Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
La COMPAGNIA MISSIONARIA DEL SACRO CUORE è un istituto secolare, che ha la sede centrale a Bologna, ma è diffusa in varie regioni d'Italia, in Portogallo, in Mozambico, in Guinea Bissau, in Cile, in Argentina, in Indonesia.
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Assemblea italiana, in presenza, a Bologna, e in collegamento online...
visita della presidente in venezuela
Dal 16 al
26 settembre ho fatto il viaggio al Venezuela per incontrarmi con Ana Coralia
Pinto e Katty Liendo. Questo viaggio è stato rimandato varie volte per varie
situazioni, tra le quali la pandemia.
Facendo un poco di storia:
nel 2016 Margarita Castillo ha dato a P. Carlos Luis Suarez scj, (che in quel
tempo era missionario in Venezuela) durante la sua visita a San Bernardo in
Cile, il materiale informativo sulla CM.
Dopo un
certo tempo Margarita ha ricevuto un messaggio di Ana Coralia dove manifestava il suo desiderio
di conoscere il nostro Istituto. A partire da quel momento ci sono stati
contatti periodici con Teresa Pozo e Margarita. In gennaio 2018 ho ricevuto la
richiesta ufficiale da Ana dove manifestava il suo desiderio di una
consacrazione secolare e l’ho presentato al CC però si considerò che era bene
che si avessero almeno due o tre aspiranti per cominciare un cammino. Ho
mantenuto i contatti con p. Carlos Luis che, in seguito mi ha presentato Katty
ed è cominciato un accompagnamento con ambedue fino a che è stato nominato
Generale scj e dopo, è continuato il contatto con p. Alejandro Iglesias scj.
I gruppi CM di Argentina e
Cile, in ottobre 2020 hanno manifestato al CC la loro disponibilità per
accompagnare questa nuova realtà. Nel CC si è considerato necessario realizzare
un viaggio, per prendere contatti e valutare la realtà.
Ho potuto conoscere Katty
che ha compiuto 46 anni quando ero lì in Venezuela e conoscere la sua mamma Margarita con la quale
vive a Caracas. Lei lavora nella pastorale della Parrocchia San Miguel
Arcangel affidata ai dehoniani. È ministro straordinario dell’Eucaristia e
visita le famiglie più povere della zona che si trovano sulla collina. Ho avuto
il dono di accompagnarla ed incontrare gli ammalati e le loro famiglie.
A Tinaquillo a 200 km
circa da Caracas, ho incontrato Ana Coralia che ha 45 anni ed a partire da
quest’anno lavora in un Collegio religioso come insegnante di religione, Vive
con il suo papà di 86 anni e, da molti anni, fa parte dell’equipe di Pastorale
Vocazionale dei dehoniani.
Durante la mia visita ho
potuto condividere con ciascuna alcuni incontri personali ed insieme e questo
mi ha permesso di capire il loro impegno e le loro motivazioni per una chiamata
alla vita consacrata secolare.
Ho visitato tutte le
comunità scj presenti in Caracas, San Pablo, Valencia, Tinaquillo
y Mariara; in tutte sono stata
ricevuta con molto affetto e disponibilità a collaborare con la CM. Ho
realizzato incontri con giovani ed animatori pastorali dove ho presentato il
nostro Istituto.
Mi sono messa d’accordo
con Ana Coralia e Katty, ed i p. Alejandro Iglesias ed il p. Juan Yepez
(Superiore Regionale del Venezuela) per il cammino che seguiremo fino alla
prossima visita circa i ritiri mensili e la formazione. Manterremo anche
incontri regolari via on line approfittando dei mezzi tecnologici.
La realtà
venezuelana è dura per la povertà e la situazione sociopolitica, nonostante
questo la gente ha una fede immensa ed una vita sacrificata ed allo stesso
tempo solidale tra loro.
