signore ci ha concesso di vivere insieme per annunciare che il
Regno di Dio è vicino, è tra di noi quando ci vogliamo bene, quando lo
annunciamo con la nostra vita e con i nostri gesti di cura e di attenzione.Ringrazio con te quanti si sono prodigati per
rimanerti vicino e che hanno condiviso con te questi ultimi mesi nei quali hai
continuato nella preghiera a cantare insieme le lodi di Dio.A Lui la lode e la gloria nei secoli dei secoli.
Amen. Porto, 23 luglio 2018
Martina
Il nostro saluto a Camilla che ci vede dal cielo
Alla nostra missionaria Luisa Chierici è
stato chiesto di fare l’introduzione alla cerimonia funebre svoltasi ad Arro di
Salussola, (in provincia di Biella in Piemonte), dove vive la famiglia di
Camilla.
Benvenuti a tutti a questa mesta e
solenne celebrazione che ci ha raccolti in questa chiesa di Arro di Salussola per
dare l’ultimo saluto alla nostra cara Camilla e per riconsegnarla in preghiera
tra le braccia del Padre ed all’ Amato suo Sposo Gesù Cristo Signore, motivo
profondo della sua vita per cui si è donata totalmente in un serio impegno di
assidua e prolungata preghiera, spesso davanti al Santissimo in adorazione.
Amava sostare a lungo in chiesa per stare con il Signore; esprimeva poi il
frutto della sua preghiera in particolare nell’annuncio del Vangelo da lei
fortemente sentito, a cui ha dedicato le sue migliori energie umane e
spirituali.
Ha
girato l’Italia in lungo e in largo per “Gridare il Vangelo” ad ogni categoria
di persone dai bimbi ai giovani, agli sposi, agli anziani e consacrati/e. Le
stava a cuore aiutare le persone ad aprirsi al fascino di Dio nel servizio di
carità evangelica per l’avvento del Regno. Camilla aveva il dono della Parola e
non si è risparmiata nel donarla fino a consumare tutta se stessa.
Camilla Vitali
è nata ad Orzinuovi (Brescia) il 26 marzo 1942, battezzata il 28 marzo nella Chiesa
parrocchiale. All’età di 3 anni la famiglia si è spostata in Piemonte e lì
Camilla ha ricevuto la sua prima formazione umana e cristiana. A 23 anni, il 2
agosto 1965 è entrata nella Compagnia Missionaria del Sacro Cuore a Bologna. 53
anni di vita donati al Signore in risposta alla sua chiamata. Ha emesso i primi
voti il 29 settembre 1973. Ha vissuto nella comunità del Centro di Bologna dal
1965 al 1986. Poi nella seconda comunità di Bologna all’Arcoveggio dal 1986 al
1990. Dal 1990 al 1995 ha fatto parte
della comunità di Salerno dedicandosi all’evangelizzazione nelle diocesi
circostanti e dove ha conseguito la Licenza in Teologia con specializzazione in
Pastorale-Profetica nella Facoltà
teologica dell’Italia meridionale. Nel
1995 ha approdato a Grottammare (AP), dove è rimasta fino al 6 settembre 2017;
è passata poi, al gruppo di S. Antonio Abate (NA) e da qui il 6 dicembre a
Monguelfo(BZ) dove, dopo un periodo di malattia e con la vicinanza e le cure
delle missionarie e di persone amiche, il 23 luglio 2018, festa di S. Brigida
Patrona d’Europa, ha concluso il suo pellegrinaggio terreno accolta dall’amore
di Dio Padre.
In questa liturgia vogliamo dire il
nostro grazie al Signore per avercela donata. Gliela riconsegniamo nell’attesa
di riabbracciarla un giorno in Paradiso.
Grazie anche alla famiglia di Camilla per
avercela donata … Grazie per esserle stati così vicini specie nei giorni più
difficili della sua malattia e per essere stati di aiuto anche a noi
missionarie nell’accompagnare Camilla con la vostra delicatezza e la vostra
discrezione. Vi siamo riconoscenti e vi siamo vicini con affetto e preghiera.
