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COMPAGNIA MISSIONARIA
DEL SACRO CUORE
una vita nel cuore del mondo al servizio del Regno...
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Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
 La COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede centrale a Bologna, ma è diffusa in varie regioni d'Italia, in Portogallo, in Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
News
  • 09 / 08 / 2024
    Agosto 2024
    Edvige Terenghi, amministratrice centrale, visita i gruppi in Mozambico.... Continua
  • 09 / 08 / 2024
    Agosto de 2024
    Edvige Terenghi, administradora central, visita os grupos em Moçambique.... Continua
  • 09 / 08 / 2024
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  • 09 / 08 / 2024
    19 ottobre 2024
    Assemblea italiana, in presenza, a Bologna, e in collegamento online... Continua
sono pronta... per tutta la vita!
 
Prima di tutto devo ringraziare il Signore per tutto quello che ha fatto e compiuto su di me. Ho sentito la Sua presenza nel percorso di tutta la mia vita, anche nelle cose che alle volte sembrano banali e ordinarie. Per questo ho scelto la frase del Salmo 62,2 “Solo in Dio riposa l’anima mia; da lui la mia salvezza”. Da quando ho fatto i primi voti, ho sempre fissato il mio sguardo verso questo traguardo, perché per me questa era una scelta di tutta la vita nonostante, nel mio percorso, siano emerse tante prove e difficoltà, ma ho vissuto anche momenti di gioia e di allegria. Ogni anno quando rinnovavo i miei voti, pensavo sempre a questo momento che mi avvicinava all’incorporazione perpetua, soprattutto nell’ ultima rinnovazione del 2009. Da quel momento il mio cuore e pensiero erano pieni di sogni… cosa succederà il prossimo anno? Ho scritto in seguito la domanda al Centro ed è stata accettata. Però, prima di scrivere la domanda sono andata da padre Henslok S.C.J. mio direttore spirituale,volevo sentire i suoi consigli e il suo parere..cosa significava fare l’incorporazione perpetua? Ero anche molto contenta perché in quel periodo avevo l’occasione di essere vicina al padre Henslok. Egli mi incoraggiava e dava sostegno al mio cammino e a quanto avevo più bisogno. In più mi garantiva di pregare sempre per me. Poi sono andata da padre Wardjito e padre Sugino. Questi contatti sono stati come regali spirituali assai preziosi che accompagnano il mio cammino. Ho cominciato poi a pensare come organizzare la giornata della mia incorporazione perpetua: quando…? dove…? come…? Dopo un lungo pensare, con l’arrivo e il confronto di Santina in aprile del 2009, ho deciso la data: domenica, 12 settembre 2010. In quel mese abbiamo anche deciso di fare il corso di formazione dall’ 8 all’ 11 settembre. Ho scelto quindi la data del 12 settembre perché quasi tutte noi ci saremmo incontrate per il corso di formazione e quindi si evitava così di fare altri viaggi avanti e indietro per incontrarci. Si doveva fare in modo di evitare ulteriori spese dato che i viaggi costano cari. Ne ho parlato con le altre sorelle e tutte siamo state d’accordo per questa data. Sono andata quindi dal mio parroco per comunicargli questa notizia e chiedere il permesso di usare la Chiesa e il salone per la festa. Grazie a Dio, tutto ok: il Suo aiuto viene sempre al momento giusto. Gli esercizi annuali di luglio mi hanno aiutato come preparazione spirituale, quindi li ho vissuti con entusiasmo. Anche il tema degli esercizi è stato molto bello: ”Viviamo la spiritualità umana come nuovo habitus per raggiungere la pace, la serenità nella vita di oggi”. Conoscerci cioè come persona per capire e vivere in maniera profonda la spiritualità. P. Santo come guida ci ha dato anche spazio per i colloqui personali. Tutte noi abbiamo approfittato di questa possibilità. Dopo gli esercizi ho cominciato a organizzare le cose che avrebbero dovuto servire per questo avvenimento: scegliere il gruppo del coro, preparare il libretto per la messa, cercare il