Ringrazio il Signore per questa
esperienza e raccomandiamo allo Spirito Santo ed a Maria nostra Madre, il
cammino che abbiamo iniziato. Ringrazio tutti/e per avermi accompagnato con la
preghiera e con l’affetto.
contempliamo l'amore
Carissime/i
In questo mese nel quale celebriamo la Festa del Sacro Cuore
di Gesù approfondiamo la contemplazione dell’Amore infinito di Dio. Nelle
nostre orecchie ritornano a risuonare queste parole: “Ecco, io vengo … per
fare, o Dio, la tua volontà”. (Ebrei 10,7)
Ricordiamo P. Albino: “Dalla contemplazione del cuore di Cristo nasce
la riconoscenza, la lode, Dio non ci ha amato per scherzo, ha dato veramente
tutto. “Ci ha amati fino alla fine”. Io che ho la vocazione all’amore, devo
alimentare la fiamma dell’amore proprio nella contemplazione del cuore ferito
di Cristo. Sarà proprio questa contemplazione a provocare in noi:
*Il dono di noi stessi. Guardando in faccia questo
cuore ferito io mi arrendo in ogni aspetto del mio essere. Mi restituisco a lui
in tutto ciò che sono, perché lui mi renda strumento di pace. Tento di ritirare
il mio senso di possesso e supplico che sia lui a possedermi e a vivere in me e
attraverso me.
*Abbandono le preoccupazioni ed affanni: cresco
nella certezza che se la mia fede e la mia speranza in lui sono vere, non vi è
motivo di ansietà e tensioni.
*Abbandono tutte le difese del mio cuore, dei miei
sentimenti. IL mio cuore non ama più con il suo proprio amore. E’ lui che ama in me.[1]
Il mondo, oggi più che mai, ha bisogno della nostra
testimonianza di un amore misericordioso, di chi sa ascoltare senza giudicare
ed accogliere il fratello nella sua totalità. Ha bisogno di incontrare un cuore
fraterno che sapendosi piccolo è aperto perché entri ed incontri un’oasi dove
riposare e sapersi amato.
La realtà della guerra ci addolora e le nostre suppliche
si elevano chiedendo pace. Siamo invitati sempre ad essere costruttori di pace.
“Il mondo
non ha bisogno di parole vuote, ma di testimoni convinti, di artigiani della
pace aperti al dialogo senza esclusioni né manipolazioni. Infatti, non si può
giungere veramente alla pace se non quando vi sia un convinto dialogo di uomini
e donne che cercano la verità al di là delle ideologie e delle opinioni
diverse. La pace è «un edificio da costruirsi continuamente»[2]
Ci stiamo avvicinando alla realizzazione dell’Assemblea dei Familiares,
all’incontro delle Neo-consacrate ed alla Consulta delle Responsabili di
Gruppo; ritorno di nuovo a chiedere di continuare a pregare per questi
avvenimenti di grazia e di gioia della nostra CM.
In
comunione.
Graciela
[1] Dagli scritti di P. Albino – Vinculum n. 2-2019
[2] MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO PER 53° GIORNATA MONDIALE DELLA PACE – 1° GENNAIO
2020
la preghiera
“Questo è precisamente il nostro dovere, come membri di un
Istituto secolare: essere “sale” di Dio, cammino che conduce irreversibilmente
a Cristo e alla salvezza. Però, per consolidare in noi l’attitudine specifica
della fede cristiana, che caratterizzarono in ogni circostanza la vita di Gesù
(attitudini e espressioni di verità, di giustizia, di carità, di perdono, di
pazienza, di misericordia, di gioia…) è indispensabile la meditazione della
parola di Dio, ed è indispensabile che si faccia quotidianamente con un
desiderio ardente di Dio e di crescita
in Cristo”.
“Siamo chiamati a vivere e a dare testimonianza della nostra
consacrazione in mezzo al dramma della vita. Voglia il Signore che la nostra
testimonianza sia sempre un segno nel nostro cammino di accettazione paziente e
generosa della volontà di Dio. Così, per questo aiuto che diamo alla
Provvidenza di Dio, la grazia della redenzione si stabilirà pienamente in noi,
e, a partire da noi, arriverà anche ai nostri fratelli. Noi saremo la
continuazione nel mondo dell’oblazione salvatrice di Gesù”.
