Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
La COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede centrale a Bologna, ma è diffusa in varie regioni d'Italia, in Portogallo, in Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
News
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09 / 08 / 2024
19 ottobre 2024
Assemblea italiana, in presenza, a Bologna, e in collegamento online...
festa dell'eccomi
Nella
gioia del Vangelo
Il 30 marzo scorso per
tutta la Compagnia Missionaria del sud
si è svolto, come da programma, l’incontro di comunione. È un incontro che per tre volte all’anno vede
uniti tutti i membri della CM, missionarie e familiares. In questa occasione
abbiamo celebrato la Festa dell’Eccomi sul tema: “ECCOMI” PER UN RINNOVATO
IMPEGNO MISSIONARIO NELLO SPIRITO DELL’EVANGELII GAUDIUM.
L’incontro
ha avuto un colore e un sapore inusuale
rispetto a quelli svolti in precedenza: è stato presieduto dal nostro caro
arcivescovo don Franco Alfano. Abbiamo avuto la gioia di avere tra noi anche la
presidente dalla CM Martina Cecini e alcune consigliere. La loro presenza è stata molto importante e
ha dato un imput forte per la crescita di ciascuno sul senso di appartenenza facendoci sentire un solo corpo. A questo
appuntamento hanno preso parte non solo gli appartenenti all’Istituto,
missionarie e familiares, ma anche tanti amici.
Ci siamo ritrovati al mattino verso le 9,00 a Betania, sede della
Compagnia Missionaria e con grande gioia abbiamo accolto il nostro Arcivescovo.
La sua riflessione ha posto all’attenzione di ciascuno il primo capitolo
dell’esortazione apostolica “Evangelii gaudium” di Papa Francesco. Don Franco ci ha accompagnato nella
preghiera del mattino con il suo spirito di pastore, suscitando in noi il
ricordo consapevole che il Signore ci guiderà sempre.
Dalla condivisione è emerso il desiderio di prendere l’iniziativa,
di sporcarsi le mani, di attivarsi per cercare un linguaggio nuovo per essere
ovunque segno di testimonianza autentica. L’auspicio è che questo linguaggio
non sia solo un fiume di parole ma sia sempre accompagnato da gesti
concreti, gesti di carità evangelica.
Il discorso del nostro amato Pastore, nella lettura e commento
dell’”Evangelii gaudium” è stato fortemente esortativo e stimolante e ci ha
fatto prendere ulteriormente consapevolezza del nostro battesimo e di come
siamo chiamati a camminare nella santità prendendo sempre più coscienza e
rispettando i doveri assunti, per noi, dai genitori.
Tutto questo ha senso se tutto si concretizza in una vita di
comunione, accoglienza, condivisione, responsabilità, sincerità, nell’umiltà e
nella libertà interiore. Tutto ciò richiede una seria formazione che non va fatta
in modo privatistico o meglio individualistico bensì come comunità, a partire
da ogni persona (corpo e spirito), nucleo familiare, comunità di famiglie e
così via. È stato un incontro edificante svolto nella chiarezza e nella
semplicità. Le parole del nostro Pastore hanno toccato nella profondità
ciascuno di noi.
Come siamo soliti dalle nostre parti, abbiamo poi dato vita, in modo concreto, alla “comunione” e
alla “condivisione” con il pranzo a
sacco consumato insieme al nostro Pastore e alla Presidente
della CM.
Rosa De Conte,familiaris di S. Antonio Abate
Presenti
per simpatia
E’
per un sentire comune – appunto per una simpatia -, che da alcuni anni ci presentiamo a questi
incontri a Bologna, ospiti interessati ai temi e ai progetti della Compagnia
Missionaria; e ogni volta ne usciamo
contenti di esserci stati, sia per il clima che vi respiriamo di cordialità e
di serenità, tale da farci dimenticare
che appunto, siamo semplici spettatori
incuriositi, venuti per prendere qualche strumento di riflessione che ci aiuti nel nostro cammino di coppia e
di fedeli, sia per la qualità degli interventi sempre puntuali e illuminanti.
Più
volte siamo stati affascinati dai relatori scelti e dalla loro esposizione,
così come dai temi proposti, incentivi per tutti e non solo per gli “addetti ai
lavori”.
Quest’anno
la sapiente e competente guida di Padre
Mauro Pizzighini ci ha permesso di approfondire il messaggio contenuto nella “Evangeli Gaudium”, grazie al
modo semplice ed efficace di tradurre pensieri e parole di Papa Francesco,
riguardo al senso della “missione” ma anche di leggere le analogie tra questo
richiamo e la prospettiva deoniana dettata dal suo fondatore padre Dehon.