catering, comprare i regalini, pensare agli inviti, ecc. Sono stata molto fortunata perché in quel periodo da luglio e settembre c’erano qui anche Anna Maria e Santina. Quindi se avevo dubbi o qualcosa da chiedere lo facevo subito e potevo così risolvere rapidamente tutto. Il Corso di Formazione Quest’anno il corso di formazione lo abbiamo fatto a casa delle suore del Buon Pastore vicino a casa mia. Siccome però in quella casa c’era una sola camera abbiamo quindi deciso di lasciarla per Anna Maria e Santina, mentre le altre sarebbero venute a dormire a casa mia o da Anet. Il tema era “Come vivere i tre voti nella vita quotidiana”; padre H. Wardjito, SCJ, e Anna Maria ci hanno aiutato a riflettere su questo tema. Oltre ai momenti di preghiera, avevamo ogni giorno altri tre appuntamenti: al mattino incontro con padre Wardjito, al pomeriggio con Anna Maria, e poi alla sera incontro personale insieme a Santina ed Anna Maria. Si cominciava sempre la giornata con la messa presieduta da padre Wardjito nella cappella delle suore. Il venerdì, abbiamo dovuto recarci a casa delle suore a piedi perché quel giorno era la festa dell’Idul Fitri (fine del Ramadan) per i mussulmani. La gente aveva invaso tutte le strade per pregare, quindi autobus, macchine e altri mezzi non potevano passare. Dappertutto c’era gente vestite a festa, pieni di gioia e allegria perché avevano potuto finire il digiuno di un mese intero. Adesso era tempo di festa. Ricordavo anch’io la mia famiglia, il mio paese perché anche loro festeggiavano alla stessa maniera…. Il sabato è stato un momento di festa per noi perché quel giorno abbiamo vissuto due momenti importanti per la nostra famiglia: Orientamento di Ina e rinnovazione dei voti di Antonia. Tutte e due le celebrazioni sono state presiedute da padre Wardjito. C’erano anche padre Purwanto, padre Frans de Sales, padri dehoniani, alcuni amici come Ibu Surtinah, Ibu Lucy e suo marito, Riena giornalista della rivista Fiat dei S.C.J. La festa è stata semplice ma solenne, grazie Dio tutto è andato bene. Per completare la festa Ina ed Antonia ci hanno offerto il pranzo” hoka-hoka bento”. Abbiamo vissuto un bel clima di fraternità. A conclusione del corso abbiamo fatto il programma per l’anno che avevamo davanti e alcune valutazioni sul futuro: esercizi spirituali, il corso di formazione, il ritiro mensile, ecc. La Presidente ha comunicato al gruppo che Antonia avrebbe avuto il compito di coordinatrice del gruppo CM in Indonesia. Sostituire cioè Mudji che da tanti anni ha svolto questo impegno. Antonia ha accettato questo mandato e noi abbiamo augurato ad Antonia di compiere la sua missione, con entusiasmo e serenità. Noi siamo pronte ad aiutarla per il bene della nostra famiglia! Nel pomeriggio abbiamo portato la nostra roba a casa mia, mentre Anna Maria e Santina sono rimaste ancora nella casa delle suore fino al mattino seguente quando io e Susi siamo andate a prenderle per venire a casa mia. Domenica 12 settembre 2010 Mi sono svegliata come gli altri giorni verso le 4.20 e ho fatto il mio caffè e la doccia. Mi sentivo diversa degli altri giorni, il cuore mi batteva forte. Ho cercato di calmarmi. Susi ed io siamo andiate a prendere Anna Maria e Santina a casa delle suore. Volevamo anche incontrare le suore per ringraziarle, ma in quel momento nessuna di loro era in casa perché erano andate tutte a messa. Allora prendiamo un taxi e ..... torniamo a casa mia. Passano le ore, il mio cuore batte sempre più. Verso le 9.30 vado in parrocchia prima delle altre perché devo vedere se tutto è a posto: soprattutto la chiesa e la sala. Sono fortunata perché ci sono state tante persone che mi hanno aiutato nella preparazione. L’altare è bellissimo adornato con fiori rossi bianchi e gialli, e c’è anche una Bibbia grande aperta alla destra dell’altare. La messa è cominciata alle 11 presieduta da padre Andreas Madya Superiore Provinciale dei S.C.J., insieme concelebrano anche padre Wardjito, padre Sapto e padre Paulus il