“Imploriamo tutti i giorni con insistenza e perseveranza, il
dono del miglioramento cristiano nella spiritualità specifica della nostra
famiglia. Non illudiamoci di risolvere questo con l’idea che poterlo fare
solamente con il nostro sforzo. Siamo troppo deboli e instabili. La nostra
autenticità sarà soprattutto frutto della misericordia e onnipotenza di Dio”.
“Personalmente ho l’abitudine di recitare i salmi della
prima settimana del salterio per dare consistenza al mio ringraziamento al
Signore con la voce di tutte le
creature. I frutti di questo ringraziamento al Signore sono i seguenti:
- La serenità della vita
- La disponibilità a
nuove grazie
- L’abitudine di ringraziare i fratelli, per ogni dono che
ricevo, anche il più semplice”.
“ La riconoscenza è
un sentimento che vuole dominare il nostro spirito perché riconosciamo che la
Compagnia Missionaria del Sacro Cuore è stato un dono che la misericordia di
Dio ha fatto a noi e attraverso noi alla
sua Chiesa. Guardare al nostro passato con gli occhi della fede ci permette di
leggere tutti gli eventi, piccoli e grandi della nostra famiglia; la presenza
della bontà di Dio, venuta a noi e che ci accompagna con la potenza illimitata
del suo amore”.
“Come rendere visibile questa esperienza in mezzo al mondo?
Come sono seminatrice di questa felicità? Guardando al Cuore di Gesù che ci ha
amato fino a lasciarsi trafiggere il Cuore. Noi siamo invitate a far parte di
questo stesso amore che pur trafitto continua ad amare”.
“Mantenerci nella
sicurezza della fede, mentre i nostri occhi frequentemente sono aggrediti da
parole e comportamenti antievangelici … non è facile. È molto problematico
senza uno speciale aiuto di Dio. “Signore aumenta la nostra fede”. Soli non
possiamo. Abbiamo bisogno di uno speciale intervento del tuo aiuto e della nostra preghiera”.
“La necessità di unirci a Dio per mantenerci abitualmente
nel cammino di una buona testimonianza ci porta a leggere alcuni numeri dello
Statuto il n. 64 (Statuto delle missionarie) dove si sottolinea la necessità
assoluta della preghiera per mantenerci nella lealtà e fervoroso ambito della
nostra vocazione. “… Nell’assiduità alla
preghiera … si alimenta la fedeltà alla vita di consacrazione e la fecondità
della nostra missione”. Diversamente ci intristiamo, si vive nello
scontento e perdiamo l’efficacia per le opere buone.
“L’esempio
dell’apostolo Paolo. Certamente la preghiera era un forte impegno nella sua
vita spirituale. Non avrebbe potuto assolutamente con le sue sole forze, con la
sua generosità (anche se era straordinaria) affrontare e superare le difficoltà
di un cammino estremamente arduo. La raccomandazione della preghiera era molto
frequente e insistente nelle comunità che visitava personalmente o ad altre
alle quali indirizzava le sue lettere. “perché era necessario passare per molte
tribolazioni per entrare nel Regno di
Dio”(Atti 14,22).
Per la preghiera: “che ci sia soprattutto la meditazione,
l’incontro quotidiano con Dio, ascolto dell’orientamento di vita della sua
Parola. E la sua parola sviluppi nel vostro comportamento una fiamma di amore,
il dono di una carità illuminata, paziente, una carità simile a quella di Dio
per noi, che non conosce riposo, che non si spegne mai. Nonostante tutto!
Ricordiamo che, l’amore è il cuore della nostra spiritualità e che nell’amore,
soprattutto noi, saremo rivelazione della gloria di Dio, continuazione
dell’incarnazione di suo Figlio”.
“Quando Gesù affidò agli apostoli la missione di dare
testimonianza della sua persona e del suo messaggio, conosceva le sue
debolezze. Allora ha cercato un aiuto supplementare: ”Riceverete forza dallo
Spirito Santo” (cfr. Atti 1,8). Non
potremmo noi stessi garantirci ogni giorno questo “aiuto supplementare”? Così
potremmo continuare a diffondere attorno a noi tutta la luce e tutta la gioia
della nostra spiritualità, della grazia disposta dal Signore fin dall’inizio
della CM.”.
