Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
La COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede centrale a Bologna, ma è diffusa in varie regioni d'Italia, in Portogallo, in Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
News
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09 / 08 / 2024
Agosto 2024
Edvige Terenghi, amministratrice centrale, visita i gruppi in Mozambico....
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09 / 08 / 2024
Agosto de 2024
Edvige Terenghi, administradora central, visita os grupos em Moçambique....
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09 / 08 / 2024
Agosto de 2024
Edvige Terenghi, administradora central, visita los grupos en Mozambique...
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09 / 08 / 2024
19 ottobre 2024
Assemblea italiana, in presenza, a Bologna, e in collegamento online...
incontro delle responsabili di formazione
Cenacolo Mariano –
Pontecchio Marconi – Bologna – Italia
Presente il
Consiglio Centrale (assente Graciela). Le formatrici: Anna Maria Berta –
Mozambico; Santina Pirovano – Indonesia; Teresa Pozo – Cile; Justina Gomes
Carneiro – Portogallo e Antonieta Ndequi – Guinea Bissau. Invitate: Julieta Carlos
Mendes e Helena Enoque Matine del Mozambico, perché ambedue in questo tempo
stanno accompagnando le giovani nel
periodo di discernimento. Irma Pedrotti,
formatrice in Argentina, non ha potuto essere presente per problemi di salute
della mamma.
Siamo riconoscenti
al Provinciale dei dehoniani della Provincia nord – Italia, p. Oliviero
Cattani, che è venuto per tre giorni a celebrare l’eucaristia ed è stata per
noi una presenza importante.
I primi giorni li
abbiamo dedicati a questi due aspetti:
- presentazione
delle realtà formative;
- comunicazioni e
scambio di esperienze - varie.
Presentazione delle realtà formative
1. Cile: Teresa Pozo ha presentato la realtà sua realtà
formativa comunicando che in formazione c’è solamente Elisabeth che ha 47 anni
ed ha emesso i suoi primi voti nel dicembre 2014. Vive
con Margherita nella sede della Compagnia Missionaria in S. Bernardo. Lavora in una scuola con
bambini con serie difficoltà di comunicazione, partecipa al coro della
parrocchia e fa volontariato insieme a Margarita nel progetto Davi, casa che
accoglie ragazze madri.
2. Italia: É stata presentata da Orielda. Sta accompagnando
Rosy di 42 anni che ha cominciato il periodo di orientamento. Lavora e studia
da assistente sanitaria; è una persona attiva, partecipa agli incontri
organizzati dal gruppo della Lombardia – Liguria, ad Albino. Accompagna anche
Elisa Marini, nel discernimento vocazionale.
3. Guinea Bissau: Antonieta ha comunicato che ci sono due
giovani in formazione: Nhamo nel biennio di formazione e Marisol nel periodo di
orientamento. Nhamo ha 26 anni ed ha concluso
quest’anno il liceo. Marisol ha 18 anni ed è all’ultimo anno di liceo. Luzia,
Binmbitida e Silva sono nel cammino di discernimento vocazionale. Luzia ha
chiesto di fare un’esperienza, nel mese di settembre, in casa nostra.
4. Portogallo: Justina ci ha comunicato che in questo momento,
non c’è nessuna giovane in formazione. Il
gruppo del Portogallo è impegnato con l’animazione vocazionale nelle
parrocchie, con giovani e adolescenti. A Funchal invece, c’è una giovane nel
discernimento vocazionale.
5. Indonesia: da quasi dieci anni Santina sta accompagnando la
realtà formativa in Indonesia. Attualmente ci
sono cinque missionarie indonesiane e tutte di vita in famiglia. Non esiste la
vita fraterna. Tre missionarie vivono a Palembang ( isola di Sumatra) e due a Jakarta ( isola di Giava). La distanza tra loro è
grande e si possono incontrare tutte insieme solo una volta all’anno e
approfittano di questa occasione per fare la loro programmazione annuale. Tutte
lavorano e collaborano con i padri dehoniani e la famiglia dehoniana. Una di
loro, Susi, è venuta in Italia quando Santina è rientrata, per studiare la
lingua italiana e conoscere da vicino la nostra realtà di Compagnia
Missionaria. Gli esercizi spirituali di luglio sono
stati svolti da Anna Maria in collaborazione con Santina sul tema: “L’eredità
di p. Albino”.
6. Mozambico: Anna Maria
ha presentato tre realtà che sta accompagnando. Nampula: in
una casetta abita Anna
Maria che è responsabile di formazione, con Gabriela e tre
ragazze in formazione.
Nell’altra situata di
fronte, abita Helena con sei ragazze in discernimento vocazionale.
Invinha: vivono Mariolina, Lisetta, Dalaina, che in gennaio 2015,
ha fatto la seconda rinnovazione dei voti, e sei ragazze in discernimento
vocazionale. Maputo: c’erano tre
ragazze in discernimento vocazionale, accompagnate da Julieta e dal gruppo
locale, però per diversi motivi il percorso è stato interrotto.
7. Argentina: Teresa Pozo ha letto la
relazione di Irma inviata via e-mail In Argentina ci sono quattro persone in formazione. Tutte
e quattro vivono nella stessa città di Resistencia. Rosa, di 52 anni, lavora
come biochimica e ha fatto l’incorporazione perpetua ad agosto di quest’anno. (E’ stata eletta responsabile di
gruppo). Andrea ha 41 anni ha fatto la prima rinnovazione dei voti nel febbraio
scorso. Silvia ha 41 anni ha fatto la sua prima rinnovazione di voti insieme ad
Andrea nel febbraio 2015, lavora come amministratrice in una clinica e
quest’anno ha cominciato ad accompagnare alcune persone che vogliono conoscere
la realtà dei familiares. Samanta ha 21
anni, studia ingegneria ed è nel periodo di orientamento. Graciela, d’accordo con
Irma, accompagna Samanta nella formazione, facendo incontri una alla settimana.
