Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
La COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede centrale a Bologna, ma è diffusa in varie regioni d'Italia, in Portogallo, in Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
News
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Edvige Terenghi, amministratrice centrale, visita i gruppi in Mozambico....
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09 / 08 / 2024
19 ottobre 2024
Assemblea italiana, in presenza, a Bologna, e in collegamento online...
una quaresima diversa tra storia… affari…e altro
Alleluia, ormai siamo nel periodo pasquale, ma mi prendo un
tempo per riguardare i giorni di questa quaresima 2017, il cui percorso ha avuto tappe un po’ diverse dal solito. Il
7 marzo sono in partenza per Porto con un mandato ufficiale del CC per
accompagnare la vendita della nostra casa di Porto e cercare di trovarne
un’altra. Dovrei partire con Iberia via Madrid, ma ha dei disguidi e mi
dirottano con la Lufthansa a Francoforte, dove passo delle lunghe ore. Mi dico:
“è quaresima ed è bene che la mia pazienza venga messa alla prova”, comunque mai stata a Francoforte e
giro in lungo e largo l’aeroporto, che ha dei momenti di confusione e altri
veramente tranquilli e finalmente riparto e a mezzanotte sono a destinazione.
La storia
Era ottobre
del 1967 quando arrivarono a Porto, Teresa Carvalho, Teresa Castro, Ilda e Lisetta Licheri a cui si aggiunse
subito Teresa Gonçalves. Provvisoriamente con l’aiuto di padre Giulio Gritti
trovarono ospitalità in questa casa che era in vendita. In archivio c’è questa
lettera di padre Albino indirizzata al proprietario, signor Francisco
Wandsneider : “riceva il mio più vivo
ringraziamento per l’ospitalità’ che ci da nella sua casa di rua Miguel
Bombarda 211. Speriamo che questa opera di carità in favore della nostra umile
Famiglia ottenga le maggiori grazie del cielo per lei e la sua famiglia……”e
sempre scritto da padre Albino il bigliettino rivolto a san Giuseppe: “Abbiamo bisogno di una casa – A noi
piacerebbe rimanere qui poveri ma tranquilli“. San Giuseppe fece la sua
parte e rimanemmo là riuscendo ad acquistarla. Da allora dire Rua Miguel
Bombarda 211 è stato come dire CM in Portogallo Quante volte abbiamo nominato
questa casa, quante di noi portoghesi e no ci abbiamo vissuto per poco o per
molto tempo. La storia e la vita che si sono svolte in questa casa è ormai
lunga... Ma gli anni passano e anche per le casa si fanno sentire, gli interventi
per rimodernarla e renderla più funzionale sarebbero molto costosi, e visto che
attualmente ci sono molte offerte per comprarla si decide per la vendita.
Penso debba
far parte della storia anche questo episodio. Fra le varie agenzie
immobiliari che si sono interessate
all’acquisto, si e presentato con nostro stupore un signor Francisco
Wandsneider (esattamente il nipote dell’antico proprietario che non sapeva che
la casa era stata di suo nonno) E quando abbiamo dovuto scegliere a quale
agenzia immobiliare affidarci, anche questo motivo ha avuto il suo peso. Così
in questo marzo del 2017 proprio il giorno 20 in cui quest’anno si festeggia
liturgicamente san Giuseppe accettiamo e
firmiamo il compromesso di vendita. Sulla facciata è messo un cartello: IN VENDITA e comincia così la
processione dei probabili compratori, da accompagnare in tipo visite guidate, e
come mettersi in vetrina e’ già
abituarsi all’idea che non sarà più “nostra”.
Questa vendita provoca senz’altro una dimensione di
tristezza e di perdita, e a chi tocca fare questo lo fa non senza emozione.
Cosi è la vita, e fatta di cambiamenti, di perdite, di lutti, sono queste le
mie riflessioni , mentre spazzo le innumerevoli camelie che cadono a terra, nel
nostro bel giardino, dopo essere state ammirate in tutto la loro bellezza.
Cammini e ricerche
La nuova casa di Porto
Insieme a Laura, visto che siamo in
quaresima cominciano le tappe delle nostre “via crucis”, per provvedere i
documenti necessari alla vendita passiamo da uffici vari, notaio, avvocato,
curia, per tutti i gusti e allo stesso tempo cominciamo la ricerca di un’altra
casa Anche per comprare nel mercato immobiliare offerte non mancano ma non è
facile scegliere una casa che risponda alle nostre necessita ed esigenze.