“È necessario che ci
manteniamo in frequente contatto con Cristo in maniera che possiamo fare nostri
i suoi pensieri così da poterli vivere per manifestarle con decisione, con la
certezza che Cristo ci vuole parola dei suoi sentimenti e delle sue opere per
la salvezza del mondo”.
“Trasformatevi in
intercessori davanti a Dio dei problemi del mondo, della Chiesa. Della tua
famiglia … Qualunque sia il nostro posto nel mondo teniamo presente che siamo
gli architetti del Piano di Dio”.
(dagli scritti di P. Albino Elegante)
prima emissione dei voti di ilda e melita
Melita e Ilda sono due giovani
che da tempo stanno camminando con noi e il 23 aprile scorso sono arrivate alla
tappa della prima emissione dei voti nella CM.
La celebrazione è stata ben
preparata con l’aiuto anche di alcuni seminaristi che hanno sostenuto il canto.
Il Vescovo, Don Inácio Lucas ha presieduto la celebrazione. Don Inácio
conosceva già la nostra famiglia CM attraverso le missionarie di Maputo. Il
giorno prima, ha voluto incontrare Ilda e Melita. È stato un incontro cordiale
e si è interessato di ciascuna. Nell’omelia ha sottolineato la dimensione
secolare della nostra vocazione.
Ho assistito molte volte a
queste celebrazioni e soprattutto alle celebrazioni dell’Incorporazione
Perpetua. Per me è sempre un momento di gioia nel vedere che ancora ci sono
donne capaci di un sì deciso e sincero. È bello vedere che si realizza il
numero due del nostro Statuto, “... scelte
da Dio vogliamo scegliere Dio come pienezza delle aspirazioni della nostra vita
...”. Sono momenti nei quali ricordiamo le motivazioni delle nostre scelte
iniziali e che siamo qui a ripetere con le nuove arrivate il nostro sì. Qui in
Mozambico si sta lavorando affinché la CM cresca. Queste giovani sono un dono
grande e, sento che sono una grande sfida per oggi per tutta la CM. Mi rendo
conto che molte volte ho raccolto frutti di un seme che io non ho gettato, un
grazie a chi ha seminato; così si realizza quello che dice il Vangelo: “Chi
miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi
semina gioisca insieme a chi miete. In questo, infatti, si dimostra vero il
proverbio: uno semina e l’altro miete”. (Giovanni 4, 36-37).
I messaggi giunti dalla
Presidente Graciela Magaldi e da parte di tutta la CM sparsa per il mondo, ci
hanno fatto sentire famiglia in cammino nella chiesa e nel mondo. Grazie a
tutte/tutti.
Il nostro impegno nella
preghiera perché la CM continui a essere quel segno, piccolo, ma significativo,
dove ogni membro, missionarie, familiares e amici, sono impegnati a contemplare
il Cuore Trafitto di Cristo, fonte della nostra spiritualità e fecondità nella
nostra missione.
Siamo alle porte della festa di
Pentecoste, lasciamoci educare il cuore dallo Spirito che ci mantiene nuovi
nell’amore (cfr. Statuto n. 9).
Il cuore di Cristo doni a tutti la sua benedizione.
Anna Maria Berta
Melita
Victor Alves, della città di Gurué, ha fatto la scelta della modalità di vita
in famiglia; vive nel distretto di Ile, a 39 km da Invinha. È insegnante del
primo e secondo ciclo (dalla prima alla sesta classe).
Il 23 di aprile 2022 è stato il
giorno nel quale ho fatto la prima emissione dei voti nell’Istituto Secolare
della Compagnia Missionaria del Sacro Cuore.
La messa ha avuto come celebrante
principale il Vescovo di Gurué Don Inácio Lucas. È stata una celebrazione
solenne è c’è stata una partecipazione attiva in tutti i sensi. Sono stati presenti: la mia mamma, i miei fratelli
ed altri familiari, ed anche alcuni amici. La mia mamma ed il mio fratello più
vecchio (mio papà è già in cielo), mi hanno accompagnato all’altare. C’è da
sottolineare che tutta la mia famiglia appartiene alla Chiesa della Unione
Battista, ma mi hanno lasciata libera di appartenere alla Chiesa Cattolica e,
con gioia hanno partecipato a questo momento molto importante per me.