E
allora l’ECCOMI ha assunto un significato comprensibile che ci ha avvicinato
ancora di più alle nostre amiche della Compagnia Missionaria e siamo usciti
dall’incontro con la sensazione di aver colto una bella e valida occasione da
rielaborare nella nostra famiglia.
Grazie
a tutte per questa occasione e alla prossima.
Oscar e Loredana
Aria
di famiglia
Sono Giusy e mi relaziono con la
Compagnia Missionaria ormai da vari decenni. Anche quest’anno, il 22 marzo, ho
accolto l’invitato all’incontro che annualmente si celebra a Bologna e che viene esteso anche agli amici laici della Compagnia Missionaria. Io mi reputo
tra questi. Nel recente passato mi è stato difficile esserci, ma quest’anno,
credo proprio per volontà del Signore , nonostante gli impegni inderogabili che
avevo, si sono create le condizioni favorevoli alla mia presenza.
E’ stata per me una giornata
particolarmente piacevole anche per il
fatto che conoscevo parecchie delle missionarie, frequentando l’istituto da
vari anni. L’incontro con persone già
conosciute mi ha portato un’ immensa gioia; il mio cuore era contento,
spensierato ( non sono una che sa dimostrare i sentimenti, sono avara tengo
tutto dentro di me). Ho però avuto modo di arricchirmi, facendo nuove
conoscenze sia di missionarie, che di laici. La cosa che colpisce sempre e
comunque, frequentando la Compagnia missionaria, è il respirare sempre aria di famiglia. Ti senti
sempre in famiglia, credo che questa
sensazione non l’ho solo io, ma sia condivisa con gli altri laici che la
frequentano. A mio giudizio, questa è una delle cose che la contraddistingue,
ossia la semplicità, il mettere a proprio agio, il sapersi relazionare con l’altro chiunque esso sia senza
distinzione alcuna. Certo stiamo vivendo
un epoca particolarmente difficile noi Cristiani e per di più cattolici, è un
epoca non semplice per evangelizzare.
Credo che questo si
percepisca adesso, ma proviene da un
lungo periodo, in cui il cristiano ha fatto fatica ad essere “lievito”, non sempre si è saputo passare all’altro un
messaggio evangelico convinto ed ora siamo a corto di giovani forze.
Fare incontri cosi, a mio
giudizio, sono molto, ma molto utili, aiutano a riflettere e non poco, Dicono
che la gente non si impegna ma aiutiamoli a riflettere sul perché dell’essere cristiani, dell’essere discepoli
del Signore. La gente ha sete di verità ed in particolare in questo periodo
dove si è creata una grande confusione. Credo che se tutti riuscissimo a
procedere verso il Centro, cioè verso Cristo, di sicuro saremo sempre più
vicini fra di noi, e le difficoltà nelle varie forme di convivenza sarebbero
affievolite. Noi esseri umani dovremmo avere il coraggio di mettere da parte
l’orgoglio, non vergognarsi di essere servi ossia a servizio “servi per amore”.
Dovremmo avere il coraggio di testimoniare con le opere, sono quelle che
rimangono impresse, anche se a volte non sempre capite, ma purtroppo la nostra
realtà umana, mette in secondo piano quella divina (spirituale), ma il nostro
Dio conosce benissimo i nostri limiti.
nuova sede
Cari
amici, carissime Ludovica, Antonia, Susi e Mudji, Santina: saluti nell’amore in
Cristo. Prima di tutto lasciatemi dire
buongiorno, buon pomeriggio, buona sera e saluti fraterni.
Lunedi,
31 marzo 2014, finalmente ho cominciato ad abitare la nuova sede, nella casa di
fraternità della CM che abbiamo
affittato a Palembang in Mayor Ruslan, Abbiamo iniziato insieme con una Messa di ringraziamento, con questi
motivi:
1. Gratitudine
al Signore per la possibilità di una nuova casa , per poter fare fraternità tra
noi.
2. In ringraziamento, ricordando la prima
approvazione dello Statuto CM e la festa
dell’Eccomi” che si celebra ogni 25 marzo.
Ha
celebrato l'Eucaristia Padre Madya
provinciale SCJ. Erano presenti anche una decina di persone nostre amiche e
conoscenti che ciascuna di noi aveva invitato. Una comunità in piccole dimensione,
ma molto significativa per noi. Alcuni rappresentavano la parrocchia invitate
da Antonia, altre amiche di Ludo …mancavano alcuni amici invitati da Lucy i
quali non avevano potuto partecipare
perché all’ultimo momento erano sorti altri impegni. C’era anche p. Astono SCJ.