Ci fa piacere dirvi che sono giunti messaggi anche commoventi dai vari
paesi in cui siamo presenti: Italia – Portogallo - Mozambico - Guinea Bissau - Argentina – Cile
– Indonesia
Arro, 25 Luglio 2018
Siamo state un bel gruppo resistente
Anche tu te ne sei andata … dovevamo festeggiare i nostri 45
anni di consacrazione a settembre: Camilla, Fiora, Edvige, Linda. Siamo state
un bel gruppo resistente. Era il 29 settembre 1973, il giorno di S. Michele, io
non ti conoscevo, anzi non vi conoscevo. Il giorno della consacrazione siete
arrivate tutte e tre accompagnate da tanti sacerdoti e tanti amici; io avevo
solo Giuseppina La Mura e Giuseppina Orlando. Poi il nostro cammino ci ha fatto
conoscere; cercate, confidate, apprezzate, corrette. Avevi una grande capacità
di ascolto, un grande desiderio di fare tante cose per fare la volontà del tuo
Sposo. A volte sembravi evasiva nelle risposte; ma era il tuo modo educato per
dire: stai zitta.
Ti ho conosciuto bene quando sei stata a Salerno nel periodo
che eravamo in Via Laspro con Elisabetta e Bianca era il 1990. Hai partecipato
a tante Missioni Parrocchiali. Hai dato la Parola con entusiasmo perché tu la
Parola la vivevi e quando ne parlavi sorridevi perché credevi a quello che
dicevi. Anche al nostro gruppo di S. Giorgio a Cremano tu e Bianca avete dato
molto; molti vi ricordano ancora.
Oggi siamo qua a ricordarti al
Signore. Con te voglio ricordare Elisabetta, Ausilia, Marta: tutte missionarie
che hanno dato molto alla crescita della C.M. nel Sud. Non vorrei bestemmiare
dicendo che P. Albino (a cui piaceva molto questo Sud Italia) vi aspettava e
tu, insieme a tutte, aspettateci perché, come diceva un grande Poeta: “anche
noi presto verremo sotto le zolle”.
Arrivederci … amica mia … e grazie.
Linda D’Antonio
Camilla ciao
Ciao anche tu me l’hai ripetuto varie volte negli ultimi
giorni della tua sofferenza, quando aprivi gli occhi e mi prendevi la mano.
Nella CM ci siamo conosciute. Abbiamo percorso il cammino di
formazione insieme e siamo arrivate a quel 29 settembre 1973 con Linda e Fiora,
a dire il nostro “si” consacrandoci a Dio nella CM. Un canto di quella
celebrazione era: “Esci dalla tua terra e
va…” ed ognuna di noi per strade diverse ha seguito quel comando. Tu sei
stata la missionaria dell’annuncio, dell’evangelizzazione e di strade ne hai
percorse tante per la passione del Regno.
La settimana scorsa ti sono stata vicina, ed è stata un
esperienza forte come se avessi fatto un ritiro spirituale, in silenzio
guardandoti, pensavo: hai parlato tanto nel Suo nome, hai annunciato, hai fatto
catechesi, hai pregato tanto anche con la gente, ma sembrava che il Signore ti
stava chiedendo di testimoniarlo non più a parole ma con la tua vita. Lì su
quel letto, mentre la tua vita terrena si stava spegnendo goccia a goccia,
stavi rispondendo “eccomi” questa
volta radicale e definitivo. I giorni si sono prolungati, noi pensavamo anche
troppo, ma il Signore ha lui i suoi tempi e la risposta ai nostri perché umani
rimane nel mistero. Io ho pregato varie volte vicino a te il versetto del salmo
“l’angelo del Signore si accampa attorno
a quelli che lo temono e li libera” e il giorno che hai finito di soffrire
era proprio il salmo della liturgia.