Durante la
cerimonia ho sentito nel mio cuore un fervore grande, ho sentito che stavo
portando qualcosa di importante, ho pronunciato il mio sì a Dio con la
gioia nel cuore. È stato un giorno
diverso di tutti gli altri giorni della mia vita. Sono rimasta molto felice. La
mia gratitudine a tutti quelli che hanno pregato e fatto arrivare fino a noi la
loro preghiera.
Melita Victor Alves
Ilda Manuel António, di Mutala – Distretto di Alto Molcue,
vive nel gruppo di vita fraterna a Nampula dove ha concluso il Corso
Universitario in Scienze dell’Alimentazione.
“Sono chiamata da Dio per una
missione”
Ciao a tutti i membri della
Compagnia Missionaria.
É con grande gioia ed
entusiasmo che saluto tutte le Missionarie, Familiares ed Amici della CM.
Mi sembrava di vivere un sogno
quando ho ricevuto la grande notizia ed ho saputo che ero stata ammessa alla
prima emissione dei voti, dopo aver fatto un lungo cammino di preparazione. Il
giorno 19 aprile abbiamo intrapreso il viaggio da Nampula per giungere a
Invinha - Gurué, dove è avvenuta la Celebrazione della prima emissione dei voti
in questa famiglia CM. È stato molto bello vivere con tutte le sorelle durante
quei giorni di preparazione della cerimonia.
Con molta audacia ed amore
desidero condividere la mia felicità con tutta la CM e dirvi che il 23 aprile
2022 ho fatto la mia prima emissione dei voti in questa famiglia. È stata una
data indimenticabile nella mia vita, un giorno calmo, tranquillo e con la
temperatura normale. La celebrazione avrebbe dovuto iniziare alle 10, ma è
sempre necessario tener conto degli imprevisti … l’automezzo su cui viaggiava il Vescovo ha avuto un problema meccanico
e per questo c’è stato un certo ritardo ma, lo abbiamo vissuto in un clima di preghiera.
Mi sento di appartenere assieme
a tutti/e voi alla CM. Mi sono sentita chiamata a vivere questa spiritualità ed
a testimoniare Cristo che è morto ed è risorto per noi.
Sono molto contenta di dare un altro passo nella mia vita.
Il mio grazie sentito a tutte le persone che, direttamente o indirettamente mi
hanno appoggiato nel mio cammino, principalmente la CM che mi ha accompagnato a
partire dal primo passo fino ad oggi.
Ringrazio la mia Responsabile
di Formazione che in questi anni mi ha molto aiutata. Ringrazio Gabriela
Responsabile del nostro Gruppo, molto attenta a seguire i nostri passi.
Ringrazio Helena che sempre mi ha consigliato e con il suo sorriso e con la sua
testimonianza mi ha aiutata a crescere.
Ringrazio
tutti quelli che hanno condiviso la mia gioia di poter continuare a vivere la
mia consacrazione nel mondo e nella Chiesa.
Ringrazio i
miei genitori che fin da piccola mi hanno aiutata e mi hanno insegnato a fare
il segno della croce e che mi hanno fatto crescere nell’amore a Gesù e
nell’amore alla Chiesa.
Ringrazio
Dio per tutto quello che ha fatto per me e che continua ad accompagnarmi perché
io sia offerta viva e che possa esserlo come Maria, vera testimone della Buona
Novella e dei valori della fede in questo mondo, nella contemplazione del Cuore
trafitto di Cristo.
Ilda Manuel António
gioia della bellezza
«14,15Se mi amate,
osserverete i miei comandamenti; 16e io pregherò il Padre ed
egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, 17lo
Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo
conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.
15,9Come il Padre
ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10Se
osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato
i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11Vi ho
detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
12Questo è il
mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi» (Gv 14,15-17. 15,9-12)
La
gioia cristiana è nel consegnarsi a un Dio che è famiglia. Una
famiglia feconda.