mio parroco. Sono molto commossa. Entriamo dal fondo della chiesa in processione con i celebranti, al mio fianco Anna Maria e Santina camminiamo pian piano verso l’altare mentre il coro canta “Datanglah Roh Mahakudus...” (Vieni Spirito Santo). Il mio cuore che prima batteva forte, pian piano si sta calmando..... mi sento tranquilla. La messa inizia… poi arriva il momento dove Anna Maria mi chiama per rispondere alle domande del cerimoniale. Leggo la formula dell’incorporazione perpetua e la firmo, accanto all’altare. Mi sento molto tranquilla e commossa soprattutto quando Anna Maria mi abbraccia e mi dice sottovoce “per tutta la vita”. Un altro momento che mi è piaciuto è stato alla fine della Messa quando tutte noi siamo andate insieme a pregare davanti alla statua di Maria “La consacrazione alla Madonna”. Alla fine della messa tutta la gente presente mi ha salutato e fatto gli auguri, come usiamo qui da noi. La festa è continuata con il pranzo insieme Il significato di questa festa per me: un punto di partenza per entrare sempre di più nella dinamica vocazionale, per vivere come donna consacrata dentro la Compagnia Missionaria, con senso di autoresponsabilità, e soprattutto una scelta che diventa un modo per rispondere all’Amore di Dio nella mia vita. Perché sento che la mia vita è una continuità dell'amore di Dio dall’inizio fino ad oggi. Lui mi accompagna con fedeltà e mi indica la strada da percorrere. Sono convinta che Lui mi ha chiamata e vuole completare in me la sua opera. Egli ha un buon progetto per la mia vita e nella mia vita. Da parte mia ci sto e provo ad essere disponibile... In questa occasione vorrei fare una lista di ringraziamenti: primo al Signore Gesù, poi a padre Albino, ad Anna Maria e al suo Consiglio, a Santina che è la mia formatrice e mi sta a fianco…, ai padri dehoniani, al mio parroco, alla mia famiglia, mio zio e alla sua famiglia, a tutte le missionarie, i familiares, ai miei amici Ibu Lucy e la sua famiglia, mba Yuliana e tutte le sacrestane della mia parrocchia, Ibu Lusia Soetanto letttrice della Parola, Ibu Theresia Supardi e le altre signore che hanno preparato i fiori dell’altare, Ibu Tati Samalo, il gruppo del coro “Bintang Kejora”, i chierichetti, i bimbi che hanno portato i doni all’offertorio , a Yohana Rosari Alamanda come “receptionist”, Mas Donny, gli amici presenti e gli amici che non hanno potuto venire ma sono stati presenti con le loro preghiere e gli auguri. A tutti voi buoni samaritani per me. Grazie mille, Dio ricompensi tutti per la vostra gentilezza. Pregate sempre per me perché possa sempre essere fedele… per tutta la mia vita! “Amo il Signore perché ascolta il grido della mia preghiera. Verso di me ha teso l’orecchio nel giorno in cui lo invocavo. Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato? Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore. Adempirò i miei voti al Signore, davanti a tutto il suo popolo. Preziosa agli occhi del Signore è la morte dei suoi fedeli. Sì, io sono il tuo servo, Signore, io sono tuo servo, figlio della tua ancella; hai spezzato le mie catene. A te offrirò sacrifici di lode e invocherò il nome del Signore.” Amen. Salmo 116,1-2;12-17
con i giovani di s. arnoldus jassen
 
Avevamo programmato nel novembre 2008 di fare un incontro per giovani in ricerca della loro vocazione. Per prima cosa abbiamo cercato di concretizzare una data: 26 marzo 2009. Però, a causa di tanti motivi e anche parlando con padre Wardjito, si è pensato di farlo più avanti, anche per avere tempo per prepararlo bene. Così ci siamo accordate per il 19 aprile 2009, dividendo tra di noi l’impegno della preparazione. La domenica 22 marzo 2009 Lucy, Anet ed io siamo andate alla parrocchia di San Arnoldus per incontrare Yohanes, la responsabile della commissione dei giovani della parrocchia. Anet, incaricata dei primi contatti aveva già preso un appuntamento con lei. Così siamo partite verso le 9.30 da Giacarta. Prima però, io sono andata da padre Wardjito