Comunicazioni
e scambi di esperienze varie
Finite le relazioni si è iniziato un
dibattito su vari temi:
*Si è sentita la necessità di un
richiamo all’utilizzazione esatta di
termini che a volte usiamo. Esempio, incorporazione perpetua e non voti perpetui,
Responsabile di formazione e non maestra
di formazione...e altri.
*C’è stata una riflessione sulle
modalità di vita che si possono scegliere. Tutte le tre modalità sono
importanti. Ciascuna di noi deve tener ben presente e aver chiaro la modalità
che ha scelto: missionaria di vita fraterna, di vita in famiglia, sola. Dobbiamo
essere aperte ad ogni modalità di vita. Santina fa riflettere su alcune realtà
che stiamo vivendo. In Cile, Argentina e Indonesia ci sono missionarie e
candidate che desiderano la vita fraterna. Alcune missionarie vivono in gruppo
pur continuando nella loro scelta iniziale di vita in famiglia o da sole. Sono
esperienze positive. Per esempio in Guinea Bissau: si sottolinea la
disponibilità di Bina e altre. E’ importante trovare una maniera per affrontare
ed accettare queste situazioni attraverso un confronto, un dialogo, stabilendo
criteri chiari, concretizzando bene l’impostazione che si vuol dare al gruppo,
anche per quanto riguarda l’aspetto economico.
*E’
bene pensare a un prossimo incontro delle giovani consacrate, tenendo presente
che l’incontro fatto nel 2012 ha dato buoni frutti nel processo formativo , sia
nell’apertura a nuove prospettive sia come apertura al nuovo. Si
conferma inoltre l’importanza di investire ne mondo giovanile.
*Sono seguite alcune riflessioni
riguardanti cose pratiche come:
organizzare meglio il materiale che stiamo usando per le varie tappe formative,
seguire uno schema comune per la relazione che viene presentata al Consiglio
Centrale, ecc.
Un giorno è stato
dedicato al tema: “Inculturazione in
Europa” trattato da Rosanna Carmagnani. Questo incontro è stato aperto a
tutte le missionarie. Hanno partecipato: Edvige Terenghi, Lucia Maistro, Paola
Berto, Marinella Martucci.
L’ascolto della
relazione ha provocato riflessioni sulla realtà attuale dei giovani in Europa,
soprattutto in Italia e Portogallo. Tenendo presente il contesto attuale, ci
siamo messe in questione sul modo di accompagnarli nel discernimento
vocazionale e capire come aiutarli a scoprire e aderire ai valori cristiani.
Nelle famiglie europee si verifica sempre di più una mancanza di formazione
cristiana. Tutto questo ci interpella sulla necessità di incontrare nuove
strategie e un linguaggio nuovo per aiutare meglio questo mondo dei giovani.
Abbiamo capito che è necessario andare loro incontro, aprile loro le nostre
porte, e questo lo possiamo fare comunicando loro il nostro carisma di
accoglienza e di ascolto. Abbiamo bisogno di tener presente che questo
approccio con le famiglie è fondamentale.A questo proposito, Orielda ha
suggerito di rivedere la relazione della Consulta dellle Responsabili di gruppo
del 2011, dove si parla dell’animazione vocazionale. Si è sottolineato l’importanza
di collaborare anche con altri Istituti secolari nel’animazione vocazionale e
inoltre di rivedere il materiale che abbiamo per far conoscere la CM.
Ormai vicine alla chiusura dei lavori
Santina ha proposto una dinamica: È stato ricordato l’incontro delle giovani
consacrate del luglio 2012 dove, in quella circostanza, era stata piantata una
rosa, nella terra che ciascuna aveva portato dal proprio paese: Argentina,
Mozambico ecc. La rosa ha faticato a crescere ed è morta. Si è quindi pensato
di piantarne un’altra, per cui si era chiesto ad ognuna di portare una foglia
che sarebbe servita come concime. Un
gesto simbolico per ricordare che ciascuna di noi è chiamata a coltivare e
custodire la formazione attraverso la sua offerta, il suo concime, affinché i
“germogli” che coltiviamo e che ci sono stati affidati, possano vivere e
crescere bene.
Orielda ha chiesto
di prendere in considerazione il cambio della coordinatrice delle responsabili
di formazione. Un impegno che già da 15 anni lei stava portando avanti. E’
stato così deciso che continuerà questo servizio Justina Carneiro.
Abbiamo poi scelto
il tema che si affronterà nel prossimo incontro delle Responsabili di
formazione: “Come formare a una
affettività serena e matura”. L’incontro sarà realizzato in Portogallo nel mese di luglio 2018.
L’organizzazione di questo evento è stato affidato a Justina e Serafina.
Edvige ha presentato una riflessione
sulla amministrazione nella CM. Ha sottolineato l’importanza di riflettere e far capire fin dall’inizio della
formazione, che anche l’aspetto economico è importante e fa parte della formazione. La chiarezza di
idee in questo aspetto aiuta la persona a comprendere e formarsi a uno stile di
vita dell’Istituto e di conseguenza ad assumere con responsabilità e iniziativa il modo di gestire la propria vita e i beni
che si amministrano.