Nell'omelia
Padre Madya SCJ ha spiegato un po’ la
storia della Compagnia Missionaria: i suoi inizi, la sua vita, la sua
espansione…ricordando ai presenti la differenza che esiste tra gli Istituti
secolari e gli Istituti religiosi, usando parole ed esempi molto chiari e
concreti. Ha messo in risalto anche il significato e la fortuna di avere una
sede come luogo per pregare, riflettere insieme, vivere momenti di gioia, di
condivisione …
Prima
della conclusione dell’eucaristia Ludovica,
come responsabile del nostro gruppo CM,
ha espresso il suo ringraziamento a tutti i presenti ed ha invitato a
condividere il pranzo insieme. P. Astono ci ha preparate a questo momento con
una preghiera di lode. Ricordando che
eravamo ancora nel periodo della
Quaresima abbiamo preparato un cibo molto semplice e sobrio: pesce, riso e
verdure ma cucinato con tanto amore da
noi stesse. E’ stato bello perché ci siamo date tutte da fare…coordinate da
Lucy . Hanno collaborato anche Bene, sorella di Antonia e sua nipote Elfris
,Beatrik e altri amici. Il risultato è stato ottimo , gustoso, al punto da
farci pensare: perché non formiamo un’equipe e apriamo un ristorante
nostro???Potrebbe essere una maniera per raccogliere fondi per il nostro
futuro!!! Hehehe… Poi, come è nostra abitudine quando si fa una festa, siamo
passate dai vicini di casa , bussando di porta in porta per offrire un po’ del
nostro riso e chiedendo la benedizione sul nostro cammino. Adesso faremo in
modo che anche la nostra vita diventi una benedizione per il nostro prossimo,
ovunque siamo!
Finita
la giornata abbiamo deciso di fermarci tutte a dormine nella sede e con noi è
rimasta anche la nostra amica Erma che ci sostiene e ci accompagna in questo
cammino. Il giorno dopo ciascuna ha ripreso il suo ritmo e la sua attività. La
benedizione di Dio sia su tutte noi. Fraterni saluti nell'amore di Dio.
Lucy
Ekawati
prima consacrazione
TU
NON ABBANDONI L’OPERA DELLE TUE MANI
Abbiamo
vissuto con grande gioia la prima emissione dei voti di Andrea e Silvia. Al
termine di un anno in cui non sono mancate le prove, ci siamo rallegrate nel
Signore perché ha riversato abbondantemente la sua grazia su di noi. Al termine
del ritiro annuale dove abbiamo partecipato missionarie, familiares e amici della CM del gruppo
dell’Argentina e del Cile, c’è stata l’Eucaristia, presieduta da p. Guillermo
Exner scj e dal p. Roberto Silva, un amico CM. Durante l’Eucaristia, Andrea e
Silvia hanno detto il loro sì alla chiamata che il Signore ha loro rivolto e
pensato da tutta l’eternità.
Grazie
a tutte e a tutti per le vostre preghiere. Abbiamo sentito la vicinanza di
ciascuno e abbiamo lodato Dio per tutta questa famiglia CM che, con umiltà e
amore, cerca di rispondere alla volontà del Padre.
Nei
giorni successivi abbiamo vissuto l’Assemblea, organizzata dai gruppi del Cile
e Argentina, dove abbiamo programmato l’anno 2014. Come CM dell’America Latina
abbiamo condiviso i punti più significativi della Lettera Programmatica. Poi il
gruppo dell’Argentina ha fatto la revisione della vita di gruppo.
Abbiamo
iniziato un anno pieno di speranza e di gioia, con l’impegno di comunicare, nel
quotidiano, tutta la ricchezza che abbiamo ricevuto in questi giorni passati
insieme.
In
comunione con tutti.