per farmi firmare la lettera di presentazione da portare al parroco di Bekasi, località fuori Giacarta, ma sempre parte dell’Archidiocesi. Dopo un viaggio in pulmino di circa un’ora siamo arrivati a destinazione. Qui ci siamo incontrate con quattro giovani : Yohanes, Yustinus, Merti e Lucy. Ci hanno accolte bene, abbiamo potuto parlare con libertà ed entusiasmo e programmare insieme quello che si desiderava fare. Dopo siamo andati dal parroco per riferire quanto programmato ma non c’era, perché stava celebrando una messa battesimale. Però siamo state fortunate lo stesso perché c’era padre Victor, SVD, moderatore per la commissione dei giovani della parrocchia. A lui abbiamo riferito la nostra programmazione, che ha accolto in maniera entusiasta e positiva . Ci ha pure detto che, sperava per quel giorno, non ci fossero programmate altre attività,così i giovani avrebbero potuto partecipare al nostro incontro. Volevamo anche parlare con il parroco, ma non è stato possibile perché la messa era appena cominciata e c’erano circa 120 persone da battezzare. Così ci siamo decise a consegnare la lettera a padre Victor chiedendo a lui di darla al parroco. Dopo aver ringraziato ciascuno per la premura avuta nei nostri confronti siamo andate in pace. Abbiamo ringraziato anche Dio, perché anche se eravamo ancora all’inizio tutto era andato bene. Dopo siamo andate a prenotare il pranzo che avremmo fatto insieme il 19 aprile. Lo abbiamo prenotato per circa 50 persone; questo pranzo ci è stato offerto da padre Wardjito. Ormai stanche e con fame, abbiamo quindi cercato un piccolo locale per poter fare il nostro pranzo. Subito dopo siamo quindi ripartite per Giacarta e tornate insieme a casa mia per riposare e parlare ancora del nostro programma. Ci siamo quindi divisi alcuni compiti: Lucy avrebbe telefonato a padre Anselmus parroco di Bekasi, Anet manteneva il contatto con Yohanes ed io avrei preparato il materiale da portare all’incontro. Al pomeriggio abbiamo recitato i vespri insieme per ringraziare il Signore per la sua benedizione su questa giornata. Abbiamo poi mangiato insieme “baso” = misto di verdura spaghettini , palline di carne… e subito dopo Anet e Lucy sono tornate a casa loro. Nei giorni successivi ci siamo date da fare per preparare le cose che avevamo bisogno di portare: il depliant e il cartellone. Yudha un nostro amico, ci ha dato un valido aiuto per preparare i cartelloni due dei quali già pronti e molto belli. Per i depliant invece, per vari motivi, non siamo riuscite e prepararli Susi e ibu Surtinah dovevano prepararsi per dare la loro testimonianza. Mudji avrebbe parlato con loro per comunicare questo impegno. Il giorno atteso Finalmente è arrivato il giorno dell’incontro tanto atteso. Ci siamo date appuntamento al terminale del bus a Kampung Melayu. Verso le 9.15 ci incontriamo tutte; eravamo in sei: Anet, Lucy, Susi e le due simpatizzanti familiares Ibu Surtinah e Ibu Ida ed io. Prima di deciderci sul mezzo da prendere discutiamo un po’, i pareri sono diversi: una dice di prendere il bus patas 9A perché diretto e ci porta al terminale di Bekasi, vicino alla parrocchia; un’altra fa la proposta di prendere il treno, un’altra di prendere il pulmino M26 secondo quanto avevamo stabilito in questi giorni… Dopo un po’ di dibattito, si decide di prendere il pulmino M26. Si fa un buon viaggio e si arriva alla parrocchia verso le 10.30. Arriviamo quando la messa è appena finita. Intanto che aspettiamo, Yohanes, Susi ed io entriamo in chiesa per pregare. Qui ci siamo incontrati con padre Wardjito e insieme siamo andati a casa dei padri perché il nostro incontro era lì. Yohanes ci comunica che padre Victor aveva messo a disposizione l’aula della parrocchia per noi, però nello stesso giorno essendoci un seminario sulla figura di san Paolo con più partecipanti, abbiamo dovuto cambiare ambiente Padre Victor ci chiede scusa per questo inconveniente. Secondo me questa parrocchia è molto vivace, ha tante attività e