Camilla, ora che gusti e vedi come è buono il Signore
insieme a padre Albino e a tutta la CM in cielo, continua a ricordarti di noi
che siamo ancora in cammino.
Edvige Terenghi
Ho reso
lode al Signore
Ciao Martina, abbiamo seguito con stupore l'evento, anche se già si sapeva
l'epilogo. Stai portando un peso notevole in queste situazioni di sofferenza,
di accompagnamento impegnativo e delicato; grazie per aver dato il tuo apporto
nel sorreggere le sorelle per seguire Camilla, nonostante i molti impegni CM. Ieri sera abbiamo avuto - inattesa combinazione- la celebrazione di una
intima messa di suffragio. In casa di via Salvador Allende stava solo Padre
Robo Josè scj che ha celebrato quasi in punta di piedi, con sommo rispetto e
delicatezza, questo momento di comunione e di commiato da Camilla. Ha voluto
conoscere qualcosa della vita attiva e impegnata di Camilla, ha colto delle
peculiarità che ha proposto di ricordare, come la sua presenza davanti al
SS.mo, le adorazioni in cappella, le sue missioni parrocchiali, la vicinanza ai
malati terminali della parrocchia di Grottammare, la sua sete dell'Amore di
Dio, che chiamava "suo sposo", e quel percorrere gli ultimi anni con
un senso di gioia e di attesa per accogliere bene sorella Morte. Ha parlato di
condivisione di questo momento in nome dei Padri Dehoniani, della spiritualità
che ci unisce; ha affidato a Camilla i nostri progetti CM per il futuro,
e ciascuna di noi e di loro alle sue preghiere, perché gode dell'amore del
Padre, accanto al Figlio, in comunione con lo Spirito Santo. Ho reso lode al
Signore per aver vissuto questo momento di gioia. La lontananza a volte pesa,
ma questa celebrazione mi ha portato nel clima CM, accanto a voi.Ti saluto cordialmente, in comunione, un abbraccio a tutte.
Leonia Barbato
A Lui, Pastore bello e buono, affido la mia speranza
di poterla rivedere in Paradiso
Vorrei manifestare il mio personale (e
della Comunità parrocchiale di S. Niccolò di Acquaviva Picena) ringraziamento
al Signore per la vita e l’apostolato della cara Camilla.
Abbiamo ricevuto tanto dal suo
cuore umile ed appassionato, innamorato di Gesù, dei sacerdoti, dei vescovi e
del Papa. Un vero esempio di fedeltà alla Chiesa, di obbedienza fiduciosa ai
suoi pastori. Per me personalmente è stata una vera madre spirituale, dalla
quale ho attinto i primi insegnamenti della fede, la dedizione generosa alle
famiglie, il segreto della preghiera.
La ricordo nel nostro ultimo incontro ad Acquaviva,
nell’ambito della settimana della Comunità, al 20 al 23 Marzo 2017, alla quale
l’avevo invitata per predicare sulle 4 dimensioni della vita della prima
comunità cristiana descritta nel Libro degli Atti. L’ultima sera, conclusasi
con la Messa e la seguente cena andò via prima degli altri e del dolce. Diceva
che non poteva mangiare dolci e che si sentiva stanca. Il suo volto era
affaticato, ma sereno, non lasciando trasparire nulla di quello che stava forse
già vivendo. Adesso penso che forse era il segno che ci avrebbe preceduto nella
casa del Padre e che la dolcezza che aspettava era ormai solo quella dell’amore
eterno che in mezzo a noi, per oltre trent’anni, ha seminato con i gesti e le
parole. Dio le conceda quello che il suo cuore ha sempre desiderato. Sento il
vuoto della sua presenza, ma anche la gioia di averla conosciuta ed aver
vissuto, anche un po’ con lei, questa straordinaria avventura della sequela di Cristo.
A Lui, Pastore bello e buono, affido la mia speranza di poterla rivedere in
Paradiso.