Sempre con Laura su e giù per strade e quartieri ne facciamo di strada, anche
perche ci teniamo a verificare sul terreno dove le case sono situate quali
mezzi pubblici ci arrivano, dove sono i negozi, la chiesa. Una è bella, ma
localizzata molto fuori mano, un’altra è piccola, un’altra in un bel quartiere proprio davanti alla chiesa, ma
brutta. In qualcuna già sogniamo di esserci, ma poi valutando bene tutti gli
aspetti diciamo di no. Nella fase di valutazione ci accompagnano anche Lucia e Teresa Castro e non manca anche la
collabazione di João, nipote di Lucia è che ingegnere. Teresa sempre vivace e
dinamica con i suoi 80 anni, dice che non è giusto innamorasi di una casa per
poi dire di no. Ma l’innamoramento non è ancora promessa di fedeltà e quindi si
va avanti in cerca di un”nuovo amore”. Fra tanti percorsi non manca anche una
tappa più spirituale a Fatima insieme a Teresa.
E’ giovedì santo quando ci
sediamo questa volta noi come compratori davanti a un venditore per definire
l’acquisto di una casa che questa volta sembra quella giusta.
Quello che vale
Arriva il
venerdì santo, sono sull’aereo per ritornare in via Guidotti. Mi accompagnano
le immagini di case e case a non finire, ma anche di camelie, azalee, rose,
colori di una primavera che avanza e abbellisce ancor di più la città, dello
scorrere maestoso del fiume Douro, del volo dei gabbiani e del loro garrire per
poi tuffarsi nelle acque del fiume con la vista dell’oceano, di un cielo
azzurro l’esperienza limpidissimo e di altri giorni freddi e gelidi con il vento
sferzante.
Ma più di
tutto porto nel cuore di condivisione fatta con le sorelle del gruppo di Porto,
come sempre mi hanno accolto “com muito carinho”, tra l’altro ho partecipato
con loro al ritiro mensile e alla festa dell’Eccomi con gli amici. Condivisione fatta anche a
volte di discussioni e differenze, punti di vista diversi, ma che arricchiscono
la comunione e rafforzano le relazioni, ed è questo che conta di più, ed è
questo che sperimento l’ultimo giorno della mia permanenza quando in una via affollata,
per caso, incrocio
Zeferino,mozambicano , amico della CM a Maputo e ora a Porto per fare il
dottorato. L’allegria di tutti e due è grande, lo porto subito a conoscere la
nostra casa e subito si sente accolto anche dalle altre e dice di sentirsi a
casa… allora il fare della nostra casa una Betania non è legato tanto alla casa
di muro che pur affettivamente ci dice tanto, ma allo stile con cui l’abitiamo
e allo spirito con cui le diamo vita.
San
Giuseppe continui ad accompagnare il processo di compra e vendita della casa
non ancora conclusi e aiuti il gruppo di Porto a guardare oltre la sofferenza e
la fatica di lasciare questa casa, proprio in quest’anno in cui si celebrano i
50 anni di presenza in Portogallo, per vedere la casa nuova anche come possibilità
di rinnovamento e di nuovi cammini.
Edvige Terenghi
luogo di origine, culla di affetti
Il 19 novembre 2016 sono
partita per Funchal (Madeira). Avevo con me solo l’indispensabile: un bagaglio
a mano e la gioia per l’opportunità di trascorrere alcuni giorni con il gruppo
della Compagnia Missionaria di questa città. Andavo spoglia e disponibile ad
accogliere, ascoltare, stare con, contemplare… La bellezza di questa perla
dell’oceano Atlantico, la semplicità e la gioia delle persone mi hanno aiutata
a vivere in un costante atteggiamento di lode al Creatore.
Avevo
preparato alcuni sussidi formativi e soprattutto portavo in me la
determinazione di guardare negli occhi, di ascoltare e di lasciarmi orientare
dallo Spirito perché fosse Lui a condurre i nostri lavori.
Ho
trascorso alcuni giorni nella sede della CM di Funchal, un’autentica Betania,
dove tutti si sentono bene, in casa. La presenza discreta, attenta, disponibile
e accogliente di Teresa Freitas, in questo luogo della CM è stata molto
positiva per me. Negli incontri personali e di gruppo ho trovato molta
disponibilità, apertura, ricettività, senso di appartenenza e partecipazione.