Graciela Magaldi
GRATITUDINE E GIOIA
Carissime Missionarie, pace e bene nel Signore, datore
di ogni bene! Ringrazio anzitutto il Padre della misericordia che ci ha
chiamato, ciascuna di voi per aver risposto e per averci accompagnate in questo
cammino. In modo particolare voglio ringraziarvi perché, nella mia malattia, mi
sono sentita vicina a ciascuna ed ho sperimentato “l’essere sostenuta con
l’amore e la preghiera dei miei fratelli”. Con
profonda gioia il 23 febbraio scorso, Silvia ed io, abbiamo fatto la nostra
prima emissione dei voti, al termine del ritiro annuale della CM in Cile e
Argentina. La celebrazione fu presieduta da p. Guillermo Exner scj e con la
partecipazione di p. Roberto Silvia (pro vicario della nostra arcidiocesi). La cerimonia è stata molto intensa e seguita
dal pranzo e canti, quale espressione di comunione e di fraternità. E’ stato
per noi un grande regalo il poter condividere la nostra gioia della
consacrazione via skype con Martina
e Serafina e, attraverso di loro, abbiamo sentito la comunione con tutte le
nostre sorelle missionarie. Continuiamo a vivere in comunione e ritroviamoci
insieme in ogni eucaristia.
Andrea Ramirez
visita di dolores ai familiares
Il gruppo di Funchal comunica
La responsabile centrale dei
Familiares, Dolores Biggio, insieme con il marito Franco, ha fatto visita ai
gruppi del Portogallo dal 22 di aprile all’8 di maggio.Il gruppo dei Familiares di
Funchal (Madeira) si è riunito con Dolores e con Franco il giorno 23 di aprile,
nella sede della C.M.
Dopo
i saluti abbiamo pregato la liturgia dei vespri; conclusa, Dolores ha esposto
il cammino di preparazione alla prossima assemblea nell’aprile del 2015:
“Familiares della C.M., luce del mondo – sale della terra nella reciprocità”.
Questo cammino di preparazione è
un’occasione per riflettere sul nostro essere Familiares della C.M. nel mondo
in cui viviamo. Siamo stati chiamati a essere luce del mondo e sale della terra
e abbiamo colto questo invito. E allora: stiamo portando questa luce di Cristo
nel mondo che vive nelle tenebre o conserviamo questa luce solamente per noi?
Nel giorno 25 di aprile si sono
riunite a noi, Dolores e Franco anche le missionarie. E’ stato un incontro
molto bello, con i suoi momenti di preghiera, di condivisione delle esperienze
e di riflessioni sulla C.M. Abbiamo vissuto un momento di ricordo per il nostro
fondatore padre Albino Elegante. Non starà più fisicamente fra noi ma
continuerà a orientarci comunque ed a intercedere in cielo per questa sua opera
sulla terra. L’incontro si è concluso con una “merendina”.
La visita della responsabile
centrale è stata importante per dare forza alla nostra appartenenza alla C.M.
ma soprattutto ci ha aiutato a sentirci ancora più uniti come gruppo Familiares
alla C.M. nel mondo. Dolores, grazie per la tua visita e un abbraccio a tutta
la C.M.
Amicizia e comunione
Funchal La visita ai gruppi
portoghesi, organizzata con gioia e curiosità, è, invece, iniziata con una nota
di tristezza. Il giorno prima della partenza Martina mi comunica per telefono
che padre Albino ci ha lasciato. La notizia mi addolora e frastorna; cosa
faccio? Parto? Vado a Bologna? Il desiderio di salutare un'ultima volta il
padre è forte; però ci sono gli impegni presi, altre persone sono coinvolte in
questo viaggio. La voce pacata di Martina al telefono che mi fa notare che
padre Albino mi avrebbe detto di andare, mi aiuta e dopo essermi confrontata
con mio marito ed altre persone amiche, decido di partire. Il fatto che con me
ci sia Franco mi aiuta moltissimo. Arriviamo a Madeira all'imbrunire. L'isola
ci accoglie con le sue luci che dalla cima dei monti scendono verso il mare.
Dopo alcuni minuti di attesa arriva Joao Carlos. E' subito una festa vederlo!
Ci accompagna a cena poi... a casa! La casa della CM a Funchal. Appena si apre
la porta, la prima cosa che vedo sono le immagini del Cuore trafitto e della
Madonnina delle origini; erano lì a darci il benvenuto, a farci sentire a casa!