L’ultimo giorno
dopo cena c’è stato un incontro fraterno dove sono stati presentati Power Point
sulla vita ed eredità di p. Albino, preparato da Anna Maria e da Lucia
Capriotti. Alcune foto dell’Indonesia e dell’Argentina hanno completato la
presentazione. E per concludere le nostre sorelle mozambicane hanno offerto a
tutte le presenti bellissime capulane al ritmo di danze e canti africani.
Ricordi dell’Indonesia, del Cile e della Guinea Bissau hanno completato la
serata. Il giorno 26 abbiamo così
concluso con l’Eucaristia celebrata da p. Oliviero Cattani, che ci ha aiutato
attraverso la sua sapiente omelia. Dopo la colazione ciascuna è ritornata a
casa. Anna Maria invece ha accompagnato Teresa Pozo, Antonieta, Helena e
Julieta alla Certosa di Bologna per pregare sulla tomba di p. Albino e di tutte
le missionarie defunte. Nei giorni 28 – 29 – 30 di luglio, alcune missionarie
sono andate a Monguelfo , altre si sono fermate in via Guidotti condividendo
con il gruppo locale momenti di gioia
esperienze di vita nel cammino formativo
Quest’anno
a metà febbraio ho avuto una sorpresa. Sono stata invitata a partecipare
all’incontro delle formatrici che si
sarebbe svolto in luglio a Bologna. Meditando su questo mi era venuto il dubbio
che io non fossi la persona giusta, ma Anna Maria mi ha incoraggiato dicendo
che era bene partecipare, per cominciare come mozambicane, ad inserirci, perché
il sapere non occupa spazio ma aiuta la persona a crescere e aprirsi ai segni
dei tempi.
Arrivato il
giorno, insieme a Julieta siamo partite da Maputo con destinazione a Bologna,
ma nello scalo di Roma abbiamo avuto una piccola avventura (non sapendo bene
l’italiano) abbiamo sbagliato “gate”. Ma tutto si è risolto bene grazie ai
nostri angeli custodi, comunque ci siamo proposte di studiare l’italiano e
soprattutto l’inglese!
Quello
che mi ha entusiasmato dell’incontro delle formatrici è stato quello che
ciascuna di loro ha comunicato dell’esperienza della propria vita e del cammino
formativo, che è tutt’altro che facile come possiamo immaginare, tenendo conto
anche delle diverse culture , ma la nostra vita è una sfida quotidiana e noi
possiamo diventare una benedizione le une per le altre.
Ringrazio
Martina e il suo Consiglio che ci hanno offerto questa opportunità di essere
presenti in questo incontro senza dimenticare di ringraziare tutte le
formatrici che ci hanno arricchito con le loro esperienze, anche quelle che non
hanno giovani da accompagnare. Io penso che dobbiamo ricordare il libro di
Qoèlet: “…c’è un tempo per piangere, e un tempo per ridere c’è un tempo per
gemere e un tempo per ballare…”
Mi è
piaciuto anche il tema trattato da Rosanna Carmignani, ci ha arricchito
nonostante la difficoltà della lingua, l’essenziale della sua relazione
l’abbiamo capito. Le domande sono state importanti e ci hanno aiutato a
lavorare personalmente e in gruppo, in un dialogo costruttivo guidato dallo
Spirito Santo, che lavora in ciascuna di noi.
Non posso
lasciare di lodare e ringraziare Anna Maria e Lucia Capriotti per il power
point che ci hanno presentato sulla storia di padre Albino e sono stata contenta
di sapere che Santina e altre stanno lavorando con gli scritti di padre Albino che ci sono nell’archivio.
Ringrazio anche Edvige, che ci ha aiutate a capire l’organizzazione
amministrativa della CM e che è necessario la circolarità e la condivisione dei
beni come nelle prime comunità cristiane.
Siamo state
poi a Monguelfo a visitare le missionarie che lavorano lassù, il periodo era di
molto lavoro, e con le missionarie c’erano anche quatto giovani volontari che
offrono il loro servizio gratuito. Pure noi abbiamo collaborato nel lavoro
dell’orto. Abbiamo avuto anche un’incontro con questi giovani che è stato molto
bello.
Infine
Martina, prima di partire ci ha portate a fare una passeggiata sulle colline
bolognese Abbiamo contemplato la natura e cantato per le meraviglie del Signore e per i suoi doni,
per l’incontro con le persone, animali piante e uccelli.
Ringrazio il
Signore per avervi posto nel mio cammino
come sorelle, so che il cammino si fa camminando giorno per giorno per questo
voglio vivere nella gratitudine e nell’amore per fratelli. Un forte abbraccio.
50 anni di consacrazione
La mia storia di
consacrazione a Dio nella Compagnia Missionaria del Sacro Cuore di Gesù, è
iniziata il 29 settembre 1965,con la prima emissione dei voti di castità,
povertà e obbedienza, a Bologna nella sede centrale dell’Istituto.
In quel giorno, mentre mi avvicinavo all’altare per
pronunciare il mio SI, mi uscirono spontaneamente dal cuore queste parole: “Prendi, Signore tutta la mia vita, dammi il
tuo amore e la tua grazia e mi basta”.
Lo Statuto della Compagnia Missionaria al N° 2 dice: “scelte
da Dio, scegliamo Dio, come unico bene della nostra vita.