Sono rimasta contenta di aver conosciuto Teresa Ornelas, aspirante nel periodo
di Orientamento e per gli incontri che ho avuto con lei.
Ho
partecipato ad un incontro con i familiares e sono rimasta stupita per il loro
dinamismo e impegno a livello CM, ecclesiale, sociale, professionale e
familiare. Ho privilegiato la visita alle famiglie delle missionarie, sempre in
compagnia di Teresa Freitas.
Abbiamo
iniziato il nostro itinerario con la visita ad Ana Castro. Sua sorella, Teresa
Castro, dopo un lungo periodo a Funchal, stava per rientrare a Porto
(Portogallo). Ana mi ha chiesto di ringraziare il Consiglio Centrale e il
gruppo di Porto per aver avuto la possibilità di beneficiare della preziosa
presenza di sua sorella Teresa, che l’ha aiutata molto durante la sua malattia.
Il nostro incontro con queste due sorelle e la nipote Barbara è stato molto
vitalizzante. Una condivisione semplice, aperta e serena, un dialogo
esistenziale. La vita può essere una canzone, un poema, un salmo di lode, una brezza soave…ma è
necessario uscire, stare, parlare e ascoltare, essere, dare il tempo, l’affetto
e credere che ”ciò che è bello non è in vendita”.
Abbiamo incontrato Alexandra e Leonel (sorella e
cognato di Teresa Carvalho) nella loro casa, ultima dimora di Teresa Carvalho
(missionaria). Mi è piaciuto molto questo incontro perché mi ha fatto sentire
che la famiglia delle nostre missionarie è anche la nostra famiglia.
Successivamente
siamo andate a S. Vicente a casa di Paixão. Abbiamo pranzato insieme con le sue sorelle Ismalia e
Virginia. Nel pomeriggio ho offerto alcune nozioni di informatica a Paixăo. E’
stata una giornata indimenticabile! Ho compreso meglio quanto la purezza
dell’aria, che si respira in cima ad una montagna da dove si vedono altre
montagne e il mare, imprime nelle persone una grande semplicità e le unisce in
un’armonia cosmica.
Dopo l’ultimo
incontro con il gruppo, abbiamo accompagnato a casa Conceição per conoscere le
sue sorelle: Maria da Luz e Maria de Lurdes. Da questo luogo si ha la
sensazione di toccare il cielo con le mani e bagnare i piedi nell’acqua del
mare. Che bello! Bella anche la veste battesimale che è servita per le tre
sorelle e che la custodiscono come una reliquia preziosa. Sono trascorsi più di
80 anni, ma la veste sembra ancora nuova ed è un simbolo che evoca la fede
trasmessa e accolta mediante l’azione dello Spirito Santo e con l’adesione personale
di queste tre sorelle.
Celestina e
venuta a prendermi due volte per trascorrere una giornata con lei. La prima
volta abbiamo pranzato insieme nella sua casa e poi siamo andate al Curral das
Freiras, un piccolo villaggio di Câmara de Lobos, circondata da enormi
montagne. Era con noi anche Iveta, sua collaboratrice domestica, dal sorriso
più splendente del sole. Abbiamo visitato la chiesa parrocchiale e la casa dei
genitori di Celestina, ora ristrutturata. L’itinerario è molto bello: montagne,
castagneti, ciliegi…La sosta nello spiazzo do Serrado ci ha dato la possibilità
di riposare un poco e di assaporare il liquore di ginja e il pane di castagne.
La seconda volta abbiamo partecipato all’Eucaristia domenicale nella chiesa di
S. Martinho. Celestina mi ha presentato p. Marcos e dopo aver pranzato al
ristorante, siamo andate al cimitero e abbiamo avuto anche un spazio di
condivisione.
Sono stata poi
con Teresa Freitas a Caniçal: a Santana,
città famosa per le tradizionali case triangolari e alla sua casa situata a
Porto da Cruz, frazione del comune di Machico. La condivisione di ricordi,
emozioni e preghiere per sua sorella Isabel (scomparsa da un anno e mezzo e mai
ritrovata) sono stati momenti forti di comunione, fraternità e partecipazione.