Il giorno dopo, mercoledì, ci siamo riuniti con tutto il gruppo. L'incontro è
stato molto bello, festoso e… serio! Padre Albino era presente nel cuore e
nella mente di ognuno senza tristezza ma con la gioia della consapevolezza che
sarà sempre con noi. Dopo un primo
momento in cui ci siamo presentate, abbiamo “preso in mano” le schede di
preparazione all'assemblea. Le abbiamo riviste insieme, ne abbiamo commentato
le domande, abbiamo visto che il lavoro da fare è molto impegnativo ma è quello
che da senso al nostro essere cristiani e familiares. Conoscere le familiares
di Funchal è stato come aprire una finestra su ognuna di loro. Ho conosciuto un
po' della loro vita e spero di aver lasciato conoscere un po' della mia. Il
venerdì successivo ci siamo riunite familiares e missionarie. E' Stato molto
importante vederci insieme e riflettere come CM sul da farsi per far conoscere
il nostro Istituto. Si è battuto soprattutto su l'impegno di ognuno per il bene
di tutti. I due incontri sono stati molto utili e la cosa importante è stata
che io non mi sentivo tra sconosciuti , tra estranei, ma con persone con le
quali ero in sintonia. Franco mi ha
accompagnata non solo come mio marito ma come familiaris. Così eravamo due
familiares italiani che hanno incontrato la CM di Funchal, in un clima di
amicizia e comunione.
Fili
invisibiliFili
che dita sapientisanno intrecciare,scelti,accostati con cura.
Con i versi di questa poesia di Francesca Righi che io
amo tanto, ho voluto salutare le persone che con semplicità e gioia ci hanno
fatto sentire parte di uno stesso tessuto.
PortoArrivati a Porto ci ha accolto il sorriso buono di
Serafina. A casa abbiamo rivisto con piacere Lúcia e Teresa. Dopo diversi anni,
la casa ha ripreso a vivere con loro. Anche a Porto c'è stato un incontro molto bello con le missionarie e un gruppo
di amici. Ci siamo presentati, abbiamo
presentato le due realtà: missionarie e
familares, poi ho spiegato il tema che avevamo scelto per la nostra assemblea: “Luce
del mondo, sale della terra”. Dopo l'incontro abbiamo vissuto un gioioso
momento conviviale dove ho potuto parlare con alcune missionarie e amici
presenti. C'è stato uno scambio personale di idee, di desideri, di sogni.... Il
Signore saprà cosa fare di tutto ciò. L'affetto e la disponibilità delle
missionarie hanno reso la nostra “tre giorni” di Porto una esperienza molto
bella.
Lisbona
Alla stazione di Lisbona siamo stati accolti dalla
missionaria Maria Teresa Goncalves. Il
giorno dopo, domenica, abbiamo incontrato le familiares. L'incontro è iniziato
con la celebrazione dell'Eucaristia. Dopo la messa siamo saliti in casa e abbiamo
continuato, prima presentandoci e poi entrando direttamente nel tema della
giornata. Mancava una familiaris che si occupa della mamma anziana. Abbiamo
visto insieme le difficoltà del gruppo. Abbiamo parlato dell'importanza di
sentirci “famiglia” e del mantenere vivo
il “Noi CM”. I problemi economici che derivano dal momento di crisi che sta
attraversando il Paese, limitano molto le attività del gruppo. A Funchal, con
João si era parlato dell'opportunità di un incontro di tutti i familiares
portoghesi. Riprendendo il discorso a Lisbona, si è visto come questo è
praticamente impossibile per la situazione economica e lavorativa delle
familiares. Credo, però, che si debba riflettere insieme sulla possibilità di
realizzare un evento del genere che potrebbe infondere un po' di entusiasmo nei
gruppi. Dopo tutta una giornata insieme abbiamo concluso con una deliziosa merenda
in allegria. E' stato un bell'incontro: abbiamo pregato, abbiamo mangiato, discusso,
riflettuto; abbiamo fatto famiglia.
Siamo tornati a Genova molto contenti. Tutti si sono
preoccupati di farci star bene. Hanno dedicato parte del loro tempo per farci visitare le cose belle del Paese.
Abbiamo respirato il profumo del sacro con ogni gruppo con cui ci siamo
incontrati; vorrei allora concludere con questo bel pensiero: “Rendere sacri
i piccoli luoghi che abitiamo non significa costruirci intorno altari o
cappelle: renderli sacri vuol dire semplicemente scaldarli con una scintilla di
amore e questo è sempre possibile. Sempre” (Maria Teresa Abignente).
Dolores Biggio,
responsabile centrale dei
familiares
sono molto felice!
“Canterò al Signore per tutto quello che Egli ha fatto per me,canterò al Signore per tutto quello che Egli ha fatto per me”
Con
queste parole desidero esprimere la mia gratitudine al Signore della Messe per
la mia vita, per i miei familiari, amici, per la Compagnia Missionaria del
Sacro Cuore e per le persone che Dio ha posto
sul mio cammino e che mi hanno aiutata a crescere nella fede.