programmazioni, quasi ogni domenica. In quel giorno praticamente c’erano quattro iniziative e tutte le sale erano piene. La presentazione di padre Wardjito Alle 11.00 è cominciato l’incontro, Yohanes ha rivolto una parola di benvenuto a tutti noi presenti. Padre Wardjito ha chiesto a Wening di animare l’inizio dell’incontro con il canto: “Hari Ini Kurasa Bahagia” (Oggi mi sento felice) che viene cantato tutti insieme. Subito dopo il Padre ha continuato l’incontro con una preghiera. In seguito si è fatta la presentazione di ciascuno: il nome, cosa si fa (lavoro), il gruppo di appartenenza. E’ stato molto interessante; tra i partecipanti c’erano giovani che lavorano e alcuni che ancora studiano alla scuola superiore, c’era anche una signora. Padre Wardjito ha cominciato spiegando la situazione degli Istituti Secolari in Indonesia . Sono pochissimi e si possono contare sulle dita. Tra questi sono presenti: IS Ragi Kristus (lievito di Cristo) Bandungan Giava centrale, ALI a Sumatra del nord, ALMA fondata da padre Jansen e la Compagnia Missionaria del Sacro Cuore. Mentre nella diocesi di Jakarta ci sono più di 20 ordini o congregazioni sacerdotali e circa 48 Istituti di vita religiosa. A livello diocesano ci sono più di 450.000 fedeli sparsi in 61 parrocchie. Tanti carismi : la grazia di Dio Nella nostra Chiesa ci sono tanti ordini o congregazioni di vita religiosa: questo significa che Dio opera sempre nel nostro mondo e ci dà la sua grazia per mezzo di tanti carismi. Questa è la nostra ricchezza. Le persone hanno scelto questa chiamata a vivere il loro essere cristiani, seguendo l’ insegnamento di Gesù: . Mediante questa vita religiosa, ciascuno ha voluto realizzare in maniera più concreta la grazia ricevuta nel battesimo. Padre Wardjito ha parlato anche della figura di Santa Faustina che meditava la misericordia di Dio nel Cuore di Gesù. Da questo Cuore sono scaturite l’acqua e il sangue che si possono vedere dai raggi colorati che il Cristo effonde dalle mani. Mentre, nella devozione di Santa Margherita Maria Alacoque al Sacro Cuore di Gesù, possiamo vedere l’immagine del Sacro Cuore con il fuoco acceso. Questo è il simbolo del Cuore bruciato dall’Amore infinito che ama l’umanità intera. Tutte e due le devozioni partono dalla stessa fonte cioè Gv 19,37. In seguito, padre Wardjito ci ha invitato a rinnovare le nostre promesse battesimali per ricordarci della nostra vocazione cristiana.. E’ una vocazione alla vita che porta una novità nella nostra vita. Siamo fragili, ma nel Signore diventiamo forti. Tutto è possibile nel Signore, perchè Lui ha messo nel nostro cuore il suo Spirito (Ez 36). Quindi, questo Spirito diventa anima e sostegno per la nostra vita. Mentre p. Wardjito chiudeva la sua riflessione, la campana della Chiesa ha cominciato a suonare, allora ci ha invitato a recitare il Regina Caeli. Presentazione della CM Poi abbiamo continuato noi a parlare della Compagnia Missionaria. Mudji ha presentato la storia, la spiritualità, il carisma, le tappe, le condizioni per entrare nella CM. E’ stato bello e interessante perché avevamo i cartelloni, quindi, i presenti hanno potuto seguire bene la descrizione e vedere anche le nostre foto. Sono poi emerse alcune domande: sui voti, sull’aspetto economico, volevano sapere se venivamo chiamate suore, sulla possibilità di altre chiamate... Mudji ha risposto a queste domande. Terminata questa sessione, Mudji ha dato la parola a Susi per fare la sua testimonianza. Ecco quanto ha comunicato Susi: “Nell’ anno 2003, ho conosciuto per la prima volta la CM ,in quel tempo ero a Palembang, Sumatra del Sud. Sono venuta a sapere notizie della CM tramite alcuni padri dehoniani. Da qui, ho deciso di conoscere più da vicino questa realtà per cui ho cominciato a partecipare ad alcuni programmi fatti dalla CM. All’inizio, non capivo precisamente cosa fosse un Istituto Secolare che è la caratteristica della CM. Finalmente poco a poco, ho incominciato a entrare nello spirito dell’ Istituto