L’ultima visita è
stata a casa di Madalena. Sono rimasta contenta per aver conosciuto i suoi
fratelli: il canonico Francisco Xavier e Maria Helena, ambedue ammalati. Ho
avuto la sensazione di entrare in un santuario, di toccare il sacro, l’altare
dell’offerta della vita tessuta con fili di dolore e di amore. Mi hanno parlato
della fede dei genitori, della loro infanzia e della vocazione. Mi hanno
mostrato album di foto e tante altre cose che fanno parte della storia di
questa famiglia. Provati dalla sofferenza, ma sostenuti dall’Eucaristia, la
Liturgia delle ore, il rosario e dalla dedizione e amore che li unisce. Sono
sereni e manifestano una tenerezza che riscalda l’anima.
Altro unico
momento è stata la visita al cimitero. Siamo andate alle tombe dei familiari di
Madalena (nonni e sorella, Maria Graça), di Assunção (familiari e sorella di
Celestina) e di Teresa Carvalho. Abbiamo pregato per tutti e, in silenzio, ho
manifestato lamia gratitudine a Teresa Carvalho, chiedendole che interceda per
noi presso Dio e perché ci conceda nuove vocazioni.
Abbiamo visitato
il Collegio Missionario dei Padri Dehoniani. Ci hanno accolto p. Alcindo e il
superiore della comunità, p. Roberto che ci ha fatto vedere il Collegio. Mi ha
dato gioia lo spirito di famiglia che ha manifestato. Abbiamo avuto anche
l’opportunità di salutare p. Fernando Ribeiro e il fratello José Luis.
Il 2 dicembre
2016 sono rientrata in Portogallo. Ho lasciato a Madeira un paio di scarpe che,
nonostante fossero nuove, le ho consumate interamente, ma ho portato con me i
bellissimi arcobaleni, le navi e le case illuminate, i giardini della Piazza
del popolo, le colline e le montagne, le rive…e l’affetto di tutti coloro che
condividono con me la fede, la vita ed hanno intrecciato con me lacci di
comunione e di amicizia durante questi giorni.
Ringrazio per
l’accoglienza, la fiducia, l’affetto, la compagnia e la possibilità di visitare
il luogo d’origine, culla di affetti di ogni missionaria.
gesù è amore e pieno di misericordia
25
anni di vita consacrata
Quando
fui chiamata da Dio per servirlo rimasi un po’ disanimata perche avevo paura.
Fui chiamata per la CM
mediante un sacerdote, durante una confessione. Risposi subito di no, che non
volevo, ma non sapevo neppure cos’era la Compagnia Missionaria.
E’ stata una bella chiamata dello Spirito Santo. Dal
momento in cui conobbi la CM
desiderai di appartenergli il più in fretta possibile. Gesù che è amore mi
voleva per Lui.
Mi
sono consacrata il 5 di Agosto del 1990 a Vila Nova de Gaia, nelle vicinanze di
Porto. Ho sempre creduto che è stata la forza e la chiamata dello Spirito
Santo, per questo nel giorno nella mia consacrazione ho fatto delle colombe di
farina (pasta) bianca per offrire ai miei amici. La colomba è il simbolo dello
Spirito Santo che mi ha chiamato e che ha voluto che io rispondessi.
In questi 25 anni di consacrazione mi
sono sempre dedicata a vivere con amore i piccoli gesti sia nell’ambiente di
lavoro, sia dopo come pensionata. Nel lavoro pensavo sempre a qualche fratello
che potesse aver bisogno di m. Ho sempre pensato a quello che il Fondatore, padre Albino, mi
chiese davanti a un vassoio con delle
braci accese, di essere sempre come quella brace accesa, di non lasciarla mai
spegnere.
Si, con l’aiuto di Dio Amore, le
braci si sono mantenute accese, anche se ci sono stati momenti in cui sembrano
spegnersi, è bastato soffiarci
sopra per farle tornare ad accendersi ancora più vive. Rendo
grazie Dio per la forza che mi da per
andare sempre avanti.
Oggi
sono una donna felice, per essermi consacrata totalmente al Signore. Ogni
giorno mi alzo e faccio la mia preghiera di offerta e di consacrazione a Maria.
E cosi sento sempre che questi due Cuori sono sempre con me.
Quest’anno,
per me, è stata una grande grazia celebrare 25 anni di consacrazione. In
parrocchia ho avuto una grande festa, perché è coincisa anche con il 25° di
ordinazione di Padre João Manuel sacerdote dehoniano. Padre Dehon e padre
Albino sono in cielo a lodare il Cuore di Gesù e il Cuore immacolato di Maria.