Mi sono consacrata al Signore con la prima
emissione dei voti il 5 agosto 1989 nella C.M. e quest’anno celebro il mio 25°
di consacrazione in secolarità.
Ricordo perfettamente quel giorno! Poiché condividevo la mia vita con
Qualcuno … ed ero la “fidanzata” più
felice del mondo. Ero! E continuo ad esserlo! Davvero mi sento realizzata e
sento che sono al mio posto. Se potessi ritornare indietro, oggi farei la
stessa cosa.
Come
mi sento oggi? Ripeto le stesse parole: Sono la sposa più felice del mondo !
Nonostante le difficoltà che ci sono state e ci sono: le gioie e le tristezze,
le certezze e le incertezze, le lotte e le sconfitte, comprensioni e
incomprensioni … poiché fanno parte della vita! Ma, tutto posso in COLUI che mi conforta:
Gesù Cristo. Sono stati soprattutto questi momenti di “prova” che mi hanno
fatto crescere in tanti aspetti. Sono molto felice per il fatto che Dio mi ha
chiamata ed una vita di consacrazione secolare e nella Compagnia Missionaria.
Mi
sento serena e felice, molto amata dal mio Amato e desidero chiedere la
protezione di Maria perché Lei mi aiuti a fare la volontà di Suo Figlio. Lui vuole la mia e la nostra felicità e nella
misura che sono e siamo fedeli al Suo progetto dipende la mia e la nostra
felicità.
Concludo con le parole del Cantico dei
Cantici:
“… Lungo la notte, ho cercato l’amore dell’anima mia;
l’ho cercato, ma non l’ho trovato. Mi alzerò e farò il giro della città per le strade e
per le piazze; voglio cercare l’amoredell’anima mia. L’ho cercato, ma non l’ho trovato. Mi hanno incontrata le guardie che fanno la ronda in
città: “Avete visto l’amore dell’anima mia?”. Da poco le avevo oltrepassate, quando trovai l’amore
dell’anima mia. Lo strinsi forte e non lo lascerò …”
“Così spero!”. Con queste parole esprimo la mia gratitudine a Dio Amore
per tutto quello che Egli ha fatto per me ed attraverso di me.
Maria Justina Gomes Carneiro
il signore mi ha accompagnato e mi ha parlato
Dal
2 al 4 dicembre 2013 ho avuto l’opportunità di condividere con il gruppo delle
missionarie di Maputo momenti di preghiera, di convivialità, di condivisione di
preoccupazioni, di sogni e di progetti. La missione del gruppo: è impegnato principalmente nell’ambito
educativo, pastorale e nell’animazione vocazionale. Irene continua a coordinare
il Centro Infantile Speranza, Giannina dirige la scuola elementare e medie
Nostra Signora delle Vittorie, Julieta è catechista e docente all’Università e
Leonia insegna italiano ai seminaristi. Ciascuna cerca, a suo modo, di
contribuire per la crescita e lo sviluppo integrale della comunità educativa a
cui appartiene e partecipa, nella misura del possibile, alla vita diocesana e
pastorale.
Il
giorno prima del mio rientro in Italia, 12 gennaio 2014, ho trascorso il
pomeriggio a Maputo a casa di Alice,
nostra missionaria,. L’accettazione della sua disabilità fisica, l’atteggiamento
di oblazione, la capacità di delimitare il campo di missione in sintonia con la
sua realtà esistenziale (pregare, ascoltare, consigliare, stare con…) rivelano
una grande dignità, fede e sapienza di vita.
A
Nampula, dal 5 al 29 dicembre 2013, ho condiviso con Helena e le ragazze in
formazione e accompagnamento momenti di preghiera, fraternità, lavoro, convivialità,
dialogo e festa. Con Gabriela, nonostante che non avesse ferie quando sono
stata a Nampula, ho avuto l’opportunità di conversare, a Invinha e di conoscere
il suo impegno educativo nell’Istituto di Formazione degli insegnanti, nel
gruppo e nell’animazione.
Considero
come punti forti del cammino interiore delle nostre giovani: preghiera,
capacità di animazione, impegno e responsabilità nello studio, compimento degli
impegni domestici e dei lavori nei campi (machamba).
L’incontro
con le giovani è stato molto significativo perché mi ha fatto conoscere
qualcosa della storia vocazionale di ciascuna di loro, l’azione di Dio nella
loro vita, la mediazione di varie persone nell’animazione e il loro cammino
come aspiranti CM.