Prego per voi e per le vostre vocazioni. Il Signore vi
benedica.
don
Alfredo Rosati
tempo di incontro
Se mi dovessero chiedere come
è andato l’incontro delle Responsabili di Formazione 2018, mi viene
spontaneamente una risposta molto semplice, che è però molto significativa:
tempo di incontro. Si ci siamo incontrate nuovamente tutte insieme ed abbiamo
condiviso e sfruttato al meglio il tempo che avevamo a disposizione. Anzi ancora
di più, abbiamo lavorato portando nel nostro cuore questa responsabilità
dell’incontro, dell’essere “noi”, della comunione nella formazione delle
persone nei distinti paesi e continenti. Il nostro essere missione e comunione
è stato il terreno del nostro incontro.
Così è stato il tema svolto
dell’ “Affettività” presentato da padre Joao de Deus Costa Jorge, diocesano e
l’attenzione delicata delle suore Dorotee del Collegio Sardão eravamo ospitate.
Anche il nostro pellegrinaggio al Santuario di Fatima insieme a una coppia
amica e la speciale partecipazione di Teresa Gonçalves ed Elvira che ci hanno
raggiunto da Lisbona ... tutto ci ha parlato di incontro.
Per ultimo, l’incontro gioioso
e la partecipazione alla prima messa di un sacerdote dehoniano p. Pedro Gomes,
amico delle missionarie portoghesi. Un vero incontro con Gesù e la comunità,
per far crescere in noi la Vita e vita in abbondanza.
Bello ed emozionante è stato
anche l’arrivo a Porto dove abbiamo potuto conoscere la nuova casa della CM,
qui siamo state ospitate sia all’arrivo che alla partenza. Ringrazio in
particolare Lucia Correia e Teresa Castro, insieme anche ad Antonietta per la
calorosa accoglienza. Casa di incontro, terra di incontro, cuori di incontro...
tutto questo per dire che è la manifestazione del dono della comunione nelle
piccole e grandi cose e nelle esperienze vissute. Tempo di incontro per “Vivere
la comunione e la missione con un cuore accogliente e misericordioso”.
insieme per capire il significato della nostra vita
La vita è bella, la vita è semplice, la vita è strana, la vita è difficile, la vita è piena di sfide, la vita non è mai perfetta, la vita è breve, la vita è gratis, la vita è un problema, la vita è forte, la vita è dolce, la vita è una lotta, la vita è vigilanza, la vita è una possibilità, la vita è creativa, la vita è preziosa, la vita è esperienza, la vita è avventura, la vita è un sogno, la vita è un gioco, la vita è una promessa, la vita è speciale, la vita...
Incontrarsi insieme con una grande famiglia, la tua
famiglia, quando il desiderio si fa realtà come lo è stato per me, diventa quasi
impossibile descrivere le emozioni che si vivono. Mi è stata data l’opportunità di poter partecipare nell’incontro internazionale delle responsabili di formazione CM dove ho potuto conoscere meglio le sorelle che lavorano in
vari paesi con culture e lingue diverse e vivere insieme una bella esperienza
di comunione e formazione. Questo incontro a Porto (Portogallo) ha rinnovato me
stessa, la mia vita. Anche se i giorni sono stati pochi per poterci conoscere
in maniera più profonda (il problema della lingua non è stato un problema
semplice per me!) ci siamo sentite unite, accolte nella fratellanza
del mistero del Cuore trafitto di Cristo.
La riflessione “Sull’affettività” che ci ha proposto P. João de Deus Costa Jorge, diocesano mi
ha stimolato a impegnarmi di più nelle relazioni, mi ha fatto capire
l’importanza di costruire relazioni sane e armoniose per poter vivere insieme, per stare bene con me stessa. A volte costruiamo relazioni solo con una certa persona. Relazioni come queste spesso causano conflitti e ferite interiori perché sono relazioni esclusive, che a volte
causano divisione nella convivenza, uno
si sente escluso, mentre l’altro ha un posto speciale. I nostri gruppi
sono formati da una varietà di persone, con caratteri diversi, ma siamo unite
nell’amore divino. Ognuna di noi cerca di mettersi davanti all’altra con un
sincero atteggiamento di cuore nel condividere la vita, per comprendersi e
aiutarsi a vicenda.