Queste parole, hanno rimosso dal mio cuore, timori, paure,
incertezze ect., convinta veramente che era Dio che mi era venuto incontro, mi
aveva chiamata, cercata e incoraggiata a seguire Gesù; Lui voleva essere il mio
unico sposo. Si, sebbene sperimentavo tutta la mia limitatezza, fragilità e
incapacità, ebbi la forza di andare avanti certa che c’era Gesù con me.
Sono passati 50 anni, e non mi sembra vero, perché è come se
fosse ieri; il tempo è volato, anche perché ho lasciato dietro a me ogni dubbio
ed ogni paura e mi sono fidata di Lui.
In questi 50 anni, Dio è sempre stato con me, non mi ha
lasciata sola, non mi ha fatto mancare nulla. In particolare:
- la sua grazia,
Lui, ha posto nel mio cuore il desiderio della preghiera, di una profonda
comunione con Lui, cuore a cuore e gioiosamente quella comunitaria. La forza
della preghiera mi ha sempre fatto desiderare il bene, anche quando non era facile, ma la sua grazia in me ha lavorato
rendendomi capace di discernere ciò che era gradito a Dio, ai fratelli e sorelle.
- Inoltre,
ho fatto forte esperienza della fedeltà
di Dio. Mi ha reso forte e capace di stare con Lui, di non venire meno agli
impregni presi. SI, Dio è fedele e la sua fedeltà è la mia forza, il mio
coraggio, entusiasmo e audacia.
- Altra
grazia molto bella e particolarissima è stata ed è la sua misericordia, cioè sentirmi sempre amata e accolta con tutta me stessa, e dandomi la forza di
ricominciare ogni volta che la mia fragilità mi si imponeva e mi si impone.
In questi 50 anni di vita consacrata, ho avuto grazie
particolari di cui, per dare gloria a
Dio, voglio fare memoria, perché Lui ha fatto tutto in me; io nella mia povertà
non potrei nulla.
Non posso non fare memoria della presenza di Padre Elegante
nella mia vita. Lui è stato lo strumento
che mi ha guidata, aiutata a vivere in Dio, con Dio e per Dio, aprendomi
orizzonti perché il regno di Dio si estendesse a tutti. Inoltre un ricordo va
anche alla mia famiglia naturale, che sebbene erano contrari alla mia scelta,
dopo erano orgogliosi di me e mi hanno sostenuta sempre, aiutata e voluta bene.
Il mio ricordo va anche ad ogni sorella della Compagnia Missionaria che con
amore, tenerezza e rispetto mi sono state vicine e aiutata nel mio cammino.
Non posso no ricordare i sacerdoti che ho incontrato nel mio
cammino, e quanto bene ho ricevuto da tutti. Quando c’era l’occasione e potevo
recarmi nelle loro parrocchie per testimoniare la mia gioia missionaria e
ricordare che tutti mediante il Battesimo si è missionari, era per me e per
tutti loro motivo di grande gioia e gli inviti si ripetevano, (in particolare
quando mi recavo in Sardegna per un periodo di riposo e per stare con i miei).
I miei giorni erano sempre pochi per rispondere alle
esigenze di tutti, ma nella misura del possibile mi rendevo disponibile.
Inoltre a tante altre, tantissime persone va il mio grazie,
e in particolare alla comunità di origine: Atzara: ad Atzara ho ricevuto il
Battesimo, il sacramento della confermazione, e sono cresciuta nelle file
dell’Azione cattolica, ed ho ricevuto tantissimo.
Tutti ad Atzara, mi ricordano, mi hanno voluta molto bene e
continuano a volermi bene, ho sempre sentito tutti molto vicini con la
preghiera e l’aiuto anche materiale per la mia attività missionaria.
Dopo la prima emissione dei voti, ebbi un bellissimo dono
datomi da Dio, ma offertomi dal Padre Fondatore: lui mi chiese se volevo andare
in missione, in Mozambico. Era questo il mio forte desiderio, cioè consacrami a
Dio per aiutare tutti, i vicini e i lontani.
La missione è un grande dono, ma è una
bellissima rosa con tante spine, che non
si può fare a meno di amare: si ama, si ama tanto, perché i fratelli e le
sorelle a cui sono stata inviata mi hanno accolto con cuore grande, aperto e
generoso. In tutti ho trovato una grande sete di Dio, aspettano e amano tanto i
missionari e le missionarie.
SI, rendo grazie al mio Dio per quanto ho vissuto in terra
Mozambicana, per la gente che ho incontrato, curato, i bimbi che sono nati, i
lebbrosi che ho avvicinato, i tubercolotici che ho curato; i catechisti con i
quali ho lavorato, le comunità cristiane con le quali ho pregato e sofferto con
loro. A distanza di tempo, tanta gente è ancora presente nel mio cuore e nella
mia preghiera, la missione non finisce mai. Ora che vivo a Bologna sto facendo
una raccolta di “perle” per me sono perle, mentre non è così per tutti. Cioè mi
trovo con la fragilità che è propria della mia età, ma che mi aiuta a vivere in
stato di missione. Spesso mi trovo a percorrere strade su cui ho camminato, e
questo in Italia, in Portogallo e in Mozambico.
Sento vivo in me la forza dello Spirito che mi sospinge, mi
fa sognare e desiderare, ed io voglio accogliere con tutta sincerità lo Spirito
Santo, perché mi aiuti sempre a dare il primato a Dio e ogni giorno fargli
quello spazio necessario perché possa operare in me.
Maria,
Madre, Guida e Custode della Compagnia Missionaria, è per me il modello che mi
aiuta a riconoscere l’azione di Dio e dargli tutto lo spazio nella mia vita.