Secolare, capire soprattutto che è formato da laici che consacrano la loro vita al Signore e ai fratelli mediante la testimonianza del loro vivere quotidiano, come semplici laici. E nello stesso tempo si vivono i consigli evangelici. La diversità dai religiosi è che ogni membro di Istituto Secolare vive inserito nel suo ambiente, nel mondo, con la consacrazione e senza l’obbligo di vivere insieme nella comunità o in convento. Io vivo da sola a Bandung, ma partecipo a tutti programmi CM insieme con le sorelle che sono a Jakarta. La mia vita quotidiana normalmente trascorre come qualsiasi laica in genere. Svolgo la professione di insegnante, in una scuola privata (non cattolica) e lavoro come tutti, senza ricercare nessun privilegio. I miei colleghi e i miei studenti sono musulmani quasi al 90%, quindi penso che non sia necessario parlare loro della mia scelta. Voglio condividere la mia felicità vissuta durante il cammino nella CM: La fraternità : Il fatto di accogliere tante sorelle nuove, mi ha aiutato a essere aperta nel modo di pensare. Ho imparato ad avere il coraggio di esprimere le mie difficoltà alle altre, di saper organizzarmi sia il tempo che ho a disposizione che amministrare la parte economica che riguarda la mia vita . La libertà: ho acquistato piena libertà nella mia vita. Vivo in libertà nel senso che in ogni mia attività mi sento accompagnata dall’ Amore cioè Cristo stesso, per esempio: mi sento libera dalle persone o da qualcuno in particolare e dalle cose. Nel seguire la CM anch’io incontro alcune sfide: * Ad esempio quando mi viene fatta la domanda:“Perché non ti sei ancora sposata” ? Per rispondere di solito guardolla persona che mi fa la domanda. Se è un cattolico, rispondo:” perché io ho fatto questa scelta di non sposarmi”; ma se è un musulmano, invece rispondo sorridendo. La forza che mi aiuta ad andare avanti e mi sostiene è la preghiera e il silenzio, soprattutto il silenzio del cuore. Quando alle volte sento l’ aridità nella preghiera a causa della routine quotidiana, mi ritiro dal frastuono, da quanto può essere troppo rumoroso e comincio a riflettere sulla mia vita davanti al Santissimo Sacramento, in adorazione. Questa è la mia esperienza che posso condividere con voi. Il Signore ci benedica. Amen.” Dopo aver ascoltato la testimonianza di Susi, Mudji ha invitato Ibu Surtinah e Lucy a dare la loro. Tutte e due hanno detto che sono contente della scelta fatta, nonostante, a volte s’incontrino difficoltà e sfide. Il tempo è trascorso veloce…infine dopo tanta comunicazione, la fame si è fatta sentire. Kus uno dei giovani presenti si è alzato per pregare. Abbiamo mangiato cibo giapponese. Durante il pran-zo Lucy ha continuato a pa-rlare con Lucy , una ragazza di Lampung che conosceva padre Haryoto, SCJ. Sembra interessata alla CM.. Dopo pranzo abbiamo concluso il nostro incontro scam-biandoci gli indirizzi e-mail e il numero di cellulare. Una ragazza di nome Villi ci ha detto che vuole conoscere meglio i Familiares. Ho chiesto il suo numero di cellulare e indirizzo e-mail, le ho promesso di invitarla al nostro ritiro mensile. Conclusione: ringraziare e salutare Così è finito tutto, il tempo di ringraziare tutti quanti e di salutare. Come piccolo ricordo del nostro incontro abbiamo consegnato 2 tazze del 50º CM, una per Yohanes che ha lavorato tanto per noi e un’ altra per il parroco. Dopo aver terminato questo evento, siamo entrate nella chiesa e davanti al tabernacolo abbiamo reso grazie a Dio che ci ha permesso di realizzare questo programma. Ibu Surtinah e Ibu Ida sono tornate a casa prima di noi. Susi è ripartita direttamente a Bandung prendendo il pulman. Lucy, Anet e Mudji hanno presso il pulmino 05 e M26. Anet e Lucy sono andate a messa nella parrocchia di sant’Antonio di Padova ed io sono tornata direttamente a casa. Ringraziamo ancora Dio per averci dato la possibilità di fare questa bella esperienza. Grazie anche a tutti coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione.