Ho capito che
vivere insieme, se c’è questa apertura all’altro, l’amore si sviluppa in noi
stessi, l’amore per Dio, per gli altri. E’ in questo modo che cresce anche una
sana condivisione tra noi dei doni che abbiamo ricevuto. Cresce la voglia di
comunicare e di condividere: la gioia che sentiamo, il tempo per stare insieme,
le nostre esperienze di fede, l’apostolato, i fallimenti e i nostri limiti.
Dobbiamo imparare ad accettare e ad amare le differenze come una ricchezza.
Imparare le une dalle altre ad essere un mezzo per costruire la forza di unità.
Superare le varie fragilità nel vivere insieme; un ideale richiede un
atteggiamento illimitato di perdono. Questa espressione di amore incondizionato
rende ogni persona un essere amato e prezioso, anche nelle debolezze.
Se riusciamo a
fare questo la nostra “vita insieme” avrà un significato: diventerà una
manifestazione del vero amore di Dio sia tra noi, nei gruppi, sia tra coloro
che ci circondano.
Prego per
questo e ringrazio tutte per avermi dato la possibilità di partecipare.
dono prezioso
Il mio cuore si commuove dentro di me, il
mio intimo freme di compassione …”
(Osea 11,8)
Carissimi e carissime, la frase
che ho scelto per ricordare la prossima Solennità del Sacratissimo Cuore di
Gesù credo sia in sintonia con il
desiderio dirimanere nel Signore per vivere i sentimenti del Cuore di Dio.
Anche noi ci sentiamo continuamente interpellate e stimolate a vivere secondo
il Suo Cuore. Abbiamo da poco iniziato la nostra
preparazione alla IX Assemblea Generale Ordinaria che avrà luogo a Bologna in
luglio 2019 e che ci coinvolge tutte e tutti per “vivere comunione e missione
con cuore accogliente e misericordioso”. Siamo chiamate a vivere e ad essere
comunione. Le relazioni nei nostri gruppi CM e non solo sono improntate ad
atteggiamenti di accoglienza reciproca e
di “benevolenza e misericordia” ma, nello stesso tempo, dalla fatica di trovare
e sciogliere il “nodo” che ci paralizza e che non ci lascia la libertà di fare
il primo passo; ci fa sentire impotenti nel riconoscere le nostre differenze
come un dono ed una ricchezza da stimolare e valorizzare. Siamo chiamate ad
aprire le mani per accogliere il dono
prezioso della comunione che ci è offerto dall’Alto.
Ho lasciato che il mio cuore esprimesse
alcuni sentimenti che lo abitano … non sempre sappiamo come affrontare, in modo costruttivo le nostre reciproche libertà
e responsabilità. Il Pane e la Parola ci aiutano e sostengono il nostro cammino e nutrono
la speranza che, nonostante tutto, possiamo sempre ricominciare fiduciosi a
credere nella “benevolenza e misericordia” che viene da Lui e che rende possibile la fantasia dello Spirito in
noi. “Tu
sei infatti la vera luce dei cuori: tu illumini il cuore dell’uomo nel quale ti
proponi di operare, conducendolo alla conoscenza del bene supremo ed eterno …
Scendi dunque in me, Spirito Santo, perché colui al quale doni la tua luce non
camminerà nella tenebra ma avrà la luce della vita, e per mezzo di essa
comprenderà e conoscerà come comportarsi nel suo intimo e nei riguardi degli
altri, davanti a Dio …” (La perla evangelica – Anonimo del XVI secolo) Sto leggendo e meditando, durante
l’adorazione, l’Esortazione Apostolica “Gaudete et exultate” assieme alle
lettere di P. Albino in “Gettare tutto nelle fondamenta”. Fa molto bene