La
messa di rendimento di grazie è stata il 19 luglio, è stata molto bella la
presenza della CM e per lei ho pregato molto. E’ stato un dono di Dio mettere
insieme la festa del Santissimo Sacramento (tipica dell’isola di Madeira, dove
tutte le parrocchie celebrano la festa del Corpus Domini e per questo le isole
di Madeira e di Porto Santo sono conosciute come isole del Santissimo Sacramento)
In più c’è stata la festa delle prime Comunioni dei bambini del catechismo.
Erano
presenti Madalena, Celestina e Conceiçao. Insieme a loro c’era anche il
fratello sacerdote di Madalena e sua sorella Helena. Hanno concelebrato 13
sacerdoti e io ho dato la mia piccola testimonianza, parlando della Compagnia
Missionaria. Mi sono sentita a mio agio a parlare perché non ero io a parlare
in una chiesa piena di gente , ma lo Spirito Santo. Poi fuori dalla Chiesa c’è
stata una piccola con fraternizzazione, tra vari dolci, una torta ricoperta con
il simbolo della CM. La parrocchia e i bambini del catechismo mi hanno offerto
un quadro dipinto a mano con la mia fotografia. A casa mia sono poi venuti un
gruppo di amici tra cui una giovane molto amica mia. Sono questi i segni di
affetto con cui il Signore ci ricompensa.
Obrigado, PAI.
bella esperienza di noi cm
Visita
di Martina e Lucia ai gruppi del Portogallo
L’aereo
fa il ballerino dalla pista di decollo a Bologna fino alla pista di atterraggio
a Lisbona, dopo aver attraversato un mare di nuvole e di nebbia, mentre io
avevo sperato di godermi il paesaggio! Poiché arriviamo in ritardo, perdiamo la
coincidenza per Porto, dobbiamo aspettare più di due ore. Insomma, partite alle
12,30 da Bologna, siamo a Porto alle 19! Ma ringrazio il Signore di toccare il
suolo portoghese! E c’è Teresa Castro ad attenderci: ho sempre avuto un bel
ricordo di quando abbiamo vissuto insieme a Bologna.
Arriviamo a casa – quella casa
che conosco solo dalle foto – sotto la pioggia battente e Lúcia ci accoglie.
Sono felice di essere qui, in questa terra e in questa casa che è carica della
presenza e dei ricordi di p. Albino e delle missionarie portoghesi e italiane
che hanno vissuto qui e fatto crescere la CM portoghese.
Nei giorni seguenti, è un via-vai
di missionarie che vengono a salutarci e soprattutto a dialogare con Martina. È
una gioia incontrarle: quelle che conosco da tanti anni e con le quali ho
condiviso esperienze di lavoro e assemblee generali, quelle che ho incontrato
solo una volta e quelle che non ho mai incontrato. La loro accoglienza, il loro
affetto, la loro generosità mi fa sentire come è bello essere in Famiglia.
C’è anche Bina, che è venuta a
casa, in vacanza, dalla Guinea Bissau. Il venerdì, con Martina e Bina andiamo a
trovare Odete, l’unica che non può venire e Porto, perché impegnata ad
assistere la mamma novantenne gravemente inferma. È stata una gioia rivedere
anche Odete, dopo tanti anni, e stare un po’ con lei. Mentre lei è in dialogo
con Martina, Bina e io facciamo una passeggiata e abbiamo modo di raccontarci
la nostra esperienza CM. Uno
scambio semplice e fraterno,
profondo, di cui ringrazio Bina e il Signore.
Porto, Fatima, Coimbra
Con Teresa Castro il primo giorno
vado a messa nella chiesa del Carmine e visitiamo anche la chiesa dei
Carmelitani, una a fianco dell’altra, bellissime. Il giorno dopo andiamo a
Fatima: arriviamo con il cielo carico di nuvoloni neri, ma dopo uno scroscio di
pioggia, mentre siamo a messa, scoppia un gran sole caldo. La messa nella
basilica della SS. Trinità, la preghiera nella cappella delle apparizioni, la
visita alla basilica di Nostra Signora del Rosario, alle case dei pastorelli e
ai luoghi delle apparizioni dell’angelo, ci mettono in ascolto del mistero. A
Maria affido la CM, le nostre famiglie, tutti coloro che chiedono la nostra
preghiera, il mondo intero, soprattutto la causa della pace.