Anch’io con Maria esclamo: l’anima
mia magnifica il Signore, e il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore!
Ecco ho raccontato in breve ciò che Dio ha operato in me
durante questi 50 anni, e voglio rendergli grazie e lodarlo per tutta la mia
vita.
Elisabetta Todde
In questa tappa della mia lunga vita che segna il mio
50mo di consacrazione, mi porto dentro stupore, gioia e lode al Dio Amore per
avermi creata, voluta, amata, chiamata alla sequela di Cristo Gesù nella
Compagnia Missionaria del S. Cuore; per avermi portata, ri-generata, inviata… per
un servizio umile, nascosto, da me offerto e vissuto come sacrificio d’amore e
di riparazione perché il Regno di Dio
raggiunga tutti i cuori.
Durante questo anno ho pensato e penso spesso ai miei
50 anni di consacrazione. E ogni volta mi sale dal cuore un inno di benedizione
a Dio Trinità perché in tutta la mia vita mi ha riempita dei suoi immensi doni;
mi ha ricolmata della sua grazia; ha avuto pietà, da sempre, della mia
pochezza, fragilità, meschinità. Sì, il 50mo della mia consacrazione è
soprattutto rivelazione dell’amore fedele, paziente e misericordioso del Padre
che, nel suo Figlio dal cuore trafitto, mi ha amato fino alla fine.
Per questo sento che l’essere stata chiamata come
missionaria del s. Cuore è il dono più prezioso che abbia ricevuto nella
mia vita. Un dono che sento vivo e
vitale in me, nel concreto del mio vivere quotidiano. Un quotidiano che cerco
di vivere in docilità filiale, in solidarietà fraterna, in dimensione oblativa
e con uno sguardo continuo, ampio e attento al mondo con le sue gioie,
speranze, conflitti, grida di aiuto…
Solo così, portando in me la Parola di Dio e vivendo
con questa attenzione – apertura – servizio …, sento che la mia vita ha un
senso e mi genera dentro una profonda pace e serena gioia, frutto dello Spirito
Santo, invocato quotidianamente. Una pace e serena gioia che rimangono anche
nelle situazioni di conflitto, di fatica, di incomprensioni… che inevitabilmente
segnano il cammino di tutti.
Sì, sono profondamente grata al Padre, al Figlio dal
Cuore Trafitto e allo Spirito Santo per come hanno “segnato” la mia vita; a Maria che mi è sempre stata madre, guida e
custode sapiente. E il mio grazie profondo e affettuoso va anche a tutta la
Compagnia Missionaria, che ho sempre sentito come la “mia” preziosa e cara
famiglia nella Chiesa; a p. Albino che, obbedendo alla voce dello Spirito
Santo, ha dato origine con coraggio, fede e concretezza alla CM.
Sento importante infine dire il mio grazie anche a
tutte le persone che Dio Amore ha messo sul mio cammino, a partire dalla mia
amata famiglia di origine e a tutta la Famiglia Dehoniana . Sì, grazie per come
ogni persona, a suo modo, anche chi certe volte non mi ha compresa, mi ha aiutato a crescere come donna e come
missionaria CM.
E, se per tutto quello che è stato dico un grazie pieno di gioia e gratitudine,
per quello che sarà dico un sì nell’abbandono
pieno alle mani del Padre perché “Lui è
mia roccia e mia salvezza, mia difesa: non potrò vacillare” (Sal 62).
Marta
Bartolozzi
gesù è amore e pieno di misericordia
25
anni di vita consacrata
Quando
fui chiamata da Dio per servirlo rimasi un po’ disanimata perche avevo paura.
Fui chiamata per la CM
mediante un sacerdote, durante una confessione. Risposi subito di no, che non
volevo, ma non sapevo neppure cos’era la Compagnia Missionaria.
E’ stata una bella chiamata dello Spirito Santo. Dal
momento in cui conobbi la CM
desiderai di appartenergli il più in fretta possibile. Gesù che è amore mi
voleva per Lui.
Mi
sono consacrata il 5 di Agosto del 1990 a Vila Nova de Gaia, nelle vicinanze di
Porto. Ho sempre creduto che è stata la forza e la chiamata dello Spirito
Santo, per questo nel giorno nella mia consacrazione ho fatto delle colombe di
farina (pasta) bianca per offrire ai miei amici. La colomba è il simbolo dello
Spirito Santo che mi ha chiamato e che ha voluto che io rispondessi.
In questi 25 anni di consacrazione mi
sono sempre dedicata a vivere con amore i piccoli gesti sia nell’ambiente di
lavoro, sia dopo come pensionata. Nel lavoro pensavo sempre a qualche fratello
che potesse aver bisogno di m. Ho sempre pensato a quello che il Fondatore, padre Albino, mi
chiese davanti a un vassoio con delle
braci accese, di essere sempre come quella brace accesa, di non lasciarla mai
spegnere.
Si, con l’aiuto di Dio Amore, le
braci si sono mantenute accese, anche se ci sono stati momenti in cui sembrano
spegnersi, è bastato soffiarci
sopra per farle tornare ad accendersi ancora più vive. Rendo
grazie Dio per la forza che mi da per
andare sempre avanti.
Oggi
sono una donna felice, per essermi consacrata totalmente al Signore. Ogni
giorno mi alzo e faccio la mia preghiera di offerta e di consacrazione a Maria.
E cosi sento sempre che questi due Cuori sono sempre con me.