riflettere sugli scritti di P. Albino che, fin d’allora insisteva sul tema della santità, della misericordia e
della fiducia illimitata in Dio e nel suo amore. Papa Francesco ci dice: “Mi piace vedere la santità nel popolo di Dio paziente … . Pensiamo,
come ci suggerisce santa Teresa Benedetta della Croce, che mediante molti di
loro si costruisce la vera storia: «Nella notte più oscura sorgono i più grandi
profeti e i santi. Tuttavia, la corrente vivificante della vita mistica rimane
invisibile. Sicuramente gli avvenimenti decisivi della storia del mondo sono
stati essenzialmente influenzati da anime sulle quali nulla viene detto nei
libri di storia. E quali siano le anime che dobbiamo ringraziare per gli
avvenimenti decisivi della nostra vita personale, è qualcosa che sapremo
soltanto nel giorno in cui tutto ciò che è nascosto sarà svelato». (cf. N. 7 e 8 Gaudete et exultate) …E più avanti dello stesso testo ci viene
detto: “Essere poveri nel cuore, questo è
santità” (70). “Reagire con umile mitezza, questo è santità. Saper piangere con
gli altri, questo è santità” (74). “Cercare la giustizia con fame e sete, questo
è santità” (79). “ Guardare e agire
con misericordia, questo è santità” (82). “ Seminare pace intorno a noi è
santità” (89). “Accettare ogni giorno la via del Vangelo nonostante ci procuri
problemi, questo è santità” (94). “La misericordia è il cuore pulsante del
Vangelo”(97). “Chi desidera veramente dare gloria a Dio con la propria vita,
chi veramente anela a santificarsi
perché la sua esistenza glorifichi il Santo, è chiamato a tormentarsi,
spendersi e stancarsi cercando di vivere le opere di misericordia” (107). Tra i vari ambiti di questo sessennio
abbiamo scelto la famiglia, l’educazione, le periferie esistenziali ed anche i giovani. Senz’altro molte di noi
hanno profuso energie su questo versante. Ci pare interessante anche la
riflessione, l’approfondimento e le iniziative che vengono portate avanti dal
gruppo di Porto in relazione a questo ambito e che ci stimola a fare un lavoro d’insieme come gruppi e come
coordinamenti. Sarebbe interessante far emergere in Vinculum questo aspetto
vissuto nei vari contesti dove siamo. Come
sappiamo, in ottobre 2018 si realizzerà il Sinodo dei Vescovi con il tema “I giovani, la fede ed il discernimento
vocazionale”, questo avvenimento è un appello a tutte/i noi per aprire
maggiormente le porte e le finestre ai nostri giovani, per conoscerli di più e
meglio, per accoglierli. Quest’anno, dal 23 al 30 luglio, a Porto in
Portogallo, abbiamo programmato l’incontro
di tutte le formatrici CM che ci permetterà di confrontarci insieme sulle
varie realtà formative che viviamo per continuare a sostenerci ed a stimolarci
in questo servizio prezioso. Desidero esprimere la mia gratitudine
perché camminiamo insieme in questa famiglia dove accogliamo doni, limiti e
povertà che il Signore trasformerà in fecondità e in Vita Eterna. Sempre unite nel Signore.
Martina
l'acqua viva
La seguente riflessione ci riporta alla fonte iniziale della vita
cristiana, ci fa accostare all’acqua
viva e vera che disseta…e fa crescere. Ci aiuta a rivedere, a leggere in modo
sapienziale la nostra piccola storia personale inserita nella storia della Chiesa. Un semplice e profondo
messaggio che ci aiuta a vivere con fedeltà e creatività la nostra vocazione e
ci farà bene.