Nei giorni seguenti ho modo di
visitare Porto: il centro con la torre dos Clerigos, la splendida Cattedrale,
la piazza della Libertà e l’Avenida dos Aliados, la Stazione s. Bento, la
Chiesa dos Congregados… e infine vado con Laura a messa nella splendida chiesa
della SS. Trinità, poi lungo il fiume Douro fino alla foce e a passeggiare
lungo la riva dell’oceano. E passeggiando, anche con Laura ci raccontiamo la
nostra vita e il dono di essere nella Compagnia Missionaria.
Lúcia un giorno mi accompagna a
visitare Coimbra, città che vanta la più antica e famosa Università del
Portogallo, nella quale lei ha vissuto la sua giovinezza di studentessa,
essendo cresciuta in un paese vicino. Una città tutta da scoprire,
affascinante, non solo per la maestosità della sua Università, ma per le sue bellissime
Chiese – Santa Cruz, la Vecchia e la Nuova Cattedrale –, le sue stradine e
scalinate a picco del centro storico, le sue casette colorate che si affacciano
sul fiume Montego, i ricordi di S. Antonio di Padova. Qui il giovane monaco
agostiniano Ferdinando incontrò i seguaci di Francesco di Assisi a Los Olivaes,
appena fuori città, e si consegnò a questo nuovo modo di servire Dio e la
Chiesa, diventando fra Antonio, l’umile e grande teologo a cui Francesco
affidò, con un biglietto autografo tuttora conservato, l’insegnamento della
teologia ai suoi frati minori; il grande Santo di Padova che rischiò la vita
nel difendere i poveri dalle prepotenze degli usurai, che convertì tanti
eretici, che predicava ai pesci quando gli uomini si rifiutavano di ascoltare
la Parola di Dio. Preziosa, nella visita a Coimbra, la presenza della sorella
di Lúcia, che non solo ci accoglie e ci offre il pranzo, ma ci accompagna anche
in auto a visitare parte della città. E preziosa la generosità di Amelia che ha
messo a disposizione la sua auto con la quale possiamo realizzare i nostri
spostamenti.
Ascolto
e dialogo
Il sabato tutto il gruppo si
riunisce per ascoltare la presidente che offre una lettura della vita della CM,
negli sviluppi vissuti attraverso le Assemblee, cercando di cogliere i valori,
l’impegno, le esigenze della situazione attuale. Pone alcune domande su cui il
gruppo riflette in silenzio. Infine c’è un ampio e ricco dialogo, che
evidenzia la disponibilità alla
missione, il desiderio della comunione, l’impegno nel servizio, la ricerca
faticosa e le difficoltà concrete nella scelta e nella realizzazione del bene.
Tutto apre il cuore a una grande speranza per guardare con fiducia il futuro.
All’incontro è presente e attiva anche Ermelinda, rappresentante del piccolo
gruppo di familiares di Lisbona.
Domenica ancora tutte insieme per
il ritiro. Tocca a me proporre la meditazione, sul tema
“Dall’ECCOMI al NOI CM”. Anche qui viviamo un profondo clima
di ascolto e di condivisione, di preghiera e di ringraziamento per ciò che lo
Spirito ci permette di comprendere e di vivere.
La Messa è celebrata dal Vescovo
ausiliare emerito di Porto, D. João, molto amico della CM, che resta poi con
noi per la merenda e per le foto ricordo.
Funchal
E arriva il tempo di partire,
dopo una settimana a Porto, per raggiungere quella sorprendente isola vicina al
Marocco, che è Madeira. Anche in questa occasione il volo attraversa nubi nere
e arriviamo a Funchal con la pioggia e il vento, ma la temperatura è più che
mite. C’è Teresa Freitas ad attenderci e ci accompagna nell’appartamento, che è
la sede della CM in questo avamposto atlantico, dove siamo attese da Paixão, la
responsabile del gruppo. E arrivano subito le altre missionarie e alcuni
familiares, felici di incontrarci. E noi ancora di più. Martina e io arriviamo
qui per la prima volta. Tutto ci è nuovo e ci sorprende. Il tempo guarisce in
fretta e ci ritroviamo in piena estate, tra monti e mare, in una città distesa
sul fianco del monte, fatta di case circondate di fioritissimi giardini
arricchiti di innumerevoli bananeti. Con gratitudine penso che le prime
aspiranti missionarie portoghesi giunsero nella Compagnia Missionaria a
Bologna, provenienti da Madeira.