Quest’anno,
per me, è stata una grande grazia celebrare 25 anni di consacrazione. In
parrocchia ho avuto una grande festa, perché è coincisa anche con il 25° di
ordinazione di Padre João Manuel sacerdote dehoniano. Padre Dehon e padre
Albino sono in cielo a lodare il Cuore di Gesù e il Cuore immacolato di Maria.
La
messa di rendimento di grazie è stata il 19 luglio, è stata molto bella la
presenza della CM e per lei ho pregato molto. E’ stato un dono di Dio mettere
insieme la festa del Santissimo Sacramento (tipica dell’isola di Madeira, dove
tutte le parrocchie celebrano la festa del Corpus Domini e per questo le isole
di Madeira e di Porto Santo sono conosciute come isole del Santissimo Sacramento)
In più c’è stata la festa delle prime Comunioni dei bambini del catechismo.
Erano
presenti Madalena, Celestina e Conceiçao. Insieme a loro c’era anche il
fratello sacerdote di Madalena e sua sorella Helena. Hanno concelebrato 13
sacerdoti e io ho dato la mia piccola testimonianza, parlando della Compagnia
Missionaria. Mi sono sentita a mio agio a parlare perché non ero io a parlare
in una chiesa piena di gente , ma lo Spirito Santo. Poi fuori dalla Chiesa c’è
stata una piccola con fraternizzazione, tra vari dolci, una torta ricoperta con
il simbolo della CM. La parrocchia e i bambini del catechismo mi hanno offerto
un quadro dipinto a mano con la mia fotografia. A casa mia sono poi venuti un
gruppo di amici tra cui una giovane molto amica mia. Sono questi i segni di
affetto con cui il Signore ci ricompensa.
Obrigado, PAI.
bella esperienza di noi cm
Visita
di Martina e Lucia ai gruppi del Portogallo
L’aereo
fa il ballerino dalla pista di decollo a Bologna fino alla pista di atterraggio
a Lisbona, dopo aver attraversato un mare di nuvole e di nebbia, mentre io
avevo sperato di godermi il paesaggio! Poiché arriviamo in ritardo, perdiamo la
coincidenza per Porto, dobbiamo aspettare più di due ore. Insomma, partite alle
12,30 da Bologna, siamo a Porto alle 19! Ma ringrazio il Signore di toccare il
suolo portoghese! E c’è Teresa Castro ad attenderci: ho sempre avuto un bel
ricordo di quando abbiamo vissuto insieme a Bologna.
Arriviamo a casa – quella casa
che conosco solo dalle foto – sotto la pioggia battente e Lúcia ci accoglie.
Sono felice di essere qui, in questa terra e in questa casa che è carica della
presenza e dei ricordi di p. Albino e delle missionarie portoghesi e italiane
che hanno vissuto qui e fatto crescere la CM portoghese.
Nei giorni seguenti, è un via-vai
di missionarie che vengono a salutarci e soprattutto a dialogare con Martina. È
una gioia incontrarle: quelle che conosco da tanti anni e con le quali ho
condiviso esperienze di lavoro e assemblee generali, quelle che ho incontrato
solo una volta e quelle che non ho mai incontrato. La loro accoglienza, il loro
affetto, la loro generosità mi fa sentire come è bello essere in Famiglia.
C’è anche Bina, che è venuta a
casa, in vacanza, dalla Guinea Bissau. Il venerdì, con Martina e Bina andiamo a
trovare Odete, l’unica che non può venire e Porto, perché impegnata ad
assistere la mamma novantenne gravemente inferma. È stata una gioia rivedere
anche Odete, dopo tanti anni, e stare un po’ con lei. Mentre lei è in dialogo
con Martina, Bina e io facciamo una passeggiata e abbiamo modo di raccontarci
la nostra esperienza CM. Uno
scambio semplice e fraterno,
profondo, di cui ringrazio Bina e il Signore.
Porto, Fatima, Coimbra
Con Teresa Castro il primo giorno
vado a messa nella chiesa del Carmine e visitiamo anche la chiesa dei
Carmelitani, una a fianco dell’altra, bellissime. Il giorno dopo andiamo a
Fatima: arriviamo con il cielo carico di nuvoloni neri, ma dopo uno scroscio di
pioggia, mentre siamo a messa, scoppia un gran sole caldo. La messa nella
basilica della SS. Trinità, la preghiera nella cappella delle apparizioni, la
visita alla basilica di Nostra Signora del Rosario, alle case dei pastorelli e
ai luoghi delle apparizioni dell’angelo, ci mettono in ascolto del mistero. A
Maria affido la CM, le nostre famiglie, tutti coloro che chiedono la nostra
preghiera, il mondo intero, soprattutto la causa della pace.
Nei giorni seguenti ho modo di
visitare Porto: il centro con la torre dos Clerigos, la splendida Cattedrale,
la piazza della Libertà e l’Avenida dos Aliados, la Stazione s. Bento, la
Chiesa dos Congregados… e infine vado con Laura a messa nella splendida chiesa
della SS. Trinità, poi lungo il fiume Douro fino alla foce e a passeggiare
lungo la riva dell’oceano. E passeggiando, anche con Laura ci raccontiamo la
nostra vita e il dono di essere nella Compagnia Missionaria.