La
gioia cristiana è nel contemplare nella famiglia l’immagine vera del Dio che è
famiglia.
L’amore
- un amore fatto di carne, non di pensieri, di filosofia, di emozioni - è la
radice dell’esistenza umana, la prima esperienza di vita che ci è data. Siamo
generati nell’amore, un amore di carne e sangue. La carne e il sangue che un
uomo e una donna si scambiano. La carne e il sangue che una donna offre alla
persona generata nel suo seno.
Da
sempre, dal primo istante di esistenza so che cos’è l’amore.
Dal
primo istante di esistenza, in me è scritto l’amore come marchio di fuoco,
incancellabile. L’immagine di Dio Amore. Il Dio Amore che vedo nella famiglia
umana, generata nell’amore umano.
La
gioia cristiana è nel poter contemplare la bellezza di Dio famiglia.
Gioisco
della tua bellezza, o Padre del Figlio Gesù. Della tua bellezza che è il tuo
nome: Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di
fedeltà. Non è l’amore e la fedeltà il desiderio più profondo del mio cuore?
Quell’amore e quella fedeltà così piccoli e pure così prepotenti in me,
quell’amore e quella fedeltà che sono la lotta, la povertà e la ricchezza, la
ricerca e la sete, il dolore e la gioia di ogni istante? E in mezzo alle rughe
del mio cuore e alle povertà della mia carne scopro la bellezza inesauribile
del tuo volto, o Babbo - Abbà, in cui ogni paternità ha origine in cielo e in
terra! La bellezza del tuo volto di Babbo, tenero e perciò esigente, paziente e
perciò luminoso di speranza, amante e perciò ferito dal sorriso e dalle
lacrime. Libero di imprigionarsi nelle catene eterne dell’amore.
Gioisco
della tua bellezza, o Figlio del Padre, Signore Gesù. Gioisco di scoprire in
te, nella tua carne e nel tuo sangue, la mia carne e il mio sangue, quello di
una Donna, Maria di Nazaret. Gioisco della tua bellezza di Fratello mio,
Fratello nostro, Gesù, Figlio dello stesso Padre e di Maria. Gioisco della tua
bellezza di Figlio, perché anch’io sono figlia. Cos’è essere figlio se non
essere piccolo, ricevuto e consegnato, amato e portato tra le braccia? Nella
tua carne crocifissa e nel tuo sangue sparso scopro e contemplo ineffabilmente
la bellezza di essere figlio, in te, con te. Perché quando sono ferita,
abbandonata, spaventata, sofferente, là arriva la tenerezza e l’abbraccio
sicuro e forte del Babbo, che piange e sorride con me e con te. E prepara
la risurrezione, la vittoria, la libertà. Gioisco della tua bellezza, o Figlio
Gesù, Fratello, perché in te, nei tuoi occhi e nelle tue mani, nel tuo cuore di carne, nei
tuoi pensieri e nei tuoi sentimenti umani e divini, scopro la bellezza di
essere sorella, la bellezza di non essere sola.
Gioisco
della tua bellezza, o Amore del Padre e del Figlio, che li unisci e li rendi
grembo fecondo da cui sgorgano figli amati nell’Amato: NOI UMANITÀ, NOI CHIESA.
Non è bene che l’uomo sia solo, perché Dio è famiglia, è amore. Gioisco della
tua bellezza, o Amore che unisci e apri, che generi nascostamente ogni vita,
che respiri umilmente in me e in noi, che accarezzi con il respiro dell’aria,
che guidi con la mitezza forte della Luce della Parola, che curi e vivifichi
con il Sangue e la Carne dell’Agnello immolato e vivente in eterno.
Eccomi,
Bellezza Trinitaria nascosta e rivelata, potente e debole della potenza e della
debolezza dell’Amore.
Eccomi,
Bellezza Trinitaria che ha tanto amato il mondo, da non arrendersi al rifiuto e
al tradimento, all’oblio e all’odio. Eccomi, Bellezza Trinitaria, invincibile,
perché crocifissa e risorta, Famiglia Divina, ricca di amore e di fedeltà.