Dopo i saluti e gli abbracci,
subito ci ritroviamo a gustare un video sulla vita di p. Albino, che abbiamo
visto anche a Porto. Si crea un clima di silenzio che sa di preghiera e alla
fine siamo commossi e grati.
Nei giorni seguenti, mentre
Martina incontra singolarmente le missionarie, trovo il tempo di andare a
scoprire questa bellissima città con il suo lungomare e le sue stradine ripide.
Mi ricorda molto la nostra costiera sorrentina. Ogni giorno a messa nella
bellissima cattedrale o nella chiesa del Carmine, e quasi sempre qualcuna delle
missionarie è a messa e a pranzo con noi.
Calore
familiare
Momenti di relax e di caloroso clima familiare ci sono
stati donati in casa di Madalena e di Paixão. A pochi passi dalla sede, c’è la
casa di Madalena, dove vivono anche il fratello sacerdote e una sorella.
Commovente la presentazione dell’album dei ricordi di famiglia – una famiglia
di dieci figli – e dell’ordinazione sacerdotale del fratello.
Per raggiungere la casa di Paixão invece, viaggiamo circa un ora su per
i monti e, infine, dalla sua casa, vediamo ancora l’oceano! Ci attendono le sue
due sorelle con un’accoglienza vivace e calorosa. Ci sono anche Madalena e
Teresa Freitas. Veramente un’esperienza di fraternità semplice animata dalla
carica di entusiasmo che caratterizza Paixão.
Al
ritorno in città, visita al cimitero, alla tomba di Teresa Carvalho. Sostiamo
in preghiera, rendendo grazie al Signore per il dono della sua lunga vita e
della sua passione per il Regno di Dio, vissuta in un grande spirito di
appartenenza alla Compagnia Missionaria. La rivedo nelle tante occasioni in cui
ci siamo incontrate in Italia: i suoi vivaci racconti, la sua carica di gioia
nel cantare e ballare “Linda Morena”,
i suoi interventi appassionati nelle Assemblee generali.
Comunione
ecclesiale
Abbiamo vissuto alcune
significative esperienze di comunione ecclesiale. Anzitutto la visita al
Vescovo di Funchal, D. António Carrilho, con Madalena e Paixão. Ci ha accolte
con affetto e con grande gentilezza, quasi con “rispetto”. Ci ha rivolto tante
domande sulla vita della nostra Famiglia e sul suo carisma. Un
dialogo davvero coinvolgente. Un’attenzione nei nostri confronti che ci ha
stupite e commosse. Infine lo scambio di nomi e di indirizzi e la foto ricordo,
ripetuta in varie posizioni per soddisfare il grande senso estetico del
Vescovo, che vuole pubblicare una pagina sul notiziario diocesano.
Altri incontri significativi sono
stati le visite a due comunità dei padri Dehoniani: il seminario e il collegio.
Anche in queste occasioni abbiamo ricevuto un’accoglienza semplice, simpatica e
affettuosa. Martina e io non conoscevamo i padri, ma ci siamo proprio sentite
in famiglia.
Anche a Funchal momenti di grande
comunione e condivisione sono stati gli incontri del gruppo con la presidente e
il ritiro. Grande clima di ascolto reciproco, nel silenzio orante. Momenti di
profonda gratitudine per quanto il Signore concede di scoprire e di vivere a ciascuno e insieme, secondo le
proprie possibilità e nella consapevolezza dei propri limiti. Senso di
rinnovata consegna allo stile e alla missione CM. Viva speranza in una
rinnovata presenza e animazione missionaria e vocazionale nella comunità
cristiana, nella possibilità di un maggiore coinvolgimento nella vita
diocesana.
Ringrazio il Signore e tutta la
Compagnia Missionaria portoghese per l’esperienza di forte comunione che
abbiamo vissuto. Soprattutto per la testimonianza di corresponsabilità e
condivisione nella vita del gruppo, a Porto, tra missionarie di vita fraterna
(solo due) e missionarie che vivono in famiglia. Per la comunione e la
condivisione di vita, a Funchal, tra missionarie e familiares.