Lúcia un giorno mi accompagna a
visitare Coimbra, città che vanta la più antica e famosa Università del
Portogallo, nella quale lei ha vissuto la sua giovinezza di studentessa,
essendo cresciuta in un paese vicino. Una città tutta da scoprire,
affascinante, non solo per la maestosità della sua Università, ma per le sue bellissime
Chiese – Santa Cruz, la Vecchia e la Nuova Cattedrale –, le sue stradine e
scalinate a picco del centro storico, le sue casette colorate che si affacciano
sul fiume Montego, i ricordi di S. Antonio di Padova. Qui il giovane monaco
agostiniano Ferdinando incontrò i seguaci di Francesco di Assisi a Los Olivaes,
appena fuori città, e si consegnò a questo nuovo modo di servire Dio e la
Chiesa, diventando fra Antonio, l’umile e grande teologo a cui Francesco
affidò, con un biglietto autografo tuttora conservato, l’insegnamento della
teologia ai suoi frati minori; il grande Santo di Padova che rischiò la vita
nel difendere i poveri dalle prepotenze degli usurai, che convertì tanti
eretici, che predicava ai pesci quando gli uomini si rifiutavano di ascoltare
la Parola di Dio. Preziosa, nella visita a Coimbra, la presenza della sorella
di Lúcia, che non solo ci accoglie e ci offre il pranzo, ma ci accompagna anche
in auto a visitare parte della città. E preziosa la generosità di Amelia che ha
messo a disposizione la sua auto con la quale possiamo realizzare i nostri
spostamenti.
Ascolto
e dialogo
Il sabato tutto il gruppo si
riunisce per ascoltare la presidente che offre una lettura della vita della CM,
negli sviluppi vissuti attraverso le Assemblee, cercando di cogliere i valori,
l’impegno, le esigenze della situazione attuale. Pone alcune domande su cui il
gruppo riflette in silenzio. Infine c’è un ampio e ricco dialogo, che
evidenzia la disponibilità alla
missione, il desiderio della comunione, l’impegno nel servizio, la ricerca
faticosa e le difficoltà concrete nella scelta e nella realizzazione del bene.
Tutto apre il cuore a una grande speranza per guardare con fiducia il futuro.
All’incontro è presente e attiva anche Ermelinda, rappresentante del piccolo
gruppo di familiares di Lisbona.
Domenica ancora tutte insieme per
il ritiro. Tocca a me proporre la meditazione, sul tema
“Dall’ECCOMI al NOI CM”. Anche qui viviamo un profondo clima
di ascolto e di condivisione, di preghiera e di ringraziamento per ciò che lo
Spirito ci permette di comprendere e di vivere.
La Messa è celebrata dal Vescovo
ausiliare emerito di Porto, D. João, molto amico della CM, che resta poi con
noi per la merenda e per le foto ricordo.
Funchal
E arriva il tempo di partire,
dopo una settimana a Porto, per raggiungere quella sorprendente isola vicina al
Marocco, che è Madeira. Anche in questa occasione il volo attraversa nubi nere
e arriviamo a Funchal con la pioggia e il vento, ma la temperatura è più che
mite. C’è Teresa Freitas ad attenderci e ci accompagna nell’appartamento, che è
la sede della CM in questo avamposto atlantico, dove siamo attese da Paixão, la
responsabile del gruppo. E arrivano subito le altre missionarie e alcuni
familiares, felici di incontrarci. E noi ancora di più. Martina e io arriviamo
qui per la prima volta. Tutto ci è nuovo e ci sorprende. Il tempo guarisce in
fretta e ci ritroviamo in piena estate, tra monti e mare, in una città distesa
sul fianco del monte, fatta di case circondate di fioritissimi giardini
arricchiti di innumerevoli bananeti. Con gratitudine penso che le prime
aspiranti missionarie portoghesi giunsero nella Compagnia Missionaria a
Bologna, provenienti da Madeira.
Dopo i saluti e gli abbracci,
subito ci ritroviamo a gustare un video sulla vita di p. Albino, che abbiamo
visto anche a Porto. Si crea un clima di silenzio che sa di preghiera e alla
fine siamo commossi e grati.
Nei giorni seguenti, mentre
Martina incontra singolarmente le missionarie, trovo il tempo di andare a
scoprire questa bellissima città con il suo lungomare e le sue stradine ripide.
Mi ricorda molto la nostra costiera sorrentina. Ogni giorno a messa nella
bellissima cattedrale o nella chiesa del Carmine, e quasi sempre qualcuna delle
missionarie è a messa e a pranzo con noi.
Calore
familiare
Momenti di relax e di caloroso clima familiare ci sono
stati donati in casa di Madalena e di Paixão. A pochi passi dalla sede, c’è la
casa di Madalena, dove vivono anche il fratello sacerdote e una sorella.
Commovente la presentazione dell’album dei ricordi di famiglia – una famiglia
di dieci figli – e dell’ordinazione sacerdotale del fratello.
Per raggiungere la casa di Paixão invece, viaggiamo circa un ora su per
i monti e, infine, dalla sua casa, vediamo ancora l’oceano! Ci attendono le sue
due sorelle con un’accoglienza vivace e calorosa. Ci sono anche Madalena e
Teresa Freitas. Veramente un’esperienza di fraternità semplice animata dalla
carica di entusiasmo che caratterizza Paixão.
Al
ritorno in città, visita al cimitero, alla tomba di Teresa Carvalho. Sostiamo
in preghiera, rendendo grazie al Signore per il dono della sua lunga vita e
della sua passione per il Regno di Dio, vissuta in un grande spirito di
appartenenza alla Compagnia Missionaria. La rivedo nelle tante occasioni in cui
ci siamo incontrate in Italia: i suoi vivaci racconti, la sua carica di gioia
nel cantare e ballare “Linda Morena”,
i suoi interventi appassionati nelle Assemblee generali.