viaggio a gisting
 
Carissima Santina, ecco, il racconto del nostro viaggio a Gisting di Lampung. Come avevamo programmato in ottobre insieme a te, durante il corso di formazione a Parung, siamo andate a far visita a padre Sugino a Gisting. Durante il ritiro di gennaio Anet ci aveva proposto, di fare quello di febbraio a Gisting, così si potevano unire due cose: la visita a p. Sugino e il nostro ritiro. Siccome toccava ad Anet organizzarlo, ci siamo accordate e abbiamo così deciso di andare a Gisting. Dopo una programmazione fatta bene da Anet, venerdì sera verso le ore 20.30 ci siamo incontrate alla stazione di Gambir - Jakarta e con il pullman delle ore 21.00 siamo partite per Lampung. Questa volta abbiamo cercato di prendere un pullman più comodo, ( non come quello che avevamo preso con te l’altra volta! ) perché il viaggio non fosse tanto pesante e avessimo così la possibilità di dormire e riposare un po’, perché all’ indomani ci aspettava un programma da svolgere e non c’era tempo per il riposo. E’ stato un viaggio buono; verso le 8.30 del mattino siamo arrivate alla Casa del Noviziato S.C.J. Padre Marmidi ci ha accolto e ci ha accompagnate al nostro alloggio. Abbiamo chiacchierato un po’ insieme e fatto la programmazione. Ciascuna di noi poi ha preso la sua camera. Dopo una doccia ristoratrice abbiamo recitato insieme le lodi e fatto una bella colazione a base di “ riso fritto”!!!. Padre Marmidi è venuto di nuovo per dirci che padre Sugino ci stava aspettando. Ci siamo salutati, abbiamo chiacchierato un po’, poi ci ha fatto visitare la loro casa e la Casa di riposo S.C.J. che hanno appena costruito. È una bella costruzione! Padre Sugino era appena rientrato da Roma e ci ha dato alcuni regalini. Il Padre ci ha racconto dell’incontro avuto con te e Anna Maria a Roma…Il nostro è stato un incontro molto bello e costruttivo perché il Padre ci ha dato alcune indicazioni concrete su come dobbiamo camminare in futuro. Questi i punti che ci ha indicato:  Impegno per una maggior solidità interna al gruppo; cercare di stabilire una forte unione tra di noi. Ciascuna deve essere convinta della sua chiamata.  Creare un dialogo e una comunicazione più intensa e sincera…  Fare un programma di attività per rispondere alle varie proposte che riceviamo, tenendo conto delle situazioni e del tempo che abbiamo.  Essere attente alla dinamica del “rigenerare” e far conoscere agli altri la nostra vocazione. Essere attrattive !!!  Andare avanti con coraggio!! Abbiamo fatto le foto e siamo andate a pranzo insieme con i Padri e novizi. Verso le 16, abbiamo cominciato il nostro ritiro sul tema “PARADIGMA NUOVO”. Un bel tema. Padre Sugino ci ha lasciato alcune domande su cui riflettere : 1. Come vedo me stessa? 2. Come vedo gli altri? 3. Come vedo la situazione attorno? 4. Qual è la mia visione della vita? È simile a quella che Dio vuole della mia vita? 5. Nella vita di consacrazione sono io che “ordino” a Dio che realizzi i miei desideri o i miei sogni? 6. Chi sono io secondo il tuo sguardo, o mio Signore? Abbiamo vissuto e trovato un clima aperto e caloroso. Verso le 18 siamo andate in cappella per l’adorazione e recitare i vespri insieme a tutta la comunità, Padri e novizi. Questa esperienza di preghiera mi è molto piaciuta. Dopo cena, Padre Sugino si è reso disponibile per parlare con ciascuna di noi, poi abbiamo deciso alcune cose pratiche che riguardano il nostro gruppo di Jakarta. Tra i vari punti:  Stiamo portando avanti l’iniziativa che abbiamo preso con te a Parung di visitare ogni mese alcune di noi. Così: domenica 22 febbraio andremo a casa di Lucy con questo programma : - pregare - mangiare - parlare del ritiro di marzo.  La visita a casa di Anet la decideremo più avanti.  