Ho
avuto l’opportunità di trovarmi con il Gruppo
di Amici di Nampula e di ascoltare le motivazioni che li hanno portati ad
aderire e a rimanere nel gruppo: crescita e sviluppo personale e sociale,
partecipazione sociale, dimensione spirituale.
Il
gruppo di Nampula evidenzia chiaramente i valori dell’accoglienza e della
scelta dei poveri: è un’autentica Betania. La vita lì è molto esigente: lavoro
professionale, nei campi, studio, la
responsabilità nell’accompagnare le ragazze, la biblioteca del Centro Culturale
Napipine, gli amici i collaboratori…sono impegni che esigono molto dalla
comunità. Tuttavia, chiunque arriva trova sempre qualcuno che accoglie, invita
ad entrare, a sedersi…
Il 29 dicembre sono partita in autobus (machibombo) alle 3.30 del mattino con
Helena e le ragazze (Alefa, Joana e Rosa) per Invinha, dove mi sono trovata con
tutte le missionarie dei gruppi del Mozambico (con eccezione di Alice e Gina
che, per motivi di salute, non erano presenti) e con le ragazze in formazione
(Ana Rita e Isabel), e altre quattro giovani in discernimento del gruppo di
Invinha. Ho partecipato ai lavori della mini-assemblea dal 31 dicembre al 1
gennaio 2014 segnati da un clima di trasparenza, serenità e apertura allo
Spirito.
Il
ritiro annuale, animato da mons. Francesco Lerma, vescovo del Gurue, è iniziato
il 2 gennaio, con l’introduzione al tema ed è terminato con l’Eucarestia nella
quale Dalaina ha fatto la sua prima emissione dei voti il 7 gennaio. Il tutto
seguito da un tempo di fraternità e convivialità con familiari e amici.
La
disponibilità di quattro giovani del gruppo in discernimento di Invinha,
Angelina, Ilda, Inés e Edy, che preparavano i pasti, ha fatto sì che potessimo
vivere il ritiro in un clima sereno e tranquillo. La casa di Invinha è in una
fase abbastanza avanzata. Mi pare che la scelta del 2011 di costruire in questo
luogo, autentica “periferia esistenziale”, è l’incarnazione di quanto ci chiede
il nostro Statuto al n. 16: “l’attenzione
e il servizio ai fratelli più poveri”, e una risposta all’appello di papa
Francesco. E’ stata una scelta profetica. E’ uno spazio meraviglioso, un luogo
idilliaco da dove si vede perfettamente il monte Namùli che, per il popolo Lomwè-Macua, è il monte
sacro che rappresenta la sua origine, ma si notano anche le baracche povere dei
vicini. Questa casa è uno spazio di accoglienza, con porte e finestre aperte al
mondo, per le ragazze che chiedono di essere accompagnate nel loro discernimento
vocazionale, per la Chiesa locale, per i poveri e gli amici… Lisetta, con la
sua saggezza, accompagna le giovani e i lavori della casa. Con la
collaborazione di Dalaina e delle ragazze questo spazio sta diventando un
giardino, un frutteto, un campo che produce fiori, frutti, cereali,
legumi…benessere. Mariolina è stata ed è, senza dubbio, l’anima di questo
progetto.
Nei
giorni 10 e 11 gennaio 2014, con le missionarie di Maputo, ad eccezione di
Alice, siamo passate da Quelimane, dove abbiamo incontrato Gina Santana e
insieme abbiamo vissuto una condivisione ricca di comunione e amicizia.
Nella
CM in Mozambico c’è una proliferazione di vocazioni che sono una benedizione,
una sfida e una responsabilità. Questa realtà interpella tutta la CM e abbiamo
bisogno di trovare una risposta adeguata. Le sfide formative che sono emerse
recentemente in questo contesto sono completamente nuove per noi: l’età delle
aspiranti, la provenienza, la dipendenza economica…Credo che la programmazione
dell’incontro delle responsabili di formazione dovrà tener conto delle esigenze
di questa realtà.
Permettetemi
di condividere le due esperienze che più mi hanno toccato nel contatto con i
poveri e i fratelli nella fede.
1 –
Un giorno, a Nampula, dopo il lavoro nel campo, seduta su una pietra,
accompagnata dall’ombra di alcuni alberi da frutto tropicali e dall’azzurro
intenso del cielo, dalla solidità delle montagne…mi sono sentita toccare dalla
bellezza e bontà del Creatore che “veste
i gigli del campo e nutre gli uccelli dei cielo che non seminano, non hanno né
dispensa né granaio…”. La manifestazione del Creatore nella natura è sorta
in me come una voce dolce e tenera che mi diceva: riposa, lasciati incontrare,
contempla la gratuità delle cose, deliziati al banchetto dell’armonia che ti
avvolge nella brezza soave della mia presenza in te, con te. Sono rimasta lì
come un bambino nelle braccia di Dio Padre e nell’abbraccio di madre terra.