Comunione
ecclesiale
Abbiamo vissuto alcune
significative esperienze di comunione ecclesiale. Anzitutto la visita al
Vescovo di Funchal, D. António Carrilho, con Madalena e Paixão. Ci ha accolte
con affetto e con grande gentilezza, quasi con “rispetto”. Ci ha rivolto tante
domande sulla vita della nostra Famiglia e sul suo carisma. Un
dialogo davvero coinvolgente. Un’attenzione nei nostri confronti che ci ha
stupite e commosse. Infine lo scambio di nomi e di indirizzi e la foto ricordo,
ripetuta in varie posizioni per soddisfare il grande senso estetico del
Vescovo, che vuole pubblicare una pagina sul notiziario diocesano.
Altri incontri significativi sono
stati le visite a due comunità dei padri Dehoniani: il seminario e il collegio.
Anche in queste occasioni abbiamo ricevuto un’accoglienza semplice, simpatica e
affettuosa. Martina e io non conoscevamo i padri, ma ci siamo proprio sentite
in famiglia.
Anche a Funchal momenti di grande
comunione e condivisione sono stati gli incontri del gruppo con la presidente e
il ritiro. Grande clima di ascolto reciproco, nel silenzio orante. Momenti di
profonda gratitudine per quanto il Signore concede di scoprire e di vivere a ciascuno e insieme, secondo le
proprie possibilità e nella consapevolezza dei propri limiti. Senso di
rinnovata consegna allo stile e alla missione CM. Viva speranza in una
rinnovata presenza e animazione missionaria e vocazionale nella comunità
cristiana, nella possibilità di un maggiore coinvolgimento nella vita
diocesana.
Ringrazio il Signore e tutta la
Compagnia Missionaria portoghese per l’esperienza di forte comunione che
abbiamo vissuto. Soprattutto per la testimonianza di corresponsabilità e
condivisione nella vita del gruppo, a Porto, tra missionarie di vita fraterna
(solo due) e missionarie che vivono in famiglia. Per la comunione e la
condivisione di vita, a Funchal, tra missionarie e familiares.
Il Signore benedica e renda
feconda questa bella realtà della nostra Famiglia.
uno zaino pieno di...
“Mettiamo
sulle spalle uno zaino vuoto. In questi
giorni metteremo dentro tutti i doni che il Cuore di Gesù ci offrirà”.
Con queste parole pronunciate da Anna Maria ci
siamo addentrate nella camminata degli
esercizi spirituali “via e metodo
particolarmente prezioso per cercare e trovare Dio, in noi, attorno a noi e in
ogni cosa, per conoscere la sua volontà e metterla in pratica”. ( Benedetto
XVI)
Esercizi
Spirituali che abbiamo fatto a Podomoro – Indonesia dal 30 giugno al 7 luglio
2015. C’eravamo tutte: Ludo, Antonia. Mudji, Susi, Lucy, Ibu Surtinah nostra amica, Santina ed Anna Maria .
Simbolicamente
ciascuna ha preso lo zaino sulle proprie spalle ed abbiamo iniziato il nostro
cammino di ricerca della volontà di Dio.
Ritornata a casa, con calma e tranquillità ho
cercato di riaprire lo zaino per scoprire quanto avevo saputo accogliere e mettere dentro. Con mia grande
sorpresa mi sono ritrovata con
molti doni!!!
Gioia, allegria, condivisione,
momenti di preghiera, di ascolto, lo stare insieme con semplicità, sia nei
momenti dei pasti che nei momenti degli incontri, la preghiera, la liturgia, il
canto, e anche… lo scherzare insieme. Tanti piccoli gesti, che mi hanno aiutata a riprendere la mia vita quotidiana
in modo diverso. La gioia più grande è stata quella di poter condividere
insieme alle mie sorelle un po’ del nostro cammino e soprattutto di aver
ascoltato da Santina ed Anna Maria la
loro esperienza con p. Albino.
E’
stato molto importante percorrere questo cammino in atteggiamento di silenzio. Silenzio che abbiamo voluto,
accolto e concretizzato. Personalmente sento che anche questo aspetto ha segnato positivamente
il nostro cammino. Durante l’anno abbiamo altri spazi e momenti per parlare e
fare progetti, il fare silenzio in noi e
attorno a noi ci ha aiutato a capire
meglio cosa dovevamo mettere nello zaino.
L’itinerario
del percorso ci ha portato a riflettere sull’Eredità di P. Albino. Mi hanno colpito diversi aspetti
concreti della vita di p. Albino: la sua
fedeltà alla preghiera, la fedeltà alla missione ,al carisma, all’obbedienza .
all’Ecce Venio e Ecce Ancilla…
Questa
figura ci è stata presentata in maniera molto concreta e ha veramente riempito lo zaino della mia
vita. E’ stato molto importante conoscere
la sua vita, la sua persona. Noi tutte ci siamo sentite disponibile all’ascolto
perché abbiamo capito che dobbiamo continuare a far vivere dentro di noi la sua vita, e dire anche grazie. Abbiamo
compreso che p. Albino ha avuto una grande influenza non solo per la vita della CM in generale, ma per ogni
singola missionaria. In questo clima di ascolto, di serenità, di
attenzione nel mio piccolo ho raccontato anch’io la mia esperienza perché anch’io ho vissuto momenti importanti
con lui. Adesso sento che questa eredità che mi è stata presentata e raccontata deve continuare a
vivere nella mia vita. Grazie!!!