Abbiamo visto insieme come programmare alcuni momenti importanti che vivremo quest’anno : - L’entrata nel biennio di formazione di Anet - la rinnovazione dei voti di Mudji - gli esercizi spirituali in luglio (Lucy sta programmando e coordinando il tutto) - la cerimonia dei primi voti di Ludo e Antonia. Finito questo incontro è venuto padre Marmidi per invitarci a fare un po’ di relax, di ricreazione insieme ai novizi e postulanti e anche per far la festa dell’ HAPPY VALENTINE. Ciascuna di noi si è presentata dicendo il proprio nome e da dove veniva . Loro invece hanno fatto un spettacolo: recita di poesie, canti e racconti spontanei. Poi da parte nostra, abbiamo invitato loro a giocare al bingo = “tombola”, con regali portati da noi da Jakarta. E’ stato molto divertente e interessante! Verso le ore 23 padre Marmidi ci ha portato alla scuola del villaggio perché c’era un incontro per i giovani della parrocchia. Erano tanti: piccoli e adulti. Il Padre ha voluto dare un po’ di tempo anche a noi per presentarci e farci conoscere. Ho parlato io, però, solamente 5 minuti perché era già troppo tardi. Siamo tornati a casa verso l’una di notte…Avevamo molto sonno e ci siamo addormentate subito perché la stanchezza era grande, però, eravamo molto contente.. Il giorno dopo alle sei del mattino ci siamo ritrovati tutti insieme per la recita delle lodi e eucaristia nella cappella . Padre Priyo ha preseduto la messa. La Parola di Dio parlava del lebbroso. Ci ha rivolto una domanda: ciascuno di noi porta dentro di sè una lebbra....quale? Subito dopo colazione ci siamo salutati e preparate per il ritorno a Jakarta. Abbiamo fatto lungo viaggio, ma grazie a Dio tutto è andato bene. Jakarta, 19 – 20 febbraio 2009
confusione... speranza per vivere l'insicurezza
 
Questo è in sintesi ciò che ho sperimentato di fronte ad alcune situazioni vissute mesi fa. 1. Per diversi motivi abbiamo avuto difficoltà a trovare un luogo tranquillo per fare insieme una giornata di ritiro; la casa che avevamo a disposizione, dove di solito c’incontriamo non era più disponibile. 2. Sul lavoro. Anche da noi, qui in Indonesia, la crisi globale che si è abbattuta su tutte le industrie, soprattutto nel settore abbigliamento, c’è crisi. Anche nel mio ambiente di lavoro c’è difficoltà. Sento che l’azienda sta andando avanti come una nave in mare aperto che non sa dove navigare. Guardando al futuro ci sono molte difficoltà. In questa situazione, cerco di essere serena anche perché l’industria dove lavoro, per il momento, sta ancora in piedi… i clienti rimangono… le richieste sono le stesse e si va avanti … Sì, spero e mi auguro che tutto vada bene. E’ stato ed è una grande sfida. Mi svegliavo al mattino e mi sentivo confusa perché non sapevo che cosa fare; poi dopo un po’ di silenzio mi è venuto un pensiero. Sono andata al mio solito posto di preghiera (una cappellina) per ascoltare e riflettere sulla Parola di Dio. Il Signore mi ha donato la Parola giusta per affrontare la situazione: “Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto”. ( Lc 11,9 ). Mi sono fermata su questa frase, e ho trovato più fiducia, speranza per affrontare la situazione. Ho sentito veramente l’efficacia della Parola che dice che Il Padre Nostro celeste darà il suo Spirito a coloro che gli chiedono Io ho pregato perché Dio intervenisse come Padre. Sono convinta che noi abbiamo bisogno del suo aiuto e di una maggior collaborazione tra di noi; lealtà, amore, e generosità sono valori che devono entrare nel mondo e nella nostra vita allora tutto sarà più bello. Ho terminato quindi con una preghiera: “Padre … apri il mio cuore e la mia mente; mettimi nel tuo cuore, perché la pace, la disciplina, la speranza. la fedeltà, e la tenerezza rimangano in me. Insegnami a distinguere tra la tua volontà e la mia, perché nel mio camminare in questo mondo possa sentire la presenza dell’Emmanuele. Lui, Gesù Cristo, è manifestazione del tuo amore.
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COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE
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