Non
sono tardati ad arrivare, come caduti
dal cielo, cinque bambini: due portavano dietro la schiena un fratellino e
nelle mani una lattinavuota. L’hanno riempita e se la sono rovesciata sulla
testa, poi se ne sono andati velocemente come qualcuno che ha cose importanti
da fare. Sono rimasta, non so per quanto tempo, ad interrogarmi su questi
innocenti che non hanno diritto ad essere bambini e che, nonostante i piedi nudi, i vestiti sudici, il
peso del lavoro…hanno uno sguardo brillante, un sorriso che incanta ed un passo
spedito. Immersa nel mistero della bellezza e della povertà, consapevole della
presenza di Dio, ho continuato a contemplare la sua opera e a pensare alla
missione che Lui ci affida, cioè di curare con sollecitudine l’opera delle sue
mani.
Più
tardi sono giunti altri sei ragazzi, tutti fratelli, il più grande aveva 13
anni. Si sono avvicinati a me, stracciati, sudici, scalzi e rilassati. Si sono
accoccolati per terra, in semicerchio intorno a me. Ho cominciato a dialogare
con loro. All’inizio non è stato facile perché rispondevano di sì a tutto e
così mi sono resa conto che il loro vocabolario era molto esiguo. Ho tentato di
spiegare il significato della parola amico/nemico e bene/male.
Non
sapevano leggere né scrivere, ma conoscevano il nome dell’insegnante. Il più
grande è riuscito a scrivere il suo nome in terra. Tanto meno sapevano pregare.
Ho insegnato loro a farsi il segno di croce e tutti allo stesso tempo si sono
segnati diverse volte, manifestando una grande voglia di imparare. Ho recitato
con loro il Padre Nostro, li ho incoraggiati a studiare e dopo esserci
salutati, hanno ripreso la strada da dove erano venuti. Loro se ne sono andati,
ma io ho continuato a lasciarmi interpellare, a sentire l’esigenza di vivere
dell’essenziale…Come dice Mia Couto: Non
è il volare sui luoghi che segna la memoria. E’ quanto quei luoghi
continueranno a volare dentro di te”.
2 – Ho trascorso il Natale più felice della mia vita:
senza regali, spoglio di beni materiali, centrata sull’essenziale: accogliere
Gesù.
La
vigilia di Natale, al mattino, ha bussato alla porta un uomo accompagnato da
due figli e una brocca. Questo era il presepio vivente, il Gesù che era
necessario accogliere nel povero capace di scambiare la farina con l’alcool
lasciando che i figli soffrissero la fame. Dopo di che mi sono recata alla
chiesa di San Pietro per la Riconciliazione.
L’Eucaristia della notte di Natale ha avuto
una durata di circa 3 ore e 40 minuti e non mi sono resa neanche conto di tutto questo tempo. La
luce, la gioia, i canti, le danze, la scenografia, le letture, l’omelia… tutto
è stato meraviglioso. Una notte unica! Un vero Natale!
Il
Signore mi ha accompagnato e mi ha parlato: nella brezza e nel calore, in un
presepio senza regali, nei piedi scalzi di un fratello, nella tenerezza di uno
sguardo, nella mano che si tende e stringe la mia con un gesto fraterno,
nell’ombra di un albero di noccioline, nella “capulana”colorita, nelle danze e
nelle trecce…
Tu, Signore, Tu parli,E un cammino nuovo si
apre ai nostri piedi,Una luce nuova brilla
nei nostri occhi,Atrio di luminosità,PaneDi grano e di libertà,Splendore che infiamma
il cuore.Passa un’altra volta,
Signore, dacci una mano,Rialzaci,Non lasciarci oziosi
nelle piazze,Seduti ai margini
delle strade,Sonnolenti,Discordi,A riassettare borse o
reti.Saziaci.Inviaci, Signore,E condivideremoIl pane,Il perdono,Fino a quando nasca in
ciascuno di noi un fratello. (Antonio Couto)
Signore insegnaci, insegnaci ad ascoltare i tuoi
appelli e ad andare, con fede, dove tu ci invii per aprirci nuovi orizzonti di
vita e di missione, per dare e ricevere il pane della fraternità.
Serafina Ribeiro