Il Signore benedica e renda
feconda questa bella realtà della nostra Famiglia.
festa dell'eccomi e dell'ecce ancilla a funchal
Mi viene il desiderio di
mettere il sottotitolo “L’unione fa la forza”, perché, per l’organizzazione di
questo Incontro, siamo partiti dal Power Point preparato da Lúcia e Glória, del
gruppo di Porto. Il nostro gruppo si è riunito alcune volte per studiarlo e
vedere come presentarlo. Avevamo già acquistato un proiettore che servirà anche
per future presentazioni della CM in alcune parrocchie. Nella sua preparazione abbiamo messo in risalto il compito
di Ana Heliodora, Familiares, perita in Informatica, che ci ha trasmesso
conoscenze sulla sua utilizzazione. Tutto il gruppo si è impegnato nella sua
preparazione, ma specialmente Teresa Freitas nella scelta dei canti e Celestina
nella elaborazione dello schema che, dopo, è stato presentato.
Nel
25 marzo, alle 17,00 sono arrivate le Missionarie, Familiares e una giovane,
invitata dalla Paixão. Dopo la merenda, abbiamo fatto la presentazione del
Power Point.
Come
contenuto e importanza della festa, mettiamo in risalto COMUNUNIONE e MISSIONE, partendo dal logotipo CM che
reassume la sua spiritualità.
In
questo Incontro, la Comunione è
stata molto evidente nella collegialità/condivisione/corresponsabilità e senso
di famiglia. L’altro aspetto: Missione,
si è realizzata perché l’Incontro è stato formativo per tutti (Missionarie,
Familiares, e anche la giovane). L’animazione
si è espressa nella giovane (è catechista, studentessa di musica, ecc.) che ha
partecipato con la lettura del testo evangelico (Lc 1, 26-38) e anche con le
riflessioni personali.
Il
Power Point, nella sua totalità, ci ha ricordato il disegno di Amore di Dio con
l’invito a Maria ad essere Madre del Suo Figlio. Lei ha donato il Suo SI.
L’espressione
“ECCE VENIO”, assieme al “ECCE ANCILLA” di Maria, ha impressionato
profondamente P. Dehon, a chi questa data fu molto importante per la coincidenza con la data del suo
Battesimo.
La
CM - erede di P. Dehon per mezzo di P.
Albino – è nata nella notte di Natale del 1957 e fu riconosciuta “ad
experimentum” nel 25 marzo dell’anno seguente.
Come
alimento forte abbiamo l’Eucaristia e l’Adorazione, facendosi con Cristo “Pane
spezzato per tutti” e trasformando la vita in “Lode” perenne al Signore.
In
seguito, abbiamo fatto la condivisione delle riflessioni personali su gli
aspetti piú rilevanti per ciascuno(a) presente. Sono stati momenti di
arricchimento per una piú forte conoscenza reciproca.
Abbiamo
concluso con il canto del Magnificat proiettato e cantato da tutti.
È
stato un modo originale e importante per aiutare a vivere il nostro SI donato a
Dio, avendo come modelo Maria, Madre, Guida e Custode della Compagnia
Missionaria.
cercansi cuori uguali al suo
In questa Domenica, 22 marzo 2015, nella nostra Capela Coração de Jesus e Maria Imaculada,
Rua Capitão Renato Baptista, 31 – Lisboa – alle 16,00 – ci siamo riuniti
per ricordare e ringraziare il Signore per il giorno 25 marzo 1958, data in cui
la COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE, ha ricevuto la prima Approvazione: è la festa dell’Annunciazione,
dell’ECCOMI (“ecco la Serva del Signore”) come noi, membri della Compagnia
Missionaria, la chiamiamo, perché Maria è modello del SI incondizionato al piano di Dio!
Abbiamo
fatto un momento di MEMORIA, partendo dal pensiero di P. Dehon – “Cercasi cuori uguali al Suo!”,
ricordando la sua vita e l’ispirazione per fondare la Congregazione dei
Sacerdoti del Sacro Cuore. Abbiamo ricordato, anche, la vita di P. Albino
Elegante e la sua ispirazione per fondare la Compagnia Missionaria. Dopo questa
memoria e riflessione sulla nostra spiritualità, abbiamo fatto la preghiera dei
Misteri Gaudiosi del Rosario, anche per la PACE nel Mondo.
E abbiamo concluso condividendo una semplice merenda! Eravamo in
quindici, tra Missionaria, Familiares e Amici CM.
Un abbraccio in comunione a tutti, augurando la Benedizione del
Signore!
Missionaria e Familiares CM a
Lisbona