Carissimi, Bologna, 23 novembre 1991 qualunque parola mia, forse, guasterebbe la semplicità,
colma di solennità e di grandezza con cui il “chicco d’acqua” introduce le
nostre riflessioni. Diamogli allora spazio immediato e…ritroviamoci tra qualche
momento per ammirare insieme e lodare il Signore, perché “ cose grandi egli ha
fatto per noi” (Sal.126,2). Il
“Chicco d’acqua” Le riflessioni sui sacramenti condussero lentamente i Padri
a discorrere della Chiesa che li amministra. I sacramenti sono l’effusione
concreta dello Spirito. Il medesimo Spirito che, secondo S. Giovanni, è
raffigurato nell’acqua viva (cfr. Gv 7,38) e che è la linfa della Chiesa. Anche
negli scritti di S. Ireneo s’incontra questa idea. Possiamo rivederla in un
documento ufficiale del Concilio Ecumenico di Vienna (1312):” Il suo fianco fu aperto dalla lancia, perché dai fiotti di acqua e
di sangue che ne uscirono fosse formata l’unica, immacolata, santa, vergine
Madre Chiesa, sposa di Cristo. Allo stesso modo che dal fianco del primo uomo,
immerso nel sonno, fu formata Eva, per diventare sua sposa”. A questa idea si ispirano alcuni disegni di quel tempo che
raffigurano la Chiesa come una regina che sta in piedi, accanto alla croce. Ha
nelle mani un calice dove raccogliere il sangue e l’acqua che scendono dal
Cuore ferito di Cristo. Il nostro primo atteggiamento vuol essere atteggiamento di
lode alla provvidenza di Dio. Al cammino dei secoli, colmo di opere grandi e
belle, ma anche di debolezze, di ingiustizie, di peccati…ha assicurato la
presenza costante del suo amore con il dono della Chiesa. La Chiesa è il tabernacolo di
Dio che
custodisce i tesori della sua grazia e della sua misericordia. Con essi
guarisce le malattie degli uomini, arricchisce la loro povertà e santifica le
loro situazioni di vita perché tutto sia segnato dal sigillo vivificatore di
Dio. La Chiesa è l’ovile dove le pecore disperse
vengono raccolte per godere della tenerezza di Cristo e ritrovare, in lui,
l’unità che le fa riflesso sulla terra dello stile di vita del cielo. La Chiesa è la custode della parola che illumina i
passi degli uomini con la luce di Dio. Così il loro cammino li conduce con
sicurezza alla gioia di sentirsi realizzati nella verità e nella libertà. La Chiesa è la società dei
credenti in
Cristo. Ad essi , indistintamente, la fiducia di Dio ha affidato il compito di allargare a tutte
le genti la grazia della salvezza. Per questo Gesù ha pregato:” Padre che tutti
siano “uno”, come noi siamo uno. Così il mondo crederà che tu mi hai mandato”
(Gv.17,21). Il carisma che lo Spirito Santo ha affidato alla CM – il
carisma della vita di amore, personificato al punto di farci “comunione” con
Dio e con i fratelli – ci inserisce pienamente nella missione della Chiesa.
Ogni atto che noi compiamo per costruire la “comunione”nel piccolo ambiente
della nostra vita quotidiana è “servizio” alla grazia della nostra Famiglia. Ma è anche apporto che
concretizza la missione propria della Chiesa, voluta esplicitamente dal suo
Signore per essere “segno” e “strumento” in Dio, della “comunione” di tutti gli
uomini. Così ogni espressione di fedeltà allo specifico della nostra vocazione,
fa anche più bella e più grande la Chiesa di Dio. Contribuisce operosamente al
suo sforzo di riunire “insieme” gli uomini dispersi dal peccato, perché l’acqua
e il sangue del Cuore di Cristo siano per tutti dono di purificazione e di
salvezza. Il “chicco d’acqua” ci
offre ogni giorno uno stimolo eccezionale a ritrovare l’entusiasmo e la
generosità nel vivere il dono divino della nostra appartenenza alla CM e alla
Chiesa. Lo desidero veramente
per me e per tutti voi. Maria ci aiuti a renderci degni di collaborare
efficacemente all’azione di grazia della Chiesa del suo Gesù. Con affetto
P.
Albino Elegante